a cura di Claudio “Freccia”

Gruppi esistenti in Curva “Maratona” (Nord): Ultras Granata (principale), C.a.s.t. 1983 (Club Amici Sostenitori Toro, che nacque da un manipolo di dissidenti dell’allora Torino Club di Via Ormea, intenzionati a seguire il Torino in trasferta, nonostante il parere contrario del Club), Banda Barbera, Bogianen Granata, La Cumpa, Bull’s Vanckers, Ghenga Torino, Ruvidi, Lesi Granata 2012, Pazzi, Tennent’s Group, Tignosi Viterbo, Viterbo Granata, Old School, Bassa Valle, Gruppo Maremma, Pralungo c’è.

Gruppi esistenti in Curva “Primavera” (Sud): Mods (sono i mod originali di Piazza Statuto, sfegatati granata), Hooligans Torino, Bassa Crew, Incontri Casuali, Gruppo Strina, Cedrata, Sensa Cognission Collegno, Balôn Granata, Tipi da Piola, Anni ’70.

Politica: Forse leggera maggioranza di sinistra, ma c’è una componente di destra non indifferente.

Amicizie: –Fiorentina: solido gemellaggio che si basa prevalentemente sul comune odio viscerale verso la Juventus, ma che ha radici ancora più profonde e lontane: quando perì il Grande Torino a Superga nel ’49, una sola squadra italiana, la Fiorentina, contribuì prestando giovani atleti fino alla fine del campionato alla squadra granata, stringendosi intorno al Toro ferito. Parte da lì il legame sanguigno, profondo, inscindibile, tra due squadre, due città, due tifoserie che hanno gli stessi cromosomi, e spesso gli stessi destini. La storia dei due clubs e della loro gente si unisce, si interseca, si sdoppia in maniera inquietante. “Lo scudetto vola e atterra in casa viola” l’auspicio dei granata ai fiorentini, impegnati contro i “gobbi” nella corsa al tricolore del 1981/82. Quando la Fiorentina è in trasferta a Torino contro la Juve, il tifoso viola ha sempre il supporto dei sostenitori granata, anche perché negli anni 70 andare in trasferta a Torino, sia per distanza che per costi economici, era un privilegio di poche centinaia di persone. Un significativo contributo per questo gemellaggio venne dato da un ragazzo di Prato, trapiantato a Torino per lavoro, soprannominato nell’ambiente viola “Cucciolo” (vedi sezione “Personaggi storici della curva…”), che rappresentò il collante tra i colori viola e granata. Un gemellaggio concretizzatosi nel 1978, mai entrato in crisi, nella maniera più assoluta. Sbandierata in campo in Torino-Fiorentina 82/83, 84/85, 85/86. Lo striscione “Cambiate nome…cercate gloria, ma son le fughe la vostra storia” (si riferiva al cambio di nome da “Arancia Meccanica” a “Drughi” Juve) è stato esposto in Juve-Torino 88/89 e, lo stesso striscione, in curva Fiesole per Fiorentina-Juve 89/90. Continue le visite reciproche nel corso degli anni e tuttora. Citando solo qualche esempio, striscione “Granata Korps” in curva Fiesole, fine anni 80-inizio 90; striscione “Ultras Granata sez. Centro Italia” in curva Fiesole negli anni 80; striscione “Collettivo Autonomo Viola” negli anni ’80 in “Maratona”; striscione “Korps” nella Finale di ritorno Coppa Uefa 89/90 Fiorentina-Juventus, giocata sul neutro di Avellino; striscioncino del “Collettivo” presente in Toro-Ancona 09/10. Nell’amichevole dell’agosto ’15 Fiorentina-Barça esposto lo striscione “Fabio ultras granata in eterno”. Rinsaldato il gemellaggio nel marzo 2018 in nome di Davide Astori. –Genoa: gemellaggio storico (sbandierata in campo in Genoa-Torino 77/78), ma amicizia ripresa per i capelli, perché era stata rotta dopo il famoso 2-3 del maggio 2009 all’Olimpico, che qualificò il Genoa in Europa e spedì, in pratica, il Torino in B, coi genoani che esultarono un po’ troppo secondo i dirimpettai granata; tra l’altro la partita si prestava a un clamoroso “biscotto”, visto che il pari faceva comodo ad entrambe le squadre, e invece le cose andarono diversamente, ed a fine gara scoppiò una violenta rissa tra i giocatori. Nella partita di andata di quella stagione i genoani esposero lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. In Torino-Genoa del maggio 2013, esposto dai granata l’eloquente striscione “Genoa-Toro: l’amicizia oltre gli episodi”. Come detto, tra le due tifoserie c’era un gemellaggio saldo, basato sulla storicità dei due clubs e sui destini che spesso li hanno accomunati. Con l’arrivo di Walter Novellino sulla panchina del Toro, nel 2007, all’epoca fresco ex blucerchiato, qualcosa si incrinò e i tifosi rossoblù cominciarono a manifestare una serie di comportamenti non proprio ortodossi, fischiandolo e insultandolo costantemente durante le partite al “Ferraris”, arrivando anche a prendersela con dei tifosi granata che, in risposta, gli avevano dedicato un coro. Poi la già citata rottura del 2009. Ora i rapporti sono sicuramente più distesi, è tornata una degna amicizia, infatti già il 30 novembre 2013, in Genoa-Torino, i genoani esposero la scritta “Genoa Toro rispetto per la storia”. I tifosi del Torino han firmato la pace, in Torino-Genoa dell’aprile 2014, srotolando lo striscione “La storia non si tocca, genoano amico vero” e, dal settore rossoblù, i supporters del Grifone hanno partecipato al coro “chi non salta è bianconero”. Inoltre, per Genoa-Torino, 35^ giornata 14/15, prima della gara molti torinisti si recarono sotto la Nord per il consueto scambio di sciarpe e bevute insieme al popolo rossoblù, poi, ad inizio gara, viene esposto nel settore granata lo striscione “Scotto non mollare”, personaggio storico della Nord genoana che lottava per una brutta malattia. In passato sbandierate in campo coi genoani, ad esempio nel 2003/04 e nel 04/05; striscione “Grifoni Ovunque” presente in Inter-Torino 88/89. Striscione della “Fossa dei Grifoni” presente in “Maratona” a fine anni ‘80. Circa 8mila genoani erano a Torino per Juve-Genoa 89/90, con tanti torinisti in curva che saltarono la trasferta di Barletta apposta per stare vicino ai genoani (a parti invertite, la stessa cosa è successa per Sampdoria-Toro del 2000/01), che esposero lo striscione “Avete scherzato sul Grande Toro di Superga finché non è crollato quel muretto di merda”, di discutibile gusto, che metteva in relazione la tragedia di Superga del ’49, con la strage di Bruxelles del 29 maggio ‘85. Striscioni “Skinheads” e “Fossa” genoani in curva “Maratona” negli anni ‘80. Striscione “Ultras Granata” in un Juve-Genoa di metà anni ‘80.-Alessandria: buon rapporto di vicinato, striscione “Mods” torinista esposto in Alessandria-VeneziaMestre 87/88. Striscione alessandrino “Fossa Rasta” in curva “Primavera” per Torino-Atletico Bilbao, Europa League 14/15, andata 16.i di finale. Drappo dei grigi anche in Torino-Empoli 14/15. –Ancona: buoni rapporti, vista anche l’amicizia dei marchigiani coi genoani. –Nocerina: dopo la bella accoglienza ricevuta ai granata all’andata da parte molossa, a Torino, l’11 febbraio 2012, i granata  contraccambiano con striscioni quali “Benvenuti amici molossi”, “La Torino Granata…saluta Nocera” e ”La storia vi dà il benvenuto molossi!!”, seguiti da cori di ringraziamento dei nocerini. –Ascoli: rapporto ora non più tanto sentito tra ex-Granata Korps e i “vecchi” di Ascoli. In curva ascolana, in Juve-Ascoli 05/06, c’era una bandiera dei G.K.

