Con un ritardo per noi incomprensibile (è arrivato ad Empoli agli inizi di dicembre 2017) si è svolta oggi a Monteboro la presentazione Ufficiali del nuovo Direttore Sportivo del Settore Giovanile dell’Empoli FC: Andrea Innocenti. E’ “nuovo” per modo di dire perché Andrea è stato nel Settore Giovanile azzurro (con vari incarichi tra cui quello di Responsabile) dal 2002 fino al giugno del 2012. Dopo Empoli sono arrivate Siena, poi la Cina nello Staff di mister Marcello Lippi, poi una parentesi a Ponsacco ed a Pistoia. E a dicembre 2017 la chiamata del Presidetne Corsi per un ritorno che però sa di futuro: quello per cui Innocenti, insieme al Responsabile Luca Cecconi, lavora andando a scovare i talenti di domani. E’ proprio vero quello che diceva una canzone di Venditti “Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E Innocenti è tornato, con la solita voglia di fare, il solito entusiasmo e tanta energia, come si intuisce da questa chiacchierata che abbiamo fatto con lui e gli altri colleghi Tommaso Carmignani de “La Nazione”  e David Biuzzi de “Il Tirreno”, alle cui domande ho mischiato le mie.

 

Che cosa hai ritrovato rispetto a quello che avevi lasciato?

Avrei voluto ritrovare qualcosa in più ……Gli anni fatti qui, per merito non mio ma della Società, sono stati anni importanti a livello di Settore Giovanile, e quando si dice importanti non intendo parlare di risultati ma sopratutto a livello di ciò che il Settore Giovanile ha prodotto pr la prima squadra. Quella di adesso è una fase un po’ statica…..non so quanto, perché non è una caratteristica solo dell’Empoli ma in generale del calcio in Italia. In questi ultimi anni ho visto tutte le Nazionali giovanili e devo dire che c’è una carenza qualitativa notevole. Tutti dicono che bisogna ripartire dal Settore Giovanile ma spesso per molti è solo un discorso di facciata. Questo non vale per l’Empoli perché del Settore Giovanile ha sempre fatto la sua filosofica. Adesso c’è bisogno di mettere a posto qualche tassello, specie nei piccolini, di ripartire da un tipo di lavoro che è quello a cui il Presidente tiene di più…..dal territorio, della Toscana

 

Per la prima volta da anni l’Empoli non ha in prima squadra giocatori provienenti dal suo Settore Giovanile, ne ha qualcuno in rosa ma, anche tra questi, chi abbia fatto la trafila dai Giovanissimi solo uno (Piu). Come vivi questa situazione che certo per te è nuova? E a cosa è dovuta secondo te?

Per quanto riguarda come la vivo io….la vivo cercando di costruire mattoncino su mattoncino. Proprio oggi, per fare un esempio, ho acquistato 4/5 giocatori piccoli da Società della Toscana sui quali c’era una specie di asta. La seconda domanda dipende da tanti fattori. Può dipendere dal fatto che negli ultimi anni L’Empoli ha fatto molta Serie A e quindi è più difficile inserire in prima squadra giocatori che vengono dalla Primavera. Può dipendere anche da investimenti, non dico sbagliati, ma che non sono riusciti….è capitato anche negli anni passati. Tra le due penso che la prima sia la “causa” più importante, alla quale aggiungiamo che quest’anno la Società si è posta come obiettivo un Camnpionato di vertice, il che ha un po’ impoverito il passaggio di giocatori in prima squadra. L’obiettivo – non di Innocenti ma della Proprietà – è, nel giro di poco tempo, di invertire il trend

Come sei cambiato da quando sei andato via dall’Empoli ad oggi?

