Quello che gli azzurri hanno riportato ieri da Marassi è insindacabilmente un punto importante e prezioso per più di una ragione. Alla vigilia dicevamo di quanto dare continuità alla fondamentale vittoria di settimana scorsa fosse  determinante per proseguire anche quel processo mentale di autoconvinzione che forse nella prima parte di stagione era venuto meno. Pareggiare su un campo sempre difficile come quello genovese ha dimostrato ciò, e siamo certi che possa essere ulteriore “medicina” per il proseguo di questa stagione. Ma questo è stato un pareggio importante anche sotto l’aspetto del gioco, soprattutto nel primo tempo abbiamo rivisto quel Empoli che tanto ci aveva riempito gli occhi nelle scorse stagioni, mentre nella ripresa è venuta fuori  prevalentemente la nuova pelle della squadra, dimostrando ancora una volta di saper soffrire e di gestire al meglio i momenti più difficili della gara, riducendo al minimo le occasioni per gli avversi nel loro momento migliore. Una gara giocata a ritmi davvero intensi, con la squadra che ha saputo abbassarsi e ripartire nei momenti giusti, con un Croce monumentale, un Diousse che sta tornano a farci vedere buone cose ed una linea difensiva che beh, è davvero un piacere da vedere. Non a caso c’è un dato del quale non possiamo far finta di niente, ovvero che l’Empoli per la nona volta è uscito dal campo senza prendere gol. Questo si traduce automaticamente in almeno un punto e per una squadra che si deve salvare non è assolutamente poca cosa.

Certo, di contro c’è che l’Empoli per l’ennesima volta (quattordici su venti per la precisione) non ha fatto gol, palesando anche non poche difficoltà ad arrivare dalle parti del portiere avversario creandogli ansie. Facendo eccezione per il calcio di rigore sbagliato da Levan, ricordiamo soltanto un tiro di controbalzo di Marilungo ad inizio gara ma per il resto situazioni che ci hanno fatto sobbalzare dalla sedia sperando che la palla rotolasse in rete onestamente facciamo fatica a ricordarle. Tra le note non positive della gara dobbiamo ancora una volta andare a rimettere la prestazione di Riccardo Saponara, giocatore al quale vogliamo tutti quanti un gran bene ma giocatore che è determinante per il gioco azzurro, un gioco che si sviluppa attorno a lui, un gioco costruito per lui, e se lui non tornerà a dare quel contributo che sappiamo possa dare la squadra rischia di essere “prigioniera” di un assetto intoccabile che a tratti invece potrebbe aver necessità di variare. Il mister ne sa sicuramente più di noi ed è colui che più di tutti ha il polso della situazione sui suoi uomini, se Pucciarelli parte spesso dalla panchina un motivo ci sarà e certo il numero 20 anche ieri non ha sfruttato al meglio i minuti concessi ma ci permettiamo di dire che “El Ninho” meriterebbe una nuova possibilità, accanto a quel Levan, formando una coppia che è sempre stata indicata come completa e duttile al nostro gioco. Anche lui, come Saponara, rappresenta un valore per il club, cosi facendo si rischia forse di non fare il bene ne del ragazzo ne della società. Nel pareggio di ieri, che ancora vogliamo sottolineare come più che positivo, c’è stata anche la voglia di non accontentarsi provando fino all’ultimo a giocare la partita per provare ad acciuffare il massimo che si potesse senza pero’ rinunciare. Un deciso passo in avanti, squadra che ha dimostrato di star bene fisicamente e mentalmente, squadra che dimostra di essere compatta e forse di aver superato, il campionato è lunghissimo, quel momento di smarrimento.

Una gara preparata bene, lo ha ammesso anche Giampaolo nel dopo gara, con Martusciello che di fatto aveva previsto ogni giocata che la Samp avrebbe potuto fare, andando cosi ad annullare il gioco che Regini e compagni avrebbero potuto sviluppare. Ed anche mister Martusciello sembra crescere di partita in partita, giuste le indicazioni che dava la panchina e che la squadra ha sempre raccolto e giusti anche i cambi: magari sull’ultimo si poteva provare a metter dentro Maccarone ma son discorsi del giorno dopo da bar. Dicevamo dell’importanza del risultato, un’importanza che viene resa ancora più tale grazie alle tre che ci stanno sotto che anche ieri, puntualmente, hanno perso e quindi è quanto mai tutto guadagnato. Alla fine conterà la classifica, tutto il resto verrà portato via dal vento, discorsi, critiche, supposizioni ed anche una statistica che rende questa stagione davvero anomala in coda. Conterà mettersene tre dietro ed al momento il vantaggio è di quelli da sonni tranquilli.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