Amicizie/buoni rapporti internazionali: –River Plate: amicizia molto sentita, specie dal gruppo “Cast 1983”, che accanto allo striscione espone sempre nelle partite interne la pezza “Hermanos” (fratelli) con gli stemmi del Torino e del River Plate. Nel dopo-Superga la squadra di Buenos Aires fu una delle più attive e vicine al Torino. Il 26 maggio ’49, tre settimane dopo lo schianto di Superga, il River volò fino a Torino per disputare un’amichevole benefica, organizzata dalla Figc-Peñarol, –Corinthians, –Millwall, –Manchester City: in una derby 90/91 in curva c’era una loro bandiera, –Liverpool, –Atletico Bilbao: clima tranquillo tra le due tifoserie in Torino-Atletico Bilbao, 16.i di finale Europa League 14/15: a fine gara gli ospiti effettuano alcuni cori amichevoli per il Toro e vengono lanciate alcune sciarpe a vicenda tra il settore ospiti e la curva “Primavera”. –Celtic Glasgow, –Benfica: amicizia rafforzata in occasione della Finale di Europa League 2013/14, che il Benfica disputò proprio a Torino nel 2014 col Siviglia. In Benfica-Torino, amichevole dell’estate 2016, i portoghesi espongono lo striscione “4 maggio 1949: Lisbona non dimentica…onore al grande Torino!”. I granata rispondono ringraziandoli con “Obrigado benfiquistal”. –Nizza: pezze dei nizzardi in Torino-Juve 14/15; pezza di “Cintura Sud Torino” in curva dei francesi alcuni anni fa. –Portsmouth: in Atalanta-Torino 18/19 in curva ospiti presente la pezza “Pompey 657”, una crew ultras della squadra inglese. –Chapecoense: simpatia coi brasiliani, visto lo stesso tragico destino di due sciagure aeree, quella del Torino del 4 maggio ’1949, e della Chapecoense del 28 novembre 2016.

Rivalità: –Juventus: odio viscerale, la stracittadina è quasi sempre accompagnata da scontri. Movimentato il derby di ritorno 75/76: 25 persone fermate, 7 denunciate e, a tarda sera, in Corso Re Umberto, bruciata la lapide di Gigi Meroni da un giovane juventino, con cherosene spruzzato sulla bandiera granata che era sopra la lapide e accendino. Incidenti e incendi nel derby d’andata 1979/80: una decina forse più di esagitati granata, dopo la partita persa 2-1, si appende alla rete di recinzione del campo, riuscendo a buttarla giù a terra, si apre così un varco dove entra una fiumana di persone; gli agenti, in perfetto assetto di guerra, arretrano senza usare i lacrimogeni; qualche breve colluttazione, un paio di invasori ricevono manganellate, arriva una barella, poi, gli stessi invasori, in campo, raccolgono il maggior numero di cartelli ed appiccano un fuoco; gli agenti assistono, come tanta altra gente, allo “spettacolo”, senza intervenire.. Lo striscione “Forza Vecchio Cuore Granata”, sottratto dai “gobbi” e poi esposto in curva juventina, lo presero sotto la “Maratona” a fine gara rimasto incustodito, nessun gesto eroico. In mano juventina, presi in altre circostanze, anche gli striscioni “Viking” e “Schachner gol la Maratona è con te”. In un derby del ’79, quelli della Juve, per la prima volta, fecero scappare i granata che, sorpresi dall’atto eroico bianconero, rimasero in 5, tra cui “Joe”. Inutile dire che se la videro davvero brutta. Lo striscione “Fronte”, rubato, fu esposto in Toro-Juve 99/00, insieme a “Juve club Asti”, “Drughi Bianconeri Ponte Tresa” e bandiere bianconere, accompagnate dallo striscione “La nostra coreografia? con gli striscioni che vi abbiamo portato via”, oltre a un “Né Filadelfia, né Scirea, siete solo diarrea” (prima di chiamarsi “Scirea” la curva juventina si chiamava “Filadelfia”). Nel derby di ritorno 78/79, la “Maratona” srotola striscioni offensivi che, dopo lo scavalcamento delle recinzioni da parte di alcuni ultrà, vengono appesi nei Distinti in bella evidenza. Nasce un piccolo parapiglia tra i bianconeri dei Distinti, che non gradiscono, e alcuni ragazzi della curva. Dalla “Maratona” piovono oggetti verso le forze dell’ordine che sparano razzi ad altezza d’uomo. I “Leoni della Maratona”, gruppo in auge a quei tempi, si travestono da clown in balconata e appare la scritta “Bianconeri pagliacci”. Dall’alto scende una zebra malconcia, frutto di un’idea del “Pittore”, ultrà artista scenografo. I tamburi in balconata all’epoca erano più di cento. Lo striscione “Fighters”, esposto in un derby 83/84, fu rubato dai pisani in un Pisa-Juve, primi anni 80 e, visto il gemellaggio Pisa-Torino d’allora, fu dato poi ai granata, che lo esposero anche nel derby di ritorno 82/83. Un paio, di cui uno mai esposto, li hanno persi però anche prima dell’82. Sottratti poi altri striscioni, tra cui “Potere Bianconero”, che sparì dal magazzino dei “gobbi”, esposto in Toro-Atalanta 77/78; “Panthers”, rubato e fatto a pezzi nel 76/77; “Canavese Fighters”, più due bandieroni omonimi, esposti in Juve-Toro 02/03; “Irriducibili Juve”, esposto in Juve-Toro 88/89; “Warriors Prato” e “Gioventù”, esposti in Juve-Toro 85/86; “Fighters vinceremo”, con la celtica nel mezzo, esposto in Juve-Toro 87/88, rubato in circostanze poco chiare; “Drughi sez. Caselle”, esposto in Juve-Toro 93/94 insieme a ”Trap: come i Drughi fai ridere l’Italia”; “Juve club Filadelfia” e “Gioventù Bianconera sez. Mirafiori”, esposti rispettivamente in Toro-Vicenza 78/79 e in un Toro-Juve dell’epoca. Inoltre, in Juve-Toro 2007/08 esposto lo striscione “Drughi Marche”, che gli juventini si fecero ridare dagli steward (anche se qui ci sono due versioni contrastanti) e che esposero poi in curva. Poi varie bandiere e innumerevoli furti a “Juve Club”, ad esempio: nel 92/93 bruciato in Maratona lo striscione “Juve Club Miagliano”; esposto in un derby 75/76 “Juve Club Sanremo”, con le croci bianconere; lo striscione “Juventus club Este” fu esposto nei due derby dell’83/84 e poi bruciato. In un Toro-Juve 85/86, sventolato in curva molto materiale bianconero sottratto, tra cui un bandierone. Per non parlare poi dei tanti furti di striscioni e bandiere, operati nel tempo dall’altra sponda della città, quella bianconera. Particolarmente pesanti gli scontri del 2000, fuori dal “Delle Alpi”, prima e dopo la gara. Torino è una delle poche città (forse con Roma) dove permane un aperto conflitto tra le due tifoserie concittadine. A Novara, diversi anni fa, in un derby amichevole al “Torneo Calleri”, se la videro brutta i pochi e impreparati granata, di fronte ai gobbi, lì dal pomeriggio, armati fino ai denti: nel dopogara un torinista prese una lamata. I “Korps”, in un derby al “Delle Alpi”, esposero lo striscione rubato “Fighters” e l’accompagnarono con la scritta “E per questo quanto ci date?”, riferendosi alla perdita, in un’amichevole precampionato a Catania, nel 02/03, dello striscione “Fighters”, ad opera dei catanesi; si dice che, per riaverlo, pagassero la Mafia catanese o la tifoseria. Addirittura il derby della Mole ribattezzato per l’occasione“derby del cuore”, del 23 marzo 2011, con in campo alcune vecchie glorie delle due sponde torinesi, organizzato a sostegno delle associazioni che combattono la SLA, è stato teatro, a fine gara, di incidenti fra le opposte tifoserie, nelle strade vicine allo stadio “Olimpico Grande Torino”, con il bilancio di un arrestato e 7 denunciati; sequestrati bastoni, catene e sassi. Gravi incidenti in Torino-Juve del 26 aprile 2015. Derby ad alta tensione tra le due tifoserie, che si percepisce già dalle prime ore del mattino, quando avviene un contatto in via Unione Sovietica, tra i gruppi “Tradizione” e “Antichi Valori” (juventini) e un gruppetto di granata andati a “salutarli”, che termina con l’arrivo delle guardie. Nonostante le minuziose perquisizioni agli ingressi (ma non si va oltre all’impedimento dell’entrata dello striscione torinista “Inizia il Delirio”), i “gobbi” daranno vita ad un lancio di bombe e torce in curva Primavera, quella accanto a loro (ma non potevano dare tutta la curva agli juventini?), a pochi minuti dall’inizio della partita, ferendo 11 granata, di cui uno gravemente, creando caos, spavento e scompiglio tra gli stessi. Il lanciatore della bomba carta, non facente parte di nessun gruppo organizzato juventino, verrà, in seguito ai filmati della Digos, arrestato. Da segnalare che all’arrivo del pullman della Juve, la polizia pensa bene di farlo passare in mezzo a circa 300 granata, prendendosi ombrellate, uova, sputi, ecc., col risultato di qualche vetro rotto, lo spavento dei giocatori bianconeri e qualche arresto. Il Toro vince il derby (2-1) dopo 20 anni: invasione degli ultras per la gioia in “Maratona”, smorzata repentinamente dalle guardie. Incidenti in tono minore anche nel derby di ritorno 15/16. Nel derby d’andata 14/15 gli juventini ironizzarono con la scritta “Banda Barbera, un pullman per Firenze ma a Napoli chi c’era??”