Bandierone dei tifosi del Cittadella

Fonte: Claudio “Freccia”

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Bandierone dei tifosi del Cittadella

Gruppi/compagnie esistenti: Vecchia Guardia 1994: l’unico gruppo ultrà vero e proprio, sono una 40ina ragazzi guidati dal capo storico Rydy Tronco, alcuni dei quali facenti una volta capo al “Gruppo 1220”. Galliera Veneta Granata: nato nel novembre 2007 a Galliera Veneta, appunto, paese sito vicino Cittadella, presso la pizzeria Dario. Granata x Sempre, Fontaniva Presente!, Este.

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Politica: apolitici.  

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Settore: Gradinata Est lato Nord.        

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Gruppi scomparsi: Bandinero Granata: dà l’inizio al movimento ultrà nel 1996, si scioglierà alcuni anni più tardi. Area Granata: nasce nel ‘95, sarà protagonista nella stagione 1997-98, che segna la prima, storica promozione in C1. Brigata Veleno: è composta da ragazzi di Padova e dintorni, che si aggregano all’Area. Commando Ultrà Cittadella: è il nuovo nome che, durante il primo anno di C1, si danno i componenti dell’Area Granata. Commando Ultrà sez. Busto Arsizio: nasce ufficialmente nel ’99, grazie all’amicizia fatta in alcune trasferte con dei ragazzi di Busto Arsizio tempo prima. Zizi Group: nasce nel 1999, affiancando l’Area Granata. Gioventù Granata: nasce nel 2002, è composto da alcuni ragazzi molto giovani ed entusiasti, prende le redini della curva sulle ceneri del Commando; si scioglierà nel 2006 insieme all’Area. Gruppo 1220 (vedi sezione “Nozioni storiche”), Manucci Group, Girls ’03, Ultras Cittadella, Nuova Guardia, Demenza Alcolica, Fedelissimi Granata, Gossip Group.

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Amicizie: Alzano Cene: gemellaggio vero e proprio, coi bergamaschi, che militano quest’anno in Serie D. Il rapporto è in particolare coi Lost Boys; i primi contatti nel 98/99, poi l’amicizia vera e propria sboccia nel 2001. Da allora numerose le visite reciproche.

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Coreografia della Maratona del CittadellaBuoni rapporti: Pavia: amicizia coi “Crew” e con gli “Indians” di Pavia, dal 2003/04. Montevarchi: vecchio rapporto con le disciolte “Brigate Rossoblù” montevarchine. Como: l’Area Granata aveva un’amicizia coi comaschi. Modena.

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Rivalità: Padova: recente rivalità, prettamente campanilistica, sentita solo dai cittadellesi: il derby provinciale è ovviamente snobbato dai patavini, che non li considerano neanche. Lecco: (vedi sezione “Nozioni storiche”). San Donà: vecchia rivalità regionale e campanilistica. Spal: incidenti in passato. Sambenedettese: nel 2005/06 alcuni tafferugli per il tentativo dei marchigiani di sottrarre uno striscione ai cittadellesi. Varese, Lumezzane: dagli anni della C1.

