In vista di Sampdoria – Empoli abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva uno dei migliori difensori che hanno indossato la maglia blucerchiata negli ultimi anni. Le sue ottime prestazioni durante le gestioni Novellino e Mazzarri non si possono dimenticare. Purtroppo alcuni seri problemi fisici ne hanno condizionato il rendimento nelle stagioni successive. Anche a distanza di qualche anno il grande affetto nei confronti del mondo Sampdoria è rimasto intatto. Ci stiamo riferendo a Pietro Accardi, attualmente team manager dell’Empoli, il quale in esclusiva per Sampdorianews.net si è soffermato su passato, presente e futuro in una lunga intervista:

 

accardi conferenzaPietro, cosa ha rappresentato il mondo Sampdoria nella tua carriera? “Un qualcosa di importantissimo, un grande amore, e come tutti i grandi amori ti restano dentro tutta la vita. Ho vissuto anni indimenticabili sia a livello collettivo per i risultati raggiunti in campo, sia personale. La Sampdoria ha rappresentato l’apice della mia carriera, ricordi indelebili, o meglio non ricordi ma si tratta di un pensiero continuo, un qualcosa che mi porterò dentro per tutta la vita. Anche in vista di domenica sarò molto emozionato, per me sarà come tornare a casa, nello stadio che sento ancora mio grazie all’affetto dei tifosi mostrato nei miei confronti. I tifosi blucerchiati sono fantastici, seguono sempre e ovunque la squadra.

 

Tanti i ricordi impossibili da dimenticare e senza quei problemi fisici.. “I bei ricordi sono numerosi: dalla vittoria nel derby a Genova molto sentito al mio primo goal contro il Catania in casa sotto la Sud, i primi 2 anni sono stati molto bello, poi ho dovuto convivere con problemi fisici che mi hanno costretto a smettere a 32 anni, comunque sono soddisfatto della mia carriera perchè sono riuscito a ritagliarmi grosse soddisfazioni. La Samp rappresenta una delle società più importanti a livello nazionale, l’ambiente è straordinario e i tifosi sono straordinari. Nella vita non rimpiango mai nulla di quanto ho fatto, anche i momenti più bui mi hanno aiutato a crescere come giocatore e a livello personale, sono abituato a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno”.

 

L’apice e il momento più buio negli anni vissuti in blucerchiato. “L’apice riguarda il raggiungimento del quarto posto con il preliminare di Champions, c’ero anche io in quella squadra, il punto più basso sicuramente la retrocessione in serie B, anche se rimasi a Genova solo fino a gennaio per poi andare a Brescia, ma la sentivo anche mia, fu una disfatta collettiva. All’inizio in serie B abbiamo incontrato parecchie difficoltà, in primis la sconfitta di Nocera, non riuscendo a calarci nella giusta mentalità della categoria, non è semplice per squadre che da anni o hanno sempre militato in palcoscenici superiori immedesimarsi nella realtà cadetta e confrontarsi con realtà ben diverse,  basta vedere anche il Catania quest’anno. Nulla è mai scontato, i risultati si ottengono non con i nomi, ma con grandi motivazioni, umiltà e voglia di stupire, proprio come l’Empoli ad esempio”.

 

Le ragioni dietro alla scelta di Empoli per intraprendere il nuovo percorso professionale, a differenza di molti ex colleghi che hanno deciso di provare i profili di tecnici e procuratori. “Ad Empoli ho vissuto 2 anni da giocatore nei quali non sono purtroppo riuscito a dare molto in termini calcistici, ma sono stato apprezzato per le qualità umane, il mio modo di saper vivere lo spogliatoio, mi sono dimostrato una persona seria sempre a disposizione del gruppo, cercando di aiutarlo e stimolarlo facendo leva anche sul mio forte carattere. Ho un ottimo rapporto sia con il Presidente, che con il Direttore Sportivo, non ci ho pensato due volte quando mi è stato proposto di seguire il loro progetto  che condivido in pieno. Si tratta di una società molto seria, bravissima a lavorare sui giovani, ai quali trasmette fiducia, la stimo tantissimo per il modo di intendere e fare calcio. Sono sempre stato affascinato dal ruolo dirigenziale, da questo lato gestionale del mondo calcistico, rispetto ai ruoli di allenatore e procuratore, mi piace lavorare con il gruppo. Per il sottoscritto si tratta di un’opportunità molto importante, non è mai semplice restare nel mondo del calcio, sono grato al mondo Empoli, tramite impegno e professionalità cercherò di ripagarli nel migliore dei modi”.