. Raid notturno di una ventina componenti della ex-Banda Bayer a pochi giorni dal derby del 18 febbraio 2018, bloccato da un equipaggio della Digos, in un bar del centro cittadino. Hanno assalito un gruppo di juventini seduti , travisati con cappelli, sciarpe e vestiti di scuro. Alcuni scontri tra le due fazioni nel prepartita del derby di andata 18/19, tra ragazzi di “Tradizione Juve” e altri degli “Ultras Granata”, subito diffidati, identificati grazie ai filmati. –Sampdoria: diversi scontri hanno caratterizzato in passato le sfide coi genovesi, nel 72/73 rubato ed esposto in curva lo striscione “Ultras Sampdoria sez. Alberto”. Particolarmente violenti gli scontri del 2001, specie nel pregara, con bandiera della Samp rubata negli incidenti e subito esposta. Si parlò all’epoca di circa mille diffidati per questi incidenti, un numero esorbitante, poi ridimensionato. Altre bandiere della Samp, rubate e poi esposte, nell’85/86, nell’87/88, nell’88/89 e un’altra in Coppa Italia, nel 2004/05. Rubato loro anche uno striscione di club, esposto in Torino-Samp dell’86/87. In Samp-Toro 85/86 sottratto uno striscione doriano con scritto “Per favore non scappate”. Ad un autogrill vicino Alessandria, diversi anni fa, i due schieramenti si incrociarono: i doriani andavano al Nord, i torinisti a Pisa, e furono i torinisti a soccombere; i doriani erano tanti e aggressivi ma i granata non persero nessuno striscione o bandiera, grazie anche all’intervento della polizia. –Atalanta: odio vecchio, risalente agli anni 70: scontri a Torino in più occasioni, rubato ed esposto in “Maratona” nel 71/72 lo striscione “Commandos Atalanta”. Gravissimi incidenti nel dicembre ’76; la concessione di un penalty all’Atalanta fece esplodere la violenza dei torinisti che a un certo punto spararono razzi ad altezza d’uomo verso la gente bergamasca occupante la Sud, con questi che risposero, scontri per le vie cittadine con diversi feriti. Fu guerriglia feroce e da quel giorno l’odio tra le due fazioni è cresciuto sempre di più, anche perché ogni volta che l’Atalanta è poi andata a giocare a Torino, i tifosi bergamaschi venivano sempre picchiati, e le auto sfasciate ormai non si contavano più. Da quegli episodi l’escalation non ebbe più sosta. Nel 77/78 nuovi cruenti scontri, con pressappoco le solite dinamiche, poi sugli spalti orgogliosamente mostrate in curva Sud sciarpe atalantine. Si dice che i bergamaschi, alla fine degli anni 70, non si presentassero a Torino per due anni. Nell’84 nuovi scontri tra le due fazioni, sfasciata una stazione. Rubato dai bergamaschi lo striscione degli “Ultras Granata sez. Ivrea”, esposto in Atalanta-Torino 83/84. Alcuni anni fa, a Orio al Serio, gli atalantini presero una borsa con degli striscioni granata (M.c.t., ecc.). Li sbeffeggiarono col loro leader, il “Bocia”, che gli disse che non valevano nulla e che 30 anni fa una cosa così ai granata non sarebbe mai successa. –Roma: vecchia, accesa rivalità, incidenti e scontri fin dagli anni 70. Rubati ed esposti molti striscioni di “Roma Club”. In Torino-Roma 73/74 i granata strappano dalle mani dei fans romanisti i loro striscioni, venuti poi bruciati, tra cui “Roma club Milano”, “Appio Latino”, “Eur” e quello di “Primavalle”, dedicato a Giuliano Taccola, giocatore scomparso nel ’69 dopo aver giocato un biennio nella Capitale. Gli scontri proseguono fuori a fine partita, con vari focolai. Sottratto loro lo striscione “Ultrà Roma”, esposto in Toro-Roma 84/85 insieme ad una bandiera. In Torino-Roma 80/81 incidenti seri tra ultras, rubati alcuni striscioni. Sferrata una coltellata, col preciso intento di far male, a un granata dopo Roma-Torino 83/84; i romanisti presero una bandiera granata. Nell’85/86 esposto in Torino-Roma lo striscione “Romani parassiti”, di marca juventina, esposto da loro nel settembre ’85 e dai granata nel febbraio ’86. Tafferugli in Torino-Roma 12/13 nel dopopartita. Arrestati tre tifosi granata, accusati di resistenza a pubblico e Daspati, che il 5 dicembre 2015 hanno attaccato con calci, pugni e alcune cinture, le navette che portavano i sostenitori della Roma all’Olimpico. Uno dei tifosi ha colpito con la cinghia un poliziotto, causandogli lesioni guaribili in 5 giorni. –Bologna: forte rivalità fin dagli anni 70. Lo striscione “Forever Ultras”, riverniciato e riutilizzato, esposto poi a San Siro con l’Inter nell’81/82, secondo fonti attendibili fu preso in un Toro-Bologna del febbraio ’77, con un assalto torinista alla curva bolognese, rapporto di 3 a 1, i bolognesi erano una 40ina e poco organizzati. Da allora (ma si parla anche di incidenti provocati dai bolognesi in stazione a Bologna l’anno prima) sono stati spesso casini; “seri” quelli del 2001/02 a Torino. A metà anni 2000, lo striscione “Socmel”, caduto dalla balaustra, quindi preso senza scontri, è stato esposto in Toro-Bologna 05/06. Scontri tra ultras di Torino e Bologna, tutti identificati, protagonisti di una rissa il 29 dicembre 2018 nell’area di servizio Chianti Sud sull’A1, che ha causato, tra l’altro, la rottura, con un sasso, di un altro pullman di tifosi granata con donne e bambini. I due gruppi si sarebbero fronteggiati con calci e pugni, usando anche bottiglie vuote e cinture. Non si sa chi ha cominciato per primo. –Verona: un tempo c’era un bel gemellaggio, risalente a metà degli anni 80, in seguito rotto. Dopo, non se la sono mandata certo a dire, con striscioni offensivi e incidenti anche piuttosto gravi e cruenti. –Lecce: i granata nell’88/89 rubarono lo striscione “Lecce Club Tuglie”. Per l’occasione i leccesi, formando una sorta di piramide umana, dal settore adiacente a quello granata erano riusciti ad agganciare lo striscione “Ragazzi della Maratona”, che fu letteralmente salvato grazie all’intervento tempestivo e determinato di due ultras del Toro, che piombarono addosso ai leccesi facendoli scappare. Nel 99/00 sottratto, con un’incursione nel settore leccese ed esposto uno striscione di un “Lecce Club”. –Milan: sottratto loro “B.r.n. sez. Roma”, preso insieme ai genoani a Torino nel 93/94. Rivalità comunque non tanto sentita, anzi, per un certo periodo c’è stato feeling. Scontri in un passato remoto tra granata e “Rams” Milan. –Inter: negli anni 70 era guerra, poi, da un’amicizia strana negli anni 80, si passa ad una fiera rivalità. Una volta si incrociarono a un autogrill vicino Novara: si scatenò il putiferio, dentro il fast-food dal lato degli interisti, dove entrò un nutrito gruppo di granata. Tante botte