A cura di Claudio “Freccia”

Gruppi/compagnie esistenti: Vecchia Guardia 1994 (falcidiati dalle diffide di Bassano, vedi sotto), Sezione Pozzetto, Baby Ultras Lorenzano, Ignoranza on Tour, Santa Croce, Pochi ma Sbronzi, Este, Fontaniva presente!

Politica: apolitici.

Settore: Gradinata Est lato Sud.

Amicizie: Alzano Cene (ora Virtus Bergamo): gemellaggio vero e proprio quello coi bergamaschi. I primi contatti nel 98/99, poi l’amicizia vera e propria sboccia nel 2001. Da allora numerose le visite reciproche.

Buoni rapporti: –Pavia: amicizia coi “Crew” e con gli “Indians” di Pavia dal 2003/04. –Montevarchi: vecchio rapporto con le disciolte “Brigate Rossoblù” montevarchine. –Como: l’Area Granata aveva un’amicizia coi comaschi. –Modena. –Padova: recente rapporto. Un po’ di rivalità, se c’è, è prettamente campanilistica, sentita solo dai cittadellesi.

Rivalità: –Bassano: clima incandescente nel derby di Serie C Lega Pro del novembre 2015. La polizia fatica a contenere l’agitazione dei tifosi, tra lancio di lacrimogeni e aggressioni verbali agli agenti. Presenti circa 500 cittadellesi e quasi 250 patavini. Denunciati tre tifosi del Cittadella per possesso di raggi, altri due per accensione di fumogeni. Per loro, come per molti altri tifosi granata, che alla fine del secondo tempo tentarono d’impedire l’identificazione da parte delle forze dell’ordine di quelli che hanno acceso i fumogeni, è scattato il Daspo. –Lecco: (vedi sezione “Nozioni storiche”). –San Donà: vecchia rivalità regionale e campanilistica. –Spal: incidenti in passato. Samben.ttese: nel 2005/06 alcuni tafferugli per il tentativo dei marchigiani di sottrarre uno striscione ai cittadellesi. –Varese, –Lumezzane: dagli anni della C1.

Nozioni storiche: -Campionato 79/80: nasce il primo gruppo organizzato al seguito del Cittadella, i “Fedelissimi Granata”, con la squadra in Serie D. -In quel periodo accesa rivalità con l’Opitergina di Oderzo (Tv): in ogni campionato erano scintille in campo e fuori e, specie nel centro trevigiano l’accoglienza era calda, con tanto di raid notturni a Cittadella prima delle gare tra le due formazioni. -1996: vede la luce il movimento ultras; un gruppo piuttosto esiguo di ragazzi locali inizia a radunarsi stabilmente sulle tribune del vecchio “Tombolato” per incitare la squadra, ai tempi militante in Serie C2. Il gruppo non aveva nemmeno un nome, solo nel 2000 appare il primo striscione: “Bandinero Granata”. -Playoff persi contro il Lecco, C2 1996/97: prima trasferta di rilievo, storica; una 60ina di persone si smuove  per raggiungere la Lombardia, dietro il primo striscione mai realizzato, “Ultrà Granata”; nasce la rivalità coi lecchesi. – Campionato 1997/98: promozione in C1, fondato il gruppo “Area Granata”, al quale, di lì a poco, si affiancherà la “Brigata Veleno”, di Padova e dintorni. -I due gruppi, sull’onda dell’entusiasmo, seguono abbastanza numerosi anche le trasferte e in una di queste nasce l’amicizia con alcuni ragazzi di Busto Arsizio, che da allora seguiranno con passione le sorti della squadra. -Primo anno di C1: per motivi tecnici, i componenti dell’Area Granata decidono di cambiare il nome del gruppo, in quanto quello precedente non rispecchiava le loro idee, sembrando quasi “privo di significato”; al suo posto viene scelto “Commando Ultrà Cittadella”, primo gruppo con una vera mentalità ultras: non molti elementi, ma presenza in tutti i campi e tifo costante, pur nelle piccole dimensioni. La scelta del nome vede però in disaccordo alcuni componenti dell’ex Area Granata, che si sentono esclusi, e quindi si verificano alcuni screzi tra la neonata tifoseria organizzata e il resto dei tifosi granata, a cui non andava bene il cambio del nome, decidendo in seguito di mantenere vivo il nome “Area”, facendolo in qualche modo “rinascere”, ricominciano ad appendere il vecchio striscione allo stadio. -8

