A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale, unico prettamente ultras: Sconvolts Cagliari

Altri Gruppi, presenti praticamente solo in trasferta: Nucleo Rossoblù, N.R.B. (Nord RossoBlù).

Politica: ufficialmente apolitici, con inclinazione a destra.

Amicizie: Olbia: vecchia amicizia regionale, anti-Torres, targata anni ’80. Si è visto spesso, anche se in tempi non recenti, lo striscione delle “Brigate Bianche” Olbia al Sant’Elia.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Foggia: gemellaggio vero, molto sentito da ambo le parti, nato col “Regime Rossonero Foggia” nel 1989, all’epoca della Serie C1, quando gli Sconvolts andarono a Foggia per la penultima di campionato, col Cagliari che aveva già raggiunto matematicamente l’agognata promozione la domenica precedente, mentre i rossoneri erano ancora in corsa per il secondo posto. Fatto sta che i cagliaritani, durante la partita, iniziarono a tifare per il Foggia, che s’impose 2-0. Le due squadre salirono a braccetto in Serie B e l’anno dopo le loro tifoserie ufficializzarono il gemellaggio. A riprova del forte legame, il 16 febbraio ’92, per un Cagliari-Foggia, i foggiani, partiti in 50 alla volta della Sardegna, furono accolti alle luci dell’alba da molti ultras locali, che offrirono il biglietto d’entrata allo stadio e ospitarono molti pugliesi nelle loro rispettive abitazioni. A fine partita, visto che i foggiani avevano ormai perso la nave che li doveva riportare a casa, i cagliaritani ebbero la premura di ospitarli in un convento del posto, offrendo loro da mangiare e da dormire, visto che non avevano più una lira in tasca. Fu poi il Cagliari Calcio stesso a organizzare e pagare il rientro dei foggiani in Puglia. Foggiani al fianco dei cagliaritani in diverse situazioni, come a San Siro, Ascoli, Lecce, Bari, e viceversa. Gemellaggio rinnovato nel 97/98, sia a Cagliari che a Foggia. Pezze di “Regime” e “Ultras 1980” Foggia in Juve-Cagliari 04/05. “Ultras 1980” in Inter-Cagliari di Coppa Italia 04/05. Striscione “Sconvolts” ospitato in curva Sud, in un Foggia-Napoli di C1 di metà anni 2000. Striscione foggiano “06/02/87-06/02/05: 18 anni da Sconvolts”, esposto in casa dai pugliesi. I cagliaritani fecero lo striscione “Con gli amici foggiani…ieri oggi domani” (intorno ai primi anni 2000), esposto in campo tra i bandieroni, e “Vicini al dolore foggiano” per il crollo di una palazzina nel capoluogo di provincia pugliese, nel marzo del 2006. Il gemellaggio è stato rotto dagli Sconvolts che esposero nella primavera del 2012 lo striscione “Ultras 1980 per codardia e paura hai chiamato la questura”. Striscione foggiano del 2009 “Ciao Giancarlo…fratello Sconvolts!” (vedi sezione “Curiosità”). I motivi reali e precisi della rottura non è dato saperli. –Atalanta: simpatia fin dagli anni ’80. Nel 91/92 gli atalantini furono accolti benissimo a Cagliari, e al ritorno, contraccambiarono l’accoglienza, con gli Sconvolts ad applaudirli ammirati.  Lombardi presenti allo spareggio per non retrocedere in B a Napoli col Piacenza nel ’97. L’amicizia però era soprattutto tra “Furiosi” e “Wild Kaos Atalanta”, che tengono il proprio striscione, a Milano con l’Inter nel 96/97, sopra quello dei Furiosi. Striscione “Wild Kaos” presente a Monza nella stagione di B 97/98, con al seguito tantissimi cagliaritani. –Sampdoria: gemellaggio più sentito dagli “Sconvolts” che dai “Furiosi”, nato il 2 dicembre 1990, prima di un Cagliari-Sampdoria, allorché viene effettuato il giro di campo tradizionale coi bandieroni, lo scambio di sciarpe e regali e, durante la partita, anche cori d’incitamento, di tanto in tanto, verso la squadra avversaria. Striscione blucerchiato “Sampierdarena” presente in Pisa-Cagliari 90/91. Il 26 gennaio ’92, per un Sampdoria-Cagliari, all’arrivo allo stadio i cagliaritani s’intrattengono sotto la Sud, in attesa di poter entrare a mettere gli striscioni. Una volta dentro incontrano il direttivo degli “Indians” Sampdoria, che hanno portato nel settore sardo decine e decine di bandiere rosse e blu, ed hanno fatto prendere agli ospiti altre strisce degli stessi colori in un posto che sapevano loro. Fatto sta che all’inizio della gara il settore ospiti, nonostante l’angusto spazio e l’improvvisazione, effettua una bellissima coreografia, con ringraziamenti fraternamente ai doriani per l’aiuto. Ottima l’accoglienza riservata ai tifosi della Sampdoria nel 95/96 dai cagliaritani, che sullo striscione degli “Sconvolts” mettono lo stemma “Ultras Tito”. Incontro di calcio tra tifosi e tavolata a base di prodotti tipici sardi in mattinata. Lo striscione “UTC 1969” era presente a Napoli per lo spareggio-salvezza Cagliari-Piacenza del ’97. Intorno a quel periodo fu fondato pure il gruppo “Doriani Sardi”, da tifosi della Samp residenti a Cagliari. Nel 2000/01, a Cagliari, i doriani esposero lo striscione “Ultras e Sconvolts amici 7 giorni su 7”. –Verona: ammirazione verso i veneti fin dagli anni ’80. Gemellaggio di vecchia data soprattutto tra Brigate e Furiosi. Quest’ultimi fecero visita alla Sud scaligera in un Verona-Roma di Coppa Italia anni ’90, esponendo in piena curva lo striscione del gruppo. Presenti anche gli scaligeri allo spareggio-salvezza per restare in A del ’97 a Napoli col Piacenza. L’amicizia con la Sud veronese, osteggiata dalla “Banda Loma” di Verona, venne rinnovata nel 1998/99, in Verona-Cagliari, con i sardi che esposero lo striscione “Vecchie Brigate con voi sarà sempre festa esagerata”. Il bel rapporto coi veronesi finisce però definitivamente per quanto accaduto nella stagione 2002/03, sia a Cagliari, che, soprattutto al ritorno a Verona, quando fuori lo stadio, nel prepartita, si verificano gravi incidenti tra le tifoserie e 35 cagliaritani vengono arrestati in base alle nuove norme antiviolenza. Una rottura del gemellaggio voluta dagli Sconvolts, che studiarono la “missione” punitiva a Verona nei minimi particolari; un piano vero e proprio studiato con cura, senza dar nell’occhio, dopo aver subìto l’affronto dalle Brigate Gialloblù, all’andata a Cagliari, quando si coalizzarono con i Furiosi contro gli Sconvolts. Drappi dei “Furiosi” in un Vicenza-Verona di qualche anno fa. –Inter: tutto nasce nell’anno della promozione in Serie A del Cagliari, nel 1989/90, quando lo striscione “Boys San” compare a Como, Monza, in casa con la Triestina, ecc. Gli interisti, nel 90/91, sono stati ospiti in curva Nord per Cagliari-Inter. Nella sfida di Coppa Uefa Inter-Cagliari, ritorno semifinale, i sardi esposero lo striscione “30-03-94: possiamo perdere la Coppa ma non l’amicizia”. Il rapporto, dal 1995 in poi (vicenda-Spagnolo e dintorni) non è stato più molto sentito ed è andato via via deteriorandosi, fino alla definitiva rottura sul finire degli anni ’90; non si trattava di un vero e proprio gemellaggio. Il rapporto si è trasformato in rivalità quando, dopo la partita di semifinale di Coppa Italia Cagliari-Inter 1999/2000, tre tifosi interisti furono aggrediti nei pressi della stazione ferroviaria. –Reggina: esisteva una bellissima amicizia, nata all’incirca a fine anni ’80, quando i cagliaritani ricevettero un’ospitalità incredibile a Reggio Calabria, stretta più direttamente tra “Eagles” Cagliari e “Cucn” Reggina. –Parma: un buon rapporto si era instaurato tra i due “gruppi” dopo il bel gesto dei tifosi cagliaritani verso due parmensi caduti nel fossato, di cui si parla più diffusamente nella sezione “Curiosità”. La fraterna amicizia tra parmensi e doriani fece poi il resto. –Lazio: amicizia limitatamente con gli “Eagles Supporters” Lazio, nata nella stagione 90/91, trasformatasi poi in rivalità. Una bandiera rossoblù fu rubata anni fa dai laziali ed esposta all’Olimpico. –Catanzaro: vecchia amicizia, risalente pressappoco a fine anni ’80, col gruppo “Ultras Catanzaro”. –Spal: buon vecchio rapporto, nato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, quello tra Sconvolts e spallini. –Bari: vecchia amicizia, trasformata poi in rivalità, peraltro poco sentita.