e tante cose rotte, con ovviamente qualcuno che ne approfittò per prendere provviste per un mese. Arrivati al casello di Torino furono fermati, perquisiti e, in buona parte, schedati dalle forze dell’ordine. Scontri con gli interisti, che avevano acceso la miccia per primi, in Torino-Inter, ritorno finale Coppa Italia 81/82. Nell’88/89 rubato ed esposto striscione di un “Inter Club”. –Monza: nell’invasione festosa di campo dei granata per il raggiungimento della Serie ‘A’ a Monza, nel giugno ‘90, furono staccati dalla curva monzese “Libertà Korps” e “Gioventù Biancorossa”, striscioni né esposti, né portati a Torino, ma bruciati e fatti a pezzi in campo. Rubati e esposti, invece, “Teste Matte”, “Fossa” e anche un “Monza Club”. Inoltre, auto e negozi danneggiati, parecchi contusi tra le fila brianzole e fra gli atalantini mescolati a loro, che avevano fatto telefonate intimidatorie nei giorni precedenti l’incontro. Presenza anche dei “gobbi”, che sventolavano i loro vessilli. –Vicenza: i primi incidenti nel ’73 a Vicenza, quando un gruppo di tifosi del Toro, al grido di “E’ lui, è lui, è Gianni Bui” (giocatore torinista dal ’70 al ’74), entrarono nella locale curva Sud: ne scaturì un’accesa zuffa, risolta solo quando i granata uscirono dalla curva. Nel campionato 77/78, in Verona-Lanerossi, c’era la presenza dello striscione torinista “Sag” in curva veronese, e fu quindi inevitabile che, dopo 2-3 domeniche, in occasione di Vicenza-Toro, succedesse qualcosa, con due pullman di ultras granata presenti (e una 20ina di veronesi, allora gemellati, aggiunti), che si sistemarono al primo piano, in curva ospiti, dove però di fatto, venivano sistemati tifosi abitualmente di entrambe le squadre. Dal parterre, settore sottostante, alcuni vicentini si aggrapparono agli striscioni granata, strappandoli. Da qui la reazione granata con una violenta zuffa. Fece scalpore il fotogramma, mostrato al Tg della sera, di un noto tifoso granata che brandiva un arma impropria. Uno dei due striscioni strappati era “Ultras”. L’anno dopo i granata, memori del fattaccio, non si sistemarono al primo piano, come facevano tutte le altre tifoserie (e loro stessi negli anni precedenti), ma nel parterre. Anche qui dei tifosi del Toro sbagliarono curva e non se la cavarono bene. Ci fu una sassaiola all’interno dello stadio, e incidenti, stile cariche e controcariche, fuori, coi granata che misero a ferro e fuoco tutta la zona stazione-stadio, con focolai un po’ dappertutto. Bilancio degli incidenti: due giovani torinesi arrestati, sequestro di tre pistole lanciarazzi con numerose munizioni, nove spranghe di ferro, identificazione di un pullman intero. Per questa partita doveva essere inaugurato un bandierone biancorosso, con la “morte” nel mezzo, ma il ragazzo che lo stava portando allo stadio fu intercettato da un gruppetto di ultras granata e derubato, quindi poi, lo stesso bandierone, venne utilizzato per anni e anni in Maratona, fino a morir di vecchiaia. Poi, tanti anni di C vicentina, la rottura del gemellaggio tra veronesi e torinisti e la crescente antijuventinità vicentina, hanno contribuito a far affievolire molto la rivalità. Incidenti anche in un Vicenza-Toro, amichevole estiva del 2009, quando tre tifosi del Toro entrarono in maniera arrogante nel bar dei Vigilantes e, invitati ad andarsene, ritornarono poi in forze, cercando e trovando lo scontro. Qualche anno fa, una 15ina di tifosi del Toro entrarono a Vicenza nel solito bar, ma non ci fu particolare tensione, a parte quando arrivarono i “blu” per scortarli in curva ospite. –Pescara: eterni rivali. Invasione di granata in “Filadelfia”, dov’erano sistemati i pescaresi, nel 7-0 dell’88/89; si sentì il boato della “Maratona”, mai sazia di quelle infiltrazioni, però uno striscione dei pescaresi (forse “Rangers”), portato dalla buonanima “Sogliola”, impiegò troppo per percorrere la strada da una curva all’altra e venne intercettato dai carabinieri che lo restituirono ai pescaresi. Si parla anche di bandiere biancazzurre strappate nel primo incontro in assoluto avuto con loro a Torino, nel 1977: da lì l’astio dei pescaresi verso i piemontesi, ingigantito dal gemellaggio tra torinisti e laziali, dall’amicizia/gemellaggio tra abruzzesi e juventini e dal “biscotto” del Toro coi reggini che fece perdere una promozione quasi certa ai pescaresi nel ‘90. Maxirissa in centro a Torino nel 2012 (vedi sezione “Curiosità”). –Napoli: Anni 70: rapporti se non cordiali, comunque di indifferenza. Anni 80: rapporti più stretti. A Torino, nell’80/81, in una “Maratona” in aperta contestazione contro il presidente Pianelli, campeggia lo striscione “I tifosi granata augurano lo scudetto al Napoli” (i napoletani sono in lotta con Juve e Roma per il tricolore). Nell’83/84, in Napoli-Torino, compare in curva B, all’epoca unica roccaforte del tifo partenopeo, lo striscione “Desperados” Torino, che “dietro” avevano gente con le palle. Tutto più o meno bene fin quando non vincono a Torino (0-1) nel 1986/87: manifestazioni eccessive di gioia, prese in giro, troppa gente che va a festeggiare sotto la “Maratona” con poco rispetto, aggiungiamoci i gemellaggi Toro-Verona e Roma-Napoli che non aiutano cosicché volano schiaffi a napoletani troppo incauti. Toro-Napoli 87/88 Coppa Italia: un centinaio di napoletani (perlopiù militari) troppo esuberanti e poco attenti viene rincorso e chiuso letteralmente nei parcheggi Fiat adiacenti il “Comunale”. Toro-Napoli 88/89: striscioni “Piemont liber” ed esposizione di stendardo rubato ai napoletani. Napoli-Toro 90/91: buona accoglienza al primo grande gruppo granata presente al S.Paolo (200/250 ma molto molto tosti). Sempre 90/91: volano schiaffi alla stazione di Milano in una domenica in cui si incrociano per le rispettive trasferte le due tifoserie. Toro-Napoli 91/92: incidenti seri, un ferito per parte, il torinista con armi da taglio. In “Maratona” esposta la scritta “La razza degli infami è nata coi napoletani”. Napoli-Toro 91/92: striscione molto infame su Superga: “Granata lebbroso solo Superga ti ha reso famoso”. Niente di che da segnalare negli anni a venire: scontri episodici a Torino con gruppetti limitati. Toro-Napoli 03/04: prepartita, abbastanza presto, assalto napoletano, coi torinisti molti di meno, non pronti; conclusione: i torinisti non escono benissimo ma nemmeno troppo male, forse altri sarebbero stati spazzati via, invece, per ammissione degli stessi napoletani, hanno tenuto botta, eccome, anche se qualche pezza è andata; però, rispetto a ciò che poteva succedere è quasi niente. Precampionato 2004/05: amichevole Juve-Genoa a Monza. Si trovano spalla a spalla granata e napoletani, non succede nulla, a parte il furto di uno stendardo ai “gobbi”, esposto poi in “Maratona”. Genova 04/05: per festeggiare la promozione in A dei Grifoni, i granata e i campani hanno un duro faccia a faccia, che non sfocia in casini solo perché i genoani, da buoni padroni di casa, mettono pace. Nel 2007/08 i torinisti avrebbero dovuto incontrare i napoletani a Torino, stavano andando su con un gruppo per piantare casino, il comitato d’accoglienza piemontese era bello pronto, invece i napoletani assalgono un pullman di romanisti e vanno tutti in questura. I napoletani presenti quel giorno, senza la protezione “ultras”, si allargano troppo e vengono malmenati, alcuni derubati di magliette. L’anno dopo la curva “Primavera” caccia letteralmente dalla curva alcuni napoletani. Al ritorno, incautamente, il pulmino del Club “Foggia Granata” passa, bandiere al vento, sotto la curva A. Ovviamente furono