Proseguono le nostre quattro chiacchere con personaggi più o meno noti. Questa settimana siamo andati a scambiare appunto quattro chiacchere con Fabrizio Fioravanti, empolese doc, giornalista, storico e critico molto legato alla nostra città. Non potevamo che scegliere lui, alla vigilia di una partita così delicata ed importante come quella di venerdi che ci vede opposti al Pisa.

 

Fabrizio benvenuto su PianetaEmpoli.it. Dopo 20 anni torna un grande derby.

“Sto attendendo il fischio d’inizio con molta impazienza. Il derby è sempre un derby… ma questo va oltre. La sola attesa mi sta regalando delle forti emozioni. Guarda io di derby ne ho visti tanti, però quello con il Pisa è davvero particolare. Diciamo che mi riporta ad un calcio di altri tempi, diciamo un calcio in bianco e nero”.

 

In questi giorni in città si respira un clima particolare. Pare che questo derby sia sentito più dai cosiddetti “over 50”.

“E’ assolutamente normale. Vedi con il Pisa l’ultima volta che ci abbiamo giocato contro risale a 20 anni fa. I più giovani, mi riferisco ai ventenni o poco più, non possono sapere o conoscere fino in fondo cosa significa per l’Empoli e per Empoli città giocare contro il Pisa. Probabilmente molti di loro lo capiranno già venerdi sera e soprattutto nella gara di ritorno”.

 

Fino a venti anni fa si diceva che l’Empoli sfidava il Pisa, tanto era più forte e blasonata la formazione nerazzurra… adesso possiamo dire che sia l’opposto?

“A me piace restare umile e con i piedi per terra, pertanto voglio credere che si sia sempre noi a sfidare loro. Però probabilmente in ciò che dici c’è un fondo di verità. In effetti per la storia calcistica e per come sono andate le cose negli ultimi 20 anni pare proprio che sia il Pisa a sfidare l’Empoli. Soprattutto negli anni ’70-’80 era il Pisa di Anconetani, quello che navigava tra serie A e serie B… oggi comunque potremmo dire tranquillamente la stessa cosa degli azzurri, l’Empoli di Corsi che…”.

 

Anconetani si ricorda soprattutto come talent-scout, per il suo carattere acceso e per il continuo spargere sale (rito scaramantico) sui campi di calcio… e Corsi?

“Beh, ci sarà tempo per parlarne.. spero tra tanti anni. Per ora possiamo dire che anche lui è un presidente talent-scout, e poi è un grande tifoso della squadra di cui ne è il presidente (ride*), cosa che nel calcio di oggi è molto, molto raro”.

*Fabrizio Corsi è un supertifoso dell’Empoli e chi assiste alle gare interne degli azzurri nel settore di Tribuna Superiore sa bene con quanta passione segua le partite.

 

Mancano poche ore al match. Parliamo un pò di questa sfida. Cosa ti fa più paura di questo Pisa?

“La loro voglia di riscatto. Loro sono una buona squadra, allenata da un allenatore (Ventura ndr) che sa il fatto suo, e lo scorso anno sono andati vicini ad una miracolosa promozione in serie A. I nerazzurri hanno una grande voglia di rilanciarsi, di sbalordire ancora… insomma hanno sete di vittorie e vogliono vincere. Faranno di tutto per mettersi in mostra contro una squadra che, ormai lo abbiamo capito, l’Empoli è considerata una grande per la serie B”.

 

Se dico Gasparetto… cosa mi rispondi?

“Un grande uomo, un bravo calciatore che, nonostante i pochi gol segnati con la maglia azzurra, ad Empoli ha lasciato un buonissimo ricordo. Penso che al Castellani riceverà soltanto applausi. Per me Mirco rappresenta il calcio di un tempo…”.

 

Per chiudere ti ho riservato questa domandona finale. Che Empoli si aspetta Fabrizio Fioravanti?

“Mi aspetto un Empoli aggressivo, che vuole vincere e far divertire. Guarda io invece voglio chiudere andando un pò controcorrente e per farlo torno un attimo sul match perso a Parma. Per me gli azzurri al Tardini, gara che io ho visto dagli spalti e vederla dagli spalti è molto diverso che dalla tv, hanno disputato un buon match. E ti dirò di più: mi sono piaciuti più nel primo che nel secondo tempo. L’analisi sarebbe lunga ed articolata, mi limito a dirti che noi nel primo tempo abbiamo colpito una traversa e potevamo segnare su un sacrosanto rigore che ci è stato negato. Il Parma è partito forte e noi abbiamo rischiato, è vero, ma è altrettanto vero che da grande squadra non ci siamo fatti intimorire e, una volta prese le contromisure, siamo andati in crescendo. La sconfitta con i gialloblù è stato solo frutto di un episodio negativo. Eravamo andati a Parma per non perdere… abbiamo rischiato di vincere…”.

 

G. G.

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