Con l’anno nuovo si riparte da Genova e sempre in clima di feste vi proponiamo il Pandolce genovese che è un dolce tipico del Natale ligure. Esistono due tipi di Pandolce, quello alto che necessita di una lunga lievitazione, e quello basso, e, secondo la tradizione, ne va tenuta da parte una fetta per i poveri e una per il giorno di San Biagio, il 3 febbraio. Questa è la ricetta del Pandolce basso che risale al 1929…o così sembra…

Pandolce Genovese
Pandolce Genovese

Ingredienti

  • 500 g di farina 0
  • 120 g di zucchero
  • 125 g di burro
  • 100 g di uvetta
  • 40 g di pinoli
  • 1 uovo
  • 1 bustina di lievito non vanigliato
  • 50 g di scorza di arancia candita
  • 2 cucchiai di anice
  • 50 g circa di latte

Preparazione

Mettete il burro ad ammorbidire per circa un’ora a temperatura ambiente. Sminuzzate le bucce di arancio candito (foto 2) e mettete l’anice a bagno nell’acqua (foto 3).

 

In una planetaria impastate la farina, il burro tagliato a pezzetti e lo zucchero aiutandovi con un po’ di latte (foto 4). Continuate ad impastare e aggiungete l’uovo (foto 5).

 

Quando l’impasto comincia a prendere consistenza, aggiungete l’uvetta, i canditi, i pinoli e il lievito e lavorate velocemente (foto 6). Impastate fino a che tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati  (foto 7).

 

Ricoprite la placca del forno con della carta forno, date una forma rotonda al pandolce (foto 8) e incideteci un triangolo equilatero sopra (foto 9). Infornate in forno caldo a 170° per un’ora circa.

 

Il pandolce, secondo la tradizione, è portato in tavola con un rametto di alloro conficcato sulla sommità al centro del taglio a triangolo: il più giovane dei convitati, se neonato con un po’ di aiuto, porge il rametto di alloro al più anziano della tavola in segno di rispetto e continuità della famiglia.
Il capofamiglia quindi inizia con il taglio, una volta la prima fetta di pandolce veniva messa da parte per il primo postulante che si fosse presentato alla porta, la seconda fetta veniva accantonata per essere usata contro le malattie invernali (mangiata il giorno di San Biagio, si pensava, infatti, che fosse un ottimo medicamento per le infreddature), quindi avveniva la distribuzione a tutti i presenti iniziando dal più anziano fino al più giovane.

 

A cura di Lady Cake & Friends
www.lady-cake.it

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4 Commenti

  1. dai Claudio il i’pesto è troppo semplice… qui e bisogna andare a prendere le chicche… oh domenica vo’ a genova e chiedo i’pandolce e me venuta fame a mezzanotte a guardà sta rubrica… 🙂

  2. Bravo Simone hai detto bene! Il pesto lo conoscono tutti….il pandolce invece ha una storia affascinante che non poteva non essere raccontata soprattutto alla fine di queste feste Natalizie!!!

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