aggrediti, semidistrutto il mezzo, ma tra gli occupanti del pulmino non ci son feriti perché sgommarono e andarono via, più che altro dallo spavento e dalla disperazione. –Piacenza: rivalità in chiave antijuventina, essendo i piacentini gemellati fino a non molti anni fa coi bianconeri, inoltre il Piacenza condannò il Torino alla retrocessione in B nel ’96. Violenti scontri a Piacenza nel 2000, bloccati e denunciati 17 esagitati granata, con l’accusa di lesioni, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e d’aver sparato razzi ad altezza d’uomo. Per un quarto d’ora una 50ina di torinisti fecero quello che gli pareva, indisturbati. –Cagliari: maxirissa tra una 50ina di persone prima di Torino-Cagliari del 29 ottobre 2017. Frange di tifosi granata si son scontrate coi tifosi sardi nel piazzale davanti alla Maratona, sotto gli occhi della polizia. I cagliaritani sono fatti scendere in un posto sbagliato e le due tifoserie entrate inevitabilmente in contatto. –Mantova: alimentata dall’avvincente finale Playoff di B del 2005/06. Bandiera mantovana esposta in curva in quell’occasione. –Brescia: vecchia rivalità, sin dagli anni 80, comunque non troppo sentita, alimentata dalla Finale Playoff di B del 2010. –Cesena: rivalità non forte, ma in alcune occasioni ci sono stati incidenti. Rubato striscione “Cesena Club”, esposto a Cesena. –Perugia: perlopiù sportiva; perdura dalla sconfitta patita dal Toro ai rigori sul neutro di Reggio Emilia, nello spareggio per la A del 97/98. –Venezia: invasione di campo torinista e scontri a fine gara a Venezia nel 2002; sottratto lo striscione “Vamos” e, nel 2000/01, quello di un “Venezia Club”. –Avellino: nell’83/84, prima del derby di ritorno, spedizione punitiva in curva juventina, con assalto mirato agli irpini, allora gemellati coi “gobbi”. –Panathinaikos: bandierone rubato ai greci in Coppa Uefa, esposto in Toro-Sampdoria 85/86. –Parma: scontri in un lontano passato tra granata e “Panthers” Parma. –Ternana: parapiglia a Torino nel 2000/01.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Bari: l’amicizia coi baresi comincia ad inizio anni ’80 e viene rafforzata nel campionato di A 85/86 con lo storico giro di campo a bandiere spiegate a Torino. Poi, a Bari, al ritorno, una dozzina di granata vennero ospitati in curva Nord, addirittura con esposto lo striscione “Ultras Granata”. Per un periodo la semplice amicizia si trasformò in vero e proprio gemellaggio, favorito dall’amicizia comune coi laziali e con gli interisti, a quei tempi amici dei granata e grandi amici dei laziali. Il rapporto Torino-Bari si raffreddò per svariati motivi: l’uscita di scena di un leader barese, principale artefice di questa amicizia, dagli U.c.n.; la mancanza di volontà del direttivo dell’epoca di mandare avanti questo legame, a causa di una moda d’allora; la differenza di categoria in cui, per diversi anni, giocarono le due squadre, che si incontrarono nuovamente solo nel 90/91 (all’epoca non c’erano Internet e le modernità di oggi). La parola fine fu messa in Bari-Torino 91/92, quando venne rubato a fine partita, con lo stadio ormai vuoto, lo striscione “Bari Club Matarrese”, esposto poi al ritorno. –Verona: c’era un bel rapporto, poi tutto è andato in malora; i torinisti si gemellarono con loro perché li stimavano, loro invece si gemellarono perché a Verona, nel 73/74, presero le botte dai torinisti, lasciando due di loro feriti a terra, quindi gli faceva comodo non prenderle più. I veneti erano presenti nel derby di ritorno 78/79 con gli striscioni “Ultras” e “Verona antibianconera”; sbandierata in campo in Verona-Torino 85/86 e a Torino nell’86/87. In Verona-L.R.Vicenza 77/78 striscione “S.a.g.” esposto in curva veronese accanto a quello delle “Brigate Gialloblù”. Tra i veneti c’era chi non vedeva di buon occhio il gemellaggio per l’amicizia tra torinisti e genoani, fortemente odiati dai veronesi, a cui dava parecchio fastidio l’odio che i torinisti avevano coi doriani, gemellati coi veronesi e acerrimi rivali dei granata. Uno dei capi veronesi fu ospitato da un ultrà granata a casa sua, dicendo che adorava i doriani e che a Verona questa cosa a molti dava fastidio, poi si rivide per Juve-Verona 84/85, occasione in cui l’ultrà granata lo fece ritornare al bar “Fauda”, dov’era già stato la prima volta, dove ricominciò a parlare dei doriani e aggiungendo pure che loro sono di destra e i torinisti di sinistra, poi venne portato al bar “Sweet”, ritrovo storico dei granata. Nella finale di Coppa Italia 87/88, a Genova all’andata, esposero lo striscione “Brigate” a fianco ai doriani, solo che qualche mese prima, in campionato, avevano garantito che il gemellaggio sarebbe continuato. La stagione successiva i veronesi arrivarono in corteo sotto la “Maratona” semideserta al mattino e picchiarono un motociclista con la sciarpa del Toro. Quello fu il modo di chiarire la loro posizione nei confronti dei torinisti. Erano gli anni del ricambio generazionale e li trovarono impreparati; pure a Verona, al ritorno, i torinisti le presero, ma furono l’unico gruppo, dopo atalantini e milanisti, ad andare sotto la loro curva, in 100, a far casino. La cosa comunque si poteva chiarire già all’andata. –Reggina: bel gemellaggio fino ad alcuni anni fa, che ebbe il suo momento più alto al termine della stagione 1997-98, quando, alla fine di Torino-Reggina, al “Delle Alpi”, 20000 cuori amaranto festeggiarono la Serie A, insieme ai “fratelli” granata rimasti in B; è stato sciolto per il furto dello striscione “Ragazzi della Maratona” Torino, da parte di ultras bianconeri, in un Juve-Reggina 02/03 (il gruppo “Ragazzi” si sciolse, coerente al codice ultras, a seguito del furto). –Lazio: bel gemellaggio negli anni ’80, bellissimo lo striscione dei laziali ai torinisti “Forza Radice vinci lo scudetto della vita”, quando il mister del Toro scudettato degli anni 70, fu protagonista di un drammatico incidente, che diede forza al gemellaggio. “Eagles Lazio” presente più volte in “Maratona” e a Monza-Torino 89/90. “Eagles sez. Balduina” esposto in “Maratona” per Torino-Juve 84/85. Striscione “Granata Korps” esposto in Atalanta-Lazio 87/88. –Pisa: negli anni 80 c’era davvero un bel rapporto, che si deteriorò per la forte rivalità tra pisani e fiorentini, grandi gemellati dei granata. –Inter: contatti risalenti agli anni 80. Un rapporto che non si capiva bene: alle volte mazzate, alle volte gesti strani come la restituzione di “G.K. Pinerolo”, o la presenza di alcuni “Boys San” Inter in mezzo ai “Granata Korps”, forse per la stessa identità politica. –Milan: una breve parentesi a fine anni ‘80, ma anche prima non c’era tanto astio. Ad esempio, per la vigilia del derby di ritorno 74/75, su un giornale venne scritto che “Commandos Tigre” e “Fossa dei Leoni” si sarebbero uniti agli “Ultras Granata”, cosa che fece scattare controlli all’uscita dell’A4 Milano-Torino. Striscione “Sag” Torino presente in quel periodo nella curva Sud di Milano. I “Granata Korps” avevano un’amicizia con la “Vecchia Guardia” Milan. –Cagliari: c’era una vecchia amicizia coi cagliaritani, datata fine anni 60. Nel giorno del loro scudetto 69/70, festeggiato a Torino, i tifosi granata gridavano “Gigi, Gigi” inneggiando alla “bandiera” del Cagliari Gigi Riva, all’epoca al massimo della sua epopea. I tifosi delle due squadre uscivano dallo stadio a braccetto. Il Club “Fedelissimi” regalò una tessera “ad honorem” al figlio dell’allora presidente del Cagliari Andrea Arricca, scomparso nel gennaio 2011. –Triestina: i “Granata Korps” erano amici degli “Ultras Trieste” e dei “Mods Arezzo”.