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Nozioni storiche: La cittadina veneta, che conta circa 20.050 abitanti, è giovane come la squadra, ed ha un seguito irrisorio per la B, visto tali fattori. Inoltre va considerato il fatto che Cittadella si trova proprio in mezzo tra due città come Vicenza e Padova, che esprimono due squadre dal forte richiamo calcistico, con una storia e un tifo molto radicati. Il primo gruppo organizzato a nascere, al seguito del Cittadella, è il club “Fedelissimi Granata”, sorto nel corso del campionato 79/80, con la squadra militante in Serie D e vincitrice della prima Coppa Italia Dilettanti, nella cui finale, giocata a Montecatini Terme contro il Ponsacco, che in pratica giocava in casa, furono diverse centinaia i tifosi granata al seguito, con una carovana di pullman e tante auto. Di quel periodo, da segnalare l’accesa rivalità con l’Opitergina di Oderzo (Tv): in ogni campionato, tra le due tifoserie, erano scintille in campo e fuori e, specie nel centro trevigiano, l’accoglienza era calda, con tanto di raid notturni a Cittadella prima delle gare tra le due formazioni. Il movimento ultrà vede la luce però molto più tardi: bisogna infatti attendere il 1996, quando un gruppo piuttosto esiguo di ragazzi locali inizia a radunarsi stabilmente sulle tribune del vecchio “Tombolato” per incitare la squadra, ai tempi militante in Serie C2. Il gruppo non aveva nemmeno un nome, e solo nel 2000, appare il primo striscione: “Bandinero Granata”. La prima trasferta di rilievo, storica, avviene in occasione della finale Playoff persa contro il Lecco, nel torneo di C2 1996/97, quando una 60ina di persone si muove in modo compatto per raggiungere la Lombardia, dietro il primo striscione mai realizzato, cioè “Ultrà Granata”. Ed è in questa occasione che nasce la rivalità coi lecchesi. Nel campionato 1997/98, che segnerà la promozione in C1, viene fondato il gruppo “Area Granata”, al quale, di lì a poco, si affiancheranno i ragazzi della “Brigata Veleno”, di Padova e dintorni. Sull’onda dell’entusiasmo i due gruppi seguono abbastanza numerosi anche le trasferte, ed è in una di queste che nasce l’amicizia con alcuni ragazzi di Busto Arsizio, che da allora seguiranno con passione le sorti della squadra. Durante il primo anno di C1, per motivi tecnici, i componenti dell’Area Granata decidono di cambiare il nome del gruppo, in quanto quello precedente non rispecchiava le loro idee sembrando quasi “privo di significato”, e viene scelto così al suo posto il nome “Commando Ultrà Cittadella”, il primo gruppo con una vera mentalità ultras: non molti elementi, ma che assicurano la presenza in tutti i campi, e tifo costante, pur nelle piccole dimensioni del gruppo. La scelta del nome trova però in disaccordo alcuni componenti dell’ex Area Granata, che si sentono esclusi, e quindi si verificano alcuni screzi tra la neonata tifoseria organizzata e tutto il resto dei tifosi granata. Solo alcune persone, a cui non andava bene il cambio del nome, decidono in seguito di mantenere vivo il nome dell’Area, facendolo in qualche modo “rinascere”, ricominciando ad appendere il vecchio striscione allo stadio. Esattamente l’8 dicembre ’98 si forma la sezione di Busto Arsizio del Commando Ultrà, nata in occasione della partita di Coppa Italia con la Spal e composta inizialmente da cinque ragazzi, poi ridottasi ulteriormente, ma comunque da elogiare per la costante presenza non solo nelle partite casalinghe ma anche in numerose trasferte. Del 1999 è invece lo “Zizi Group”, altro gruppetto del tifo granata, che affianca l’Area Granata, composto da pseudo-ultrà che si riuniscono solo in occasioni particolari, tipo le trasferte col Lecco e i Playoff, e che si è sempre interessato relativamente al Cittadella. Nel 2000 arriva lo storico primo salto in Serie B, ed il trasferimento allo stadio “Euganeo” di Padova, che già troppo grande e gelido per la tifoseria patavina, si dimostra enorme (figuriamoci) per quella cittadellese, che si spacca ulteriormente, con Zizi Group e Area Granata che insorgono mettendosi in sciopero per tutto il primo campionato di B, in quanto avrebbero preferito rimanere al “Tombolato”, stadio però da circa 4.000 posti, e quindi non idoneo per la Serie B. Il confronto con tifoserie storiche del panorama ultras nazionale lascia ai tifosi veneti ben poca gloria, seppure siano da elogiare per la presenza fissa in casa e fuori, anche se in poche unità. Altro gruppo al seguito del “Citta”, come è chiamato affettuosamente dai suoi tifosi, è la “Gioventù Granata”, che nasce intorno al 2000. Nel secondo anno di cadetteria, il 2001/02, che è poi quello della prima retrocessione in Serie C1, il “Commando” decide di farsi da parte, alla luce della scarsa partecipazione e dell’insufficiente entusiasmo da parte della gente di Cittadella e dintorni. Lo “scettro” del tifo passa così in mano alla “Gioventù Granata”, composta da alcuni ragazzi molto giovani, che viene affiancata dalla sezione “C.U.C.” di Busto Arsizio, rimasta sempre attiva. Altri gruppetti, nati in quel periodo della B, e poi scomparsi, sono “Da Vasco Ultrà Granata”, “Onara Granata” e “Facca c’è”. Anche se lo sforzo è lodevole, i granata hanno un seguito poco numeroso, con una media spettatori di circa 600-650 persone in casa, e punte massime di 1500 unità per le partite di cartello (oltre duemila per il sentitissimo derby coi patavini), e con presenze risicate in trasferta. Tra le meglio riuscite da segnalare quella di Vicenza, in Serie B, del settembre 1999, al primo anno: erano circa 250 infatti i cittadellesi al seguito, che, con l’impegno degli ultras, riuscirono a fare un buon tifo. Una particolarità del tifo granata è stata nel tempo quella di aver raccolto simpatie fuori dai confini veneti: oltre ai ragazzi di Busto, a seguire le sorti della compagine veneta ci sono anche tifosi piemontesi e milanesi. A rappresentare il tifo, negli anni 2000, sono soprattutto “Area Granata” e, nella seconda parte del decennio, la “Gioventù Granata” e gli “Ultras Cittadella”, che si sciolgono all’incirca nel 2009, anno in cui, a febbraio, con la squadra di nuovo in B dall’anno prima, nasce il “Gruppo 1220”, dall’anno di fondazione della cittadina veneta, che prende le redini del tifo. Nello stendardo del gruppo, oltre al granata, ci sono il bianco e l’azzurro, colori della maglia della prima storica società di Cittadella, l’U.S.Cittadellese, nata nel ‘20, dalla cui fusione con l’Olimpia, l’altra squadra del posto, nata nel ’48, nasce nel ’73 l’attuale A.S.Cittadella, per opera dell’amato presidentissimo Angelo Gabrielli, scomparso nel 2009 (al suo posto ora c’è il figlio). Con l’avvento della famigerata tessera del tifoso, però, nel 2010/11 il suddetto gruppo, su posizioni fermamente contrarie al progetto-tessera, entra in una fase di stallo, che di lì a poco (2011) porterà allo scioglimento, col tifo che, guidato dalla “Vecchia Guardia 1994”, nel “Tombolato” ampliato per la B nel 2008, dal lato Sud della nuova e bella Gradinata, si sposta al lato Nord a partire dall’inizio della scorsa stagione, 2012/13. Il pubblico di Cittadella, che quest’anno vede la propria squadra calcare i campi della Serie B per la sesta volta consecutiva, si è sempre contraddistinto (oltrechè per una certa “freddezza”) per la correttezza, che ha portato la società a vincere la Coppa Disciplina nel 2005, 2008, 2010, 2012 e 2013: se non è un record poco ci manca.

