La rivalità tra le due squadre non mi sembra sia vera o particolarmente sentita come dite voi. Abbiamo voglia di incontrarci a viso aperto contro una squadra che per noi è motivo di riferimento dal punto di vista calcistico. Non è mai successo nulla tra le due tifoserie tranne qualche sfottò. Noi siamo i cugini di campagna, a Firenze ci considerano alla pari di produttori agricoli. Il concetto è piuttosto rinascimentale, direi che si ispira appieno ai successi rinascimentali di Firenze. Poi però ce ne son stati sempre meno di successi. A livello sportivo, nel nostro piccolo, cerchiamo di impegnarci il più possibile.
Sul rapporto tra le due società? Sono anni che rispondo sempre alla stessa domanda. C’è un rapporto che va al di là del cordiale, Andrea Della Valle lo vedo solo alle partite e mi mostra stima e considerazione. Andai ad offrire Vincenzo Montella da giocatore alla Fiorentina, ma non apprezzarono. Vecino non sapevano neanche di averlo in rosa, adesso vale 15 milioni. Ho preso Camporese, Bittante e Brillante. Insomma, di affari ne ho fatti con la società viola. E’ la Fiorentina che non li prende da noi, ho anche scherzato su questo con Corvino. Il rapporto è di grande cordialità. Corvino mi invitò a mangiare una bistecca questa estate quando ci incontrammo ad Amalfi per un premio, sono ancora qui che aspetto.
Saponara alla Fiorentina? Mi infastidisce il vostro atteggiamento sul mercato. Ragazzi accostati alle grandi squadre solo perché si gioca contro, ad esempio Saponara alla Fiorentina. Perché non parlate di lui quando si gioca contro il Milan? Valutate tutti. Questa cosa la trovo scorretta e mi fa abbastanza incavolare. La Fiorentina non ha bisogno di Saponara.
Martusciello? Tutti gli anni vanno via in estate 4 o 5 giocatori importanti per noi, la nostra storia deve fare i conti con questo e sostituirli non è un esercizio facile. Empoli è abituata a dover fare i conti con le partenze e le difficoltà, Martusciello sta lavorando molto bene, il suo modo di giocare va avanti così da molti anni e speriamo di continuare con lui negli anni prossimi. Siamo una squadra che dovrà mettersi in testa di giocare fino alla fine per salvarsi. Facciamo di necessità virtù: Empoli è un passaggio importante per la carriera dei giocatori, arrivano con aspettative alte, ma guadagnano poco. Il nostro pubblico lo sa. Se Rugani, Di Natale o Saponara devono andare via, la prendiamo con filosofia e cerchiamo la sistemazione. Rimaniamo aggrappati alla serie A, se facciamo il conto che abbiamo incassato 100 milioni dalle cessioni e li abbiamo reinvestiti nel centro sportivo e nel campo, posso dire che mi ritengo fortunato e circondato da persone competenti.
Sarri a Firenze? E’ un maestro e un grande allenatore. L’ambiente di Firenze è meno difficile di Napoli, sarei molto contento solo per la vicinanza, però lo vedo un allenatore da grande club. Fa un lavoro straordinario durante la settimana, forgia e completa i giocatori, non è molto attento ai fattori esterni, se ne frega un po’ delle voci esterne. Non asseconda le richieste dei tifosi, è uomo di campo.
Manuel Pasqual? Non c’era un giocatore che potesse garantire il 6 in pagella sull’esterno come lui, lo abbiamo convinto nonostante il pressing del Cagliari. E’ un esempio anche fuori dal campo, si sta sforzando per avere un successo anche su questo tipo di linea difensiva. E’ così attento al campo, al lavoro, che si sta adattando benissimo e con modestia alle nostre richieste. ogni tanto spero che regga fino alla fine. Spero che domenica sia una bella partita all’insegna dello sport e della correttezza”.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

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