Un po’ di storia: La Curva “Maratona” sta alla storia del tifo organizzato come i Beatles stanno alla storia della musica. Il primo gruppo organizzato nasce a Torino (e più in generale, in Italia) nel 1951, col nome di “Fedelissimi Granata”. Nella seconda metà degli anni ’60, coi Fedelissimi ancora colonna portante del tifo, in un periodo di grande fermento giovanile, i membri più giovani realizzano lo striscione “Commandos Fedelissimi” (tra i primi ad usare un nome da guerriglia), pur restando nell’ambito dello stesso organismo. I nomi si susseguivano rapidamente e, da una settimana all’altra, ci si chiamava “Panthers”, “Tupamaros”, “Fedayn”, a seconda di chi appariva sulla ribalta della cronaca internazionale in quel preciso periodo, anche se la denominazione “Commandos” era quella preferita, infatti lo striscione campeggiava a centro curva. Il 28 febbraio 1971, in un Torino-Vicenza arbitrato da Rosario Lo Bello, succede di tutto: espulsioni, due rigori contro negli ultimi cinque minuti, che portano il risultato da 2-1 a 2-3…la gente insegue l’arbitro fino all’aeroporto di Caselle con una carovana di macchine, facendo un indescrivibile casino e, il giorno dopo, su “Stampa Sera”, questi vengono definiti degli “ultras”, termine che piace subito alla gente, tanto da diventare il nome del club. Si fanno quindi vari striscioni, con e senza teschio al centro, e comunque il gruppo rimane parte integrante del Club Fedelissimi. Fin quando, nel ’73, mister Giagnoni viene esonerato dalla società contro il parere dei tifosi, portandoli alla contestazione ad oltranza. I Fedelissimi, pur pensandola come i più giovani, sono però per una linea più morbida, così scoppia una lite, coi giovani che strappano le tessere uscendo dalla sede del Club. Per farsi riconoscere, il gruppo fuoriuscito ha bisogno di una sede autonoma, uno statuto sociale e un nome ufficialmente accettato, e così viene scelto “Maratona club Torino Ultras Granata”. Si può dire che come club ultrà sono nati nel ’73, come movimento nel ’69. Nell’anno dell’unico scudetto vinto, 1975/76, dopo la tragedia di Superga del 4 maggio 1949, in cui perì il Grande Torino di ritorno da un’amichevole disputata a Lisbona, nascono i “Leoni della Maratona”, un gruppo che sarà sempre in prima linea nel tifo, pioniere nell’ideazione di coreografie d’impatto straordinario e del primo bandierone copricurva di notevoli dimensioni. Si occupano principalmente dell’aspetto folkloristico e sono essenzialmente alcuni fuoriusciti dai “Fedelissimi”. Nel ’78 nascono le “S.A.G.”, la “Fossa della Morte”, che in seguito al giro di vite attuato dalla repressione per la scomparsa, nel derby romano, del laziale Vincenzo Paparelli, cambia la propria denominazione in “V^ Colonna”, e la “Gioventù Granata”. Il movimento ultras granata, specie negli anni ’70-’80, era preso come modello un po’ da tutti. Una consuetudine piuttosto diffusa era infatti quella di recarsi nelle grandi curve come quella granata per vedere da vicino “come si faceva” il tifo. Nell’80 si formano gli “Eagles” e, un anno dopo, da una scissione per motivi politici degli “Ultras Granata”, nascono i “Granata Korps”, di idee destroidi, opposte agli “Ultras”, vicini a posizioni di sinistra. I “Granata Korps” diventeranno uno dei gruppi più in vista della curva granata, al punto che la convivenza tra tale gruppo e gli Ultras Granata, nel corso degli anni, si fa difficile e, in alcuni casi, si viene anche alle mani. La leadership degli “U.G.” non è mai stata messa realmente in discussione, col tempo le divergenze si sono allentate anche se ogni tanto riaffioravano. Un altro gruppo che si mette in evidenza in curva è quello dei “Ragazzi della Maratona”, fondati nel 1985, anno in cui nascono anche i “Viking”, gruppo prima di destra, poi, in seguito al cambio “dirigenziale”, spostatosi a sinistra. Fra i gruppi minori ricordiamo “Mods”, “Giants” e “TNT”. Con lo scioglimento dei “Leoni della Maratona”, negli anni ’90 gli “Ultras Granata” diventeranno il gruppo-faro della curva, affiancati da Ragazzi della Maratona, Granata Korps, Viking, V^ Colonna, Fedelissimi e Collettivo Paolo Pulici. Interessanti anche alcuni sottogruppi come “Brigata Vallette”, “Leumann Dandies” ed “Etarras”, gruppo quest’ultimo che, intorno al 2000, riaccende negli “Ultras Granata” l’impegno politico: bandiere cubane e basche, presenza di molti ‘squatters’ torinesi nelle fila del gruppo, appoggio ai cortei degli autonomi e della Pantera studentesca. La squadra, tra gli anni ’90 e i 2000 ha oscillato spesso tra Serie A e B ed è quasi un miracolo che qualcuno sia diventato del Toro in tale periodo, così avaro di soddisfazioni. In seguito a gravi incidenti a Cagliari con le forze dell’ordine, e, soprattutto, all’ondata repressiva seguita alla morte dell’Ispettore di polizia Filippo Raciti a Catania, avvenuta il 2 febbraio 2007, i gruppi diciamo così “storici”, quali Ultras, Granata Korps, Fedelissimi, Viking, V^ Colonna chiudono i battenti. Con l’introduzione della tessera del tifoso e l’ennesima ondata persecutoria al mondo ultras da parte delle istituzioni, gli “Ultras Granata”, schiacciati da diffide e repressione, non se la sentono di proseguire nel proprio cammino e di fatto lasciano un vuoto in Maratona. Nel tentativo di salvaguardare quel po’ di ultras e di organizzazione rimasta in curva, alcuni ex frequentatori degli U.G. decidono di fondare un Club, in modo da poter convivere con le assurde restrizioni dello Stato, dando vita al “Maratona Club Torino”, che voleva far sì che si ripartisse da zero, ma dopo poco il gruppo si scioglie, per ignoti motivi, e i ragazzi più giovani danno vita al gruppo “Torino Senza Scorta”. Nel corso della stagione 2011/12 il “Maratona Club Torino” torna improvvisamente alla ribalta, e nascono ulteriori frizioni in curva, che portano i “Torino Senza Scorta” allo scioglimento del gruppo, nel febbraio 2012. Un gruppo di ragazzi volenterosi che, dal 2009 al 2012 hanno cercato, in qualche modo, di mantenere viva la “Maratona”, cercando di proseguire sul solco lasciato dagli U.G. Dopo anni di grandi difficoltà organizzative e uno spessore ultras ridimensionato, sono finalmente arrivati i risultati positivi della squadra che hanno riavvicinato molti ultras e, nell’ottobre 2014, in occasione di Torino-Bruges di Europa League, si decide di tornare ad esporre lo storico striscione “Ultras Granata”, che guidano oggi la Maratona, insieme ad altri gruppi intraprendenti. Uno era il “Gruppo Stendardi”, nato nel luglio 2012 (esordio in campionato domenica 26 agosto ’12 a Siena), che colora la balconata del primo anello, nella zona destra guardando la curva, con numerosi stendardi (da qui il nome, appunto), lasciando libertà a tutti di portare la propria pezza. Il gruppo è composto da ex appartenenti di molti gruppi organizzati della Maratona: parte degli Ultras Granata, Granata Korps, Ragazzi della Maratona, Fedelissimi, Vecchia Maniera, Girls e Torino Senza Scorta. Nella curva opposta, invece, si costituiscono alcune realtà ultras, composte prevalentemente da ex Ultras Granata, che hanno creato identità indipendenti dalla “Maratona”, come gli “Estranei”, nati all’inizio della stagione 2013/14, inizialmente in curva “Maratona”, poi si spostarono in “Primavera”, e qui, forse, hanno avuto dissidi con gli altri gruppi, sciogliendosi dopo vita breve. Tre noni posti nel 2015, 2017 e 2018, e un 12° posto nel 2016, non hanno certo scaldato gli animi dei tifosi granata, spesso sul piede di guerra con l’attuale presidente-editore Urbano Cairo. Restano note le molteplici contestazioni, nei decenni, a varie dirigenze e giocatori, colpevoli di scarso attaccamento ai colori sociali. Il resto è storia dei nostri giorni.

