Ibra come la sua magliaNonostante il gol di Piquè a cinque dalla fine l’Inter dopo 38 anni è in finale di Champions League. Incredibile sofferenza, in 10, tutti dietro la linea della palla il Barca non riesce a ribaltare il risultato dell’andata.

Reti bianche al Camp Nou dopo il primo tempo. L’Inter è rimasta in dieci per l’espulsione di Thiago Motta per una mano in faccia a Busquets al 28esimo minuto. Il brasiliano è ingenuo, soprattutto perché era già stato ammonito per un fallo su Dani Alves, De Bleeckere è severissimo e scatena le proteste dei nerazzurri. Il Barcellona, già prima di approfittare della superiorità numerica, esercitava il suo possesso palla sostanzialmente infruttuoso, a tratti irritante, senza produrre reali pericoli.

L’unica vera occasione arriva dal piede di Messi che, dopo una gara piuttosto anonima, converge e calcia a giro. Julio Cesar è spettacolare e riesce a deviare in angolo. L’Inter ora può solo difendersi e ci riesce. L’assedio del Barcellona è infruttuoso, Ibrahimovic ricorda il peggior Amauri e Guardiola lo sostituisce con Krkic. Messi non incide, il fortino dell’Inter sembra quasi sprecato per i tentativi dei blaugrana.

Nel finale la rete che regala entusiasmo al Camp Nou, Piquè, ormai stabilmente nel ruolo di prima punta riesce a battere Julio Cesar. Sono 4 i minuti di recupero, a 60 secondi dalla fine proprio Krkic manda la palla in rete, ma De Bleeckere ferma tutto per un precedente fallo di mano di Yaya Toure e l’urlo dei barca si ferma in gola. La gioia del Presidente Moratti, fino al fischio finale assolutamente impassibile seduto al fianco del collega La Porta, è incontenibile. Mentre i giocatori festeggiano si azionano gli idranti (assolutamente ridicoli i catalani), ma la celebrazione non è rovinata, al contrario.

Ora è Inter – Bayern Monaco, saranno 90 minuti di fuoco.

 

M.S.

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