Dopo i fatti del dopo gara di sabato scorso il Presidente azzurro Fabrizio Corsi, ha deciso di incontrare i rappresentati del tifo organizzato azzurro, con a capo il presidente del centro di coordinamento Athos Bagnoli.

 

L’incontro, programmato per le 19 di domani sera alla stadio, servirà per fare il punto della situazione al netto di ciò che è già successo e per prevenire possibili azioni più “dure” che venerdi nel corso del prossimo incontro casalingo, potrebbero succedere. Si era su tutte parlato di uno sciopero del tifo, che in una gara cosi importante come quella con il Novara potrebbe avere il suo peso.

I tifosi chiederanno al Presidente anche risposte su quelle che sono le reali intenzioni della società, che da due anni a questa parte sembra voler tirare un pò troppo il freno a mano con un atteggiamento di basso profilo che ai più, nonostante nessuno voglia fare il passo più lungo della gamba, non sta piacendo.

 

E’ importante, in una piazza come quella di Empoli, che società e tifoseria facciano quadrato, ma ultimamente la sensazione da parte di tutti è quella di un distacco, sicuramente involantario, ma le iniziative di avvicinamento sono sempre meno e di sicuro se poi viene a mancare il dialogo si va avanti per fraintendimenti e sentiti dire, giusto quindi, mettersi ad un tavolo e con serenità, tra empolesi, tra gente che alla fine ha lo stesso obbiettivo, il bene dell’Empoli, dirsi le cose in faccia e cercare assieme la giusta medicina.

 

Domani saremo pronti a darvi resoconto dell’accaduto.

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

7 Commenti

  1. Alleluia! Finalmente la società si sveglia dal torpore comunicativo degli ultimi anni.Non è peccato fare campionati anonimi come gli ultimi,il vero tifoso empolese conosce la propria storia e sa che per tirare avanti si può solo proseguire nella politica dei giovani e degli sconosciuti.Quello che fa arrabbiare ed aumento i discorsi e le arrabbiature è la mancanza di presenza attiva della società.Non ci sono mai prese di posizioni forti,anche a livello dei media,cosa che invece Vitale faceva,e alla grande,i primi anni di Empoli dove riusciva a caricare l’ambiente anche con le dichiarazioni.La chiarezza è quello che ci vuole così come l’aumento di esposizione mediatica:siamo credo l’unica squadra di B che non ha più una trasmissione dedicata e la radio,Radio Bruno è costretta a diluirci con il Livorno,quando va bene,altrimenti con Forcoli,Pontedera,Ponsacco e via discorrendo.Si riparte anche dando più spazio e più voce alla passione;se c’è l’effettiva volontà si può far tutto,gli anni sono difficili per tutti e tutti capiscono che non sempre si può trovare periodi irripetibili come quelli di metà anni ’90 o inizio metà anni 2000.Bisogna riuscire a trasmettere le doti migliori di Empoli,tranquillità,serenità e passione.

  2. ma che vuoi incontràà, per noi basta vedere una squadra che non si arrende mai, poi possiamo anche perdere! L’amore si guadagna così…NON FACENDO IL BISCOTTO..VENVIIAA!

    TROPPO FACILE CORRERE COL NOVARA…MAGARI SI FA UNA BELLA PARTITA E CI SI DIMENTICA TUTTO.. COSì LA PRESA DI CULO è DOPPIA!! IO FISCHIO ANCHE VENERDì!!

    • Quoto in pieno.
      Meglio a lottare per la salvezza, ma con uomini veri, che a rimediare biscotti, con fantocci imbambolati.
      Aglietti, tira fuori gli attributi e prenditi per “una volta” le responsabilità che spettano ad un allenatore! Basta con i paraventi dei “50 punti e poi si vedrà”: o ci dici che la squadra non vale niente, e che bisogna “solo” salvarsi lottando tutti assieme, ed allora siamo con Te; o ci dici che bisogna credere nei “play off”, ed allo stesso modo siamo con Te.
      Ma basta con le “mezze parole”, i “mezzi discorsi”, la “paura” di essere smentiti: ma come vivi Aglietti? Ma anche nel privato sei così? Mi immagino quando Ti sei sposato, cosa hai detto a Tua moglie in chiesa… “si, Ti sposo, anzi vediamo, Ti sposo, ma intanto facciamo che stiamo assieme un anno, poi se va tutto bene continuiamo per un altro anno e poi, magari, consolidiamo per 5… Sai non vorrei che se Ti dico ‘per sempre’ poi magari vengo smentito dai fatti… non vorrei che troppe responsabilità potessero nuocerci”
      😉

