L’Empoli sembra aver trovato la sua saracinesca. Dopo il primo anno di rodaggio in azzurro, in cui aveva fatto intravedere già i primi lampi di classe – intervallati però da qualche incertezza – Lukasz Skorupski è diventato un vero e proprio protagonista della squadra di Martusciello. Nelle dieci partite disputate è stato spesso uno dei migliori, anche quando la squadra ha faticato o perso. Grazie alle sue parate ha permesso ai suoi compagni di festeggiare risultati importanti (vedi, su tutti, i pareggi contro Torino e Roma e la vittoria di Pescara). In poche parole, il portierone polacco da semplice comprimario è diventato un attore di primo piano.

Secondo le pagelle di PE, la media-voto di Skorupski è 6.9. Mai una partita sotto la sufficienza, con i picchi raggiunti contro Juventus, Roma e Napoli. Ma anche a livello nazionale il risultato non cambia. Secondo i voti fantacalcistici de La Gazzetta dello Sport il portiere azzurro è secondo dietro al milanista Donnarumma, mentre per Fantagazzetta si piazza addirittura sul primo gradino del podio. Per lui è una sorta di plebiscito.

Spesso siamo convinti che una buona difesa renda un portiere più sicuro di sè. Certo, Costa e compagni si stanno comportando benissimo e hanno facilitato la maturazione di Skorupski. Ma, senza il rischio di dire eresie, possiamo affermare anche il paradigma contrario: anche la difesa, quando ha alle sue spalle un portiere di affidamento, aumenta la sua sicurezza e di conseguenza migliora le sue prestazioni. Ed è ciò che è avvenuto con Skorupski tra i pali.

Ma cosa ha veramente giovato al ragazzo? Oltre alle sue evidenti doti tecniche, un ruolo fondamentale lo ha svolto il preparatore dei portieri Mauro Marchisio, che ha saputo plasmarlo e farlo crescere sotto ogni punto di vista. E perché no, anche la presenza di due estremi difensori affidabili come Pelagotti e Pugliesi ha contributo alla crescita esponenziale di Lukasz. La scelta di preferire l’Italia – e in particolare Empoli – all’Inghilterra, si è rivelata azzeccata a posteriori. Perché sulle sue tracce, non va scordato, c’erano importanti club di Premier League. Ma Skorupski scelse di rimanere nel nostro Paese perché, parole sue, credeva  che questa fosse “la soluzione ideale per crescere e migliorare ancora”.

La strada della completa maturazione è certamente ancora lunga, e non potrebbe essere altrimenti per un calciatore di appena 25 anni. E in ruolo dove si ritiene tradizionalmente che questa avvenga a ridosso dei 30. Il campionato deve entrare ancora nel vivo e speriamo che Lukasz possa continuare a sfornare le grandi prestazioni viste finora. Magari parando solamente i tiri in porta degli avversari e non le polemiche che lo hanno visto ingiusto protagonista nelle ultime settimane.

 

 

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

5 Commenti

  1. Il più grande mai visto a Empoli insieme a Balli e Sereni, ma molto più decisivo di quest’ultimi. Farà una grandissima carriera, purtroppo lontana da Empoli.

    • A Empoli Riccardo….difficilmente si fanno grandi carriere,anche se ci rimani per 7 o 8 anni……Sarai sempre un ottimo giocatore ma ti devi scordare palcoscenici internazionali e Nazionale A.I Montella,i Di Natale etc….son li a dimostrarlo.

  2. Anche Drago parava bene. Però questo mi sembra ancora più forte di tutti, e può migliorare: lo si vede dalla grinta che ha. Forza muscolare, tensione, quindi pronto a scattare…mi sa che questo finisca alla Roma dall’anno prossimo. E poi mi sembra più saggio di quanto si possa immaginare vista la forza fisica e l’aggressività che ha: la scelta di restare a Empoli (e sono certo che altrove, fuori d’Italia, avrebbe guadagnato il triplo) l’ha fatta per stare vicino alla Roma, anche rimettendoci al momento parte dello stipendio che si meriterebbe. A noi fa un gran piacere vederlo parare così, e ci fa anche molto…gioco.

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