Ormai dall’agosto dello scorso anno Andrea Innocenti, dopo un decennio passato nel Settore Giovanile dell’EMPOLI FC, è approdato nel Guangzhou Evergrande Football Club (in cinese 广州恒大足球俱乐部), nota anche come Guangzhou Evergrande, squadra di calcio con sede nella città di Canton (della quale Guangzhou è il nome in cinese), attuale detentrice della Chinese Super League.

Foto Andrea InnocentiTanto per capire di che dimensione stiamo parlando diciamo che Canton, in cinese appunto Guangzhou, conta circa 12.700.000 abitanti ed è la terza città della Cina per abitanti e importanza dopo Shanghai e Pechino.

Il Guangzhou è diventato famoso nel mondo, e soprattutto in Italia, perché è lì che nel 2012 andò Mercello Lippi anni fa, a vincere in Asia quello che aveva vinto in Europa e nel mondo. Il mister viareggino ha lasciato la Società cinese nel novembre dello scorso anno e al suo posto è subentrato Fabio Cannavaro. Con lui, come prima era con Lippi, una vera e propria “colonia” di italiani nello staff tecnico. Tra loro l’ex azzurro (anche se non ha mai giocato la maglia dell’empoli ce l’ha appiccicata addosso…) Innocenti che, manco a dirlo, si occupa di Settore Giovanile (area scouting soprattutto) anche se non sono infrequenti le “incursioni” per conto prima squadra. Così Innocenti si sta girando la Cina del calcio da mesi.

Dopo tanta insistenza siamo riusciti a vincere la reticenza di Innocenti ed a convincerlo a raccontarci qualcosa del calcio in quel Paese lontano sulla carta geografica ma sempre più vicino all’Occidente.

Cominciamo così questo racconto. Lo faremo a puntate, come si addice ad una storia della quale siamo curiosi e che pensiamo possa interessare anche i nostri lettori.

Nella puntata do oggi Innocenti fa una panoramica generale. Sentite…anzi leggete… che roba!

 

Fabrizio Fioravanti

 

 

 PARTE 1a 

La pazienza di diventare grandi

 

Per raccontare il calcio in Cina, argomento complesso, complicato e spesso non facilmente comprensibile per noi europei, potremmo partire da una notizia recentissima, di alcuni giorni fa.
In Cina il calcio entra nelle scuole, come materia d’insegnamento. La decisione è stata presa a Pechino al termine di una riunione a cui hanno presenziato il presidente della Repubblica Xi Jinping e il premier Li Keqiang. Il documento approvato ufficializza il fatto  che entro il 2017 oltre 20.000 scuole in Cina dovranno avere nei loro programmi l’insegnamento del calcio.
Eccola qua…….la fame di calcio. La fame di un paese di un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, primo paese al mondo per partecipanti  e/o tesserati (dati Fifa), ma anche un paese che nella sua storia calcistica ha partecipato ad appena un mondiale e che occupa un malinconico 86′ posto nel ranking FIFA. Stranezze da studiare ed approfondire, da capire……
Rimanendo in ambito di numeri, la Cina oggi organizza appena tre campionati professionistici: la China Super League, la China Lague One e la China League Two (le nostre A, B e C) per un totale di solamente 48 squadre, 16 per ciascun livello…..

Primavera Guangzhou
La squadra riserve del Guangzhou

Eppure c’è fame, c’è voglia e desidero di crescita, di migliorarsi.
Se si analizza il parco tecnico delle sedici protagoniste della Super League, troviamo belle storie e curiosità interessanti.
Tutto sappiamo del “mio” Evergrande, di mister Marcello Lippi, tecnico del club da maggio 2012 al novembre 2014, capace di vincere tre scudetti su tre, una storica Champions League asiatica e una coppa di Cina, a cui da pochi giorni e’ subentrato Fabio Cannavaro, di cui non c’è certo bisogno di presentazioni…….ma qui sulla panchina dello SHANGHAI Dongya siede Sven-Goran Eriksson, già da due anni in Cina, oppure a guidare il Tianjin trovi un mito del calcio europeo, l’olandese Arie Haan, una delle bandiere dell’ajax anni 70. Oppure il francese Philippe Troussier, in panchina con l’Hangzhou Greentown, protagonista di due mondiali da allenatore (Francia 98 con il Sudafrica, Corea-Giappone 2002 proprio con il Giappone) ma anche coach di Marocco, Burkina Faso, Qatar, Nigeria, Costa d’Avorio.

