A cura di Claudio “Freccia”

 

Gruppi esistenti: Borgo Vecchio Sisma, Ultras Curva Nord Inferiore, Fusi Rosanero, Ultras Palermo 1900, Ragazzi Fuori-Palermo Rosanero ovunque insieme, Zona Ultras, Romantici Rivoluzionari, Ultras di Quartiere, Scosso c’e, Favelas (Ultras Curva Sud), Rosanero Girls, Emigrati Palermo eterna fedeltà

Politica: Un tempo nettamente destroidi, ora ufficialmente apolitici, ma mantengono una matrice di destra, con peraltro correnti di sinistra (Curva Nord Inferiore).

Settore: Curva Nord Inferiore: Borgo Vecchio Sisma (la maggioranza), Ultras Curva Nord-Nolp, Ultras di Quartiere, Fusi Rosanero, Scosso c’e, ex-Meridiano Zero. Curva Nord Superiore: Ultras Palermo 1900, Ragazzi Fuori-Palermo Rosanero ovunque insieme.  Curva Sud Inferiore: Favelas (U.C.S.).

curva-palermoAmicizie: –Padova: legame fortissimo dal 1982, al motto di “Nessuna secessione potrà fermare la nostra unione!”, rinnovato sia all’andata, alla prima giornata, con grandi mangiate e bevute, che al ritorno a Palermo, nel campionato di Serie B 13/14 (vedi anche sezione “Curiosità”). Le radici del rapporto risalgono a quando, nei primissimi anni 80, cinque tifosi padovani, durante una vacanza in Sicilia, conoscono alcuni ultras rosanero del “Commandos Aquile”, coi quali stringono amicizia. In un Padova-Palermo dell’83 nasce un rapporto di forte rispetto, proprio grazie a quei “contatti estivi”, anche se non si poteva ancora parlare di vero e proprio gemellaggio, col discorso che sarà ripreso quando, nel 91/92, i direttivi di ambedue le curve sono cambiati. Il rapporto in tutti questi anni si è consolidato e rinnovato, come nel 1996 a Padova con giri di campo coi bandieroni. Senz’altro una bella amicizia, inusuale se vogliamo, capace di superare le barriere tra Nord e Sud e impedimenti logistici come la distanza o la differenza di categoria. Tante le visite reciproche, ad esempio lo stendardo “Acp” Padova è presente in Chievo-Palermo 04/05, lo striscione “Ultras Pd” e un’altra pezza sono presenti a Vicenza nel 94/95. Per Palermo-Padova 13/14 i palermitani dedicano agli ospiti veneti lo striscione “Dall’83 niente è cambiato, salutiamo il fratello padovano”. Presente la pezza “Muet” dei padovani in Palermo-Verona del febbraio 2015. –Lecce: gemellaggio ultraventennale, ormai storico, all’insegna dello slogan “Lecce e Palermo contro il calcio moderno”, che ha resistito, consolidandosi, anche a un decisivo scontro diretto per la A, nel giugno 2003, davanti ad oltre 35mila spettatori ufficiali in un “Via del Mare” di Lecce esaurito, vinto 3-0 dai padroni di casa. Nonostante l’amarezza, i tifosi siciliani rinnovarono la solida amicizia, nata grazie alle manifestazioni di solidarietà dei leccesi, quando, nel 1986, il Palermo subì la radiazione. Tra l’altro, l’allora presidente del Lecce, Franco Jurlano, fu l’unico a votare contro la radiazione, a sostegno del Palermo Calcio. In Palermo-Lecce 2005/06, esposti dai padroni di casa gli striscioni “Niente e nessuno ci fermerà, gemellaggio per l’eternità”, “Il risultato non ha importanza…rispetto ed amicizia ad oltranza” e “Colori diversi ideali gli stessi, bentornati!”. Pezza “Nostalgia Salentina” dei leccesi in Carpi-Palermo 2013/14 (inoltre vedi sezione “Curiosità”). Presenza leccese in Bologna-Palermo, ottobre 2016. –Siracusa: gemellaggio ultraventennale, non condiviso però da tutti i gruppi della Nord, al motto di “Mio fratello è siracusano”, negli anni ’80-’90 definito “patto di sangue”, un po’ raffreddatosi per la differenza di categoria in cui hanno militato le due compagini in tutti questi anni, nei quali comunque ci sono state tante visite reciproche. Nell’87/88, in Siracusa-Palermo di Coppa Italia C2, i palermitani rinnovarono il gemellaggio coi siracusani presentandosi nella loro curva con bandiere e striscione, ed anche in campionato, nello stesso anno, erano mischiati, con gli ultras delle due squadre a stretto contatto. A Palermo, sempre nell’87/88, venne ricambiato il favore, con gli striscioni dei siracusani mischiati tra gli ultras rosanero. Il gruppo siracusano “Nun ci semu cà testa” è stato presente in Inter-Palermo 04/05 e Palermo-Sampdoria 08/09, una bandiera del Siracusa era nella Nord in Palermo-Catania 10/11, lo striscione “Blue Boys” Siracusa in Palermo-Verona 95/96. –Cesena: bella amicizia Nord-Sud anche questa, un rapporto di profonda stima risalente agli anni 80. Curioso e simpatico il siparietto verificatosi in Palermo-Cesena dell’aprile 2011, quando a un certo punto, sul 2-0 per il Cesena, gli ultras bianconeri hanno urlato “Palermo, Palermo”, in segno d’amicizia. Quelli del Palermo hanno contraccambiato scandendo  “Cesena, Cesena”, sia per l’amicizia tra le due tifoserie, che per esprimere la propria ostilità nei confronti della squadra che stava perdendo, in contrapposizione al resto dello stadio, che non gradiva, esternandolo con fischi e col coro “buffoni, buffoni”, rivolto alla curva Nord. Solo un coro contro gli eterni rivali catanesi (e l’insperato pareggio finale) metteva tutti d’accordo. Striscione “W.S.B.” (Weisswarz Brigaden) Cesena esposto in Genoa-Palermo 08/09. Nell’aprile 2013, allo stadio di Santa Flavia (PA), in occasione di Palermo-Cesena, gara valida per i Playoff del campionato “Primavera”, i tifosi rosanero hanno ricordato Glauco Carghini, leader delle W.S.B. Cesena, prematuramente scomparso l’estate precedente, con lo striscione “Glauco non ti dimenticheremo mai”. –Genoa: amicizia poco conosciuta dalle altre tifoserie italiane, iniziata oltre 30 anni fa dai gruppi storici rosanero e proseguita da tutti i gruppi attualmente attivi a Palermo, che hanno grande stima dei genoani. Mangiate e bevute hanno sempre caratterizzato ogni trasferta quando si sono affrontate le due squadre, almeno fino all’introduzione della tessera. Negli anni ’80 e ’90 ci sono state molte visite reciproche. Anni fa, quando alcuni ultras palermitani finirono in carcere a Marassi dopo degli scontri con gli juventini, i genoani si prodigarono nella solidarietà ai palermitani rinchiusi, senza dimenticare i fumogeni che i genoani prestarono ai siciliani durante una delle loro trasferte a Genova. –Napoli: amicizia ormai più che ventennale, all’insegna di mangiate, bevute, scambi di sciarpe e goliardia. Numerose le visite e i favori reciproci: nel ’93, in occasione di Italia-Malta, in curva Nord a Palermo c’erano tanti ultrà napoletani; nel 1996 a Napoli, per un Napoli-Verona sono presenti le “Brigate” con tanto di striscione; nel 2000, al “Barbera”, scelto come campo neutro di Napoli-Fiorentina, 15mila palermitani andarono a sostenere gli amici napoletani, presenti in circa 5mila, fraternizzando con loro; per Napoli-Reggina, Napoli-Brescia e Napoli-Verona di quegli anni c’erano tanti ultras palermitani, di U.C.S. e Brigate, con tanto di striscione al “San Paolo”; nel 2006/07, per Palermo-Napoli, i napoletani della curva B erano ospiti nella Nord e sono partiti cori anti-Lazio, anti-Catania e pro-Napoli; nel novembre 2007, per Palermo-Napoli, i napoletani della curva B furono ospiti in Nord nel settore dei B.V.S.; nel marzo 2008, in occasione di Napoli-Palermo, quelli del B.V.S. erano in curva B insieme ad altri palermitani, e venne fatta una sciarpata metà azzurra e metà rosanero. “Rispetto per chi ci rispetta. Salutiamo il fratello palermitano” recitava uno striscione degli Ultras Napoli ’72 alcuni anni fa. La Curva A di Napoli invece sembra disconoscere il gemellaggio. Alcuni palermitani non tesserati presenti al “San Paolo” per Napoli-Palermo, il 28 ottobre ’15 di mercoledì sera. –Roma: gli Ultras Curva Nord hanno tenuto viva l’amicizia coi romanisti, iniziata dai “Commandos Aquile” e dai “Warriors” negli anni ‘80, che, nell’andar del tempo, si è basata soprattutto sulla politica e sull’asse della comune presidenza di Franco Sensi. Alcuni anni fa i romanisti esposero all’Olimpico la scritta “La Sud di Roma saluta gli amici palermitani”. Il gruppo romanista “Tradizione Distinzione” presenziò nella Nord in Palermo-Catania dell’ottobre 2000, mentre lo striscione “W.U.P.” è apparso nella Sud di Roma sempre nel 2000/01. Inoltre, in Palermo-Roma di Coppa Italia 01/02, erano presenti in curva Nord gli striscioni romanisti “Asr Ultras”, “Brigata Boccea” e “Piazza Bologna”. Rinsaldata l’amicizia in Curva Sud coi palermitani presenti per Roma-Palermo, ultima giornata 14/15. Presenza romanista a Bologna 15/16. –Foggia: buoni rapporti, stima reciproca. L’amicizia nasce all’ultima e decisiva partita del campionato di C1 88/89, quando venne stretto il rapporto col “Regime Rossonero” Foggia. Prova ne sia il fatto che, anche se il Palermo non riuscì a vincere, non ci fu il minimo screzio. Anzi, alla fine i due gruppi si riunirono per un caloroso applauso alle due compagini, che avevano offerto un degno spettacolo. L’amicizia, per un po’ di tempo portata avanti dagli “Eagles Korps”, si è un po’ persa negli anni, a causa delle categorie diverse in cui hanno militato le due società. –Lucchese: l’amicizia coi lucchesi risale agli anni ’80 ed è stata spesso rinnovata con reciproche accoglienze calorose. –Andria: stima e rispetto reciproci, di vecchia data. –De Graafschap: amicizia recente coi tifosi di questa squadra olandese. In Palermo-Siena 13/14 presente la “Brigata Tifosi” De Graafsshap. –Kaiserslautern: amicizia internazionale tra la Curva Nord superiore e i tedeschi, militanti nella Serie B della Germania, testimoniata anche dallo striscione per la morte di un loro tifoso (vedi Sezione “Curiosità”). –Marsala: le Brigate Rosanero instaurarono negli anni ’90 un amicizia coi marsalesi, un po’ affievolitasi nel tempo, ma confermata dalla presenza di alcuni marsalesi al fianco dei palermitani in Palermo-Lanciano 13/14. –Cosenza: gli Eagles Korps avevano instaurato un amicizia coi calabresi sul finire degli anni ’80, poi è rimasta la stima e il rispetto. –Akragas Agrigento: la “Fossa dei Giganti” Agrigento è stata direttamente gemellata con gli “Indians Palermo” per diversi anni, a partire dal 1984. –Mazara: vecchia amicizia.