Non sono cambiato. La chiamata, anzi la ri-chiamata, dell’Empoli da parte del Presidente mi ha fatto piacere perché prima di tutto io sono un tifoso dell’Empoli ed avere la possibilità di poter lavorare per la squadra per cui fai il tifo è un onore ed un privilegio. Da questo punto di vista non sono cambiato. Poi, è chiaro, le esperienze fatte ti portano a fare conoscenze, ad acquisire informazioni diverse che arricchiscono il tuo bagaglio professionale. L’esperienza di Siena, sotto il profilo sportivo, è stata positiva, meno sotto quello diciamo gestionale. L’esperienza in Cina è stata talmente di alto livello per le figure con cui ho lavorato, anche se confusa a livello organizzativo e calcistico, che non può che avermi fatto bene. Per il resto non sono cambiato. Ti basti sapere che il giorno seguente a quello del mio ritorno qui eravamo già in giro per i campi

Come è cambiato il lavoro di scauting negli ultimi anni, anche a luce delle nuove tecnologie che ci sono a disposizione? Pensi che il lavoro di “artigianato” (in senso altamente positivo) che contraddistingue l’operato dell’Empoli FC possa essere un limite in questo mondo così cambiato?

Non credo. E’ cambiato un aspetto, purtroppo fondamentale, nel calcio giovanile italiano che si rispecchia anche nei risultati del calcio italiano in generale….quando ci arrabbiamo perché non siamo ai mondiali dobbiamo capire il perché. Oggi dire calcio giovanile vuol dire andare a parlare, ad esempio, con un bambino del 2006 e sentirsi dire dai genitori che ha già un procuratore. Si stanno creando aspettative eccessive. La colpa però non è solo del sistema calcio ma del sistema Italia, un Pease con problemi economici e che perciò vive di aspettative che spesso si rivelano illusorie….è un Pease che intravede poco futuro ed allora il calcio diventa una cassa di risonanza che crea illusionie ed attese eccessive. Per quanto appena detto il lavoro artigianale che si fa nell’Empoli ha invece un valore positivo. Se si parla di nuove tecnologie, di nuovo modo di fare scouting (anche se, io che lo faccio quotidianamente, ci credo poco) ci sono anche strumenti utili, modi di lavorare diversi, che possono essere migliorativi ma non necessariamente. Credo che l’Empoli debba a tutti i costi riconquistare il feeling che ha sempre avuto con le famiglie, con i ragazzi, con la città, con le Società vicine, con le Società del terrotporio, Un feeling che forse per qualche motivo che non so si era un po’ perso e che si sta cercando di recuperare. E comunque la considerazione che ha intorno l’Empoli sul suo Settore Giovanile è importantissima. A questo va dato concretezza: ci vogliono giocatori bravi, istruttori bravi, il convitto, le strutture, chi – a qualsiasi titolo – segue i ragazzi. Tutte situazioni i che a Empoli diventano naturali, purché continuino ad essere fatte con la stessa competenza, la stessa professionlità e la stessa passione

Cosa ne pensi delle modifiche fatte ai Campionati?

Sui Campionati Under 17, 16 e 15, ritengo che sia stata una cosa giusta. E’ una battaglia che già si faceva quando ancora ero qua. E’ stata utile la divisione tra squadre di Serie A e B e squadre di Lega Pro perché come era prima non era formativo per nessuno. Giocare tra squadre di Categorie così diverse produceva spesso risultati eclatanti, non utili alla crescita sportiva ed umana dei ragazzi. La Primavera sta vivendo un anno zero, è il primo anno di riforma del Campionato. Va anche ricordato che la nostra Primavera gioca nel “Campionato 2” non per “colpa” sua ma a causa della retrocessione della prima squadra. Ad oggi la suddivisione tra Campionato di “Primavera 1” e “2” non è positiva perché così  c’è la ricerca del risultato a tutti i costi, la paura di retrocedere, il che significa invecchiare le rose e portarle al limite di età. Per capirci, vediamo troppo spesso in campo squadre con 3 giocatori del ’98 ed il resto tutti del ’99. Se andiamo a vedere le note di alcune squadre vediamo che non c’è nessun ragazzo del 2000. Questo non  agevola i ragazzi, anzi ne penalizza la possibilità di crescita.. Sul formato del Campionato si può essere anche d’accordo: che ci siano promozioni, retrocessioni può anche andare bene, ma cone primo anno, come anno zero, la cosa ha creato un invecchiamento delle rose. Allora dobbiamo chiederci se sia giusto che un ragazzo del ’98 giochi in Primavera o piuttosto con i “grandi”. Giusto che ci sia competitività ma se di gironi ne facevi tre e non due, la competitività ci sarebbe stata lo stesso: potevi fare i play off fino alle quinte…ecc… E’ che ad oggi ci sono alcune squadre che non fanno Settore Giovanile ma che poi sono costrette a fare la Primavera o l’Under 17, il che priva di fascino gli stessi Campionati