Rivalità: –Milan: il 2 febbraio 1992 si gioca Cagliari-Milan. Prima che inizi la partita compare nella Nord uno striscione offensivo verso i milanisti, che rispondono con cori tipo “Serie B, Serie B” e “Chi non salta è isolano”. Dopo il 2-1 del Cagliari gli animi si surriscaldano e i milanisti lanciano alcuni razzi verso la Sud cagliaritana e staccano diversi seggiolini, mentre la polizia, più che agire, osserva. A fine partita, tutti i tifosi della Nord si dirigono verso i milanisti. Fuori dallo stadio i carabinieri caricano i sardi che tentano di avvicinarsi al settore ospiti. Un gruppetto nota una macchina targata “Milano”, che in pochi minuti viene distrutta. Dalle 16,20 alle 17,30 è una continua carica e contro carica tra carabinieri, che fanno uso di lacrimogeni, e cagliaritani, mentre i milanisti restano dentro lo stadio. I tifosi ospiti escono verso le 18, ed è in quel momento che un gruppetto di milanisti, senza farsi notare dalla polizia, torna dentro lo stadio e stacca lo striscione “Furiosi”, rimasto incostudito, così, senza tanti problemi, lo portano via. Al porto i milanisti sono attesi da centinaia di cagliaritani desiderosi di vendicarsi, che vengono però manganellati e respinti dalle forze dell’ordine, coi rossoneri che possono, in relativa tranquillità, montare sulla nave e, come atto di sfida, attaccarci lo striscione mentre vanno via, coi cagliaritani inviperiti ma impotenti. I sardi comunque entrano in possesso, grazie all’allora gemellati interisti, dello striscione “Brigate Rossonere”, che mostrano a mo’ di rivincita in un Italia-Svizzera di quel periodo. Finito in mano sarda anche lo striscione “Brigate Puglia”. In Cagliari-Milan dell’aprile ’94, all’arrivo dei milanisti a Cagliari, questi vengono perquisiti minuziosamente dalla polizia in assetto antisommossa e caricati a forza di spintoni e manganellate sugli autobus che li portano al “S.Elia”. Una volta allo stadio non vengono fatti scendere dalla polizia, favorendo il lancio di pietre da parte dei tifosi sardi, un autentico tiro al bersaglio, finché i milanisti non scendono di loro iniziativa. Oltre 500 sostenitori cagliaritani si presentano a “S.Siro” nel 95/96, arrivando in corteo con tanto di diverse torce, bersagliati dai cori offensivi della Sud milanista. I sardi stanno tutta la partita nella parte alta del settore ospiti, con tutti gli striscioni tenuti a mano. –Napoli: la correttezza dei partenopei veniva ammirata a Cagliari negli anni ’80, poi, in un Napoli-Cagliari del settembre ’90, i napoletani accolgono gli isolani nel peggiore dei modi, con insulti, lancio di oggetti, bottigliate. Tutto ciò dopo aver proposto un gemellaggio per telefono. All’entrata in curva vengono accolti da cori quali “Chi non salta è un sardegnolo” e “Serie B, Serie B”, inoltre, due ragazzi cagliaritani vengono picchiati. Al termine di Cagliari-Napoli 93/94, partita esasperata anche dai gesti irriguardosi di Fonseca, ex di turno, che mostra il dito medio verso il pubblico cagliaritano dopo un suo gol, al porto di Cagliari vi sono violenti scontri tra isolani e agenti, che faticano non poco per evitare il contatto tra le opposte tifoserie. Compiuti otto arresti e due fermi. Lo spareggio Cagliari-Piacenza per rimanere in A, disputato a Napoli il 15 giugno ’97, alla presenza di circa 18.000 isolani e di 2.500-3.000 piacentini, è teatro di violenze inaudite dei napoletani “padroni di casa” sui cagliaritani. I pullman che portano i sardi allo stadio, dopo un’estenuante viaggio in traghetto, vengono presi di mira con bottiglie, catene, mattoni, colpi di spranga e bastoni. Inevitabile, coi motori che ronzano intorno ai pullman, che scoppino incidenti alla stazione e allo stadio, ma i cagliaritani hanno la peggio anche con le forze dell’ordine. Dentro lo stadio esiste un settore “cuscinetto” tra cagliaritani e piacentini, cosicché molti “Cagliari Club” ne approfittano per esporci gli striscioni, ma, all’improvviso, in quel settore fanno entrare centinaia di napoletani, che staccano gli striscioni appena appesi, urinandoci sopra e bruciandoli. A quel punto la curva sarda non ci vede più ed esplode. Sotto gli occhi quasi divertiti e complici della polizia si assiste ad ogni genere di violenza, con ragazzi bastonati, presi a sassate e minacciati con coltelli. Peggior trattamento ai cagliaritani, che retrocedono in B dopo aver perso 3-1, non potevano riservare. Anni fa a Napoli in curva A apparve lo striscione “Il vero ultras cagliaritano lancia pietre da lontano”. Gesto di mentalità di alcuni tifosi napoletani, che in occasione di Napoli-Genoa 16/17 espongono lo striscione “06-02-87 auguri nemico Sconvolts!”, in occasione del compimento dei 30 anni da parte degli “Sconvolts”. Lo striscione non è apparso in nessuna delle due curve, bensì nei Distinti, dove milita ancora qualche vecchio ultras. –Ancona: reciproci cori di stima e amicizia in Ancona-Cagliari 1989/90, anche se la gente nei Distinti cominciò a scagliare verso i sardi monetine e altra roba, con gli ultras anconetani che però intonarono cori a favore dei sardi. Inoltre, il “Collettivo Ancona” li salutò in modo affettuoso mentre andavano alla stazione. Nella stagione 2000/01 ad Ancona, i “Furiosi”, partiti col numero esiguo di tre persone, coinvolti in tafferugli fuori dallo stadio, persero lo striscione del gruppo, cosa che prima o poi, visto che partivano sempre massimo in dieci per le trasferte, c’era da aspettarselo succedesse. I fatti si svolsero nel prepartita, ma ci sono versioni discordanti: una vuole che due (!) elementi dei Furiosi fossero lasciati dal taxi di fronte alla curva anconetana, anziché, come richiesto, nei pressi del settore ospiti e che, scontrandosi con un buon numero di anconetani, perdessero lo striscione; l’altra invece dice che i cagliaritani dessero fastidio agli anconetani che stavano facendo il biglietto ai botteghini e che i marchigiani avessero una reazione sproporzionata, e da lì scoppiasse un diverbio che avrebbe portato al furto dello striscione, comunque difeso da pochissimi elementi. I marchigiani esposero poi lo striscione in curva alla rovescia. Al ritorno, gli anconetani, non è dato sapere per quale motivo (codardia?) saltarono la trasferta. Nel 2002/03 i Furiosi si presentarono, pochi ma compatti, ad Ancona, dietro lo striscione “Ancona ti odio!”. –Brescia: in occasione dell’amichevole precampionato Brescia-Cagliari, svoltasi a Palazzolo sull’Oglio (BS) del 22 luglio 2017, un gruppo di circa 70 ultras bresciani, uditi dei cori intonati da 25-30 ultras sardi, si è avvicinato con fare minaccioso, provocando la reazione degli ultras isolani che ha portato a un violentoo, duro scontro fisico, poi sedato dalle forze dell’ordine. Due ultras cagliaritani sono stati Daspati per 4 e 5 anni; avrebbero percosso tifosi bresciani con cinghie e bastoni. In seguito sarebbero stati comminati altri Daspo. –Lazio: un tifoso laziale è stato ferito con una cinghiata al termine di Cagliari-Lazio del 19 marzo 2017; il tifoso era con un gruppetto di sette persone che al termine del match si stava allontanando a piedi dallo stadio, per raggiungere le proprie auto, anche perché avevano deciso di fare un giro in città, ma, pur non avendo addosso sciarpe o simboli di riconoscimento laziali, sono stati riconosciuti da una decina di cagliaritani ed è nata una colluttazione: calci, pugni e una cinghiata, poi i tifosi cagliaritani sono fuggiti; sul posto è arrivata la polizia. –Fiorentina: antiche ruggini. Stendardo “Gruppo Roma” grattato dai cagliaritani e posto sopra lo striscione “Furiosi” in Cagliari-Fiorentina 98/99. Un gruppo di ultras cagliaritani tentò di aggredire, in occasione di Cagliari-Fiorentina del novembre 2006, i tifosi viola all’aeroporto di Elmas. –Torino: il 29 ottobre 2017, prima della gara Torino-Cagliari, circa 40 ultras sardi, dopo essere arrivati a Milano con voli di linea e aver raggiunto Torino con macchine noleggiate, parcheggiate in periferia, avevano usato autobus di linea per avvicinarsi allo stadio “Grande Torino”, scendendo davanti alla curva granata, dove c’erano alcuni supporters granata in attesa di entrare allo stadio. Diversi ultras di entrambe le tifoserie si sono fronteggiati, in due diversi momenti, utilizzando cinture e altri oggetti contundenti e solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. 21 cagliaritani sono stati denunciati, tutti sprovvisti di tessera e in gran parte già stati sottoposti a Daspo. Una trentina i Daspo emessi verso i cagliaritani. Dice che lo striscione “Uccn” finì in mano granata a Torino nel 91/92. –Venezia: incidenti con lanci di pietre e altri oggetti in Cagliari-Venezia 98/99. Mentre in Venezia-Cagliari 99/00 la curva di casa espose lo striscione “Sardi bastardi”, a firma  “Ultras Unione Veneziamestre”, fatto poi rimuovere dalla polizia. –Roma: rivalità fin dagli anni ’80. Uno striscione romanista venne rubato dalla Nord e disposto a testa in giù diversi anni fa. Nell’aprile 2014 momenti di tensione prima di Cagliari-Roma: un gruppo di romanisti cerca di sfondare una cancellata dentro lo stadio, ma viene fermato dalla polizia. –Cesena: nel gennaio 2015 una 25ina di cesenati, che si trovavano in un bar vicino la stazione ferroviaria, per consumare un pasto prima di andare allo stadio, sono stati aggrediti da circa 15 ultras del Cagliari armati di bastoni, bottiglie e cinture, a volto coperto, che avrebbero prima minacciato i romagnoli, poi cercato lo scontro. A quel punto sarebbe partito un fitto lancio d’oggetti, lanciati anche tavolini e sedie dello stesso bar. Le forze dell’ordine sarebbero intervenute per sedare la rissa, cercata solo dai sardi, mentre i romagnoli cercavano di allontanarsi. Dal questore di Cagliari comminati 4 Daspo della durata di 8 anni, con obbligo di firma durante le partite del Cagliari (trasferte comprese) a ragazzi di età compresa tra i 27 e i 33 anni, che ne stavano già scontando altri. Questo anche se un comunicato degli “Sconvolts” nega che i ragazzi che hanno partecipato alla rissa fossero sottoposti a Daspo e afferma che i ragazzi destinatari di Daspo sono stati ripresi dalle telecamere di un’attività commerciale, non nel luogo della rissa ma in altre vie limitrofe, e che quindi non avrebbero partecipato alla stessa. –Treviso: scontri nel dopo gara di Treviso-Cagliari 97/98 tra le due fazioni. Le forze dell’ordine effettuano alcune decise cariche, durante le quali