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Gradinata dei tifosi del CittadellaCuriosità: -Il Cittadella e la sua tifoseria hanno avuto il loro momento di massima gloria e notorietà, giocando nell’agosto scorso al “San Siro-Meazza” contro l’Inter per il 3° turno eliminatorio di Coppa Italia 13/14, quando la tifoseria del Cittadella, presente in circa 250-300 unità in curva Sud al primo anello blu, grazie anche a prezzi modici, mostrò una coreografia, peraltro mal riuscita, di cartoncini amaranto. Qualche coro durante il riscaldamento e ad inizio gara, poi tifo pressoché nullo. -Nella recente gara col Bari, di sabato 21 dicembre ’13, nella zona dove si radunano i ragazzi della Vecchia Guardia, era esposto lo striscione “Citt…A…sei salita sul treno! tifosi, spingiamolo al traguardo”. -Ha fatto scalpore, nell’ottobre 2013, la polemica, seguita dopo la partita Cittadella-Modena, tra il presidente Andrea Gabrielli e la piccola frangia della tifoseria organizzata del Cittadella. Alcuni cori, come “Ci avete rotto il c…” e “Onorate i nostri colori”, erano stati scambiati, dal presidente granata e dai mass-media, sempre pronti a cavalcare le polemiche senza mai andare a fondo alle situazioni, per una contestazione nei confronti della squadra, che invece, ci mancherebbe, non c’è stata. Gabrielli, forse “aizzato” dai media, aveva puntato il dito contro gli ultras per il mancato incitamento alla squadra in buona parte della partita. La posizione della “Vecchia Guardia” era infatti quella di non sostenere per 90 minuti la squadra, ma di cantare 10’-15’ nei due tempi, fino a quando non saranno stati chiariti alcuni punti, per dare un segnale su cosa voglia dire uno stadio in silenzio e uno stadio che sostiene. Il problema, come ribadito da un lungo comunicato, a firma del gruppo ultrà, che ha voluto fare chiarezza sulle polemiche sorte dopo la gara, è stato la presenza dei tifosi ospiti in Tribuna Est, che, per i “contestatori” era insostenibile, in quanto è un settore, secondo loro, dove ci dovrebbero stare solo tifosi locali e la gente deve sentirsi a proprio agio e non dover stare attenta a chi ha vicino. Col Modena e altre volte è andata bene, ma, dicono loro, c’è una curva ospiti apposita, quindi perché non mandarli sempre là? Gli ultras hanno chiesto un confronto con la società su questo e altri punti, come ad esempio i problemi di comunicazione con la stessa e il rapporto non idilliaco col Centro Coordinamento Clubs Granata. C’è un modo diverso di vedere le cose: per gli ultras dovrebbe toccare anche al Coordinamento Clubs sostenere la squadra, mentre il C.C.C.G. afferma che per loro gli ultras non sono tifosi. Inoltre il C.C.C.G. ha una visione di tifo diversa, che gli ha fatto vincere la Coppa Fair Play. Il Coordinamento dice di sostenere il Cittadella invece, e per loro averlo in Serie B è qualcosa di enorme che non vogliono rischiare di perdere. Un coro della “Vecchia Guardia”, durante la suddetta gara, era stato scambiato per oltraggio al vecchio presidente, dimenticando forse che sono stati gli ultras gli unici ad appendere striscioni in memoria del presidentissimo e a far sentire la loro voce ai funerali, organizzando anche una raccolta di firme per intitolargli lo stadio; loro sono stati anche quelli che, dopo la prima salvezza in B, prima ancora di festeggiare, sono corsi a casa del presidente, entrati nel giardino e fatto cori di ringraziamento, mentre lui a fatica fece un discorso. -Domenica 13 ottobre 2013, nel prepartita di Cittadella-Padova, Mariella Scirea, vedova del mai troppo rimpianto giocatore Gaetano Scirea, esempio di correttezza e lealtà in campo e fuori, scomparso nell’89 in Polonia in un incidente stradale, consegnerà,  insieme al presidente della Lega Serie B Andrea Abodi e al Direttore generale Paolo Bedin, il Trofeo Fair Play “Gaetano Scirea” e la Coppa Disciplina 2012/13 al Cittadella. I due riconoscimenti premiano, rispettivamente, la tifoseria e la squadra più corretta della Serie B. Nella classifica dei due trofei, istituiti dalla Lega Calcio, si