Da dove sei ripartito per lo scauting? Di solito si parte dei cosi detti piccolini (il prossimo anno si parla di 2010) ma, vista la situazione delle squadre “nazionali” (la Primavera come risultati va bene ma le altre squadre Under difficilmente arriveranno ai play off di Categoria),  dovrai interessarti anche di giocatori più “vecchi”….

Riparto dalle fasce più piccole, come è sempre ripartito l’Empoli, però sapendo che devi arrivare non più solo agli Under 15 (che prima era il limite) ma occorrerà intervenire anche sulle fasce più grandi. Cosa che per l’Empoli è una novità perché l’abitudine dell’Empoli era quella di creare gruppi da Categorie piccolissime e portarli poi alla Primavera, come ad esempio è successo con il gruppo del ’98 o, ancora prima, con i ragazzi del ’94 Quest’anno, stante le oggettive difficiltà di alcuni gruppi, ci sarà da intervenire anche su Categorie quali Under 17, Under 16 e Under 15….si allarga un po’ il lavoro. Occorre prima di tutto ripartire dal lavoro sulle fasce di età più piccole perché la creazione di una base solida è la garanzia per il futuro. Noi il prossimo anno dovremo lavorare su bimbi del 2010 (solo a dirlo mi vengono i brividi) ma è da lì che si costruisce il futuro perché se la selezione è fatta bene lì si crea uno zoccolo duro che si spera ci porti poi fino agli Under 15, e poi vediamo…. Ora sei costretto a fare cose anche diverse

Quali difficoltà per prendere giocatori più “vecchi”…tipo 2001 – 2002 -2003 ? Come vi state muovendo?

Consideriamo intanto che il prossimo anno il 2001 fatrà la Primavera… Ci si muove innanzi tutto partendo dalla base, dall’ ABC…Insieme a Cecconi (Responsabile del Settore Giuovanile, n.d.r.) occorrerà prima di tutto definire gli obiettivi, anche perché quello di ragazzi nati negli anni che indichi, è un mercato che ha poche possibilità in Toscana, un pochino di più a livello nazionale, ancora di più a livello estero. L’Empoli dovrà essere su tutti e tre i fronti. La Proprietà sa che ci potrebbe essere la necessità, per alcune Categorie, di fare investimenti “extra-Empoli” ed è disposta a farli, stando sempre attenti a non spendere cifre che per ragazzi di questa età non avrebbero alcuna logica. La volontà di investire – pur con questi limiti – c’è. Siamo anche attenti a situazioni che potrebbero verificarsi in alcune Società e che potrebbero mettere sul mercato giocatori per noi interessanti. L’aspetto fondamentale è non gonfiare il mercato, a livello economico, cosa che in Italia sta putroppo succedendo ragazzi anche per ragazzi di 14-15 anni, dando loro cifre fuori da ogni logica e buonsenso

Quale è oggi il ruolo dei Procuratori e come l’Empoli si rapporta con loro?