si sente male e morirà poco dopo il giovane ultrà trevigiano Fabio Di Maio, sofferente al cuore. –Juventus: rivalità acuita dal doppio confronto in Coppa Uefa 1993/94; scontri a Torino nel 1994/95, durante il match. Inoltre, 55 ultras rossoblù sono stati diffidati, per un minimo di tre e un massimo di cinque anni, in seguito agli scontri avvenuti fuori dal “Sant’Elia” nel gennaio 2014. La polizia, al termine della partita, si scontra con un gruppo di ultras che cercava il contatto con gli ospiti. Dopo una sassaiola c’è il lancio di alcuni lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. –Latina: scene di guerriglia urbana al termine della gara Cagliari-Latina del 26 settembre ’15. Nei parcheggi dello stadio “Sant’Elia”, un gruppo di ultras rossoblù si è scagliato contro i pullman che trasportavano i tifosi del Latina al porto e all’aeroporto di Elmas. I bus sono stati bersagliati dal lancio di bottiglie e pietre. All’arrivo della polizia il gruppo di scalmanati si è disperso. –Salernitana: cattivi rapporti da diverso tempo. Incidenti in Salernitana-Cagliari 98/99, con una fitta sassaiola tra le due tifoserie, divise da vecchi conti in sospeso. I campani rubarono diversi anni fa lo striscione “Cagliari club S.Elia”, esposto in una partita a metà anni ’90 circa. –Empoli: scontri, anche piuttosto gravi, sia a Cagliari, nel 2001/01, che a Empoli, nel 2001/02, quest’ultimi anche per rappresaglia nei confronti dei cagliaritani, che si erano comportati da vigliacchi in Sardegna l’anno prima, inseguendo un auto di empolesi col tentativo di speronarla. Striscione “Alè Cagliari”, comunque non di un gruppo ultrà, esposto dagli empolesi in Empoli-Cagliari 83/84. –Torres: rivalità storica regionale con la squadra di Sassari, odio di vecchia data. Il leader degli U.c.c.n., Rais, tifoso-metallaro, durante un derby di Coppa Italia a Sassari (il giorno dello striscione “Zola Biancaneve ti cerca ancora”) si prese una cinghiata senza battere ciglio, talmente era orgoglioso. Violenti scontri coi corregionali nell’estate ’99. Tra “Indians” Torres e “Sconvolts” c’è comunque rispetto. Incidenti molto gravi alla stazione di Sassari il 25 marzo ’17 (vedi Sezione “Curiosità”). –Atalanta: lontani i tempi del gemellaggio. Al termine dell’incontro Cagliari-Atalanta del 18 settembre 2016, 4^ giornata di campionato, un gruppo di 25-30 cagliaritani si è diretto verso il settore “Distinti Sud”, dove si trovavano una decina di bergamaschi, un tempo gemellati, tentando di venire a contatto con i tifosi “avversari”e brandendo le cinture a guisa di frusta e impugnando pietre con atteggiamento di sfida. Solo l’immediato intervento delle forze dell’ordine, dopo trenta secondi di cinghiate, con un ferito lieve, ha posto fine allo scontro. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, la Digos è risalita presto ai colpevoli, nonostante la loro fuga immediata. Sono stati emessi Daspo di un anno a carico di un 25enne, di 5 anni a carico di due 44enni, che avevano già a loro carico diverse diffide, e per 5 ragazzi, tra i 23 e i 39 anni, è stato emesso il Daspo della durata di tre anni. –Piacenza: vecchia ruggine, acuita dallo spareggio-salvezza di Napoli del ’97. Lo striscione “Essere pastore avere il gregge nella mente” (parafrasando quello dei sardi “Essere ultras, esserlo nella mente”), esposto dai piacentini in Piacenza-Cagliari 96/97, contribuì a inasprire i rapporti. –Padova: vecchie ruggini, risalenti perlopiù agli anni ’90, con scontri sia a Padova che a Cagliari, dove i padroni di casa prepararono un’imboscata ai padovani vicino al “S.Elia”, ma quest’ultimi si difesero bene. C’era comunque rispetto tra “Furiosi” e padovani, gli unici a recarsi a Cagliari, per più anni, senza scorta e scontrandosi lealmente. –Catania: il 10 agosto 2013, a Olbia, in occasione dell’amichevole Cagliari-Catania, alcuni violenti assalgono a calci e pugni il pullman che portava allo stadio dirigenti e giocatori del Catania, lanciando anche oggetti e frantumando il lunotto, poi sfondano i cancelli d’ingresso entrando in Tribuna e infine invadono il campo. A seguito dei disordini le questure di Cagliari e Sassari comminano 15 provvedimenti di Daspo, da uno a tre anni. –Como: nel dicembre 2015 sono stati aggrediti a Cagliari, poche ore prima del fischio d’inizio del match, una decina di supporters lariani, che stavano stazionando intorno allo stadio in attesa dell’apertura dei cancelli. Una ventina di ultras del Cagliari hanno accerchiato i pochi comaschi; uno schiaffo, un pugno, poi gli ultras rossoblù hanno afferrato uno zaino lasciato a terra dagli avversari e sono fuggiti prima dell’arrivo della polizia. –Tempio: rivalità regionale, peraltro poco sentita. C’è da dire che in Sardegna non ci sono i derby di campanile sentiti come in altre regioni, anche perché quasi mai c’è modo di confrontarsi e di rivaleggiare, in quanto diverse sono le categorie alle quali partecipano le varie squadre (es.: il Cagliari con Torres, Tempio, Olbia non si affronta mai). –Genoa: vecchia rivalità targata anni ’80. –Palermo: rivalità fin dagli anni ’80. –Cosenza: vecchi dissapori, fin dagli anni ’90, coi silani. –Perugia: incidenti fuori dal “R.Curi” molti anni fa.

