Al fischio finale di Empoli-Padova, terminata sul 2-2, soprattutto dalla Maratona cuore pulsante del tifo empolese, ma anche dalla Tribuna, si è alzata un’assordante bordata di fischi, all’indirizzo della propria squadra; ma il “bello” (si fa per dire, ndr) è che, mentre noi dalla tribuna stampa eravamo intenti a chiudere i nostri pezzi dando un peso relativamente poco importante alla cosa, in campo stava succedendo una cosa mai vista al Castellani.

 

Chi scrive (come tutto lo staff di questo sito, ndr) è prima di tutto un tifoso azzurro, uno che fino a pochi anni fa era a vivere la Maratona; una Maratona vissuta per decenni, un luogo dove si sono consumati pianti di felicità e grandi arrabbiature; un luogo però dove, salvo sporadici episodi e l’ultimo ci riporta alla stagione ’98/’99 nei confronti di Giorgio Lucenti, ha sempre difeso a spada tratta la squadra ed ha sempre capito la vera essenza dell’essere empolese. Nessuno chiede di dover vincere sempre e comunque, ma sempre e comunque la pretesa è quella di vedere la maglie intrise di sudore, vedere la lotta sportiva consumarsi fino al triplice fischio e pretendere il rispetto che una squadra deve dare a chi, per questa spende il proprio denaro, investe il proprio tempo e da sfogo ad un massimo e profondo sentimento. Chi va allo stadio, chi la mattina della partita si alza con quel leggero mal di stomaco, chi si accinge a mettersi la sciarpa dei propri colori al collo, in testa non può avere astrusi calcoli aritmetici, ma ha solo la voglia di provare ad esultare per la vittoria della propria squadra del cuore.

 

Dicevamo: il clou doveva ancora arrivare perchè, sottolineando di nuovo la conoscenza del settore ultrà azzurro, non avevamo mai visto quello che i nostri occhi dopo pochi istanti dalla fine della partita con il Padova hanno osservato, ovvero due calciatori azzurri (Forestieri e Gorzegno, ndr) andati “in pace” a lanciare le proprie maglie, da sempre il Santo Graal per ogni tifoso, essere letteralmente ricacciati con tanto di maglia al seguito.

Un gesto forte, significativo specchio del malessere che serpeggiava nella tifoseria azzurra al termine di una gara dove gli azzurri (e parallelamente, anche se ovviamente non gli abbiamo dato rilevanza, lo stavano facendo i tifosi del Padova con i propri giocatori, ndr) non avevano assolutamente fatto niente per trovare la vittoria dal momento del pari in avanti. Un niente avallato anche dagli avversari che si è trasformato in quindici minuti di pseudo-melina nel giochino del non farsi male, per un punto di avvicinamento alla salvezza.

 

La settimana precedente all’incontro aveva però già scaldato gli animi e fatto drizzare le antenne dei più. Difatti, come sottolineato anche da noi di PianetaEmpoli, la gara degli azzurri (assieme ad altre, ndr) non era stata quotata dalla maggior parte delle agenzie di scommesse sportive e chi la quotava dava il pareggio ad una quota di almeno un punto (moltissimo) inferiore alla normalità. Tradotto: la partita finisce pari.

Noi ovviamente ci dissociamo da qualsiasi pensiero di combine a fine non sportivo, non ci vogliamo credere ed il pensiero non sfiora nemmeno la nostra mente, ma di certo diventa logico, in un’ottica sportiva, di classifica, capire la forte delusione della tifoseria che non vuole vincere per forza, ma che vedendo le nette possibilità di portare a casa il bottino pieno e di conseguenza rimettersi in piena corsa per un posto playoff, vede altresì la squadra fermarsi senza andare a cercare il colpo per ferire l’avversaria.

Ovviamente, sempre nella maniera più pacifica, i tifosi azzurri si sono poi recati all’ingresso degli spogliatoi per avere un colloquio chiarificatore con alcuni giocatori, su tutti Stovini in veste di capitano e Forestieri, l’uomo che si era avvicinato più di tutti maglia al vento, sotto la Maratona, anche lui nel mirino della tifoseria per non aver dato nel finale quella spinta che per i precedenti settantacinque minuti era stata encomiabile. Una miccia in più sul fuoco poi magari l’ha tirata anche mister Aglietti che nel dopogara non si spiegava il perchè dei fischi, ignaro, o gnorri, della verità, ovvero non per il risultato ma per le forti sensazioni di aver assistito ad un biscotto.

 

La delusione era grande, palpabile, e non lo diciamo per essere di parte; ma quando determinate cose le vedi succedere ad Empoli è perchè sono davvero inevitabili, perchè la misura è colma. Ad Empoli non c’è mai stata una pressione “gratuita” verso la squadra, anzi, l’ambiente empolese è senza dubbio una delle componenti del successo di questa società negli ultimi venti-trenta anni, ma tutto nella vita ha un limite, soprattutto quando ami una cosa e da questa, come fosse una persona, ti senti tradito.

Spesso nessuno di noi si sofferma nel puntare il dito su un problema che ogni anno si ingigantisce, ovvero gli spalti sempre più vuoti. Si è vero, il calcio in generale soffre di questo problema, ma il deserto che la Maratona sta diventando è davvero un colpo all’anima ed episodi come quelli di sabato certo non aiutano, anzi si trasformano in lame che feriscono anche l’orgoglio. Di fronte alla sensazione, per niente campata in aria, di un atteggiamente poco professionale è naturale e spontaneo fare un passo indietro, almeno per riflettere, almeno per cercare di capire dove stiamo andando, almeno per capire se tutto questo amore, tutto questo sentimento, merita di pulsare attivamente come lo sta facendo anche se tante volte a denti stretti.