Ex-gemellaggi: –Reggina: vedi sezione “Rivalità”. –Salernitana: vecchio legame, fine anni 80-inizio anni 90, tra le due tifoserie, grazie soprattutto all’ex gemellaggio coi reggini, fortemente gemellati coi salernitani, che in quegli anni hanno sempre riservato ai palermitani grandi accoglienze. Nel 92/93 alcuni tifosi siciliani visitarono la sede degli “Ultras Plaitano” di Salerno e, tra le varie gentilezze, ci fu quella di pagare loro il biglietto d’ingresso allo stadio.

curva-palermo-coreografia-qualificazione-uefa-300x185Rivalità: –Catania: rivalità fortissima, antica, acerrima, che va oltre il calcio: è nel calcio che trova terreno per esplodere. Tale rancore si può far risalire ad antiche origini, quando Catania cercò di diventare il capoluogo della Sicilia, ma non ebbe questa soddisfazione, e questo ha generato negli etnei una gran voglia di confrontarsi, una sorta di invidia verso Palermo, alla base della rivalità tra le due città, ed ogni pretesto è buono per scontrarsi. Il derby coi “cugini” etnei è sempre sentitissimo, una partita dal fascino folkloristico, tra l’Aquila rosanero e “U’ liotru” rossazzurro, l’elefante simbolo della città di Catania. Ogni volta che le due squadre s’incontrano, c’è sempre una grande attesa. Data la forte rivalità ci sono stati in passato molti episodi di violenza e scontri. Ad esempio, nella stagione 1981/82, il giocatore del Catania Renato Miele venne colpito alla testa da un oggetto tirato da un tifoso rosanero, e non disputò la gara, col Palermo che perse a tavolino una partita vinta sul campo, episodio che causò molte polemiche, dato che i rosanero sostenevano che Miele avesse ingigantito il tutto, proprio al fine di ribaltare il risultato. Gravissimi i fatti accaduti nel febbraio 2007, quando, durante alcuni violenti scontri verificatisi a margine del derby Catania-Palermo, rimase colpito da un oggetto contundente, che gli spappolò il fegato, l’Ispettore di polizia Filippo Raciti, di 38 anni. A seguito di questo brutto episodio, il commissario della Figc, Luca Pancalli, prese misure eccezionali quali la sospensione per un turno di tutti i campionati di calcio italiani la domenica successiva, appoggiato dal governo che varò l’inasprimento delle norme di sicurezza negli stadi. Nelle tre stagioni successive è stato vietato alle due tifoserie di seguire la squadra in trasferta per il derby, divieto superato dalla stagione 2010-11 grazie all’introduzione della famosa tessera del tifoso, che però, su scala nazionale, ha portato ben pochi benefici. Il primo derby riaperto agli ospiti, dopo la tragedia di Raciti, è stato il primo senza tafferugli dopo decenni. Nel ’95 il questore di Catania diffidò 44 palermitani (in totale oltre 60), che prima del derby con l’Acireale, in agosto, aggredirono nella città etnea alcuni tifosi rossazzurri appartenenti al gruppo “Primo Amore-Irriducibili”. Oltre tremila rosanero si presentarono a Catania alla fine degli anni 80, forse la trasferta più massiccia nella città etnea. Intorno alla metà degli anni ’90, nella notte antecedente a una trasferta a Battipaglia, i tifosi rosanero strapparono ai “cugini” catanesi, sul traghetto che dall’isola li portava in continente, lo striscione “Pessimi Elementi”, esposto poi a Battipaglia alla rovescia. Altri striscioni catanesi sono in mano ai palermitani. Nel 1989/90, in C1, in Palermo-Catania giocata a Trapani, i palermitani attaccarono il settore catanese e scoppiò una rissa furibonda. Però, nonostante il forte astio che intercorre tra le due tifoserie, c’è da sottolineare lo striscione che il “W.U.P.” (Warriors Ultras Palermo) espose a Catania nel 2000/01, veramente bello: “L’odio non cancella il rispetto per la vita…Fabrizio presente!”, dedicato a Fabrizio Lo Presti, ultrà del Catania del gruppo “Decisi”, scomparso alla tenera età di 22 anni in un incidente stradale, mentre era in trasferta per seguire il suo Catania a L’Aquila. Nella stessa gara, i catanesi espongono gli striscioni “Nel 253 a.C. ‘Civitas Romana’…nel 2000 colonia romanista” (alludendo al rapporto d’amicizia con la Curva Sud romana), “W.U.P. sezione squadramobile” e “Benvenuti ad Alcatraz”. Altro nobile gesto è stato la partecipazione degli ultras palermitani al funerale del cavaliere Massimino, ex presidente del Catania Calcio. –Messina: rivalità più recente di quella col Catania, ma comunque sentitissima, con grossi incidenti in passato, in cui è stato “grattato” ai messinesi lo striscione dei “N.o.c.s.”. L’inimicizia si acuì durante la stagione 2000/01, quando Palermo e Messina lottavano testa a testa per il primo posto nel campionato di C1 girone B, con volata finale all’ultima giornata, in una domenica tiratissima, dove le emozioni si susseguirono una dietro l’altra; alla fine i 30mila della “Favorita”, accorsi per spingere il Palermo alla vittoria contro l’Ascoli, e, allo stesso tempo, “gufare” contro il Messina, perdente ad Avellino, poterono far festa. –Verona: rivalità Nord-Sud sentitissima e antica, vista l’impronta razzista dei veronesi; vecchi rancori risalenti all’età primordiale del movimento ultras, coi veronesi che hanno rivolto sempre brutte accoglienze ai palermitani. In occasione di Palermo-Verona di Coppa Italia, terzo turno, del 17 agosto ’13, il pullman che trasportava i tifosi veronesi (una trentina circa), giunto nei pressi del “Barbera”, viene attaccato da un gruppo piuttosto nutrito di ultras palermitani che comincia a lanciare contro il mezzo torce, bombe carta, bastoni e oggetti di ogni tipo. I veronesi non ci pensano due volte e scendono rispondendo all’attacco. La guerriglia va avanti per qualche lunghissimo minuto, fino all’arrivo delle forze dell’ordine, che ristabiliscono la calma. Per alcuni tifosi del Palermo è poi scattato il provvedimento di Daspo. Rubato diversi anni fa ai veneti lo storico striscione “Gioventù Scaligera”, noto gruppo ultrà veronese. Inoltre, durante un Palermo-Verona del ’95, i tifosi di casa, dopo aver caricato gli scaligeri con una sassaiola, gli fregarono una bandiera. –Reggina: negli anni ’80-’90 c’era un vero e proprio gemellaggio, anzi, una fratellanza “di sangue”, poi, non si sa bene il motivo (le solite incomprensioni…), qualcosa si è rotto, della serie “c’eravamo tanto amati”, e si è passati a una rivalità piuttosto aspra e sentita, anche se recente. In Reggina-Palermo 04/05 esposti gli striscioni “Reggino traditore” e “Buttana rà…Reggina”, coi calabresi che rispondono con “Ti spacci x catanese alla staz. di Milano…vergognati palermitano!” e altri ancora. Nell’84/85, a Reggio Calabria, giri di campo coi bandieroni a rinnovare l’amicizia che fu. –Fiorentina: vecchi rancori, risalenti più che altro a una frase infelice dell’ex presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori. Nel ’95, durante un Palermo-Fiorentina di Coppa Italia, alcuni ultras palermitani sottraggono uno striscione ai viola, ma un fiorentino, con grande coraggio, si lancia contro gli avversari e, seppur picchiato a sangue, riesce a riprendere lo striscione. I fiorentini hanno poi subìto, sempre in quegli anni, il furto di uno striscione di un Viola Club. Qualche scaramuccia anche nell’agosto 2009 a Firenze, ad opera di ultras rosanero. –Lazio: inimicizia storica, risalente all’83, quando i sostenitori biancazzurri tesero un agguato ai palermitani con lame e coltelli, derubandoli di tutto. L’amicizia che intercorre tra palermitani e romanisti ha poi fatto il resto. Per gli scontri dell’aprile 2016 andare alla Sezione “Curiosità”. –Sampdoria: tafferugli dopo Samp-Palermo del gennaio 2015, quando un gruppo di ultras della Doria tese un agguato ai circa 40 supporters rosanero che la polizia stava scortando verso la stazione di Brignole. Gli agenti evitarono uno scontro di ampie proporzioni, ma tre poliziotti finirono all’ospedale, colpiti da caschi da motocicletta e cinture. Tre tifosi doriani sono stati arrestati quella sera, altri 15 hanno rischiato l’arresto. –Crotone: i crotonesi subirono il furto dello striscione “Mods” a Palermo nel 99/00, nonostante fossero sistemati nell’anello superiore della Tribuna, in una zona “protetta”, dove non ci sono ultras rosanero (all’epoca pressoché tutte le tifoserie ospiti venivano sistemate lì). Lo striscione fu sottratto da sette ragazzi che scavalcarono dalla curva Nord, quando i crotonesi erano già in buon numero. In Palermo-Crotone 2001/02, con ben in vista lo striscione, in Nord si leggeva l’ironica scritta “Modestamente superiori”. –Atalanta: rivalità storica, anche politica, classica Nord-Sud, vecchi rancori. In Palermo-Atalanta 2007/08 esposto lo stendardo atalantino “Bg 1907”. Pare anche che gli atalantini siano stati, alcuni anni fa, autori del furto dello striscione palermitano “Borgo Vecchio Sisma”. –Acireale: Durante il match Palermo-Acireale 1997/98, alcuni ultras rosanero, approfittando dello scarso numero di tifosi acesi, sottraggono loro parte dello striscione “Nuova Guardia” (“Nuov”), poi mostrato agli avversari. Palermo e Acireale, un tempo in buoni rapporti, sono diventate rivali quasi per caso: durante una partita tra le due squadre, i tifosi palermitani presero ad inveire contro il giocatore rosanero Sorbello, acese di nascita e reo, a detta dei rosanero, di essere stato fra i fautori della messa in mora che costò la radiazione al Palermo. I tifosi acesi, sentitosi offesi, si rifecero prendendo di mira l’attaccante rosanero Buoncammino. Da lì è partita l’inimicizia. –Battipagliese: diversi anni fa, ai tempi della C1, un centinaio di supporters campani giungono in Sicilia con al fianco sei amici catanesi, che con la loro presenza, accesero non poco gli animi dei palermitani che, nel tentativo di sottrarre un loro striscione (presente quello degli “Irriducibili”), hanno poi preso ai campani lo striscione “Dinamik Force”. –Juventus: negli anni ‘80 intercorrevano buoni rapporti, adesso vi è invece una forte rivalità, alimentatisi nell’era della presidenza Zamparini. Un forte odio verso la Vecchia Signora, ma più che altro vengono presi di mira i palermitani che tifano Juve. –Milan: vecchi rancori coi rossoneri, odio atavico. –Trapani: un gruppo più o meno folto di palermitani, ha fatto visita a Trapani per un blitz notturno, poco prima del match Trapani-Palermo del 12 aprile 2014, valido per il campionato di Serie B, ed ha lasciato esposti un paio di striscioni al Centro sportivo “Sorrentino”. Semplici sfottò da curva. –Livorno: rivalità prevalentemente politica, molte le punzecchiature tra le due parti, con striscioni ironici. –Bari: rivalità antica, e poi sono gemellati coi reggini…-Cagliari, –Inter, –Brescia: rivalità storiche, meno importanti ma molto sentite.