Curiosità: -Non potrà mettere piede all’Allianz Stadium” per 5 anni il tifoso della Juventus ripreso durante il derby del 3 maggio 2019, mentre mimava il volo di un aereo, gesto offensivo verso il Grande Torino, alla vigilia del 70° anniversario della tragedia di Superga. E’ il provvedimento del “Daspo societario” deciso dal club bianconero dopo i controlli effettuati in collaborazione con la Questura. -Per chiudere le celebrazioni del Grande Torino, la Mole Antonelliana, il più famoso monumento di Torino, si tinge di granata, con lo stemma del Torino F.C. Durante la giornata tutta la squadra partecipa alla commemorazione al colle, Capitan Belotti legge i nomi degli Invincibili. -Vista l’indegna decisione che aveva preso la Lega di far disputare il derby di ritorno 18/19 il 4 maggio alle 15, in concomitanza col 70° anniversario della tragedia di Superga, i gruppi della “Maratona” avevano deciso di disertare il derby, invitando tutti i tifosi del Toro a fare altrettanto per lasciare il settore ospiti completamente vuoto. -140 bandieroni in Curva Maratona per Torino-Milan, big-match da Champions del 28 aprile 2019, per una curva piuttosto in forma. 700 tifosi granata fuori dall’hotel che ha ospitato i calciatori del Torino prima della gara. -Coreografia di un certo spessore quella del derby Torino-Juve del 15 dicembre 2018 con uno striscione al secondo anello “Niente paura, zero timori, in campo vogliamo…” , e la scritta “11 tori”, su tutta la “Maratona”, composta da plastiche argentate. Esposto inoltre lo striscione “Radice sempre nel nostro cuore”, a ricordo della scomparsa a 83 anni del mister dello scudetto granata 1975/76 Gigi Radice, avvenuta a Monza il 7 dicembre 2018. Esposto in Milan-Torino del 9 dicembre lo striscione “Addio sergente di ferro”. -In Torino-Genoa del 2 dicembre 2018 (14^ giornata 18/19) minicoregrafia del “Cast 1983” per festeggiare i 35 anni del gruppo. -Un torneo dedicato a Emiliano Mondonico, morto il 29 marzo 2018, e in onore di Yara Gambirasio, bambina di 13 anni scomparsa nel novembre 2010 a Brembate di Sopra (BG), al centro di un caso di cronaca nera, si è svolto l’8 settembre 2018 a Brembo, presenti le tifoserie di Torino, Atalanta, Fiorentina e Albinoleffe, le cui squadre sono state allenate da Mondonico, che hanno lasciato da parte ogni rivalità per una bella e toccante giornata. -In Torino-Roma del 19 agosto 2018 (1^ giornata 18/19) esposto in “Maratona” lo striscione “Vicini alla città di Genova”, dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi nel capoluogo ligure di 5 giorni prima, che causò 43 vittime. -Bandieroni e torce per la festa granata della presentazione della squadra 2018/19 in piazza a Bormio, sede del ritiro estivo del Torino, il 14 luglio 2018. -Contestazione per lo scarso andamento della squadra, dopo tre sconfitte consecutive, in Torino-Fiorentina del 18 marzo 2018, con striscioni graffianti in curva quali “Voi pensate solo ai soldi e in campo non lottate più”, “Pochi investimenti tante parole, la realtà è un Toro di poco valore”, “Noi nostalgici di un Toro che non esiste più”. Tema del giorno però prima di tutto il ricordo del capitano di della Fiorentina Davide Astori, tragicamente scomparso per una grave complicanza cardiaca il 4 marzo ’18 a Udine, trovato morto nella sua stanza d’albergo. Delegazioni delle due tifoserie in campo con le bandiere delle rispettive squadre, tra cori, striscioni come “Ciao Davide”, metà granata e metà viola, e applausi. Immediatamente dopo la terribile notizia, i tifosi del Toro avevano affisso al muro della biglietteria Nord lo striscione “La Maratona senza parole, uniti al vostro dolore…ciao Capitano”. Aria pesante con squadra e società anche dopo quel giorno, come testimonia il settore caldo della “Maratona” lasciato vuoto per Torino-Crotone del 4 aprile 2018, recupero della gara che si doveva giocare il giorno della morte di Astori. -Bella coreografia della Curva Maratona, con scritta “Torino” fatta di cartoncini bianchi su sfondo di cartoncini granata, a sottolineare la città di appartenenza, nel derby dell’18 febbraio 2018 (25^ giornata 17/18). -Una gigantesca rissa è avvenuta il 14 ottobre 2017 tra sostenitori granata, ma con diverse mentalità, in piazza Santa Giulia, uno dei luoghi di ritrovo della movida cittadina. Da una parte gli “Ultras Granata”, il gruppo più numeroso, dall’altra la “Banda Bayer”. Diverse decine di “Ultras”, vestiti in abiti scuri e volto coperto da sciarpe, si sarebbero fiondati sui rivali della “Banda Bayer”, ma avrebbero avuto la peggio. Per questo 11 Daspo son stati emessi dal questore a presunti partecipanti allo scontro, da 4 a 11 anni, oltre ad altri obblighi, come quelli di presentarsi ogni giorno alla polizia e stare dentro casa dalle 20 alle 7,30. Nata dalle ceneri del gruppo “Stendardi 1906”, che aveva abbandonato la curva “Maratona” quando il “Maratona Club Torino”, ora “Ultras Granata”, prendeva piede (si dice nell’ambiente anche con prepotenza), ora la “Banda Bayer” si chiama “Torino Hooligans”. Nonostante la presenza di alcuni “senatori”, è composta da ragazzi più giovani rispetto agli “Ultras Granata”, guidati questi da Basanisi, personaggio influente, che, dopo la reazione dei rivali, avrebbe cercato un contatto con gli “Hooligans” per interrompere le ostilità. -Circa 20 ragazzi della curva “Primavera” ricevettero a inizio settembre 2017 dalla Questura multe di 167 euro per non aver rispettato, in occasione di Toro-Sassuolo di fine agosto, il posto assegnato su abbonamento o biglietto, spostandosi in settori rimasti liberi per scelta del Torino Calcio. La motivazione sarebbe stata che i tifosi non potevano stare al primo anello (lo stesso della stagione precedente), quindi in Toro-Samp i ragazzi sanzionati, insieme a molti altri tifosi, si spostarono al secondo anello, ma, nonostante ciò, due settimane più tardi, giunse un’ulteriore ondata di numerose salate multe per mancato rispetto del posto assegnato, notificate sempre alle stesse persone. La protesta non si fece attendere, cosicché i ragazzi della “Primavera” scioperarono rimanendo fuori dallo stadio in Torino-Roma del 22 ottobre 2017, con un sit-in pacifico e scritte ai cancelli “Il nostro posto è qua lo sappiano Digos, infami e società” e “Tüit föra!”, a ribadire la loro libertà di tifare. Poi a fine dicembre 2017 vennero addirittura comminati 10 Daspo, tre di 5 anni con firma, gli altri di un anno. Su ricorso al Tar del Piemonte, con notevoli spese legali affrontate anche con l’aiuto dei tifosi, successivamente i 10 Daspo per fortuna sono stati annullati. -Anche la tifoseria granata ha contribuito alla donazione di un impianto sportivo e di un pulmino alla cittadina di Amatrice, così provata dagli eventi del terremoto che il 24 agosto 2016 colpì il centro-Italia. -Coreografia nel derby d’andata 16/17, giocato a dicembre 2016 in casa granata: al terzo anello “Voi passione e grinta…noi la vostra spinta”(in uso anche ultimamente, alternato a “Forza Vecchio Cuore Granata”); sotto cartoncini granata e gialli e, al centro, un toro gigante con la scritta “1906 La Maratona”. -Da Torino-Sassuolo di domenica 24 aprile 2016, lo stadio dove gioca il Torino, è ufficialmente e finalmente battezzato, dopo un lungo iter burocratico, “Olimpico Grande Torino”, per rendere omaggio ai caduti di Superga. Mentre è diventato un centro sportivo destinato agli allenamenti della prima squadra e la “Primavera” vi gioca le sue partite interne, con seguito ultras, il “Filadelfia”, teatro delle gesta degli Invincibili, ricostruito nel 2017 con 4000 posti a sedere. -Il derby di ritorno Torino-Juventus 15/16, valido per la 30^ giornata, viene preceduto il venerdì da un incendio doloso alla clear del “Bar Sweet”. All’arrivo del pullman della Juve, poco prima che entrasse all’’Olimpico’, avviene un lancio di pietre e bottiglie. Il mezzo viene danneggiato in alcuni punti dei finestrini laterali. Nessuno è rimasto ferito. Gli agenti hanno rincorso e fermato due ultras granata, di 28 e 51 anni, che hanno dovuto rispondere di lancio pericoloso di oggetti, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Soliti indegni e beceri cori su Superga