L’Empoli ha a che fare ogni giorno con i Procuratori e si rapporta con loro nella misura in cui essi rappresentino effettivamente qualcuno. In Italia esiste una legge calcistica che prevede che un  ragazzo possa firmare la procura solo dopo aver compiuto 16 anni. Per questo motivo se un Procuratoire viene a parlare per conto di un ragazzo che non abbia compiuto 16 anni ad Empoli non viene preso in considerazione. E’ una linea che abbiamo e sulla quale la Società ed in particolare Cecconi sono intransigenti. Il Procuratore è una componente del mondo del calcio ma riguardo ad un giocatore va detto che se è bravo gioca, se non lo è non gioca. La Società non fa favori a nessuno, per cui il ruolo del Procuratore diventa di rappresentanza e di tutela degli interessi di un ragazzo ma non oltre questo. Da qui si arriva al discorso sullo scouting che facciamo ad Empoli: il nostro (mio e dei 10/12 collaboratori che ho) ruolo lo svolgiamo in autonomia, senza affidamento a terzi. C’è uno staff di lavoro che mi sono portato (e in alcuni casi riportato) ad Empoli con i quali il sabato e la domenica siamo in giro per l’Italia

Come è il rapporto tra te e Cecconi?

Il rapporto con Cecconi è di condivisione totale di tutte le decisioni. Ci conoscevano già anche se facevamo cose diverse. C’è un rapporto di stima totale che va oltre la suddivisione dei compiti definita. Viviamo la quaotidianità del lavoro fianco a  fianco

Come si svolge il tuo lavoro di scouting?.

Per quanto riguarda lo scouting ti posso dire ad esempio che ieri con i collaboratori abbiamo visto circa 50 partite dal vivo ed altrettante abbiamo visto e vedremo in TV, in questo caso la tecnologia disponibile oggi ci è di aiuto. Importante diventa, per le fasce di età più piccole (dal 2006 in giù) il fatto che quotidianamente a Monteboro vngono Società a fare amichevoli. Esiste una regola della Federazioni che impone di non fare privini al di sotto dei 10 anni ed in questo senso l’amichevole diventa fondamentale

Come fa l’Empoli a convincere a giocare nelle sue squadre un ragazzino, ad esempio del 2009, in un mondo del calcio nel quale ci sono Società di maggior blasone e disponibilità economiche?

Lo fa dimostrando che, se escludiamo quest’anno, è più facile arrivare in prima squadra ad Empoli che in altre realtà….e che quindi ad Empoli hai maggiori possibilità di carriera. Lo fa sapendo che qua a livello di lavoro sul campo c’è qualcosa di importante, con una qualità del lavoro alta. Lo fa perché un ragazzino sa che qua si viene in un ambiente dove si fa un percorso quanto meno triennale. Qui non si fa un anno e via. E dico del triennale non per accattivarmi le simpatie ma perché ciò corrisponde ad un percorso logico a livello tecnico e formativo. Assurdo far venire qua un tragazzino da lontano e dopo un solo anno metterlo in discussione. Lo fa cercando di avere buoni rapporti con le Società tutte le Società, favorendo con esse occasioni di incontro, anche attraverso le amichevoli ma non solo

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8 Commenti

  1. SCOUTING

    QUAND’ERO PICCOLO AI CAMPETTI ATTORNO ALLO STADIO VENIVANO INCREDIBILI PERSONAGGI

    ALL’EPOCA I GENITORI CI DICEVANO DI STARE LONTANO DAI GRANDI E NOI COSI FACEVAMO

    E GIOCAVAMO A RANDELLO AL CARCIO COME SI CHIAMAVA NOI
    PER ORE
    D’ALTRA PARTE O QUELLO O LA BICI O NASCONDINO
    E IL PALLONE VINCEVA SEMPRE
    QUASI IMMANCABILE LA ZUFFA FINALE

    SI DICEVA DI QUEI PERSONAGGI CHE ARRIVAVANO E CHIEDEVANO DEL TUO COMPAGNO DI SQUADRA DICENDO POTREBBE GIOCARE CON NOI E POI SI RIVOLGEVANO A TE ANCHE TU SEI BRAVINO VORRESTI PROVARE CON NOI?