In passato “noie” anche con: –Monza: sottratto ai brianzoli lo striscione “Kids” parecchi anni fa. –Chievo: sottratto ai clivensi negli anni ’90 lo striscione “Iz iz alè Ceo”. –Casertana, –Pescara.  

coreografia-curva-palermo-300x225Breve storia del tifo palermitano: Un primo abbozzo di organizzazione del tifo a Palermo risale al lontano 1956, ma si dovrà aspettare il 1977 per vedere la nascita del primo vero gruppo ultrà organizzato, i “Commandos Aquile”, liberamente ispirati al “Commando Ultrà Curva Sud” romanista, in un epoca di ribellione e antagonismo. La nascita dei “Commandos” era stata però preceduta, nel 1974, dalla fondazione degli “Angeli della Nord”, che però, inizialmente erano solo un club di tifosi, il “Club Pitrè”. Solo successivamente potranno chiamarsi un gruppo ultrà. Nel 1980 nascono due gruppi che faranno la storia del movimento ultras, a Palermo e non solo, vale a dire i “Warriors Ultras Palermo”, nel novembre del suddetto anno, e le “Brigate Rosanero”, che vanno ad affiancare i “Commandos” e gli “Angeli della Nord”. I “Warriors”, fondati da alcuni ragazzi all’epoca tutti 16enni, all’inizio si denominarono “The Warriors”, per lo spirito battagliero e caparbio, uguale a quello del cult-movie “I Guerrieri della notte”, e per la radicalità e fedeltà. All’inizio hanno un po’ di problemi con il Commando, il gruppo allora trainante, prevalentemente di stampo politico, considerato che in quel periodo si faceva politica più attivamente. Anni dopo il “Commando” si scioglierà e non ci saranno più problemi di questo genere. Il primo simbolo del gruppo che compare sullo striscione è il teschio con l’elmetto, poi dall’86 sarà il guerriero alato con la spada. Le “Brigate Rosanero” vengono fondate ad aprile, da uno dei capi storici del tifo rosanero, Jhonny Giordano, con l’aiuto del fratello, come costola del “Commandos Aquile”, dal quale decidono di staccarsi per vari motivi, anche di ordine politico, e per una differente gestione dei rapporti e delle relazioni con la dirigenza societaria. Il gruppo originariamente è composto da 26 persone. In anni di accese dispute ideologiche, i “Commandos” erano tendenzialmente di sinistra, i “Warriors” marcatamente di destra, le “Brigate” dichiaratamente apolitiche. A sinistra militavano anche altri gruppi importanti, nati nel corso degli anni ’80, come gli “Indians”, sorti nel novembre ’83, e i gli “Eagles Korps”, più o meno nel solito periodo. Le “Teste Rasate”, costituite da un folto numero di skinheads, erano invece dichiaratamente di destra. Comunque a Palermo il tifo era predominante rispetto alla politica e poteva benissimo succedere che un ragazzo di destra militasse nei “Commandos”, e uno di sinistra ai “Warriors”. Nella seconda metà degli anni ’80, i “Commandos Aquile” cessano la loro attività. Alcuni ragazzi fondano la “Vecchia Guardia”, che ha sullo striscione l’effigie del Che Guevara ed è contraddistinta da una corretta mentalità ultrà. Per alcuni screzi col resto della curva, si sposta per un periodo in Sud, per tornare successivamente in Nord. Purtroppo, al termine della stagione 1985/86, dopo una sofferta salvezza in B, Palermo vive il suo dramma sportivo, un vero e proprio trauma: la radiazione della propria squadra di calcio per dissesti societari e finanziari, che mette a dura prova tutta la tifoseria che dapprima ha una cattiva reazione, ma poi decide di non mollare, pur restando un intero anno, l’86/87, senza calcio, coi gruppi che però rimangono in attività, e che ne escono ancora più temprati e rafforzati di prima da questa esperienza. Ad esempio i “Warriors” si riunivano e aumentavano i loro incontri settimanali, senza mai seguire la seconda formazione locale, la “Palermo Olimpia”, che militava in Promozione, e facendo visita di tanto in tanto ai gruppi gemellati. Nel campionato successivo, un nuovo Palermo, denominato “Unione Sportiva Palermo”, riparte e viene ammesso al campionato di Serie C2: torna un grande entusiasmo in città, con lo stadio spesso pieno. La squadra arriva prima e approda in C1. Proprio quell’anno si registra il primo ricambio generazionale all’interno della curva, ma non è difficile educare le nuove leve, visto che in quel periodo i giovani apprendevano subito gli ideali ultras. Nelle due stagioni successive, l’88/89 e l’89/90, il Palermo deve giocare a Trapani, che dista circa 150 Km. dal capoluogo di regione, le proprie partite interne, a causa della ristrutturazione della “Favorita”, in vista dei mondiali di calcio di Italia ’90, per cui la tifoseria è messa un’altra volta a dura prova, ma gli ultras seguono la squadra con molto entusiasmo, specie il primo anno, che vede il Palermo sfiorare la B, presenziando sempre in buon numero in casa e quasi sempre in trasferta. Dopo due anni di esilio forzato e, in pratica, di sole trasferte, nel 90/91 avviene il secondo ricambio generazionale, e la squadra centra la promozione in Serie B, circondata da un crescente entusiasmo, anche se ormai essere ultras era diventata una moda e molti lo facevano per poterlo raccontare in giro. La curva, in questo periodo, è sempre piena e non ha da invidiare niente a nessuno. Allo stadio si passa da un minimo di 15mila persone, ad un massimo di 35mila nelle partite più importanti. Ma la squadra non ingrana e il sogno dura poco, infatti al termine del campionato 91/92 arriva la retrocessione, a causa della classifica avulsa. Comunque sia, l’anno successivo il Palermo torna di nuovo in B, dominando il girone. L’assetto della curva Nord all’epoca è il seguente: a sinistra “Lions”, “Vecchia Guardia” e “Eagles Korps”, a destra le maggiori sezioni “Warriors”, soprattutto dell’hinterland cittadino (ma tante sono anche quelle sparse per l’Italia, soprattutto Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia), e all’estrema destra, sia politica che geografica, le “Teste Rasate”. Mentre nella Sud stazionano i “Fedelissimi”, i “Boys Zen” e la “Fossa delle Aquile”. I “Warriors Ultrà Palermo” si confermano gruppo maturo, con un’indipendenza quasi totale dal resto della curva e dello stadio sulle decisioni da prendere. L’indipendenza sempre più spiccata dei “Warriors”, sfocia, nella stagione 94/95, in momenti di notevole tensione, a tal punto che, per dimostrare a tutti la propria superiorità, si trasferisce in curva Sud causa dissensi con gli altri gruppi della Nord, ma, dopo l’interessamento da parte di esponenti dei vari gruppi, nonché da parte dei mass-media, si ritorna alla pace. Questa stagione vede anche l’apertura del “Warriors Fans Club”, punto di ritrovo giornaliero, che corona i sogni del gruppo dopo un decennio vissuto al Centro di Coordinamento. Nella stagione 1995/96, il Palermo di mister Ignazio Arcoleo, già idolo dei tifosi quando indossava, da giocatore, la maglia rosanero, torna a recitare un ruolo fondamentale nel torneo cadetto, sfiorando la Serie A e conquistando il calore di un intera città, con una rosa composta in gran parte da palermitani e un costo globale di gran lunga inferiore a quello di altre squadre più blasonate. Vengono effettuate trasferte di massa, memorabili quelle di Genova e Reggio Calabria. Nella stagione 96/97 però è di nuovo crisi: il Palermo torna mestamente in C1. Prende fuoco in dicembre il locale del “Warriors Fans Club”, che riaprirà nel ’97, dopo un anno esatto. Sono anni bui, senza soddisfazioni, in cui si tocca veramente il fondo, sia come tifo che come squadra, all’insegna di una clamorosa frattura tra la tifoseria e il Palermo Calcio, di forte contestazione e abbandono, con il “Borsellino”, lo stadio sussidiario di rimpiazzo alla “Favorita”, praticamente vuoto (picchi minimi di 500-1000 presenze allo stadio) e le trasferte vengono regolarmente saltate. Gli strascichi dei deludenti campionati della squadra incidono pesantemente sul tifo, e il sostegno viene meno, così si arriva a un punto di non ritorno. Il Palermo, al termine del campionato 97/98, retrocede in C2, anche se, grazie al ripescaggio, accolto comunque con indifferenza, verrà riammesso in C1, dove resterà fino alla stagione 2000/01. Nel 1996 è nato intanto il “Meridiano Zero”, gruppo di estrema destra, che si scioglierà ufficialmente nel 2007, anche se l’”anima” del gruppo è ancora viva in curva Nord. Dopo dei buoni piazzamenti, un decimo e un sesto posto, negli anni successivi (01/02 e 02/03) in Serie B, al terzo tentativo il Palermo conquista la prima piazza, che vale la sospirata promozione in Serie A dopo 31 anni d’attesa. Nella prima stagione in Serie A dell’era Zamparini, nel 2004/05, il Palermo, che non aveva mai superato i diecimila abbonati fino alla stagione 2003/04, fa registrare il record di oltre 33mila abbonamenti venduti, cioè quasi l’intera capienza dello stadio “Renzo Barbera”, che è di circa 37mila posti. La critica delle leggi repressive accomuna i gruppi ultrà palermitani. Nel 2006, infatti, dopo la trasferta di Cagliari, i provvedimenti di Daspo colpirono quasi cento ultras palermitani, appartenenti soprattutto a “U.C.S.” (Ultras Curva Sud), “U.C.N.” (Ultras Curva Nord) e B.V.S. (Borgo Vecchio Sisma); in curva Nord, per il prosieguo della stagione, fino ai fatti di Catania del 2 febbraio ‘07, rimane esposto il lunghissimo striscione “Arresti, diffide, obbligo di firma e di dimora, ma non sono un criminale e lo dice la storia!”. Negli anni successivi il Palermo si rende protagonista di ottimi campionati di Serie A, con il “Barbera” quasi sempre pieno nelle prime due stagioni, 2004/05 e 2005/06, che portano ad un sesto ed un quinto posto. Una volta saziata la “fame” di calcio, però, la media-spettatori diminuisce pian piano, nonostante il bel quinto posto della stagione 2006/07. Nel 2012/13 si arriva a 18.287 di media, la squadra non regala nessuna soddisfazione ai palermitani, che nelle ultime partite disertano lo stadio, dandogli un aspetto spettrale. Nel mezzo però ci sono stati sempre piazzamenti buoni, con due ottavi posti, nel 2008/09 e nel 2010/11, e un quinto posto, nel 2009/10, ma non si sono più toccati i “picchi” dei primi due anni di A dell’era del mangia-allenatori Zamparini, nella quale solo nel 2011/12 (16° posto) e nel 2007/08 (11°), la squadra ha davvero toppato. All’inizio del decennio 2010, la Nord è così composta: al piano superiore i tre gruppi principali (“Borgo Vecchio Sisma”, “Brigate Rosanero” e “Warriors”), sono affiancati da altre sigle storiche (“Vecchia Guardia”, “Supporters Filiciuzza”, “Boys Zen”, “Bad Boys Villatasca”), ma anche da gruppi di più recente formazione come i “Fusi Rosanero”, molto attivi; al piano inferiore ci sono gli “UCN”, affiancati dai ragazzi dell’”ex-Meridiano Zero”. Leggendaria per i palermitani la trasferta di Roma del 29 maggio 2011, per la finalissima della Coppa Italia con l’Inter, quando circa 40.000 palermitani (ma c’è chi giura fossero anche di più…) invasero pacificamente l’”Olimpico”, colorandolo di rosanero, e non ha importanza se la Coppa poi andò all’Inter, vittoriosa, rispettando le previsioni, 3-1: l’importante per loro era esserci. Da questa pagina, sicuramente bella, per i colori rosanero, si è passati ad un’apatia del tifo, fino alla sua rinascita soprattutto con i gruppi che fanno parte della Curva Nord inferiore, negli ultimi anni.