tiene conto esclusivamente dei provvedimenti disciplinari adottati dal Giudice Sportivo, per il comportamento dei tifosi e dei tesserati della società. E’ il terzo anno consecutivo che il Cittadella si aggiudica il trofeo intitolato all’ex bandiera della Juventus. -Al termine dell’incontro Cittadella-Padova dell’aprile scorso, campionato 12/13, fuori dallo stadio è scoppiata una piccola rissa. Di fronte alcuni tifosi delle due squadre, che dopo essersi presi a male parole, sono venuti alle mani. Un tifoso del Padova ha aggredito un altro del Cittadella all’esterno del bar Twins, provocandogli ferite alla testa, costate 20 punti di sutura e altrettanti giorni di prognosi. Il tifoso, conosciuto dalla polizia perché noto esponente della tifoseria patavina, è stato denunciato per lesioni. Una rissa nata pochi minuti dopo la partita, per futili motivi. Dapprima si parlava solo di calcio e della situazione di entrambe le squadre. Poi la situazione è degenerata, creando un parapiglia che ha coinvolto una decina di biancoscudati e otto cittadellesi. Ad avere la peggio è stato il tifoso granata, trentenne, che dopo essere stato colpito con un pugno dal patavino, è caduto a terra sbattendo la testa. -La “Vecchia Guardia” si è spostata dalla scorsa stagione al lato nord della Gradinata perché da troppo tempo soggetti a polemiche e trattamenti poco rispettosi, a dire loro, da parte della dirigenza e degli altri clubs organizzati, volendo in questo modo dare più spazio a chi si ritiene “migliore”. -Per la gara Cittadella-Reggina (1-2) del maggio scorso, la società cittadellese ha praticato prezzi più che stracciati, mettendo i biglietti di Gradinata Est a solo 1 €uro. Gli spettatori paganti, nonostante ciò, sono stati solo 1.010 che, sommati ai 1.446 abbonamenti staccati nel 2012/13, fanno un totale di circa 2.500 presenze. Il principale tallone d’Achille del Cittadella è la presenza, piuttosto scarsa, allo stadio “Tombolato”, capace, dopo la ristrutturazione, di ospitare 7.623 persone. Nel 2007-08, anno della storica promozione in B, la media spettatori è stata di 1.321 unità; l’anno dopo, quello della sudata salvezza, è stata di 1891; nel 2009-10, quando la squadra sfiorò addirittura la Serie A, arrivando 6^ e qualificandosi per i Playoff, perdendo la semifinale col Brescia, vi fu una media di quasi 3.200 spettatori, con punte di 5-6mila, più che buona considerando il piccolo bacino d’utenza. Nel 2010-11 la media è stata di circa 2.200 spettatori, due anni fa di 2.354 unità, con la squadra che, in entrambi i casi, si è salvata piuttosto tranquillamente. L’anno scorso eravamo più o meno su tali cifre, quest’anno forse qualcosa meno, ma quello che manca, soprattutto, non è il pubblico, che per la “piazza” non è poi, se si pensa bene, neanche tanto scarso, ma un apporto forte e concreto alla squadra, una tifoseria che sappia incitare 90 minuti su 90 i propri, e che presenzi, con numeri degni della categoria, anche in trasferta. Tutto questo, ad oggi, a Cittadella manca. Non esiste un vero e proprio movimento ultras, e le cause sono da ricercare tra le cose che abbiamo detto all’inizio dell’articolo, nella sezione “Nozioni storiche”. -In Catania-Cittadella di Coppa Italia 12/13, nel dicembre dell’anno scorso, i dieci tifosi “normali” al seguito del Cittadella sono stati fatti accomodare in Tribuna Coperta, mentre un’altra decina, questa volta ultras, che hanno esposto una bandiera bianco-granata e lo striscioncino “Vecchia Guardia”, sono stati sistemati nel settore ospiti. -Il simbolo del Cittadella è il car
ro: lo stendardo che lo raffigura è presente in pratica ovunque, così come il gonfalone di San Marco, emblema della Serenissima Repubblica e simbolo storico del Veneto. Gli ultras, in Cittadella-Vicenza dell’anno scorso, hanno ricordato “Ippo”, vecchio capo-ultrà e lanciacori dei vicentini, con lo striscione “17-09-11: Ciao Ippo”, depositando anche un mazzo di fiori. -Spesso presente in casa la pezza “Pici sempre con noi”, esponente della “Vecchia Guardia” prematuramente scomparso.