E ancora, lo,spagnolo Gregorio Manzano sulla panchina del Pechino, l’ex terzino del Milan il romeno Contra a guidare il Guangzhou R&F, il brasiliano Cuca allo Shandong, Francois Gillet passato ormai tre anni fa direttamente dall’Europa League del Bordeaux allo SHANGHAI Shenua…..tutti tecnici che hanno portato qua uno staff europeo, quasi sempre coinvolto in tutta l’area tecnica dei club, settore giovanile compreso. Eppur si muove…..
Ma la novità, a mio avviso, più importante arriva, quest’anno, dal campo…..
Il calciomercato appena chiuso, il 27 febbraio, ha portato in Cina una tipologia di giocatori diversi dagli anni scorsi.

Stanno arrivando giocatori stranieri giovani, magari provenienti da campionati europei, sembra terminare l’epoca del “a fine carriera vado in Asia”, oggi più consono ai paesi arabi (Qatar, Emirati, Arabia) che alla Cina.

Ecco che dal Valencia al Guangzhou R&F arriva il ventiseienne spagnolo Michel, oppure arrivano il 24enne Goulart dal Cruzeiro (MVP del Campionato brasiliano 2014) ed  il coetaneo Alan dal Red Bull Salisburgo al nostro club, il ventiseienne nazionale ungherese Elek al Changchun, il classe 90’islandese Kiartansson (nel 2014 venticinque gol con i norvegesi del Vaalerenga) al Jiangsu Nanchino, oppure Aaron classe 94 nigeriano al Guangzhou R&F proveniente anche lui dal

Campionato norevegese….solo per fare alcuni esempi.

Qualcosa cambia. Di sicuro. Certo che se, nei prossimi anni, chi gestisce il calcio cinese, riuscirà a fondere gli investimenti sul mercato estero e uno sviluppo costante (oggi carente) del settore giovanile, ne vedremo delle belle e magari la Cina potrà avere pretese di vetrina importante a livello mondiale.

 

Andrea Innocenti

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11 Commenti

  1. Ho vissuto in Cina per più di 3 anni e conosco bene la loro passione per il calcio ad anche la voglia di rivalza, a tutti i livelli, che ha il popolo cinese ha nei confronti del resto del mondo, che i ha maltrattati per decenni. Con le risorse che hanno, tra circa 10-15 anni avranno uno dei campionati più belli e competitivi del mondo. Sky e tutte le TV presto venderanno, invece che la Serie A o Premier League, il campionato Cinese. Già mi immagino i giornali Italiani a fare razzismo e a dire che i cinesi ci hanno rubato “un sapere autentico” e ne hanno fatto una ricchezza. Intanto da loro insegnano calcio nelle scuole, da noi i giovani giocano in Lega Pro. Negli anni ’90 in Cina si seguiva solo la Serie A, adesso non la guarda più nessuno, chissà perchè

  2. cinesi… un popolo di copioni… ma quale tra 10-15 anni… vengono in Italia per lavorare 20 anni, portare i soldi nel loro paese e fare la vita da putt….. fino all’ultimo giorno… ad ognuno le loro culture, continuino a fare karate, ping pong e kung-fu…

    • Coglione, quelli che vedi tu in Italia sono i cinesi poveri che vengono a lavorare qua perchè non hanno altra scelta… negli altri paesi, nelle università estere si sta formando una classe dirigente occidentalizzata che sarà il futuro di quel paese… alza gli occhi, c’è altro mondo oltre Marcignana

      I cinesi del domani non sono quelli che vedi in Piazza della Vittoria

  3. L’Empoli f.c. Oltre che calciatori forma,dirigenti veri,professionisti competenti,uomini appassionati del loro lavoro,vedi appunto Andrea,che poi è’ ” figlio” di un altro grande uomo: Marcello Carli:gli UOMINI fanno le società’,forza Empoli non perdere mai questa linea e non perdere mai queste competenze professionali ed UMANE!!!Forza Andrea!!!!

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