Renato Buso ha buonissime chanche di diventare il prossimo allenatore dell’Empoli. L’ex ala destra è reduce da un eccellente campionato in Seconda Divisione, alla guida del Gavorrano: playoff mancati per un pelo, bel calcio ed uno degli attacchi più prolifici dell’intero panorama italiano. Per il momento Buso frena un po’ gli slanci ottimistici sul suo imminente approdo alla corte del presidente Corsi, però non ci nasconde che a Empoli, in caso di fumata bianca, porterebbe un calcio dinamico e offensivo.

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Renato Buso

Mister, pare sia vicinissimo all’Empoli…

Non posso negare di aver avuto contatti con la società azzurra, lo sanno tutti. Però non credo di essere così vicino all’assunzione come si dice in giro: l’Empoli, per ora, ha problemi più urgenti da risolvere.

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Il progetto dei toscani, molto propensi a lanciare i giovani, è l’ideale per un tecnico come lei. Vero?

Verissimo, non nego neanche questo. Io provengo dal settore giovanile, a Firenze ho fatto un po’ tutti i livelli del vivaio. Lavorare con ragazzi che hanno voglia di crescere e imparare è una cosa che mi piace molto, a Gavorrano i risultati si sono visti.

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Il suo Gavorrano ha realizzato gol a valanga: porterebbe un calcio offensivo anche in serie B?

La serie B, ovviamente, è tutta un’altra cosa rispetto alla Seconda Divisione. Non scordiamoci poi che, alla resa dei conti, sono i calciatori a determinare le fortune di un allenatore. Detto questo, in linea di massima esprimerò lo stesso tipo di gioco, perché le mie idee sono quelle e non intendo cambiarle. Mi piace avere delle squadre propositive, penso sia il modo migliore per ottenere dei risultati.

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Fioretti, 33 gol a Gavorrano, è vicino al Catanzaro. Perché questo ragazzo è esploso tardi?

Fioretti ha disputato un campionato eccezionale, perché oltre ai gol ha lavorato molto per la squadra ed è stato sempre presente. Non so come mai sia esploso tardi, ce ne sono parecchi di calciatori che riescono a tirare fuori il meglio di sé solo in età matura. Sono sicuro che lui adesso non si fermerà più: merita una piazza importante come Catanzaro.

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Lei, Cozza, Dionigi, Toscano: la Lega Pro ci ha regalato tecnici giovani e vincenti attraverso un calcio coraggioso. E’ la nuova frontiera?

Non so se sia una nuova frontiera, di certo è un dato molto significativo. Cercare di giocare a calcio, alla fine, ti premia sempre. Sono contento quando i miei giovani colleghi si impongono grazie alle proprie idee.

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Lei ha seguito Babacar durante la sua crescita. Sembrava che il ragazzo potesse esplodere da un momento all’altro, cosa gli è successo?

Ce lo chiediamo tutti, ho parlato dell’argomento già diverse volte. Babacar ha delle doti immense, neanche lui è conscio del suo valore. Avrebbe tutto per sfondare, invece alcuni problemi psicologici lo hanno frenato. Speriamo che si rimetta presto: c’è sempre bisogno di ragazzi talentuosi come Babacar.

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Fonte: Francesco Loiacono (Mondopallone.it)

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