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Clubs principali: Club I love Citta

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Liberi pensieri: “Alex uno di noi”, “In C x l’arbitraggio” (Cittadella-Siena 01/02); “Citta…4ever” (Reggina-Citta 01/02), “”Bentornati a casa” (Citta-Spezia 02/03, che segnava il ritorno al “Tombolato” dopo l’’esilio” all’”Euganeo” di Padova); “Società: rispetto x noi che ci siamo”, “Cioffi vive”, dedicato al capo ultrà dei sambenedettesi, deceduto in quei giorni, dopo un periodo d’agonia, per la rovinosa caduta dalla ringhiera della parte superiore della curva Nord (Sambenedettese-Citta 04/05); “Il vento non si può fermare, Ultras liberi” (Massese-Citta 06/07), “Per la maglia per la città” (Pisa-Citta 06/07), “Orgoglio e appartenenza” (06/07), “Come leoni su tutti i palloni” (Citta-Venezia 06/07), “Citta…se lo segui t’innamori” (06/07-07/08), “Il calcio siamo noi” (Novara-Citta 07/08), “Più rispetto per Cittadella”, in riferimento alla concessione ai parmensi, che festeggiavano quel giorno il ritorno in Serie A, di tutta la Gradinata nuova, sfrattando così i cittadellesi, con gli ultras che protestarono restando fuori, dove esposero il suddetto striscione (Citta-Parma 08/09); “Ciccio 20 volte grazie”, dedicato Claudio Coralli, all’epoca all’Empoli, ora al Cittadella, che l’anno prima realizzò 20 gol, contribuendo notevolmente alla promozione dei veneti (Cittadella-Empoli, Coppa Italia 08/09); “Fino alla fine…forza Granata…mai mollare…siamo sempre con voi non vi lasceremo mai!!” (Citta-Vicenza 10/11), “2500 km. solo x voi” (Reggina-Citta 10/11), “Dopo la mamma e mia sorella amo solo il Cittadella” (pezza in Fiorentina-Citta, Coppa Italia 11/12), “11 leoni” (13/14).

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