 

Il calcio, questo vale per Empoli e per il resto del mondo, non è solo procuratori, televisioni e sponsor, ma è passione, colore e tifo, e questo aspetto lo possono portare solo le persone popolando lo stadio, un bene imprescindibile di cui nessuno può fare a meno se vuol fare calcio. Ma nella vita, ancora prima che nel gioco del pallone, l’amore è eterno finche dura

 

Al. Coc.

 

 

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

10 Commenti

  1. Parole sante,
    VERGOGNOSI, INGUARDABILI, PRESUNTUOSI, INDEGNI, ECC ECC
    A 20 ANNI SENTIRSI APPAGATI !!! ANDATE A LAVORARE IN FABBRICA X 1000 € AL MESE E POI SI RAGIONA.
    VENERDI’ SARANNO ANCORA FISCHI SE NON DI PIU’…..

  2. I giocatori, gli allenatori ed i dirigenti passano… l’empoli no, mai.
    Chi non ha gli attributi, chi vuole giocare altrove, chi non ritiene empoli e l’empoli una piazza ideale per fare calcio, che per favore se ne vada.
    Meglio lottare per la salvezza con undici “modesti” giocatori, che vedersi prendere i fondelli da 20 “pseudo-campioni”.
    Ora e sempre solo forza empoli

  3. Andate da aglietti Valdifiori stovini loro si sono messi d accordo con il Padova si e visto benissimo dalla tribuna si parlavano volteggiai la bocca vergogmatevi

  4. Non entro nel merito di questa gara ma parlo in generale. La storia delle partite “accomodate” è vecchia come il mondo. Diciamo la verità. Smettiamo di fare ipocrisia. Quando si usufruisce di un favore dagli “altri”, si è bravi e furbi. Quando il favore lo si concede agli avversari, si è disonesti ed antisportivi. Una volta tocca a te , ed una volta tocca a me. Le “scommesse”, hanno peggiorato la situazione. E’ un fatto molto ” Italiano”. Evidentemente questo giochino piace così.

  5. Io credo Cocchi,che la cosa peggiore di tutto quello che hai detto è che alla fine la squadra nonostante giocasse in casa ha dimostrato di non avere gli attributi e quindi dimentichiamoci sogni di gloria.Ok si puo’ capire la Triestina…in fondo giocava fuori casa e il pareggio gli stava bene,ma noi abbiamo avuto paura di perdere,perchè il Padova nel secondo tempo ci ha fatto tremare piu’ di una volta con contropiedi che solo per poco non ci hanno affossato!E qui vengono fuori anche la paure che hanno attanagliato anche Aglietti,che probabilmente con una sconfitta sarebbe andato a perdere considerazione da parte della societa’e quindi soprattutto lui ha accettato il pareggio con sollievo!Questo in determinate situazioni puo’anche andare bene,soprattutto se ti trovi nelle ultime 2-3 giornate del campionato e con una classifica abbastanza tranquilla!Ma non certo a 9 domeniche dalla fine e con due partite importanti consecutive da giocare con la prima e la terza della classifica…..e se le perdi tutte e due?Dietro non stanno dormendo e sicuramente daranno l’anima per cercare di salvarsi….Tu giochi in casa e hai il dovere di provare a vincere sempre a meno che tu non giochi con il Milan o con l’Inter e allora anche un pareggio e da considerarsi come una vittoria!In serie B,NON OCCORRE AVERE UNA SQUADRA DI STELLE,MA OCCORRE CORRERE E GIOCARE ALLA MORTE FINO AL 90.Se poi hai anche chi ti risolve le partite ancora meglio.E’CHIARO CHE QUESTA E’ UNA SQUADRA TROPPO GIOVANE PER AVERE LA CATTIVERIA E L’ESPERIENZA GIUSTA…..pero’ non deve mancare mai la motivazione e questa è una cosa che l’Empoli nelle prime quindici partite aveva,non solo perchè non aveva subito sconfitte,ma soprattutto perchè se la giocava su qualsiasi campo,senza nessun timore reverenziale.Poi son bastate 5 sconfitte consecutive per far perdere tutte le certezze alla squadra,ma secondo me è stato il sig.Aglietti a farle perdere,con i suoi discorsi continui sui 52 punti e su quella maledetta salvezza!Ma come….tu sei a 2 punti dai play off e tu continui a parlare di salvezza?Ma come tu giochi con il Padova e ti accontenti di un punto,quando invece con la vittoria ti trovi a 3 punti dalla quinta e a 2 punti dalla sesta.Va bene poi hai una partita difficile con il Novara,ma giochi ancora in casa e hai le potenzialita’ per poter vincere ancora e magari di trovarti in piena bagarre play off.Ma tutto questo ormai è aria fritta….e son convinto che senza la vittoria sul Padova anche la partita di venerdi diventera’molto piu difficile….sia per la forza dei piemontesi sia perchè son curioso di vedere cosa faranno gli ultras….io spero che diano l’appoggio che serve ai ragazzi,ma mi aspetto anche che da parte loro ci sia quella voglia di fare e di lottare che non dovra’mancare mai in tutte le partite restanti.Se poi non riusciranno a centrare niente l’importante sara’di aver dato tutto…per la maglia e per i tifosi,che anche se sempre di meno hanno continuatamente incitato la squadra!Se dovesse ripetersi una partita come gli ultimi 20 minuti con il Padova credo che il sabato convenga andare al mare….e poi non si lamentino che nessuno va piu’ allo stadio….forse ci vanno ancora i deficenti come me che mi faccio 70 km.andata e ritorno per venire al Castellani!

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