  3. Per me la cosa brutta è stata la presenza dei bambini delle elementari ( mi spiego ).
    Non mettendoci tutto quello che avevamo abbiamo dimostrato a questi poveri piccoli che nel gioco ( e sappiamo dagli animali giocando si impara a vivere) bisogna accontentarsi, perché va bene a tutti quel puntarello, la classifica rimane invariata, ci avviciniamo comunque alla quota salvezza ecc.
    In pratica scendere a compromessi sudici è giusto nel calcio come nella vita, punto.
    Bella lezione davvero !
    Io fossi un genitore col cavo che riporterei mio figli a vedere la partita.
    Ma hanno fatto male i conti, quel puntarello non va giù ai tifosi e PER LA PRIMA VOLTA IN 9 ANNI ( sono stato abbonato fino allo scorso anno, quest’anno sono sempre venuto con il biglietto in protesta della tessera del tifoso ) si svegliano anche dalla maratona inferiore che con quel motto ( l’Empoli non si discute si ama ) per me ( inconsapevolmente ) hanno fatto il gioco di chi ci ha portati ad accontentarci quando potevamo e dovevamo pretendere di più.
    Giusto non protestare subito, ma a mente fredda rileggendo il copione, però qualche protesta in più ci avrebbe portati a qualcosa di meglio sia sugli spalti che sul campo.
    Ok bene siamo una città tranquilla e una piazza altrettanto semplice, per far da trampolino di lancio ai baby prodigio e di ciò ne sono non contento ma pienamente orgoglioso, ma negli ultimi anni ( complice la crisi del calcio italiano oltre a quella monetaria) ci siamo ridotti SOLO a questo senza guardare oltre.
    Adesso voglio una squadra (anche scarsissima) ma che lotti su ogni pallone, se poi si perde pace, cerco una squadra VERA che giochi al calcio, fino in fondo.
    GRINTA E TATTICA ecco di cosa abbiamo bisogno.

    I biscotti me li mangio a colazione nel caffellatte.
    p.s.
    Se gli ultras se ne avranno a male di ciò che ho scritto mi dispiace veramente molto, ma non è con un divieto di protesta che si crea un tifoso, spero che mi capiscano.

  4. Siamo appena usciti da un ciclo, in cui le vecchie bandiere, Vannucchi, Buscè, Tosto ecc., sono arrivati al punto di non poter più risultare utili alla causa .

    Se prima, senza crisi monetaria e calcistica, già ruotavano baby prodigi (Di natale, Rocchi, Tavano), questo da una parte mi rendeva orgoglioso, ma da un’altra mi creava un profondo dispiacere. Se non altro però rimanevano le vecchie bandiere, alle quali attaccarci.

    Adesso, appena all’inizio di questo nuovo ciclo, di bandiere non ce ne sono. E questo non aiuta certamente la gente a venire allo stadio. Anzi li istiga a smettere.

    Non dico di tenere tutti, ma almeno cerchiamo di crearci altre nuove bandiere, qualcuno che giochi per l’Empoli e non per lanciarsi (non c’è niente di male, infondo, escludiamo Fabbrini).
    Io sono abbonato da quasi 15 anni, e non smetterò mai di esserlo, ma devo dire che è una profonda delusione andare allo stadio e vederlo semivuoto.
    Non serve fare delle promozioni sul prezzo del biglietto, regalarli addirittura.
    Dobbiamo costruire qualcosa di cui innamorarsi. Qui non c’è niente.

    In questi giorni riguardavo video del 1997 quando c’era sempre lo stadio pieno, perchè li sì che eravamo una squadra, li avevamo carattere, giocatori attaccati alla maglia (Cappellini, Esposito, Martusciello per dirne alcuni). E questo emoziona la gente. Non certamente un misero sconto su un biglietto che già non costa niente.

    • Esatto e limpido quello che dici.
      Nel 1997 la gente sarebbe andata allo stadio anche s quella squadra non avesse centrato la promozione.
      Ve la ricordate Empoli-Ravenna 1-4? Alla fine TUTTO lo stadio cantava ed elogiava la squadra… era amore vero basato sull’attaccamento alla maglia che i giocatori dimostravano partita dopo partita.
      Questo giusto per dire che ad Empoli non si canta se l’empoli vince (anche se magari siamo più contenti, come ovvio), ma si canta quando la squadra “suda e soffre” per la maglia.
      Quindi dico, da tifoso: meglio perdere come è successo col Portogruaro, ma aver provato a vincere fino in fondo, che mangiare biscottini “da 1 punto” come quelli col padova.

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