tifosi-palermo-a-romaCuriosità: -Sono molto compatti ed anche abbastanza numerosi gli ultras palermitani a Bologna, nel novembre 2016, 13^ giornata 16/17; sventolano diverse bandierine ad inizio gara e si fanno sentire, soprattutto con cori “secchi” e diversi “treni”. -In Sampdoria-Palermo, dell’ottobre scorso, 7^ giornata del campionato 16/17, dopo 5 minuti dall’inizio fanno il loro ingresso nel settore ospiti una 50ina di ultras rosanero. Per tutto il primo tempo il sostegno alla squadra sarà continuo, incoraggiati dalla buona prestazione dei loro beniamini, mentre nella seconda parte di gara verrà esposto lo striscione “Karsten lebt!” (r.i.p.), dedicato ad un ultrà del Kaiserslautern deceduto poco tempo prima. -La Curva Nord Superiore si dissocia ufficialmente dallo striscione apparso allo stadio intorno al 20 dicembre ’16 “Uniti contro Unicredit”: non sono tematiche che gli interessano. -In Palermo-Torino, ottobre 2016, 8^ giornata 16/17, presenza in Tribuna dell’ex capitano rosanero Fabrizio Miccoli. Gli Ultras della Curva Nord non hanno dimenticato la sua presenza, e durante la partita, sono partiti alcuni cori, come “Il capitano, Fabrizio il capitano” o il classico “Fabrizio Miccoli lalalalalalalà Fabrizio Miccoli”. Inoltre, considerato il gemellaggio con il Lecce, città natale di Miccoli, sono stati cantati anche alcuni cori per il club pugliese. -Roma-Palermo, dell’ottobre 2016, 9^ giornata del campionato in corso, vede l’assenza di tutti i gruppi ultras rosanero: per scelta, gli ultras tesserati non si presentano, in quanto d’accordo con la Sud romana, in solidarietà con quest’ultima per il famoso sciopero riguardante la divisione della curva romanista, ennesimo esempio di repressione. -In occasione di Palermo-Sassuolo, 1^ giornata del campionato 16/17, agosto scorso, c’è stata una rissa tra ultras della Curva Nord inferiore e quelli della Curva Nord superiore, nel corso del prepartita. Una 40ina di minuti di botte: è bastata una scintilla per passare dalle parole ai fatti, con la lite che si è presto allargata dalla 50ina di coinvolti inizialmente, ad un numero superiore. E’ servito l’intervento di uno dei capi della Nord per dividere i contendenti. Per spegnere definitivamente la disputa tra le due fazioni è intervenuta anche la polizia, che ha fermato alcuni tifosi per dei controlli. Successivamente sono scattati sei Daspo a ragazzi appartenenti ai gruppi “Borgo Vecchio Sisma” e “Ultras Curva Nord”. -Per Palermo-Napoli del settembre 2016, gli “Ultras Palermo” della Nord superiore hanno scritto una lettera aperta ai tifosi rosanero invitandoli a cantare con loro, invece di stare seduti da una parte, allontanandosi dal tifo. -A Milano, sponda Inter, agosto 2016, 2^ giornata 16/17, sono presenti in una 50ina al terzo anello blu, gruppi del secondo anello dello stadio di Palermo “Barbera”, mentre gli ultras del primo anello non essendo tesserati non presenziano alla trasferta. -Scene di guerriglia urbana in pieno centro a Palermo, dove una trentina di laziali, notoriamente facenti parte di una tifoseria di destra, al seguito della loro squadra per Palermo-Lazio di sabato 10 aprile 2016, anticipo serale della 32^ giornata 15/16, si sono scontrati nel prepartita con ultras palermitani del Centro Sociale “Spazio Anomalia-Ex Carcere”, già indagati dalla Procura, si presume appartenenti alla Curva Nord Inferiore. Una maxirissa con lancio di oggetti, fumogeni e spranghe che ha trasformato il “salotto buono” della città, via Libertà, in un campo di battaglia, che ha coinvolto un centinaio di persone in tutto, e sconvolto i testimoni. Un 21enne palermitano, già inerme a terra, è stato raggiunto da violenti calci in testa, ed è stato trasportato all’ospedale, dove gli hanno diagnosticato un grosso ematoma alla testa e alcune fratture facciali; è stato ricoverato nel reparto di chirurgia plastica e maxillo facciale. Quattro palermitani e quattro laziali sono stati arrestati dalla polizia chiamata dagli abitanti della zona. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, sarebbero stati i palermitani ad aggredire i laziali seduti ai tavolini di un bar. Dopo le violenze del pomeriggio, la giornata di follia è proseguita allo stadio: in campo sono piovuti razzi, fumogeni e perfino pezzi di sanitari. Durante la partita il clima non è stato per niente sereno e l’esplosione di bombe carta e bengala hanno costretto l’arbitro Gervasoni a interrompere il match due volte nel corso del primo tempo. Poi, durante l’intervallo, gli ultras della curva Nord hanno abbandonato gli spalti lasciando dietro di sé solamente striscioni in fiamme. Durante il secondo tempo hanno cercato anche di forzare la vetrata antisfondamento, obbligando i tifosi a sfollare. Per le strade di Roma, poche ore dopo gli scontri, è apparsa su un muro la scritta “Calci in bocca alla romana! Palermitano zecca”. Su un’altra scritta sui muri si legge “Pappo, Danny, Massi e Marco liberi”, in solidarietà ai 4 ultras laziali arrestati. Per Palermo-Sampdoria del 1° maggio ’16, prima gara casalinga dopo i fattacci, lo stadio venne aperto solo agli abbonati, per decisione del Giudice Sportivo. -Amarezza dei tifosi all’uscita dello stadio “Barbera” per la sconfitta inflitta dalla Lazio (0-3) ai rosanero. Tutti contro la gestione Zamparini e la pessima prestazione della squadra. Dispersi dalla polizia i tifosi assiepati davanti all’uscita degli spogliatoi. Zamparini era stato contestato anche in piena estate, coi tifosi sul piede di guerra per il mercato che stentava a decollare. C’è stata più di una manifestazione contro il patròn del Palermo, particolarmente forte quella del 3 agosto, con striscioni come “Zamparini vattene!”, firmato “i palermitani” anche se lui parlava sempre dei soliti 50. Il calciomercato del Palermo non ha soddisfatto i tifosi rosanero che non hanno nascosto pure sui media e sui social il proprio disappunto e in occasione di Palermo-Napoli hanno organizzato una forma di protesta civilissima, una “pañolada” in stile spagnolo. -Arrestati tre ultras rosanero solo per aver acceso alcune fiaccole in occasione di Palermo-Verona, ultima giornata campionato 15/16. -L’importantissima sfida-salvezza Frosinone-Palermo, dell’aprile 2016, 35^ giornata del campionato 15/16, ha visto la presenza di una cinquantina di ultras da Palermo e altrettanti dalle zone del Nord e centro Italia. Sono molto compatti gli ultras, decisi, tutti a torso nudo, con “treni” a non finire. La vittoria rosanero per 2-0 li rilancia in chiave-salvezza.. -Con l’inizio della stagione 2014/15 la curva Nord superiore subisce un radicale cambiamento, che era peraltro nell’aria. I gruppi “storici” della curva, vale a dire Brigate Rosanero, Warriors Ultras e Angeli della Nord, oltre a Baaria Rosanero, in un comunicato annunciano nel luglio 2014 la fusione in un’unica sigla, chiamata “Ultras Palermo 1900”. Una scelta, a detta dei gruppi della Nord, dolorosa ma necessaria, per rendere più coesa la curva e dare maggiore spazio alle nuove generazioni del panorama ultras palermitano. Certamente sulla decisione avranno influito i “movimenti” di alcune stagioni fa nel mondo ultras rosanero, con la formazione, in curva Nord inferiore, di gruppi diversi che, negli ultimi anni, hanno animato quel settore dello stadio, proprio sotto la storica curva superiore palermitana. Nella gara Palermo-Chievo, dell’8 novembre 2015, 12^ giornata di campionato, si è assistito ad una ulteriore scissione nella Nord Inferiore della Palermo Ultras, infatti il “Borgo