Curiosità: -Lo scorso anno, 2017/18, gli “Sconvolts Cagliari” hanno effettuato diverse trasferte. Il loro striscioncino “S C 1987” si è avvistato ad esempio a Ferrara (la prima), Firenze (circa 400), Reggio Emilia…, oltre ad alcuni bandieroni e alle pezze “Fabietto” e “Valery”. -Grande entusiasmo e cori “Serie A, Serie A” dei circa 400 tifosi rossoblù che si sono presentati spontaneamente ai cancelli e poi fatti entrare tutti in Nord, alla “Sardegna Arena” per l’allenamento in vista dell’importantissima sfida con l’Atalanta, ultima giornata del campionato 2017/18 del 20 maggio 2018, gara che ha fatto salire la febbre tra i tifosi, coi biglietti esauriti già alcuni giorni prima: vittoria 1-0 della compagine rossoblù, che ha sancito la sospirata salvezza. -Il Cagliari è stato contestato duramente dopo la sconfitta subita a Verona con l’Hellas (0-1) l’8 aprile 2018. A tarda sera un gruppo di Supporters ha atteso la squadra all’arrivo in aeroporto per un confronto con allenatore e giocatori: toni accesi, qualche insulto e l’invito a dare di più in campo, ad onorare la maglia. L’allenatore Diego Lopez e un giocatore sarebbero stati strattonati in due occasioni; coinvolti 50-60 supporters rossoblù. Una trentina si trovavano già sull’aereo insieme alla squadra, altri 30 circa attendevano giocatori e allenatore fuori dall’aeroporto e appena è arrivato l’aereo sono entrati. La contestazione sarebbe avvenuta sia all’interno dello scalo aeroportuale che nei parcheggi. -Al termine del match Spal-Cagliari del 17 settembre ’17, alcuni tifosi rossoblù si sono attaccati alla recinzione che divide il campo dal settore ospiti. Due di questi hanno scavalcato entrando in campo per conquistare le maglie dei loro beniamini, comportamento vietato dalle norme vigenti negli stadi, prontamente ravvisato da steward e autorità competenti. Il vicepresidente del Cagliari, Stefano Filucchi, ha cercato di mediare immediatamente per evitare sanzioni e strascichi, ma i due Daspo sono stati emessi lo stesso. -Gravissimi incidenti a Sassari il 25 marzo 2017 tra ultras del Cagliari e della Torres. In occasione dell’amichevole del Cagliari a Sorso (SS), circa 200 ultras del Cagliari, al loro arrivo alla stazione di Sassari, si sono scontrati violentemente coi sassaresi, specialmente quelli che abitano vicino alla stazione, e la polizia. Ne è scaturita una vera e propria guerriglia urbana devastante: sono volati petardi, bombe carta. Lo scontro è stato particolarmente violento, coinvolti nella rissa centinaia di tifosi delle due squadre. Rimaste ferite alcune persone e portate in ospedale. A seguito di tali fatti sono stati emessi quasi 90 Daspo ai cagliaritani. Dopo questi gravi incidenti prefettura e questura di Cagliari adottarono dei provvedimenti restrittivi nei confronti della curva Nord impedendo l’ingresso ai non possessori della Tessera del tifoso pur essendo questi in possesso del voucher. Le restrizioni ebbero valenza per le successive partite Cagliari-Torino, Cagliari-Chievo e Cagliari-Pescara, con al centro della curva il “buco” lasciato dall’assenza del gruppo “Sconvolts”, che esigevano che venisse lasciato vuoto. Scarsa comunque l’affluenza di pubblico in curva Nord in queste tre gare. -E’ stata vietata la trasferta ai napoletani in occasione di Cagliari-Napoli del 26 febbraio 2018, per problemi di ordine pubblico, anche se all’andata, 1 ottobre ‘17 a Napoli, i cagliaritani non subirono il divieto di trasferta. -Alla vigilia di Cagliari-Milan del maggio 2017, ecco spuntare all’esterno del “Sant’Elia” lo striscione, rivolto al presidente del Cagliari “Giulini: il Cagliari siamo noi”. Nell’ultima gara di campionato 2016/17, col Cagliari salvo da tempo, contestazione ai danni della dirigenza rossoblù e del presidente Giulini da parte degli “Sconvolts”, ieri nuovamente presenti al “Sant’Elia” dopo le ultime restrizioni. Cori pesanti, fischi ed insulti a rovinare una giornata di festa. Cori anche contro il resto degli spettatori: gli ultras sono però stati sonoramente fischiati da tutto il resto dello stadio. Il clima ha convinto Giulini ad abbandonare, insieme alla famiglia,lo stadio dopo pochi minuti dall’inizio della gara. -Nel giorno della vittoria con l’Atalanta (3-0) stona non poco in casa Cagliari la dura contestazione degli “Sconvolts” nei confronti del portiere e capitano rossoblù Marco Storari, squalificato dopo l’espulsione rimediata a Bologna e sostituito tra i pali dal brasiliano Rafael. Gli ultras hanno prima diffuso un volantino dal contenuto inequivocabile, chiedendo che l’esperto portiere ex Juve non indossi più la fascia di capitano del Cagliari, juventino e mercenario, poi hanno intonato cori offensivi durante la partita, per attaccare il portiere, presente allo stadio con la sua famiglia. Più di una volta si è udito il coro “Storari togliti la fascia juventino pezzo di merda”. Il resto dello stadio ha cominciato a fischiare gli Sconvolts, contestando duramente gli stessi cori. Sul volantino era scritto, tra le varie cose, “A noi sta a cuore il Cagliari e se uno non ci piace non glielo mandiamo a dire”. -A un anno di distanza dal suo effettivo addio al calcio, che non poteva essere festeggiato adeguatamente, causa retrocessione, lunedì 23 maggio 2016, un “S.Elia” gremito ed entusiasta, ha reso il giusto omaggio a Daniele Conti, con una serata di gala, una partita amichevole tra vecchie glorie e il Cagliari 15/16 (con mister Rastelli in attacco e il presidente Giulini a fare il mister in panchina). Una bellissima coreografia, a tutta curva, fatta di plastiche rosso e blu ai lati, e la maglia gigante rossoblù centrale, su sfondo di plastiche bianche, e al centro la scritta “Conti”, col numero suo, il “5”, ancora bianca, ha celebrato il calciatore, entrato nella storia del Cagliari, col record assoluto di presenze (434 in campionato), condito da 47 gol, in 16 anni di carriera. La coreografia si completava con la frase, su due righe “In un calcio senza valori hai dimostrato cosa vuol dire attaccamento ai colori, onore a te capitano un esempio per tutti i giovani calciatori”, e per l’occasione è stato rispolverato lo striscione “Sconvolts”, oltre a “Rispetto per gli ultras”, “Ultras 7 giorni su 7”, “Vecchio Settore” e altri ancora. -Una trentina di ultras del Cagliari, il 17aprile 2015, ha fatto irruzione nello spogliatoio del Cagliari, il venerdì prima della partita col Napoli, all’interno della struttura del campo di allenamento di Assemini, per un duro confronto con la squadra: c’è chi parla di urla, minacce (“Dovete vincere