e Liverpool durante la gara. -Scomparso nel gennaio 2016 a 61 anni Antonio Marinaro, meglio conosciuto come “Jacky l’ultras”, supertifoso della Juventus, capo dello storico gruppo “Fossa dei Campioni”. Gli ultras granata gli resero omaggio, in virtù del rispetto che gli tributavano, con un toccante striscione chiamandolo “Guerriero bianconero”. -Nel derby di andata 15/16, 11^ di campionato, Juve-Torino, un’ora prima della gara, una rappresentanza di “Tradizione Juventus”, fa da passarella a bordo campo dalla curva Sud fino a sotto il settore ospiti con una gigantografia di Fabio, ultras granata venuto a mancare qualche settimana prima della gara, rendendogli onore e rispetto tra le strette di mano dei sostenitori granata. -Sempre esposto in casa lo striscione “Ciao Fè” (1°anello della “Maratona”) e sempre presente ovunque la pezza “Diffidati belli e dannati”. -La Curva “Maratona” negli anni ‘70 era il polmone, il cervello, il carnevale del tifo granata, sempre piena di grida e di colore. Alle spalle delle 17mila gole granata, tale era la capienza delle curve del vecchio “Comunale”, c’è sempre stato un lavoro di equipe. La curva ha perso tanto della grinta di quegli anni, caratterizzata da personaggi come Salvatore “Joe” Genova, uno dei leader, se non il leader massimo, della Maratona degli anni 70-80, che contribuì a rendere grande la curva di quei tempi. Figura dal grandissimo carisma, la Torino granata ha pianto per la sua scomparsa, avvenuta nell’agosto 2013 a soli 56 anni. Era il più “interessante” dei “Ragazzi di stadio”, intervistati nel 1979 sugli spalti del mitico stadio Filadelfia, dal regista Daniele Segre, nel suo documentario sulla passione calcistica torinese, diventato poi anche un libro, sui riti e miti dei pionieri del tifo ultrà: le collette, le coreografie, gli scontri, le alleanze coi tifosi delle altre squadre. Ha assistito al malinconico slow del Torino, dallo scudetto del ’76 alla troppa B, al fallimento del 2005. Lui era sempre allo stadio, nei pressi della balconata, con gli amici di sempre. Negli ultimi tempi, complice la malattia, il diabete che l’ha consumato, brontolava più che mai: ce l’aveva un po’ con tutti, specie coi giornalisti. Molte curve, anche storicamente avversarie dei granata, hanno voluto rendere omaggio a “Joe”, ad esempio gli atalantini con “Addio Joe guerriero granata d’altri tempi”; gli juventini con “Oltre i colori ciao Joe”; i perugini con “Ciao Joe rivale granata”. Tra gli striscioni confezionati per la sua scomparsa citiamo “Joe per sempre, la storia non muore mai!”. Altri personaggi che hanno fatto la storia: “Cocis”, storico ultrà granata scomparso nel novembre 2014, a cui la sua curva dedicò lo striscione “Hai cresciuto 4 generazioni, la Maratona mai ti scorderà, ciao Cocis grande leone”; “Cucciolo”, “Sogliola”, “Il Pittore”, “Trabaldo”, scomparsi diversi anni fa, mentre è ancora in vita “Margaro”, che ha fatto la storia degli “Ultras Granata”, uomo di grande personalità, carisma, spessore. Uno dei leader più famosi d’Italia, e anche tra i più temuti, del suo periodo, insieme al “Pompa” di Firenze. Si narra che in un derby entrasse da solo in Curva Filadelfia e tutta la curva si aprisse per farlo passare, a prendersi lo striscione “Margaro somaro”. -Gli “Ultras Liguria” erano un bel gruppo, tant’è che furono gli unici ultras del Toro presenti a Napoli nell’88/89 (1-4) con tanto di striscione, opportunamente non tirato fuori vista la situazione (troppo pochi i granata), ma presenziarono. -A livello di coreografie, per Toro-Juve 82/83 apparve il primo toro su telo, ma la grande sorpresa fu per il derby 83/84: un lenzuolone di 100×14, progettato per essere mosso da un complicato congegno di corde, ma sfortuna volle che la mattina del derby si mettesse a piovere ed il congegno poté funzionare. Per alzarlo, in quelle condizioni, ci volevano almeno 150 ragazzi che lo tenessero sollevato da terra nei 10 minuti di esposizione. Così fu: venne issato il bandierone, tutto lo stadio ammutolì, quindi esplose in un applauso generale da parte dei granata presenti. Più avanti lo striscione diventa di 160×28 mt., con al centro un toro rampante di 20×28 e sopra la scritta “Alè Toro”, che campeggia al centro della curva. -Tra i giocatori-culto dei tifosi granata, oltre a quelli periti nella tragedia di Superga del 1949, troviamo Gigi Meroni, ala vecchio stampo soprannominato “La farfalla granata”, fuoriclasse che ha vestito la maglia del Toro dal 1964 al 1967, anno in cui è deceduto a soli 24 anni, investito dalla macchina guidata dall’allora 19enne Attilio Romero, che sarà curiosamente presidente del Torino dal 2000 al 2005, e Giorgio Ferrini, capitano-bandiera del Toro, che ha vestito il granata dal ’59 al ’75, con 566 presenze al primo posto della classifica dei giocatori più presenti in maglia granata, soprannominato “La Diga”, morto a soli 37 anni l’8 novembre 1976 per un aneurisma.

Gruppi scomparsi, più o meno importanti, in ordine sparso: Commandos Fedelissimi, Viking, Granata Korps, V^ Colonna (costola degli U.G., gruppo polivalente, impegnato socialmente, aveva una squadra di calcetto; nome unico nel panorama ultras, si ispirava ad un gruppo di spie particolari del III° Reich di Hitler, che aveva compiti particolarmente delicati ed era formato da persone assolutamente insospettabili), Ragazzi della Maratona (nati nel settembre 1985), Ultras Liguria (distaccamento con direttivo autonomo), Leoni della Maratona (sciolti e poi ricomposti anni dopo, ma ultimamente se ne sono perse le tracce), Eagles (anni ‘80, sciolti nel ‘93), Estranei, Fossa della Morte, Gioventù Granata, Geneticamente Granata, Collettivo Paolo Pulici, Desperados (anni ‘80), Fedayn, Giants Granata, Erotic Group (anni ‘80), Sambuy Group, Tupamaros, Panthers, Torino Senza Scorta, Leumann Dandies (prendeva il nome da “Leumann”, un paesino vicino Torino, e “dandies”, il plurale di “dandy”, filone culturale ed estetico, l’elegantismo, dell’Inghilterra di Oscar Wilde e Lord Byron), Rot Adler (anni ‘80), Korps Skins, 3×5 Crew, Tremendisti, Etarras (sottogruppo degli U.G., militanti del Centro Sociale Askatasuna), Kids (anni ‘80), Banditi, Vecchia Maniera (veterani degli U.G., over 35, rappresentavano la memoria storica del gruppo), Cani Sciolti, Gruppo Tnt, Convinti, Rebels, Army, Damned, Cinghiali Lanzo, Lega Granata, Wild Boars, Boys Sud, Batman, Torcida Granata, Brigata Vallette, Rude Boys, Clan, S.a.g. (Squadre d’Azione Granata), Chiambretti Group, Superstars Granata, Alcool, Zona VII, Roots, Doors (intravisto il loro striscione in una trasferta 16/17: a volte ritornano?), Sbufasa, Riders, Pitones, Zingari, Legionari della Maratona, Hell’s Angels Granata (anni ‘80), Krikka, Twin Peaks (primissimi anni ‘90), Purgatorio, The Dog, Absolut Toro, Banda Bayer, Nucleo Cimiti, Briganti Granata, Pessimi Elementi, Casual Firm Torino, Eroi, Hawks, Garnet People Torino, Incubo Granata, Glory Days, Brigate Granata (anni 80, fugace apparizione; anche da loro nacquero i “Ragazzi della Maratona”), Hurricanes (anni 80, fugace apparizione), Ciuk.

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12 Commenti

  1. Ottimo articolo, molto curato e dettagliato però quali sarebbero i gruppi di destra? All’inizio avete scritto che ci sarebbe una componente di destra non indifferente, da quello che so la tifoseria granata è una tifoseria storicamente di sinistra che in passato (fino ai primi duemila) ha contenuto i GK unico gruppo realmente di destra..Ora che io sappia ci sono gruppi totalmente apolitici uniti agli UG che sono tutt’ora di sinistra anche se non lo manifestano con bandiere o simboli come farebbe ad esempio il Livorno.

  2. Ottimo contenuto, tutto abbastanza corretto a parte l’Ancona con la quale non c’è assolutamente un buon rapporto è l’amicizia inesistente con il Liverpool. Di fatto, grossa parte della curva è di sinistra ma Granata Korps e Viking sono di destra. Tuttavia, molti membri del direttivo provengono da centro sociali di estrema sinistra noti nel panorama culturale torinese, ma in curva non è permessa l’esibizione di alcun simbolo politico.

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