Vecchio Sisma”, il gruppo più numeroso della Nord Inferiore, si era spostato nel lato della Tribuna, mentre nell’altro lato della curva, al confine coi Distinti, erano rimasti tutti gli altri gruppi della Nord Inferiore, e nella Nord Superiore agivano i reduci degli “Ultras Palermo”. Uno spettacolo indecoroso, soprattutto per il fatto che, in certi momenti, si sentivano tre cori diversi in contemporanea, accavallati l’un l’altro, tutto questo per logiche ai più incomprensibili, come interessi personali, l’atavica divisione tra filo-romanisti e filo-napoletani e l’avvicinamento dei “B.V.S.” agli ambienti dell’estrema sinistra palermitana, malvisto dagli altri gruppi ultras storicamente di destra. Questo scempio a tanti non è andato giù, e infatti uno storico capo-ultrà, Salvatore Nocilla detto “Totò Rambo” si prende la briga, sulla sua pagina di Facebook, di lanciare un accorato appello nel quale fa l’ultimo tentativo per riunire tutti insieme i gruppi della Nord e farne un unico blocco. Così è stato per una sola partita, Palermo-Udinese, a forza di appelli, ma poi è tornato tutto come prima. In Palermo-Napoli, 13^ giornata di ritorno 15/16, gli “Ultras Palermo 1900”, agguerriti, espongono lo striscione “Ora basta! tutti responsabili, la dignità va salvata in questa stagione dannata”, che occupa tutta la balconata. -Spesso la Nord Inferiore è una “bolgia”, tifa in modo molto caloroso, mentre la Nord Superiore è numericamente più ridotta, ma non per questo lesina impegno e passione; accendono spesso dei big-flash. -Prima di Palermo-Napoli del 13 marzo 2016, ultras della Curva Nord Inferiore Palermo e della Curva B napoletana hanno manifestato contro la tessera e l’Articolo 9, nei pressi dello stadio. -I ragazzi della Curva Nord Inferiore provengono pressoché tutti dai quartieri: Capo, Ballarò, Zen, Borgo Vecchio, Cipressi, Montalbo, Borgo Nuovo, Stadio, Brancaccio. -Gli spalti del “Barbera”, sia l’anno scorso (15/16), che quest’anno sono desolatamente quasi sempre semivuoti, a parte la gara-salvezza decisiva col Verona, ultima giornata del campionato 2015/16, alla quale assistettero quasi 34mila spettatori. -L’11 luglio 2015 è stato un giorno di festa nel mondo ultras di Palermo: il capo tifoso del “Borgo Vecchio Sisma”, Pasquale Minardi, si è sposato in una vecchia chiesa di Palermo. A salutare sull’altare Pasquale e consorte, tanti amici della curva, soprattutto della Nord Inferiore, che hanno salutato l’uscita della coppia neo sposata con uno striscione e diversi fumogeni. Inoltre, un enorme striscione è stato esposto dentro lo stadio, sotto la Curva Nord vuota: “Un esempio di vita dentro e fuori la curva, tanti auguri dal tuo gruppo. BVS”. -Gli Ultras Palermo, per Palermo-Juve del 29 novembre 2015, improntano una coreografia per le vittime di degli attentati di Parigi del 13 dello stesso mese, con un bandierone francese recante la scritta “Libertè”, accendendo molti big-flash ad illuminare lo scenario. -In Lazio-Palermo, va in scena, per la 13^ giornata 15/16 (novembre ’15), nel deserto dell’”Olimpico”, una gara che vede solo un centinaio di palermitani presenti, quasi tutti residenti al centro-Nord come testimoniano i loro striscioni, ma offrono poco, con molte pause, essendo assenti i non tesserati gruppi ultras di Palermo. -In occasione di Genoa-Palermo, del 24 novembre 2014, tornano in trasferta gli “Ultras Palermo 1900”, presentandosi in una 70ina, che con i “Ragazzi Fuori”, gruppo che segue costantemente il Palermo in trasferta, costituito più che altro da emigrati di Palermo del centro e del Nord, comunque abitanti fuori dalla Sicilia, fanno un bell’insieme di oltre cento ultras, che ad inizio gara alzano lo striscione “Solidali al popolo ligure”, duramente colpito dall’alluvione, seguito poi dall’applauso di tutto lo stadio. Buono il tifo nel complesso, con tre bandieroni costantemente tenuti alti. -La trasferta con la Sampdoria, del 25 gennaio ’15, 1^ giornata di ritorno 14/15, è aperta a tutti i sostenitori palermitani, che infatti si presentano in buon numero, circa 300; a differenza della partita col Genoa oggi sono presenti quelli della Nord Inferiore, gli “U.c.s.” e gli “Uesse Palermo”. Fanno il loro ingresso nella gabbia a pochi minuti dall’inizio della gara e, una volta fatto quadrato, iniziano a scandire cori secchi, potenti, pieni di rabbia contro queste leggi assurde e sono veramente belli da vedere: tifo compatto e senza soste, molti battimani e cori a ripetere. Esposta pezza “Odio CT”(Catania). –Nell’estate 2015 la Nord Inferiore ha organizzato un pullman, partendo da Palermo, per Ponte di Legno, provincia di Brescia, sede del ritiro estivo del Palermo Calcio, anche per ribadire con uno striscione che “Anche quest’anno non ci pieghiamo resistiamo e non ci tesseriamo”. -Brescia-Palermo, amichevole di lusso del 3 agosto ’14, giocata a Storo (TN): dopo 1700 chilometri in pullman gli ultras non tesserati palermitani arrivano a fine primo tempo. -E’ da escludere che ci siano infiltrazioni della criminalità organizzata nella curva palermitana. Nello specifico, poi, parlano i fatti. Nel terzo anniversario della strage di Capaci, gli ultras palermitani hanno persino acquistato fumogeni e fuochi pirotecnici per onorare Giovanni Falcone e le altre vittime, nell’ambito di una partita del cuore tra magistrati, cantanti e presentatori del programma di Canale 5 “Striscia la notizia”. Nel 2002 gli “Ultras Curva Sud” hanno esposto lo striscione “Né mafiosi né omertà, siamo solo veri ultrà”. Infine, nel 2009, i gruppi organizzati della Nord, in un comunicato ufficiale, hanno smentito categoricamente qualunque legame con la criminalità organizzata. -E’ diventato un vero tormentone il coro, cantato forse per la prima volta in Italia dagli ultras palermitani della curva Nord inferiore “Palermo è la mia vita, rosanero il mio color…”, ripreso poi da molte altre curve italiane, importato dall’Argentina (sembra che i primi siano stati i tifosi del San Lorenzo), dove era ed è molto diffuso. -Gran bel week-end quello che precede la gara Palermo-Padova dell’8 febbraio ’14, che vede rinnovarsi un gemellaggio storico che dura da oltre 30 anni. Era dal 1994 che a Palermo non si disputava questo incontro, e dopo la bella accoglienza ricevuta all’andata, i palermitani contraccambiano con una grande festa fuori lo stadio, tra l’accensione di fumogeni e torce, scambi di sciarpe e tanta birra; inoltre viene anche fatto trovare ai veneti lo striscione “Chi lo scontro ha osato va onorato”, in segno di solidarietà per i padovani arrestati in seguito agli scontri di due settimane prima, all’aeroporto di Palermo, tra loro e i modenesi. I biancoscudati, nonostante la brutta situazione in classifica e la grande distanza, si presentano in buon numero, con una buona parte che scende nel capoluogo siciliano già nel primo pomeriggio del venerdì, rimanendo fino a tarda la notte coi gemellati, mentre il giorno dopo, per la partita, arriverà un’altra buona fetta di padovani, per un totale di circa 150 tifosi al seguito. -Un grande striscione con scritto “Ciao me frà, l’ultimo saluto a modo nostro”, omaggia il feretro di Roberto Milito, per tutti “U Scussunieddu”, alla fine dei funerali tenutesi nella chiesa di Misilmeri (Pa), alla presenza di centinaia di giovani ultras, che hanno acceso torce e fumogeni, e pianto tante lacrime, tra cori da stadio e sciarpe, per il giovane ultrà della Curva Nord inferiore di soli 27 anni, morto in un terribile incidente stradale, nel quale è rimasto ferito gravemente