 

In estate l’Empoli era etichettato da molti come una delle principali candidate alla retrocessione, invece finora il campionato è stato esaltante. La formazione di Sarri ha ottenuto punti pesanti anche in trasferta contro le big. “Siamo sicuramente molto soddisfatti di quanto fatto finora, ma altrettanto consapevoli che ci aspetta un girone di ritorno molto duro. L’Empoli è una società che da sempre ha creduto nel prodotto italiano, è abituata a lavorare, proteggere e far crescere i propri giovani, è una mentalità che paga sempre nel calcio, ormai non ci sono quasi più società che svolgono tale lavoro. Questo è sempre stato il progetto Empoli a prescindere dalla categoria e dagli obiettivi, puntando sul Made in Italy, sulla valorizzazione del proprio settore giovanile”.

 

Ti aspettavi lo straordinario campionato finora disputato dalla Sampdoria? “All’inizio sinceramente non me l’aspettavo, anche se lo speravo. Affidare la guida tecnica a Mihajlovic si è rivelata una scelta azzeccata, ha dimostrato di essere un allenatore importante, conosco parte dei giocatori della rosa, sono elementi di un valore elevato. Ho visto crescere quando erano ragazzini i vari Obiang, Krsticic e Soriano quando erano ormai prossimi alla prima squadra, avevano già dimostrato qualità importanti, ora con i fatti hanno fatto vedere di meritare il palcoscenico della serie A e della Sampdoria. Palombo è sempre stato un ragazzo molto determinato, legatissimo alla Sampdoria, si sente cucita addosso la maglia blucerchiata, ha già superato diversi record indossando questa maglia. Ipotesi Gastaldello per il Bologna? Bisogna sempre trovarsi nelle situazioni, Gasta è sicuramente una persona matura per poter prendere determinate decisioni, a volte i percorsi possono anche finire per forza di cose senza motivi particolari. Starà a lui decidere se continuare e terminare la carriera alla Sampdoria, oppure provare nuove esperienze”.

 

Nel panorama nazionale esistono difensori che ti hanno colpito particolarmente? “Al di là dei nostri difensori gradisco molto Romagnoli, ci troviamo dinanzi ad un predestinato, vederlo giocare è un piacere, davanti avrà una carriera importante”.

 

Pietro, che gara ti aspetti domenica al “Ferraris”. Visto il rendimento casalingo della Sampdoria e i punti ottenuti in trasferta dall’Empoli, ci si dovrebbe divertire. “Mi attendo una bella partita, si affronteranno due squadre che giocano a calcio. Anche noi siamo abituati a proporre il nostro gioco altrimenti saremmo inferiori su altri aspetti a tante altre compagini. La Samp è forte sia per qualità individuali, che a livello di organizzazione collettiva”.

 

Dopo gli anni difficili a Genova, ad Empoli Maccarone è tornato il grande attaccante ammirato in passato, ritrovandosi e regalandosi grosse soddisfazioni. “Sono molto contento per Massimo, si merita tutto questo. Sono dispiaciuto per il periodo che ha attraversato alla Sampdoria, lui è il primo ad esserci rimasto male. Lui arrivò in un momento molto particolare della squadra, quando esistevano già problemi all’interno, non è mai facile inserirsi in tali situazioni, poi ebbe alcuni problemi familiari che non agevolarono le cose. Personalmente mi dispiace, ma in questi anni ad Empoli è tornato un giocatore importante”.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

2 Commenti

  1. Molto più pesi e alti di noi: Bisognerà prenderli in velocità. Unico punto debole che hanno è il portiere: Forza ragazziiiii!!!!!

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