domenica altrimenti sono cazzi vostri, vediamo se vi impegnate”) e anche di qualche schiaffo. I giocatori sono rimasti scossi e spaventati dall’accaduto, un duro faccia a faccia, come ha dichiarato poi il tecnico Zeman, e la squadra non si è allenata nel pomeriggio, ma non tutti si sarebbero rassegnati alla visita degli ultras, a quanto risulta c’è chi avrebbe reagito male. La società nega però che si sia arrivati allo scontro fisico. Per gli aggressori sarebbero scattati dieci Daspo, di cui otto della durata di otto anni, visto che avevano precedenti specifici e di allontanamento dagli stadi, per quattro di loro era già in atto, uno ne aveva già avuti due. Per gli altri due tifosi identificati il provvedimento di Daspo è stato della durata di cinque anni. I dieci (accade per la prima volta) hanno avuto anche il divieto di avvicinarsi 24 ore prima e 24 ore dopo, ad Asseminello, oltre l’obbligo di firma. -Sono passati 14 anni dal giorno in cui Valery Melis, elemento di spicco degli Sconvolts, caporalmaggiore dell’Esercito Italiano, residente a Quartu S.Elena, morì a soli 26 anni dopo una lunga, brutta malattia, il “linfoma di Hodgking”, causata dall’inalazione del famigerato uranio impoverito. All’epoca del decesso di Valery, gli Sconvolts si impegnarono per avere giustizia attaccando per diverse partite lo striscione “Valery: voi l’avete dimenticato noi no!!! fuori la verità” ed in alcuni casi è stata lasciata la parte centrale della curva vuota. Alla fine è stato tutto inutile: le lettere al Presidente della Repubblica, l’interrogazione parlamentare di un deputato dello Sdi, il tentativo di consegnare una petizione al ministro della Difesa perché qualcuno se ne occupasse, ed infine il tam tam su Internet. -Durante Cagliari-Virtus Entella del 6 febbraio ’16, 25^ giornata di B 15/16, dopo una ventina di minuti dall’inizio, dieci dei quali caratterizzati dall’esplosione di quasi venti petardi sotto le gradinate della curva Nord, gli ultras del Cagliari hanno abbandonato lo stadio, privando la gara della consueta colonna sonora. La protesta degli Sconvolts, che in un comunicato di un po’ di tempo prima si sono sentiti perseguitati e sorvegliati in maniera esagerata dalle forze dell’ordine, e spesso erroneamente additati come colpevoli di qualunque cosa succeda, avrebbe origine dal fermo di un tifoso da parte della Digos, che gli avrebbe trovato addosso fumogeni e petardi. Inoltre, all’ingresso in curva, gli agenti non avrebbero fatto entrare il materiale per cui non era stata chiesta nessuna autorizzazione (lettere che avrebbero dovuto comporre una scritta), che nelle intenzioni degli ultras avrebbe creato la coreografia da inscenare a inizio match. Per gli Sconvolts era una data particolare, essendo il 29° anniversario dalla fondazione del gruppo, mentre il giovedì prima ricorreva invece il 12° dalla morte di Valery Melis. Per questo, durante il riscaldamento, i giocatori del Cagliari si sono avvicinati alla curva per portare un mazzo di fiori in ricordo del militare-tifoso. -Gli “Sconvolts Cagliari”, per coerenza, stile e intransigenza, sono considerati fra i migliori gruppi ultrà italiani. Pochi gruppi possono dire di non aver mai avuto rapporti diretti con la dirigenza, di non speculare sui tifosi, di non essersi mai snaturati. Schivi e introversi, elitari, refrattari alle mode del momento, in opposizione a tutte le forme di pubblicità, tra cui Internet, sono stati forse i primi in Italia a smettere di fare cori ai singoli giocatori (solo qualche coro, eccezionalmente, per Conti e Cossu, ex giocatori rossoblù, molto amici della Nord), facendone una loro prerogativa, perché prima viene la maglia, che per loro è un dogma, poi i giocatori. Materiale curato, di qualità, difficilmente reperibile, mettono in evidenza compattezza, passione e attaccamento ai colori, odio verso la tessera del tifoso, senza peraltro gridarlo ai quattro venti, non partecipano a tavoli tecnici o raduni, che lasciano agli altri, qualche fumogeno ogni tanto, poco propensi alle coreografie: questi sono gli Sconvolts, il classico gruppo duro e puro, che si distingue per impenetrabilità, massimalismo e fierezza. Fu a partire dai mondiali di calcio “Italia ‘90” che gli Sconvolts mutarono radicalmente il proprio modo di vivere la partita, a causa della presenza a Cagliari degli hooligans inglesi e olandesi (Olanda e Inghilterra che giocarono alcune partite nel capoluogo sardo). A partire da quell’anno, prendendo esempio da tali tifoserie, decisero di passare allo stile hooligans: senza tamburi e con abbigliamento generico, spesso casual, con cappucci e sciarpe. -Nella gara Cagliari-Inter di Coppa Italia 96/97 scoppiò una contestazione: i due gruppi-guida, Sconvolts e Furiosi, si trovarono in dissenso. I “Furiosi” presero posizione contro il ritorno di Mazzone, accusato di aver abbandonato il Cagliari tre anni prima per Roma, sulla panchina cagliaritana. Nacque addirittura un “Gruppo anti Mazzone”. Questa vicenda accentuò, allargando la forbice, il dualismo tra Sconvolts e Furiosi, i gruppi trainanti. Ma non è il motivo principale. Alla base della frattura c’erano vecchi rancori e una diversa concezione della mentalità ultrà. Per alcuni anni la curva è stata divisa e la coabitazione forzata. I due gruppi su tante cose la vedevano in maniera diversa. Gli Sconvolts simpatizzavano per i veronesi, i Furiosi si “ispiravano” agli amici atalantini “Wild Kaos”. A Milano, nella gara di ritorno di Coppa Italia 96/97, nel settore rossoblù si scatenò un litigio tra atalantini e Sconvolts per mettere lo striscione. Nel direttivo degli Sconvolts, da qualche mese, c’era stato un cambio della guardia, col passaggio ai più giovani, per diffide e problemi con la polizia. La diaspora Furiosi-Sconvolts sfociò in rissa tra i due gruppi, della stessa città, della stessa curva, per “vedute diverse”. Gli Sconvolts si spostarono per la prima volta dal secondo al primo anello dalla partita Cagliari-Lazio del 90/91, con la curva che perse non poco in vena coreografica. Dopo alcuni anni gli Sconvolts tornarono al piano superiore, coabitando coi Furiosi, fino al definitivo “distacco” dopo i dissapori, evidentemente solo sopiti, riemersi con un faccia a faccia in Cagliari-Padova del 4 gennaio ‘98. -Il gruppo “Furiosi”, nato ufficialmente il 29 ottobre 1989 nella partita casalinga col Barletta, festeggiò il decennale del gruppo nel ’99 a Roma, dove un centinaio di ragazzi sfilò per le vie della Capitale senza scorta, per oltre tre ore, dalla stazione Termini allo stadio.

