Una mancata promozione che ha il sapore di una retrocessione.

Questo è un po’ il sentore che chi vuol bene alla squadra azzurra sta portando dentro in questi giorni post eliminazione avvenuta per mano dal Brescia al termine di una stagione a dir poco controversa, che se alla fine ha visto un Empoli di rincorsa centrare l’obbiettivo dei playoff, durante l’anno ha visto troppe sbavature e troppi punti lasciati per strada, perdendo delle occasioni clamorose per mettere quel fieno in cascina che sarebbe stato manna per un finale diverso da quello visto e vissuto.

E’ indubbio che ad Empoli da qualche anno a questa parte il palato si sia fatto un po’ più fino, e se fino a qualche tempo addietro disputare un campionato di serie B, specialmente ad alti livelli, potesse essere sinonimo di vanto, adesso la categoria sta stretta, dopo aver assaporato, o meglio appena assaggiato, la dolce Europa.

Fatto sta che questo è il secondo anno consecutivo dove il pubblico di fede empolese sta a bocca asciutta, un anno dove si erano, anche meravigliando tutti, fatti proclami di promozione a mani basse, ed anche grossi investimenti per la piazza e per la categoria.

Che qualcosa si sia rotto nel paradiso azzurro, è indiscutibile, la sparata, le sparate del dopo Pisa sono state soltanto frutto che l’acqua, a forza di gocce è traboccata, ma la “rottura” nasce molto prima.

Soltanto chi vive quotidianamente lo spogliatoio può sapere cosa realmente sia successo nell’isola felice, sapere dove collocare temporalmente quel qualcosa che ha dato il via ad un effetto domino portando l’Empoli a vivere in maniera cosi sofferta e senza successi le ultime due stagioni.

Le teorie possono essere tante, e come detto una verità divina non ci sarà mai, ma noi, da tifosi e da “addetti ai lavori” ne abbiamo una e proviamo a condividerla con voi, pronti a farne un argomento di discussione o a rivalutarla, se qualcuno avesse voglia di aggiungere qualcosa.

Tutto inizia nell’estate del 2007, l’Empoli si è salvato per la secondo volta consecutiva e si appresta a disputare il suo terzo storico campionato consecutivo in serie A, ma soprattutto la più storica ancora prima Coppa Uefa della storia.

In quell’estate scoppia il “caso Pratali”, il calciatore adesso in forza al retrocesso Torino, viene messo fuori rosa dalla società in seguito ad un accordo non trovato tra le parti su un’eventuale cessione del difensore di Buti. La situazione rientrerà, con la reintegrazione in squadra del difensore, ma per Empoli saranno settimane difficili al cospetto di chi, in quei giorni proclamasse il contrario.

Poi , arriva la suddetta storica Coppa Uefa.

L’urna di Ginevra ci da in sorte lo Zurigo, ed in città è fibrillazione, si respira un aria magica e l’entusiasmo è palpabile.

Nessuno chiede la vittoria della competizione, ma a tutti piacerebbe fare una bella figura, passare il primo turno ed andare alla fase a gironi.

Evidentemente non per tutti è cosi, le due gare verranno giocate dalle “seconde linee”, i calciatori che sul campo avevano guadagnato tale prestigio saranno relegati alla tribuna, o a chi va meglio , a giocare un piccolo stralcio di partita.

L’Empoli esce, i risultati li conosciamo, ma li, qualcosa si incrina, il dopo gara non è sereno e le facce dei calciatori, anche al ritorno in albergo sono tutto un programma.

Cosa puo’ essere successo ?

Facile, un’occasione cosi non capita tutti i giorni, e per qualcuno forse non capiterà più, era doveroso, e non solo ai fini del passaggio del turno, giocare con la miglior squadra possibile quelle due gare, dare la possibilità a chi lo aveva meritato di calcare quel tipo di palcoscenico.

Dopo Zurigo l’Empoli perse malamente contro un non irresistibile Siena, e da li lo scivolo ebbe inizio.

La nostra è una teoria, come detto non abbiamo la presunzione di dare dei verdetti, ma di sicuro Zurigo ha inficiato negativamente sull’ambiente Empoli, e la mancata promozione in serie A di quest’anno è figlia di qualcosa iniziato quasi due anni fa.

 

A.C.

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