il suo amico del cuore, sulla circonvallazione di Palermo all’alba di domenica 23 febbraio ’14. Nella gara del 1° marzo Palermo-Bari viene ricordato col semplice striscione “Scussunieddu” accompagnato dalla sua gigantografia, ed anche i gemellati leccesi, con la loro presenza e con lo striscione “In ogni cuore fraterno…Roberto vivrà in eterno. Ultrà Lecce”, mostrano solidarietà agli ultras rosanero. Da ammirare l’attaccante del Palermo Lafferty, che, nonostante fosse in diffida, al suo gol vuole ricordare il ragazzo levandosi la maglia sotto la curva. – Come si evince da quanto scritto nella Sezione “Breve storia del tifo palermitano”, il rapporto tra le “Brigate Rosanero” e i “Warriors” non è sempre stato dei più idilliaci. Già ai tempi della Serie C a Crotone, nell’85/86, si verificò in curva una furiosa rissa tra palermitani, finita sui giornali. Tra i due gruppi c’è sempre stato un rapporto di amore e odio, rispetto e diffidenza. Il rapporto, intorno alla metà degli anni ’90 si era fatto teso, per svariati motivi, e la rottura giunse dopo una serie di incomprensioni. Nascevano immancabilmente delle gelosie tra di loro, non era ben chiaro chi comandasse in curva. La fase più critica si ebbe nella stagione 96/97, partita bene ma finita malissimo, con la retrocessione in C1 ed entusiasmi iniziali presto disattesi. Come succede spesso quando le cose vanno male, sono venuti a galla vecchi dissapori. Entrambi i gruppi decisero una linea di comportamento nei confronti della squadra, contrastando il modo di pensare dell’altro. Con la squadra a un passo dalla C, la curva disunita e semideserta, ormai allo sbando, si arrivò all’ultima partita casalinga col Chievo, quando, dal settore degli “Warriors” vennero alzati striscioni gravemente offensivi verso i calciatori; l’unico a salvarsi fu Massara, che lasciò lo stadio tra gli applausi. In quella annata vennero aggrediti due giocatori, il portiere Amato e Caterino. Nella notte tra l’1 e il 2 luglio ’97, uno sconosciuto entrò nella sede dei “Warriors” e sparò al viso di un ultrà, che in quel momento si trovava da solo, e lo ferì gravemente. Gli inquirenti seguirono la pista dei dissapori, delle liti nel tifo organizzato, ma il passato giudiziario dell’elemento in questione fece supporre che il fatto fosse legato a problemi personali con la malavita. Alcuni mesi prima la sede dei “Warriors” aveva già preso fuoco, ma venne accertato che si trattava di un episodio accidentale, dovuto alla negligenza di qualche tesserato. Episodi che non si cancellarono facilmente, ma vi fu una riappacificazione per il bene della curva. Nel 2006, poi, a Messina, alcuni appartenenti al gruppo “U.C.S.” tirarono fuori uno striscione polemico nei confronti della squadra, non all’altezza, secondo loro, delle promesse precampionato, ma altri tifosi si opposero all’esposizione della scritta e furono botte da orbi, sedate a fatica dalla polizia. Il mercoledì successivo al “Barbera”, prima di un Palermo-Parma, volarono calci, pugni e anche qualche coltellata. -I “vecchi” Warriors erano un gruppo compatto, di matrice nazionalista e tradizionalista, potente nel tifo e nell’impatto coreografico, che ebbe le intuizioni del “Warriors Fans Club”, della fanzine “Warriors News” e del sito Internet (tra i primi ad averlo). -Negli anni ’70, prima dell’affermarsi del fenomeno ultras, la curva era guidata da alcune storiche celebri figure, come “Pinu u tasciu” (in siciliano significa “di cattivo gusto”, estetico e non) e “Vicè u pazzu” (“Vincenzo il pazzo”). Quest’ultimo seguiva la squadra in tutte le trasferte italiane; al suo funerale fu presente anche l’allora presidente Renzo Barbera, che dichiarò: “Non potevo dimenticare una persona che mi ha sostenuto in tutti gli anni in cui sono stato alla guida del Palermo, era il minimo che potessi fare. A ogni viaggio me lo trovavo accanto, mi sentivo il dovere di accompagnarlo in questa ultima trasferta”. -La sola città di Palermo può contare su un grande bacino d’utenza, essendo la quinta città italiana dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, per numero di abitanti: 654.000 circa. -Uno dei principali problemi da affrontare è da sempre quello delle trasferte, data la posizione geografica svantaggiosa della città, la metropoli più a Sud d’Italia. Anche le trasferte più vicine distano centinaia di chilometri. Solo chi l’ha provato può sapere cosa significa dover partire il sabato mattina, spesso in treno, trascorrere 24 ore di viaggio, assistere ad una partita e ripercorrere lo stesso tragitto, rientrando magari a casa il lunedì pomeriggio. Un aiuto molto importante arriva comunque dalle sezioni ultrà palermitane sparse un po’ ovunque sul territorio nazionale. -Da ricordare oltre alla trasferta all’Olimpico di Roma del 2011 per la finalissima di Coppa Italia Inter-Palermo, già menzionata, anche quella contro la Lazio, sempre a Roma, nell’82/83, con duemila palermitani al seguito e quella di Catania nel ’78, con migliaia di ultras palermitani che invasero la città etnea. Un’altra trasferta memorabile, andando più a ritroso nel tempo, si ebbe nel 1971/72, quando una nave carica di tifosi partì per Napoli, dove, contro il Sorrento, il Palermo conquistò la Serie A seguito da 10mila supporters. -Col fallimento del Palermo, e la sua radiazione da ogni campionato professionistico o dilettantistico, nella stagione 1986/87 la “Favorita” aprì i battenti solo il 7 dicembre, grazie al presidente della Roma Dino Viola, per un’amichevole tra la squadra capitolina, che scese in campo con la maglia rosanero, e l’Unione Sovietica Olimpica. -Nel 1996 le Brigate Rosanero decisero, dando il buon esempio, a un anno dalla morte del genoano Spagnolo, avvenuta il 29 gennaio ’95, di sospendere a tempo indeterminato 19 tifosi, per lo più minorenni, che il 27 gennaio di quell’anno vennero fermati alla stazione di Roma Termini, diretti a Cesena per l’anticipo Cesena-Palermo, per aver pestato l’addetto alla ristorazione. Dopo l’identificazione vennero rispediti a Palermo, senza nemmeno assistere alla gara. -Sempre esposti nella Nord Superiore lo striscione “Curva Nord 12” e la pezza “Diffidato non mollare”.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ‘70: Commandos Aquile, Angeli della Nord (’74), I Fedelissimi.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: W.U.P. (Warriors Ultras Palermo; nati nell’80), Brigate Rosanero (nate nell’80), Gruppo Arenella 1983, Boys Zen (1985), Supporters Filiciuzza, Eagles Korps, Commandos Girls, Eagles Fighters, Vecchia Guardia, Indians Ultras, Commando Ultrà Curva Nord, Swarm, club “Picciotti Rosanero” di Milano, Hooligans, club Tigrotti, club Dragoni Rosanero, Fedayn, I Falchi, Legione Rosanero, Ultras Falange, Albatros, Eagles Supporters, club Rosanero “I Grifoni Borgo Nuovo”, Fossa, Ultras, Eagles Carini.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Meridiano Zero, Fossa delle Aquile, Guerrieri, Lions, Teste Rasate, Armata, Teschio, South Boys, Fronte d’Azione, Morbio Group, Fedelissimi Bulldog, Tradizione Palermo, Sciame Selvaggio, Panthers, Gioventù, Nucleo, C.u.i.b.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Gladiatori, Bad Boys Rosanero Villatasca, Quelli di Agrigento, G 32, Ultras Piazza Magione, Maestri del Lavoro, Gruppo Papponi, Gruppo Abusivo (in curva Sud), Ultras Oreto Nuova (Sud), Dna Rosanero, Aquile d’Assalto, Fronte Ribelle, Quelli che…il fiume Oreto, Diga Foranea Ultras Palermo.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 2010: Uesse Palermo.