Cenni storici: Il tifo organizzato cagliaritano esplode negli anni ’70, sull’ondata d’entusiasmo per la conquista dello scudetto, l’unico conquistato dal Cagliari, allenato dal filosofo Manlio Scopigno, che aveva in campo i suoi punti di forza nel grande Gigi Riva, ribattezzato dall’esimio giornalista sportivo Gianni Brera “Rombo di tuono”, Boninsegna, Cera e Domenghini. Il primo gruppo ultrà a nascere è quello delle “Brigate Rossoblù”, nel 1977, alle quali si affiancano presto “Cuys” e “Fossa Ultrà”; tra i due gruppi i rapporti non sono dei migliori, così che nel 1985 si fondano dando vita agli “Ultras Cagliari Curva Nord”. In seguito si formano diversi gruppi, quali “Crazy Boys”, “Brigata S.Elia”, “Panthers”, “Rebels”, “Miserabili”, “Welt Schmerz” e “Bunker ‘skin’”. Nel febbraio 1987, forse nel periodo più cupo della storia del Cagliari, che annaspava in C1, cinque ragazzi decidono di dare una svolta al tifo rossoblù, così, alla “Fossa Ultrà” e agli “Ultrà Cagliari”, le “insegne” che avevano tirato le fila negli anni ’70 e ’80, subentrano gli “Sconvolts”, gruppo originale ed introverso, ai quali l’anno dopo si affiancano gli “Eagles”, dall’età media più giovane, passati alla storia per un adesivo con la scritta “Nuclei arrapati” (sullo sfondo un ultrà col cappellinoi che ammirava una vamp). Il tifo, nonostante la C1, sotto la guida degli Sconvolts ha un impulso positivo, tanto da arrivare a portare, nella trasferta di Rimini, un centinaio di ultras in “continente” per la prima volta: facilmente immaginabile quanto sia massacrante una trasferta da Cagliari, pesante anche dal punto di vista economico, anche se in seguito, verranno organizzati veri e propri esodi, come gli oltre 10.000 di Torino e, trasferta delle trasferte, i circa 20.000 del San Paolo di Napoli per lo spareggio con il Piacenza per restare in Serie A. A volte si partiva il sabato alle 18 con la “Tirrenia” e si tornava a casa il lunedì pomeriggio, dopo odissee di 48 ore, e si cercava di pagare il meno possibile: quando gli ultras erano in treno si cercava sempre di non pagare il biglietto escogitando il “capogruppo con biglietto”. Con in panchina Ranieri, nel 1989, avviene un vero e proprio boom: la Nord diventa una delle curve più belle e colorate d’Italia, con coreografie spettacolari. In tale anno, da una costola degli Sconvolts, nascono i “Furiosi”. A questi due gruppi è legato a doppio filo il cammino del Cagliari negli anni ’90. Gli Sconvolts rappresentarono idee completamente nuove nel modo di concepire la mentalità ultrà rossoblù: compattezza, visione elitaria, ritrosia alle relazioni con l’esterno, poche e selezionate amicizie. I gruppi Sconvolts e Furiosi, tra i quali non è mai corso buon feeling, si trovarono uniti nella protesta di fine decennio contro il presidente del Cagliari Cellino. Nel campionato 2004/05 in curva Sud nasce una nuova realtà, che prende il nome di “Cagliari 1920”. Quel Cagliari aveva i suoi punti di forza in Gianfranco Zola, il “Tamburino sardo”, che aveva ceduto al richiamo della terra natìa, dopo tanti anni in Inghilterra, Esposito, Suazo e mister Edy Reja. Da allora i sardi non sono più retrocessi, guadagnandosi quasi sempre la salvezza in discreto anticipo. La guerra intestina Sconvolts-Furiosi raggiunge l’apice nella gigantesca rissa di Cagliari-Fiorentina del 2004, che porta di fatto all’esclusione dei Furiosi dalla Nord. Negli ultimi anni a tenere banco, come scriviamo nella sezione “Curiosità”, è stata la questione dello stadio, un tragicomico teatrino all’italiana, fatto di tanti scaricabarile, che sembra comunque finalmente essersi risolto con la completa agibilità del “S.Elia” ristrutturato. Il Cagliari, dal 2004, ha giocato sempre in Serie A, tra piazzamenti apprezzabili e salvezze sudate, tranne l’anno scorso 15/16.

