Abbiamo contattato una vecchia conoscenza del giornalismo empolese: Michele Haimovici.

Michele per quei pochi che non lo conoscessero ha per hanno seguito da vicino le gesta degli azzurri, collaborando per diverse testate, tra cui Mediaset.

Con Haimovici, che nonostante il distacco professionale è rimasto sempre legato ai colori azzurri, abbiamo provato ad analizzare il momento della squadra:

 

Ciao Michele, grazie intanto per la tua disponibilità:

Ciao, ci mancherebbe, grazie a voi.”

 

Senti partiamo col raccontare cosa fai adesso, dopo che per tanti anni hai seguito quotidianamente la squadra dell’Empoli:

Ho seguito l’Empoli da veramente vicino per dieci anni, poi al termine della stagione 2005/06 ho avuto delle opportunità professionali che mi hanno portato da prima a Roma dove ho collaborato con Radio Montecarlo e poi, ed è la cosa che sto facendo tutt’ora, lavoro presso il centro federale di Coverciano dove svolgo il compito di addetto stampa dell’Associazione Italiana Allenatori. Però credimi non ho mai staccato la spina dell’Empoli, sono un tifosissimo azzurro e seguo sempre con passione le vicende dell’Empoli.”

 

Siamo arrivati alla pausa invernale, momento propizio per tracciare il primo bilancio stagionale. Quali sono le tue impressioni sulla stagione azzurra:

Sicuramente, alla stregua di tante altre persone, mi aspettavo qualcosa in più rispetto a quelle che potevano essere le aspettative di inizio anno. Io vidi dal vivo l’amichevole che l’Empoli giocò proprio a Coverciano contro i disoccupati e non feci mistero di come la squadra mi colpi. Non ti parlo ovviamente di aspetti tattici perché la gara chiaramente lasciava il tempo che trovava, ma a naso, avevo visto tutto il gruppo, Aglietti compreso, completamente calato nella giusta mentalità per poter far bene in un campionato difficile come quello di B

 

Ed a naso, cosa secondo te non ha funzionato?

Difficile dirlo, sai le componenti sono sempre tante e se non sei completamente dentro l’ambiente fai fatica a trovare le giuste cause. Quello che ha me è parso è il fatto che è mancato quel qualcosa in più dai giovani che si affacciavano alla ribalta di questa serie B. Se penso agli Empoli che ho vissuto io e penso ai vari Moro, Grella, Giampieretti ricordo giocatori già fatti, sotto ogni punto di vista. Magari i ragazzi di oggi hanno bisogno di maggiore rodaggio, senza dimenticarci che comunque anche il livello della B è aumentato.”

 

Si inizia già a parlare di mercato e la società azzurra ha fatto capire di non volere far particolari operazioni anche se qualcosa a quest’organico potrebbe mancare. Cosa consiglieresti ai nostri dirigenti:

Guarda io qualcosa in mezzo al campo farei. Non ti faccio nomi perché oggi il mercato è difficilissimo con sempre meno movimenti e tutto che si riduce spesso a degli scambi. Ti faccio però dei paragoni. Io vorrei un Giamperetti, un Vergassola del Siena, uno che dia una mano alla squadra non solo con i piedi ma anche e soprattutto con la testa. Uno che sappia dare, in senso buono, qualche calcio in più agli avversari, uno che nei momenti di difficoltà sappia prendere per mano la squadra. Vitale sa fare bene il suo lavoro, potessi dargli io un consiglio sarebbe appunto quello di ricercare uno con queste attitudini.”

 

Da tifoso, prima ancora che da addetto ai lavori, chi ti ha maggiormente impressionato della squadra in questa prima parte di stagione?

Scontato dire che Tavano sta facendo una stagione eccezionale, è tornato con il giusto piglio e se lui sta bene di testa la serie B la prende di tacco. Peccato ovviamente per l’infortunio, non ci voleva, ma tornerà e riprenderà da dove ha lasciato. Tra i più giovani mi stanno piacendo i due sudamericani Signorelli e Brugman. Poi fammi spendere una parola anche per Stovini che a 35 anni è sempre li a combattere come un forsennato. Non me lo hai chiesto ma fammi dire che qualcosa in più lo voglio vedere da Coralli, so che non è ancora al top ma da lui mi aspetto molto.”

 

Quest’anno ad Empoli si sono cambiati tre allenatori, cosa particolare per la nostra piazza. Adesso è arrivato Guido Carboni, cosa ne pensi del nuovo tecnico azzurro?

Hai detto bene, una situazione non da Empoli. Fossimo stati a Palermo o a Cagliari sarebbe l’ordinario ma ad Empoli è davvero anomalo che accada ciò. Sicuramente se siamo arrivati a questa condizione è perché la dirigenza si stava realmente rendendo conto che le cose, non solo a livello di risultati, non stavano andando, conosco troppo bene Vitale e Corsi per pensare a dei colpi di testa. Per quanto riguarda Carboni ti posso dire che mi piace. E’ un’ottima persona che sa fare molto bene il suo lavoro, è pacato ma sa farsi sentire ed è molto preparato dal punti di vista tecnico. Ha lavorato sempre in ambienti e situazioni difficili e conosce bene la realtà di Empoli, è partito bene e farà bene.”

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

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