    DAVO RETTA A BABBO E MAMMA E TIRAVO DRITTO PER LA MIA PARTITA FACENDO DEI BUCHI NELLA TUTA AMPIAMENTE RATTOPPATA

    PIÙ SPETTACOLARE FARE TAKEL NELLA STRADA SE IL CAMPINO ERA OCCUPATO

    DA QUEI CAMPINI PERO’ CI SONO USCITI FICINI MONTELLA DOPO DI NATALE

    NON CI SONO CAMPIONI PERCHE’ NON C’È LA SPENSIERATEZZA DEL GIOCO AL DI FUORI DEI CLUB PER RAGAZZI

    NON C’È PIU’ QUELLA GIOIA

    ERANO DA POCO GLI ANNI 80

  2. SCOUTING

    QUAND’ERO PICCOLO AI CAMPETTI ATTORNO ALLO STADIO VENIVANO INCREDIBILI PERSONAGGI

    ALL’EPOCA I GENITORI CI DICEVANO DI STARE LONTANO DAI GRANDI E NOI COSI FACEVAMO

    E GIOCAVAMO A RANDELLO AL CARCIO COME SI CHIAMAVA NOI
    PER ORE
    D’ALTRA PARTE O QUELLO O LA BICI O NASCONDINO
    E IL PALLONE VINCEVA SEMPRE
    QUASI IMMANCABILE LA ZUFFA FINALE

    SI DICEVA DI QUEI PERSONAGGI CHE ARRIVAVANO E CHIEDEVANO DEL TUO COMPAGNO DI SQUADRA DICENDO POTREBBE GIOCARE CON NOI E POI SI RIVOLGEVANO A TE ANCHE TU SEI BRAVINO VORRESTI PROVARE CON NOI?

    DAVO RETTA A BABBO E MAMMA E TIRAVO DRITTO PER LA MIA PARTITA FACENDO DEI BUCHI NELLA TUTA AMPIAMENTE RATTOPPATA

    PIÙ SPETTACOLARE FARE TAKEL NELLA STRADA SE IL CAMPINO ERA OCCUPATO

    DA QUEI CAMPINI PERO’ CI SONO USCITI FICINI MONTELLA DOPO DI NATALE

    NON CI SONO CAMPIONI PERCHE’ NON C’È LA SPENSIERATEZZA DEL GIOCO AL DI FUORI DEI CLUB PER RAGAZZI

    NON C’È PIU’ QUELLA GIOIA

    ERANO DA POCO GLI ANNI 80

    • Quello che dici tu è in parte giusto,ma un pò riduttivo.Siamo un paese a natalità zero,a calcio sui campini davanti allo stadio ci giocano i ragazzi di colore quando non ci sono i pakistani a giocare a cricket ed il restante ha uno spettro di scelte sportive a portata di clic che noi ragazzotti col tango sottobraccio spesso non credevamo di avere…

  3. Purtroppo non riesco a leggere l’ insopportabile maiuscolo di Dash. Mi dispiace, perchè quello che dice potrebbe essere interessante….

  4. molto interessante è quello semmai che dice innocenti , che spiega molto bene tante cose. speriamo che la sua competenza e quella di cecconi riporti il settore giovanile ai suoi livelli. per il futuro l’empoli ha bisogno asssolutamente di questo

  5. Volevo rispondere a Nicola affermando che i nostri figli a parte la natalità, si rincoglioniscono davanti alla play non hanno stimoli e la loro ebrezza è i giochi On Line .
    Gli stranieri come dici tu, non hanno questa possibilità e come noi una volta , socializzano e si confrontano nel modo che è forse più naturale.
    Con questo non significa ,mandare in guerra un bambino perché faccia esperienza, ma neanche accontentarlo su tutto senza avere qualcosa in cambio
    Purtroppo ormai tutto è concesso non ci sono più costrizioni e automaticamente il DNA si impoverisce

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