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11 Commenti

    • …hai ragione, qui su PE non ha senso, ma solo perchè il 99% dei lettori non è gente che frequenta il mondo degli ultras. Io ne leggerei a vagonate di queste rubriche, e perchè sono appassionato e perchè a farle è un caro amico.

    • Gli Sconvolts non hanno MAI perso uno striscione, ne in trasferta, dove sinchè le restrizioni lo hanno permesso è stato portato, tantomeno in casa. In casa non viene più esposto perchè non abbiamo mai collaborato e MAI LO FAREMO. Ai Furiosi venne preso da infami dai milanisti. Da infami perchè venne rubato non durante scontri, bensì per una dimenticanza (che, per quanto non giustificabile, non ti da diritto ad impossessarti di uno striscione a stadio vuoto). Consiglio lettura del libro di uno dei dei milanisti che il giorno c’era che s’intitola proprio I Furiosi. Detto questo CON GLI SCONVOLTS QUANDO VOLETE!

  1. 97,98 credo a Bari all’unico sconvolts presente nn gli levammo lo striscione. Domenica successiva a Cagliari striscione ‘, rispetto per gli ultras bari’, credo fosse un Cagliari Verona, mi piacerebbe trovare foto curva.
    Cmq bel articolo.

    • Assolutamente si! ONORE A VOI! Il giorno lo striscione non sarebbe dovuto partire, perchè una persona da sola non può rappresentare il gruppo. Onore a Voi che vi siete comportati da veri ULTRAS!

  2. Dovresti fare un libro..Purtroppo non ho il cuore di leggere tutto il pamphlet…ma è solo colpa mia.Complimenti per la cura e l’attenzione profuse..Sbaglia chi dice che nn è adeguato al sito.Il contenuto è fruibile per tutti e chi non è interessato non lo legge,tutto qui.

  3. è bellissimo il lavoro che fai continua cosi, sopra nella sezione ¨ex gemellaggi¨ parli del bel rapporto che si è venuto a creare tra parmigiani e sardi per via di due ragazzi caduti nel fossato, hai scritto che nella sezione curiosità avresti spiegato piu diffusamente, ma non trovo nulla…. mi puoi raccontare cosa è successo.. grazie

  4. A Sassari nel 2017 non si son scontrati coi tifosi della Torres, ma di fatto solo con cittadini che non c’entravano niente. Se non sbaglio i tifosi torresini stavano vicino al Vanni Sanna e al Palazzetto dello Sport (sede della Dinamo Sassari), tutt’altra parte rispetto alla Stazione.

    Comunque in generale il tifo in Sardegna è suddiviso tra squadre filo-Torres (ad esempio il Tempio) e quelle filo-Cagliari, anche perché l’unica grossa rivalità politica, sociale e culturale è tra Sassari e Cagliari, anche se per varie vicende Torres e Cagliari si son sempre incontrate rare volte, mentre assai spesso accadeva Torres-Olbia.

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