Nel continuo valzer tra presenti e assenti la Robur prosegue la preparazione al derby di sabato con l’Empoli. Alle danze, ieri pomeriggio, non ha preso parte Francesco Caputo. La musica, sempre la stessa: febbre. Da vedere, adesso, quanto tempo servirà al bianconero per superare l’attacco influenzale. Dovesse durare qualche giorno diminuiscono vertiginosamente le chance di vederlo in campo. Rimarrebbero allora tre armi a disposizione di Conte per sferare l’attacco vincente: la freccia di Calaiò, il veleno di Mastronunzio, la mitraglia di Larrondo. Considerando quanto l’argentino si sia rivelato utile a partita in corso, soffrendo di più quando impiegato inizialmente, e come per caratteristiche sia più un ‘giocatore da trasferta’, potrebbe toccare alla più esperta coppia vista in campo dal primo minuto a Padova uscire dagli spogliatoi al pronti via: e se non sono arrivate reti all’Euganeo, entrambi ci sono andati parecchio parecchio vicino. Brienza, che nei giorni scorsi aveva svolto lavoro differenziato programmato, ieri pomeriggio ha lavorato con la squadra: è pronto per il derby. E come lui Simone Vergassola, in gruppo già da martedì. Dal centrocampo, per mister Conte, arrivano quindi dolci note: l’unica stonatura è l’assenza di Kamata che continua a seguire il proprio programma di recupero, così come Genevier – che comunque del tecnico non è mai stato la prima scelta – Brandao e Pegolo. Per il resto ci sono tutti, pronti a suonarle ai ‘cugini’ in maglia azzurra. A tenere a bada quel ragazzaccio di Coralli – 15 reti segnate, di cui due al Siena nella gara di andata, giusto per non dimenticare e (re)agire – ci penseranno Rossettini e Terzi, con Del Grosso a sinistra e a destra uno tra Vitiello e Cacciatore. Parlare di ballottaggio, per il ruolo di terzino destro, è quasi quasi un obbligo: l’ex Rimini ha tirato la carretta fin dall’inizio, con merito e grande continuità, tanto che lo stesso presidente Mezzaroma lo ha più volte elogiato considerandolo un giocatore modello. Un ragazzo serio che, senza un nome altisonante o chissà quali doti artistiche è riuscito a mettersi in mostra in un campionato difficile come la serie B. Cacciatore, dall’altra parte, è l’ultimo, ma proprio l’ultimo, arrivato in casa Robur. Ma un mese di lavoro – dalla sua ha anche l’esperienza dettata dai trascorsi professionali – gli è servito per integrarsi e dimostrare di poterci stare. Di poter contribuire alla risalita in serie A.

fonte: La Nazione

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

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