8 Commenti

  1. fondamentali le prossime tre, due in casa ed una fuori (crotone). Il Palermo ha Inter in casa, poi va a Napoli e Crotone in casa. Il Crotone ha Genoa, Empoli e Palermo ed il Pescara, Sassuolo (casa) Inter e Lazio. Sarebbe fantastico arrivare al termine di questo ciclo con 9 punti di vantaggio sul Crotone, potendo anche perdere a Crotone. Empoli 22, Palermo 13, Crotone 12, Pescara 9.
    E’ fantacalcio, ma sperare non costa niente

  2. ….sono sincero …con le ultime 3/4 gare mi sembra che siamo di un altro livello ..ma parecchio rispetto alle ultime 3. Andremo a vincere senza grandi problemi a Crotone , la squadra e’ compatta e solida dietro ed anche a centrocampo….non siamo spettacolari ma prendiamo atto che con tutti i problemi che abbiamo siamo fuori dalla mischia e questo non e’ poco..ad oggi credo che qualche merito l abbia anche Martuciello…

    • Indubbiamente! Ha i punti che aveva Sarri pur non disponendo del miglior Saponara e del miglior Pucciarelli. E’ sempre stato fuori dalla zona-rossa senza avere a disposizione un Rugani, un Tonelli, un Mario Rui, un Vecino, un Hysaj e un Maccarone di 2 anni più giovane e lasciandosi scivolare addosso critiche, contestazioni e a volte insulti anche pesanti: E’ stato bravo!

  3. Diciamo che in queste prossime 3 partite mettere insieme minimo 5 punti….non sarebbe male….se poi fossero 7 ancora meglio…..L’importante è che il Castellani diventi un tabù per tutte le squadre che andremo ad incontrare….Udinese,Torino,Lazio,Genoa,Napoli,Pescara,Sassuolo,Bologna,Atalanta….sono queste da qui alla fine del campionato e l’unica partita proibitiva puo’ essere quella con il Napoli….Dalle altre partite mi aspetto soprattutto di non perdere e di fare qualche vittoria….diciamo una tabella che Napoli a parte ci porti come minimo 4 punti ogni 2 partite in casa….Risultato 16 punti….e 16 più 18 fanno 34….(senza contare le partite in trasferta dove qualche punto lo porteremo a casa)e con 34 punti quest’anno ti salvi al 101%

  4. ALESSIO non voglio disquisire sul fatto che Saponara probabilmente non sta facendo le magie degli anni scorsi,ma le tue parole: “un gioco che si sviluppa attorno a lui, un gioco costruito per lui” mi fanno pensare che sei rimasto a due anni fa…..Quello con al comando Sarri….lì si che capirei le tue parole su Riccardo…..Io penso addirittura proprio perché il gioco passa sempre meno da lui che questo modulo non serve più a niente,ma non perché Riccardo non sia più in grado di fare il trequartista,ma proprio perché più che il trequartista fa il maratoneta senza avere un ruolo ben definito in campo.A questo punto cambiamo modulo e facciamolo giocare in un centrocampo a 5…..di sicuro giocando più lontano dalla porta si renderà più utile e metterà in mostra di più le sue qualità uscendo da un ruolo che ormai anche in Nazionale non adotta più nessun allenatore.Oppure mettiamo Levan di punta con dietro Maccarone e Saponara con bel 4-3-2-1 o magari anche in qualche altra posizione…..ma smettiamo di dire che soprattutto quest’anno il suo è un ruolo da trequartista e che tutti giocano per agevolare le sue giocate!

    • Ti ho dato io il segno negativo e lo giustifico dicendo che secondo me hai ragione per un terzo.Ovvero,uno: può anche darsi che il nostro gioco nn si sviluppi più solo su di lui,ma domandati se ciò è la causa o una conseguenza.Due Saponara è ciò che ci distingue principalmente dalle dirette concorrenti nel senso che nessuna di queste può fregiarsi di un giocatore come lui(forse Caprari ma prima dell’arrivo di Gila lo facevano giocare punta).Trattasi di un punto di forza e nn di debolezza e dovrebbe regalare quella varietà ed imprevedibilità offensiva che questa squadra senza lui nn ha.Certo puoi farne a meno ma diventeresti una squadra con caratteristiche troppo diverse..

  5. Buon punto è ottimo primo tempo. Certo è, non ripeto altro che le parole di molti, nel secondo tempo ci abbassiamo troppo e davanti facciamo ancora troppo fatica a creare. Puccia e Saponara nettamente le peggiori sorprese di questa annata. Se con udinese e Crotone facciamo 4pt almeno e si va a +10 (livello psicologico importante) al 65% siamo salvi.

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