Liberi pensieri: “Curva Nord orgoglio rosanero” (Pa-Catania 80/81 e altre gare stesso anno), “Catanese maiale Palermo è Mondiale” (Palermo era una delle sedi dove si svolsero i Mondiali di calcio di Italia ’90; Pa-Catania 89/90 a Trapani); “Avete avuto i soldoni?…ora fuori dai coglioni!” (Pa-Chievo 94/95, contestazione alla squadra); “Palermo sacra agli dei, Messina un ghetto per gay” (Pa-Messina 00/01), “-11 minchia ru friddu” (il distacco di punti che c’era tra Palermo e Catania; Catania-Pa 00/01); “Noi la Tradizione, voi la razza inferiore” (Palermo-Catania 00/01); “La fiamma della nostra fede illumina la nostra curva” (Pa-Crotone 01/02), “Reggino infame fai puzza di letame”, “Col Messina e la Reggina questo Stretto è una latrina” (Pa-Reggina 01/02); “X i nazionali: cantare l’inno è un onore per pochi…” (Pa-Salernitana 01/02), “Undici ultras per una curva di guerrieri” (Pa-Roma 01/02), “La tradizione è una bellezza da conservare…nessuno cancellerà gli ultrà dalle curve italiane!!!” (Pa-Pistoiese 01/02), “Per non dimenticare: onore alle vittime della Foibe”, “Guevara?…uno Che faceva magliette”, “Voi come la Fiorentina…ben cotti alla brace!” (Pa-Livorno 02/03, da notare l’opposta matrice politica); “Il nostro stadio intitolato a chi ha sempre amato squadra e città con passione vera, guidaci dall’alto Renzo Barbera” (presidente del Palermo Calcio dal 1970 al 1980, nel ’90 venne nominato Presidente onorario, e dal settembre 2002, a soli 4 mesi dalla sua scomparsa, lo stadio è intitolato a lui; Pa-Siena 02/03); “Inchinatevi al capoluogo!!!” (Pa-Messina 03/04), “Noi in A con onore e sacrifici, voi passando x gli uffici” (Lazio-Pa 04/05), “+stornelli –tornelli”, “+decreti –spettatori”, “Noi qui a sostenerti per chi non può vederti” (Pa-Empoli 05/06); “Vincere per chi è a firmare” (Siena-Pa 05/06), “Parli di ultras da diffidare, ci controlli se andiamo a firmare, ma zingari e clandestini fanno quello che gli pare” (Pa-Chievo 05/06), “Uefa: per noi ultras un sogno realizzato, per voi tifosi un evento snobbato!” (Pa-Lokomotiv Mosca, Coppa Uefa 05/06), “Verità su Verona-Brescia. Giustizia per Paolo”, riferito a Paolo Scaroni picchiato selvaggiamente dalle forze dell’ordine e ridotto al 100% d’invalidità (Pa-Cagliari 05/06), “Giocate il vostro derby con la Reggina…noi aspettiamo il Catania!!!” (Messina-Pa 05/06), “Disprezzo totale x il tifoso occasionale!!” (Pa-Treviso 05/06), “Bastardi…i bambini non si toccano!!”, “In un Italia da recuperare pensate solo a diffidare!!” (Pa-Ascoli 05/06); “Palermo: grande ed immensa città, una storia, una cultura, dei colori rappresentati da pochi ultras e da gente che di mentalità non ne sa proprio niente!!!”, “Zamparini fuori dalla Lega!”, “Non saremo mai come voi…servi di nessuno!” (Pa-Messina 05/06); “Rispetto per chi muore per la patria”, “Accolto cresciuto osannato, da vero porco te ne sei andato” (forte contestazione all’ex Luca Toni, passato dalla maglia rosanero a quella della Fiorentina; Pa-Fiorentina 05/06); “Ti abbiamo cercato, ti abbiamo trovato ma come un coniglio sei scappato”, “Un presidente servo di Moggi, questa la Reggina dei giorni d’oggi!!” (Pa-Reggina 06/07); “Ti odio in tutte le lingue del mondo”, “All’Agip con i cesenati ci avete affrontati e siete scappati!”, “La tua vera dannazione? guardarci il giovedì in televisione!!” (Pa-Catania 06/07); “Ci potete negare lo stadio e la libertà ma nessuna legge speciale potrà impedirci di essere ultrà”, “Fieri e orgogliosi di essere terroni”, “Gigi vive, adesso più di sempre domani più di adesso” (Pa-Atalanta 06/07); “Il primato ci fa sognare…ma ogni domenica c’è una battaglia d’affrontare!!”, riferito al 1° posto momentaneo in Serie A del Palermo in quel periodo, “Per i nostri colori…per i nostri ideali…e per tutti quelli che presto torneranno al nostro fianco combattiamo e non molliamo” (Pa-Torino 06/07); “Accusati di niente ma colpevoli di essere ultras”, “Il tuo tricolore non ha valore” (riferito allo scudetto 05/06 assegnato all’Inter al tavolino, anche se vinto dalla Juve sul campo, per via della vicenda di Calciopoli; Pa-Inter 06/07); “Né destra né sinistra solo Palermo”, “Del Livorno me ne frego”, “Fischi l’inno nazionale sei bastardo e un infame” (Pa-Livorno 06/07); “Sempre in prima linea a portare avanti una passione…onore a te Tradizione” (riferito all’ex gruppo romanista scioltosi in quei giorni, “Tradizione Distinzione”; Pa-Udinese 06/07); “Quando avranno finito di diffidare tutti noi…inizieranno a diffidarsi fra di loro!”, “75 anni di gioie e dolori, una storia ogni partita onore a te gloriosa ‘Favorita’”, “Ti credi ultras ma…vendi ‘l’ideale’ nei tuoi negozi in città” (Pa-Lazio 06/07); “Primi o ultimi in C2 o in A da 30 anni sempre presente in questa fogna di città!”, “Vi piace parlare di mentalità, andate a farvi le ossa poi si vedrà” (Catania-Pa 06/07); “Noi non dimentichiamo, giustizia per Gabriele”, “Pretendiamo 11 leoni” (Pa-Cagliari 07/08); “Senza voi…non è derby per noi!” (vista la trasferta vietata ai catanesi, Pa-Catania 07/08); “Sensi nel cuore” (riferito alla scomparsa, nell’agosto 2008, dell’ex presidente di Roma e Palermo Franco Sensi; Pa-Roma 08/09); “Un abbraccio a Calaiò” (giocatore nato a Palermo, all’epoca al Siena; Pa-Siena 08/09); “Questa è Coppa nostra”, parafrasando il mafioso “Cosa nostra” (stendardi in Palermo-Inter, finale di Coppa Italia 2010/11, a Roma); “Megghiu un cannolo che centu ricciarelli” (stendardo Siena-Pa 11/12), “Un altro angelo è volato in cielo…ciao Francesco” (Pa-Milan 11/12), “Trasferte libere” (Pa-Catania 12/13), “Zampa esonerati!” (esterno stadio, 12/13), “11.11.07: Gabriele Sandri vive. La Palermo non tesserata” (Pa-Sampdoria 12/13, esterno stadio), “Teniamo in alto il tuo ricordo, Massimo sempre con noi” (Pa-Modena 13/14), “Orgoglio e vanto” (Empoli-Pa 14/15), “T’immagini se fosse sempre domenica” (14/15), “Senza divieti abbiamo girato l’intero Stivale, il sistema non fermerà il nostro ideale” (14/15, sede Curva Nord Inferiore), “Morganella non si tocca! pretendiamo il rinnovo”, riguardo al giocatore svizzero Michel Morganella, difensore del Palermo, rimasto poi in Sicilia (estate 2015); “Delle tue scuse non ce ne facciamo niente mettiti da parte ‘presidente’”, “Sostegno ad oltranza per i nostri colori, per te presidente solo fischi e brutti cori”, “Squadra senza palle, presidente chiacchierone ci siamo rotti il cazzo di questa situazione!!!”, “Ormai lo sappiamo: squadra allo sbando, progetto mai chiaro…vergogna indegni”, “Disprezzo e sconcerto per chi dei nostri colori non ha rispetto” (tutti contro Zamparini, esterno stadio, 15/16), “La vostra libertà, la nostra felicità!! Fieri di voi”, per alcuni elementi a cui è terminata la diffida (sede Curva Nord Inferiore, aprile 2016); “Pazzo di te, innamorato di te” (Pa-Torino 15/16), “Se le squadre sono tante la più bella resti tu“ (Pa-Milan 15/16), “Pronti alla battaglia per l’onore della città e l’amore per la maglia” (Pa-Udinese 15/16), “Certi amori non finiscono…fanno dei giri immensi e poi ritornano” (Genoa-Pa 15/16, esterno stadio), “Smith libero”, riferito a un “fratello” leccese (Verona-Pa 15/16, esterno stadio); “Ci sono perché ci credo ci sono anche se non ti vedo” (esterno stadio, 15/16) “Difendiamola” (Pa-Pescara 16/17), “Prestia te l’ha ricordato…catanese me l’hai sempre sucato” (Giuseppe Prestia, difensore del Catanzaro, nato a Palermo ed ex-calciatore della Primavera del Palermo, domenica 13 novembre 2016, in Catania-Catanzaro, all’uscita dal campo dopo essere stato espulso urla ai tifosi del Catania “Forza Palermo! Me la dovete sucare”; esterno stadio, novembre 2016); “La vittoria unica pretesa, nessuna resa” (Pa-Udinese 16/17).

