PRETORIA, 10 giugno 2009 – La prima partita dell’Italia in Sud Africa si chiude con un successo: 4-3 sulla Nuova Zelanda. Gara bizzarra per andamento – con gli azzurri per tre volte in svantaggio e per amnesie difensive diffuse, che producono un risultato inusuale. Lippi testa l’altitudine di Pretoria, il clima piovoso, e in attesa dell’esordio con gli Usa di lunedì in Confederations Cup, contro una avversario che ha voglia di giocarsela, le seconde linee, parecchie delle quali sono in campo dal 1′. Risposte in chiaroscuro. Bene Pepe e Quagliarella come uomo dell’ultimo passaggio, ma soprattutto benissimo Gilardino – che si gioca con Toni la maglia da titolare – e il subentrato Iaquinta. Entrambi autori di una doppetta, gol che evitano uno scivolone innocuo quanto rovinoso.

mal di testa — Quello che mette nei guai gli azzurri. Ma non è emicrania, bensì mal d’alta quota. Non quella di Pretoria, oltre i mille metri, ma degli attaccanti “tutti neri”. Che ci infilano due volte da calcio piazzato, salendo in alto e trafiggendo un Amelia poco convincente. Le reti portano le firme di Smeltz e Killen, due carneadi.

poco amichevole — Sarà il fascino della sfida ai campioni del mondo, oppure il tipo di calcio che la Nuova Zelanda pratica, cioè un gioco fisico, fatto più di ritmo che di qualità tecnica. Comunque gli All Blacks ci danno che è un piacere (per i loro tifosi, ogni tanto meno per gli stinchi dei nostri giocatori). Niente sconti, dunque, anche se la prima gara ufficiale per la squadra di Lippi, in Confederations, è ancora presto. Sano agonismo e corsa per la squadra di Herbert, e gli azzurri faticano a trovare risposte adeguate. Gattuso, capitano ristabilito, prova a suonare la carica, ma la manovra – in assenza di Pirlo e De Rossi – è poco convincente. Il più pericoloso dei nostri è Gilardino, che segna di testa su assist delizioso da sinistra di Quagliarella, mentre il più dinamico nel gioco è Pepe, pendolino sulla destra. Il Gila di testa segna il provvisorio 1-2. Poi in chiusura di tempo ancora lui, e ancora di testa, sfiorerà il 2-2, ancora su invito di Quagliarella.

super gila — L’Italia pareggia ancora, a inizio ripresa. Di nuovo con Gilardino, di testa, di nuovo su cross da sinistra, stavolta teso, di Quagliarella: 2-2. Con i due attaccanti che dimostrano una buona intesa. I gol di Gilardino in azzurro diventano 12. Nel frattempo Lippi ha sostituito Rossi con Pirlo. Italia che passa dal 4-2-3-1 con Rossi trequartista al 4-3-3 con il milanista mezzosinistro.

PASTICCIO AMELIA — Che incappa in una serataccia, complici il campo e il pallone scivolosi, per la pioggia. Il vice Buffon, già tuttaltro che impeccabile in occasione dei primi due gol, stende Killen in area. L’attaccante dal dischetto perfeziona la personale doppietta: 3-2.

cambi di massa — Al quarto d’ora della ripresa Lippi cambia molto. Fuori Gattuso, Pepe, Quagliarella e Gilardino e dentro al loro posto rispettivamente Montolivo, Camoranesi, Iaquinta e Toni. L’Italia va meglio.

PARI IAQUINTA — Che segna il suo terzo gol in azzurro con un destro calibrato, capitalizzando un assist con il contagiri di un Pirlo, che ha messo ordine e regalato qualità alla manovra azzurra. Non basta. Perchè Iaquinta trova il bis. Lo juventino di sinistro raccoglie una corta respinta di Moss su Montolivo e insacca il 4-3. Che chiude i conti. L’italia non incanta, ma vince. Da lunedì si farà sl serio.

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