Secondo i meno ottimisti il popolare detto “Vedi Napoli e poi muori” descrive perfettamente – calcisticamente parlando, si intende – la settimana infernale che attende l’Empoli. Gli azzurri, che dopo il Napoli di Sarri affronteranno la Roma dell’altro ex Spalletti, sarebbero irrimediabilmente condannati a uscire spennati dal doppio confronto. Troppo largo il divario con queste due formazioni, aggravato dal momento tutt’altro che positivo dei ragazzi di Martusciello. Da un lato questa negatività è comprensibile: i partenopei e i capitolini sono due grandi squadre costruite per vincere e per contrapporsi alla Juve campione d’Italia in carica. E il momento degli azzurri certamente non aiuta a sognare. Anche contro il Chievo l’Empoli ha mostrato le sue difficoltà attuali, i suoi problemi non solo nella finalizzazione ma anche nella creazione del gioco.

Ma occorre, come sempre, un po’ di “calma e gesso”. Occorre, soprattutto, concentrarsi una partita alla volta, cercando di fare tutto il possibile per ottenere un risultato positivo. Quindi togliamoci dalla mente la pur insidiosa partita con la Roma, tutte le attenzioni devono essere rivolte allo scontro di stasera. Arriviamo a Napoli, come dicevamo, in condizioni – soprattutto mentali e di fiducia – non proprio rosee. La mancanza del gol su azione si fa sentire eccome, nel solo nell’economia della classifica, ma anche nell’animo dei giocatori azzurri. Pur non perdendo e non subendo gol da due partite, Maccarone e compagni sono consci di aver deluso, fino a questo momento, e sono i primi a rammaricarsi di ciò.

Nonostante molte cose non siano girate per il verso giusto, non è ora il momento dei processi. È il momento invece di stare vicino a questa squadra, che in passato ci ha dato delle soddisfazioni inimmaginabili per una piccola realtà come la nostra. Non sappiamo se riusciremo ad arrivare laddove non siamo mai arrivati – ossia alla terza salvezza consecutiva in A – e ci sarà il tempo per criticare o rimarcare gli errori. Ma non ora. Questi ragazzi hanno bisogno di noi, e noi glielo dobbiamo per tutto ciò che di bello ci hanno fatto vivere in questi anni.

 

 

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

6 Commenti

  1. Processi no, ma il dire che le cose non vanno mi sembra sacrosanta. Dire che ci sono delle criticità su alcuni uomini, altrettanto veritiero. Per me il problema è di natura tattica …. quindi …

  2. …ci fosse una volta, che sia una, che anche voi cerchiate di dare una smossa all’ambiente. No, sempre giustificazioni, sempre scusanti, sempre “….non dobbiamo dimenticare che….”. State tranquilli, nessuno vi accuserebbe di scarso interesse alla causa azzurra. Che poi, al contrario di quanto affermate nello scritto, non anticipate conclusioni che, anche in caso di fine stagione amaro, non fareste mai, criticare e/o rimarcare sono vocaboli che non v’appartengono. Credo che anche i più tenaci “filosocietari”, storicamente presenti sul vostro sito, non scrivano più qua sopra, oltre al fatto che per “loggarsi” è un’impresa, perchè anche loro no condividano più tanto il vostro modo di parare il posteriore a tutto e tutti.

    • Sottoscrivo tutto…solo La Nazione ultimamente è un pò meno ruffiana rispetto alla media, ma è di certo una situazione momentanea, dettata dal fatto che l’Empoli sembra aver decretato il “silenzio stampa” nei confronti dei giornalisti di quella testata.

      Pure questa storia è passata sotto silenzio, l’ho dovuta leggere oggi su un sito che segue il Napoli: http://www.ilnapolista.it/2016/10/la-nazione-denuncia-lempoli-vieta-contatti-nostri-giornalisti/

      Quest’anno non ci facciamo mancare nulla…e mi raccomando, continuate a mettere la testa sotto la sabbia. Non illudetevi, la gente non commenta più solo perchè il login è veramente scomodo, ma allo stadio (e non solo) parla…e bubbola. Dite al Capitano che girano le palle pure a gente che veniva allo stadio ben prima del playout col Vicenza o della Serie A.

  3. Carli in tv ne ha dette tante….alcune condivisibili e alcune no.Tra quelle condivisibili metterei il fatto che deve essere anche la squadra a trascinare i tifosi(anzi lui mi pare abbia detto deve essere la squadra e non anche).Se si gioca in maniera così disordinata,senza voglia di vincere,senza quella rabbia sportiva che ci ha sempre contraddistinto anche in tempi peggiori,come si può sperare che i tifosi debbano dire sempre ok tutto va bene o ok tutto positivo come ha fatto il mister.Quando la squadra scende in campo mi pare che l’incitamento non sia mai mancato,a parte quei 7 o 8 citrulli che non hanno nemmeno la pazienza di aspettare almeno la fine partita per esprimere il loro dissenso.Qui su Pianeta si fa tanto per parlare ed è giusto fare sana critica se occorre e poi mi pare che nonostante tutto gli applausi a fine partita con il Chievo non siano mancati.A me personalmente se si perde con Napoli e Roma non fa ne caldo ne freddo,perchè sono partite difficilissime,ma se sconfitte debbono essere,devono venir fuori solo per la bravura dei Napoletani e dei Romani e non dovuti a nostri passaggi sbagliati o a dormite difensive.E purtroppo di bravure degli avversari ne ho viste ben poche…errori nostri sui goals subiti….diversi!

    • Naturalmente non mi fa ne caldo ne freddo nel senso che son partite che se perdi,sì ti girano e ti dispiace lo stesso,ma sulla carta son partite dove raccattare qualcosa si avvicina ad un quasi miracolo!

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