di Nico Raffi

 

Nico RaffiSono bastate due sconfitte consecutive con Triestina e Crotone a far precipitare il Livorno in una posizione anonima di classifica, che certamente non rispecchia le ambizioni della formazione di Bepi Pillon. Eppure poche settimane fa gli amaranto avevano centrato una serie positiva di sette gare, battendo con pieno merito avversari diretti come Torino e Reggina e andando in rete con estrema facilità.

 

Poi la sfortunata gara casalinga con la Triestina, reduce da 4 sconfitte di fila, spezzava bruscamente il felice momento dei labronici che si ritrovavano di nuovo a confrontarsi con una difesa troppo perforabile (ben 18 reti al passivo, il doppio di quelle subite dall’Empoli), e con un attacco che smarriva lo smalto espresso con discreta continuità in questo primo scorcio di campionato. La tormentata stagione di Ciccio Tavano, costantemente alle prese con guai di natura fisica, ha certamente reso più complicato il cammino del Livorno che ha potuto sin qui contare su appena tre reti realizzate dal grande ex attaccante azzurro.

 

Eppure la squadra di Pillon possiede un bagaglio di soluzioni offensive che farebbe gola persino ad alcune formazioni appartenenti alla massima serie. Su tutti l’ex attaccante della Salernitana Federico Dionisi, autore di 6 reti stagionali e protagonista di un torneo che potrebbe rappresentare il suo personale trampolino di lancio. Il 23enne giocatore nato a Rieti si è rivelato l’arma in più dei labronici, potendo contare su un grande temperamento e su qualità tecniche di primissimo piano. L'ex azzurro Francesco Tavano con la maglia del Livorno

Detto della scarsa condizione fisica di Tavano, nel 4-4-2 di Pillon hanno sin qui deluso i rispettivi partner d’attacco utilizzati come prima punta da affiancare a Dionisi, assai abile a svariare su tutto il fronte offensivo per non dare punti di riferimento alle retroguardie avversarie. Cellerino, Danilevicius e l’oggetto misterioso Rey Volpato non hanno offerto quelle garanzie richieste dal tecnico veneto. Ecco perchè un Tavano pienamente recuperato potrebbe davvero rappresentare la svolta della stagione degli amaranto.

Sono invece molte le risorse tecniche che il Livorno è in grado di presentare sulle corsie laterali potendo disporre di elementi dalla spiccata attitudine offensiva come Biagio Pagano, ex reggino assai pericoloso negli inserimenti e andato di recente a segno proprio contro la sua ex squadra, il campano Schiattarella, prelevato questa estate dopo l’ottimo torneo disputato ad Ancona e capace di giocare indifferentemente su entrambe le fascie, e l’uruguaiano classe ’87 Surraco, ala destra molto interessante il cui cartellino appartiene per metà all’Udinese e che è già andato in gol 4 volte nel campionato in corso. Nello schema di Pillon agiscono in mediana l’imponente ghanese Barusso che assicura muscoli e sostanza e l’ex clivense Iori, più votato alla regia ed alla costruzione del gioco. Lo stesso ex ascolano Luci, nonostante sia stato spesso utilizzato da Pillon come esterno di centrocampo, possiede piedi e senso tattico per interpretare al meglio il ruolo di interno di centrocampo. 

 

Il mister dei labronici Bepi PillonLa discussa difesa labronica, che nelle ultime apparizioni ha mostrato numerose crepe in particolare sulle palle inattive, spera di ritrovare, in vista del derby di sabato, il migliore Perticone, elemento di spicco della retroguardia dotato di personalità e di fisicità, e miglior partner possibile dell’esperto Miglionico nella coppia centrale messa a presidio della porta difesa da De Lucia.

Il presidente Spinelli, nelle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa, ha riconfermato la fiducia al tecnico Pillon senza però nascondere la preoccupazione per una posizione di classifica al di sotto delle aspettative e auspicando un netto miglioramento dei risultati di una squadra che, sebbene sia stata spesso punita da episodi sfortunati piuttosto che da effettive carenze sul piano del gioco, fatica a trovare una precisa identità in un campionato di B nel quale, anche quest’anno, l’organizzazione e la programmazione contano più del blasone e dove le gerarchie consolidate vengono puntualmente ribaltate.

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