dicembre ’98: si forma la sez. di Busto Arsizio del Commando Ultrà, in occasione della gara di Coppa Italia con la Spal, numericamente ridotta, comunque da elogiare per la costante presenza non solo nelle partite casalinghe ma anche in numerose trasferte. -1999: nasce lo “Zizi Group”, altro gruppetto che affianca l’Area Granata, composto da pseudo-ultrà che si vedono solo in occasioni particolari, tipo le trasferte col Lecco e i Playoff, e che si è sempre interessato relativamente al Cittadella. -2000: arriva lo storico primo salto in Serie B, ed il trasferimento allo stadio “Euganeo” di Padova, già troppo grande e gelido per la tifoseria patavina, figuriamoci per quella cittadellese, che si spacca ulteriormente. -Zizi Group e Area Granata insorgono mettendosi in sciopero per tutto il primo campionato di B, in quanto avrebbero preferito rimanere al “Tombolato”, stadio però da circa 4.000 posti, quindi non idoneo. Confronto con tifoserie storiche del panorama ultras nazionale perso in partenza. -Intorno al 2000 nasce la “Gioventù Granata”. -2001/02: secondo anno di cadetteria, arriva la prima retrocessione in Serie C1. Il “Commando” decide di farsi da parte, vista la scarsa partecipazione e l’insufficiente entusiasmo della gente di Cittadella e dintorni. Lo “scettro” passa così in mano alla “Gioventù Granata”, composta da alcuni ragazzi molto giovani, che viene affiancata dalla sezione “C.U.C.” di Busto Arsizio, rimasta sempre attiva. -Anni 2000: rappresentano il tifo soprattutto “Area Granata” e, nella seconda parte del decennio, “Gioventù Granata” e “Ultras Cittadella”, che però si sciolgono all’incirca nel 2009. -Febbraio 2009: con la squadra di nuovo in B dall’anno prima, nasce il “Gruppo 1220”, anno di fondazione della cittadina veneta, che prende le redini del tifo. Nello stendardo del gruppo, oltre al granata, ci sono il bianco e l’azzurro, colori della maglia della prima storica società, l’U.S.Cittadellese, nata nel ‘20, dalla cui fusione con l’Olimpia, l’altra squadra del posto, nata nel ’48, nasce nel ’73 l’attuale A.S.Cittadella, per opera dell’amato presidentissimo Angelo Gabrielli, scomparso nel 2009. -Avvento della tessera del tifoso: il “Gruppo1220”, su posizioni fermamente contrarie al progetto-tessera, entrano in una fase di stallo, e di lì a poco (2011) si scioglierà, col tifo che, guidato dalla “Vecchia Guardia 1994”, nel “Tombolato” ampliato per la B nel 2008, dal lato Sud della nuova e bella Gradinata, si sposta al lato Nord dall’inizio della stagione 2012/13. In seguito riapparirà fugacemente lo striscione “1220”, ma la retrocessione in Lega Pro nel 14/15 smorza ulteriormente gli animi.  Il purgatorio della “C” dura solo un anno, la società ha basi solide. Gli ultras si rispostano nel lato Sud della Gradinata.

Curiosità: -La cittadina veneta, che conta circa 20.155 abitanti, è giovane come la squadra, ed ha un seguito forse inadeguato per la B. Inoltre va considerato il fatto che Cittadella si trova proprio in mezzo tra due città come Vicenza e Padova, che esprimono due squadre dal forte richiamo calcistico, con una storia e un tifo molto radicati. Spesso negli ultimi tempi è stata più la tifoseria “normale” che gli ultras a sostenere la squadra. -Il principale tallone d’Achille del Cittadella è la presenza piuttosto scarsa allo stadio “Tombolato”, capace,  dopo la ristrutturazione, di ospitare 7.623 persone, ma quello che manca, soprattutto, non è il pubblico, che per la “piazza” non è poi, se si pensa bene, neanche tanto scarso (2.371 abbonati quest’anno), ma un apporto forte e concreto alla squadra, una tifoseria che sappia incitare 90 minuti su 90 i propri, e che presenzi, con numeri degni della categoria, anche in trasferta. -Gli ultras alcuni anni fa chiesero un confronto con la società, per chiarire i rapporti con la stessa e con il Centro Coordinamento Clubs Granata, , non proprio idilliaco. Il coro degli ultras in una partita era stato scambiato per oltraggio al vecchio presidente, dimenticando forse che sono stati gli ultras gli unici ad appendere striscioni in memoria del presidentissimo Gabrielli, e a far sentire la loro voce ai funerali, organizzando anche una raccolta di firme per intitolargli lo stadio; loro sono stati anche quelli che, dopo la prima salvezza in B, prima ancora di festeggiare, sono corsi a casa del presidente, entrati nel giardino e fatto cori di ringraziamento, mentre lui a fatica fece un discorso. -In Spal-Cittadella dell’aprile 2017, buon effetto visivo e colpo d’occhio offerto dai tifosi del Cittadella, che effettuano una coreografia con numerose bandierine e danno supporto con “treni” di mani e sventolìo di bandiere, mentre appare lo striscione “#Braitusi”, che non è un gruppo vero e proprio, ma in quella occasione voleva rappresentare tutta la tifoseria. -Per Cittadella-Vicenza del maggio 2017, coreografia del Centro Coordinamento: maglia granata gigante e sotto la scritta “Più bella cosa non c’è”. Gli ultras locali, anche se è difficile sentirli, non smettono mai d’incitare i loro beniamini. -In Cittadella-Pordenone (3-1) dell’aprile 2016, con 4 giornate di anticipo il “Citta” ritrova la Serie B davanti a 3mila spettatori festanti: molti di loro si riversano in campo per una pacifica e gioiosa invasione. Il portiere del “Citta” Alfonso si arrampica sulla traversa e una volta sedutosi sopra, sovrastando la folla dei tifosi sottostanti, si veste da capo ultrà iniziando a fomentare la folla. -In occasione di Cittadella-Frosinone, testacoda del maggio 2015, gli ultras di casa, manifestando il loro attaccamento alla maglia, espongono striscioni quali “La nostra passione non retrocede!!!”, “Noi ultimi a mollare. Avanti ultras” e “Occasionale dove 6?”. Il Club “Granata x sempre” è molto attivo anche sul piano del tifo, con le loro caratteristiche bandiere col nome del Club al centro della Gradinata presenziano sempre (o comunque quando possono) in trasferta. -Almeno fino allo scorso anno erano sempre presenti in casa gli striscioni “11 Leoni” e “Orgoglio e appartenenza”.

Clubs principali: I love Citta, Granata x Sempre, Club Le Mura.

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4 Commenti

  1. Andai a Cittadella la volta della promozione in serie A con Sarri.. Ci accolsero benissimo. A me stanno simpatici. Forza Empoli

  2. Per me, quando in piccole realtà senza grandi bacini di pubblico, riescono a fare del buon calcio, sono sempre da apprezzare. Penso però che l’Empoli sotto questo punto di vista sia l’esempio per tutti

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