Sbollita la delusione, spente le luci – mediatiche e non – sulla 69ª VIAREGGIO CUP, è forse il tempo di una analisi più serena su quella che è stata l’avventura degli azzurri al Torneo. I ragazzi hanno onorato la maglia, sempre. Lo hanno fatto nel loro inizio, zoppicante, nel quale sembravano preda di paure e stanchezze incomprensibili, lo hanno fatto alla fine, quando il loro gioco è salito di intensità e qualità ma la sfortuna ha voltato loro le spalle e li ha consegnati ad una immeritata amarezza.

Il Torneo dei ragazzi è stato un crescendo. Bravi! Bravi a loro, al loro mister, a tutti i Dirigenti, ai Tecnici, ai collaboratori. L’Empoli è stato squadra e, da squadra, ha giocato e vinto, da squadra ha dimostrato di saper gestire pure una sconfitta, anche se questa è ingiusta. Andarsi a riascoltare le parole di mister Dal Canto a fine gara, e quelle di Manicone, e quelle del Direttore Bertelli. Cito anche, alla lettera, le parole di un nostro lettore che, in sede di commento, tra le altre cose ha scritto “Quando giocatori e mister fanno il proprio dovere, anche se il risultato finale è una sconfitta, il tifoso empolese tributa sempre il giusto applauso alla propria squadra”. Ed è quello che è successo a Viareggio a fine gara, quando i ragazzi sono andati sotto la gradinata a prendersi il ringraziamento dei tifosi presenti (ultras in testa con bandiere e strischioni), ed è quello che sentiamo di dovere a loro noi, che siamo da sempre tifosi di questi colori.
Per questo voglio dire a tutto il gruppo “Primavera”, a nome mio e di tutta la Redazione, certo anche di interpretare il sentimento di tutti i tifosi azzurri, GRAZIE!

Lo diciamo ai giocatori, che sempre hanno messo in campo, oltre alle doti tecniche che possiedono, la grinta, la determinazione ed il coraggio. Lo diciamo al mister, per aver trasformato un insieme di giocatori in un gruppo prima ancora che in una squadra, e per l’equlibrio, la compostezza e la misura dimostrati nelle analisi, nei giudizi e nei sui rapporti con noi della stampa. Lo diciamo ai Dirigenti che hanno accompagnato i ragazzi e che non ci hanno fatto mancare mai la loro presenza in caso di bisogno e ci hanno consentito di svolgere al meglio il nostro lavoro. Lo diciamo ai collaboratori tecnici, allo staff medico, ai preparatori, a chi ha seguito la squadra con le varie mansioni che è stato chiamato a svolgere perché ha consentito a tutti di lavorare al meglio.

Per un po’ la squadra è stata involontaria protagonista del circo mediatico nel quale a volte (troppe!!!) il calcio da gioco che regala emozioni si trasforma in notizia e gossip, salotto e chiacchiere sul nulla spacciato per saggezza sportiva. I ragazzi di mister Dal Canto lavorano dall’agosto del 2016, non ne scopriamo certo oggi il valore, non ne testimoniamo solo in occasione di una Finale le qualità.

La speranza è che questa VIAREGGIO CUP sia servita a portare su questa squadra, ma più in generale sul Settore Giovanile, l’attenzione che merita. Perché chi guarda i giovani guarda negli occhi il futuro, e questo è un privilegio tra i più grandi che la vita ti concede.

Grazie, ragazzi, orgogliosi di voi!

Senza retorica, e lasciando che la tristezza per un traguardo mancato sia spazzata via dal sorriso che nasce dalla consapevolezza di chi sa, e voi lo sapete, di aver fatto fino in fondo, e bene, il proprio dovere.

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