Clubs principali: Siamo solo palermitani, Milano Rosanero.

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3 Commenti

  1. Ciao Claudio sono un esponenente della nord inferiore, c’è qualche errore, te li scrivo sotto:

    Gruppi esistenti: Borgo Vecchio Sisma, Fusi Rosanero, Ultras Palermo 1900, Ragazzi Fuori, Romanticamente Rivoluzionari, Ultras Curva Sud, Rosanero Girls, Emigrati Palermo eterna fedeltà, A Modo Nostro, Brancaccio, NOLP (Ultras Curva Nord), Vecchia Guardia

    Politica: Un tempo nettamente destroidi, ora ufficialmente apolitici, ma mantengono una matrice di destra, con peraltro correnti di sinistra (Curva Nord Inferiore).

    Settore: Curva Nord Inferiore: Borgo Vecchio Sisma (la maggioranza), Fusi Rosanero, ex-Meridiano Zero, Vecchia Guardia, A Modo Nostro, Brancaccio,Emigrati Palermo eterna fedeltà .

    Curva Nord Superiore: Ultras Palermo 1900, Ragazzi Fuori, NOLP (Ultras Curva Nord).

    Curva Sud Inferiore: U.C.S.

  2. Gli Ucn-Nolp da un anno si sono trasferiti in curva nord superiore e si chiamano ora “Curva Nord 12” (hanno pure un loro profilo facebook ufficiale).
    La Vecchia Guardia e’ uno dei gruppi piu’ antichi di Palermo ed e’ tuttora attivo in curva nord inferiore al fianco del Borgo Vecchio Sisma.
    oggi La matrice di destra e’ assai minoritaria nella tifoseria palermitana.
    La curva nord inferiore e’ tutta a sinistra.
    LA TIFOSERIA ORGANIZZATA PALERMITANA E’ UFFICIALMENTE APOLITICA PER ESPRESSA DECISIONE DI TUTTI I DIRETTIVI.
    Tra le vecchie amicizie mancano Smoked Head Campobasso e Onda d’urto San Benedetto del Tronto.

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