Al Bentegodi domani sera andrà in scena il secondo degli anticipi della 37a giornata di campionato, ed oggi Hellas Verona ed Empoli hanno svolto le loro rifiniture. Vediamo le ultime.

 

Non sono arrivate grosse novità dall’ultima seduta di allenamento agli ordini di mister Aglietti, con la squadra che andrà a giocare a Verona con il 4-3-1-2 e come raccontato ieri con le sole variazioni, rispetto all’ultimo turno, di Brugman trequartista e Ficagna centrale di difesa accanto a Stovini. Per il resto vedremo la stessa formazione che aveva ben iniziato il match contro il Modena con quindi Regini terzino sinistro e Buscè destro. In attacco la coppia di partenza sarà formata da Tavano e Maccarone con, dietro il già citato Brugman, le conferme di Ze Eduardo, Moro e Coppola.

Valdifiori sarà del gruppo e convocato partirà dalla panchina. Una panchina contata viste le tante indisponibilità, che vedrà oltre al romagnolo anche i due difensori Chara e Gorzegno con poiSignorelli, Guitto, Mchedlidze ed il portiere Pelagotti.

Non partiranno invece Mori, Vinci, Tonelli, Gallozzi (questi ultimi due fermi fino a fine stagione) e Dumitru per noie fisiche con Lazzari e Saponara fermati dal giudice sportivo.

Non sarà un Empoli all’arrembaggio quello che vedremo domani in Veneto, parola di mister Aglietti. Il tecnico azzurro anzi sa che domani la squadra dovrà essere molto guardinga giocando al 110% dalla cintola in giù pronta ad attaccare ogni spazio che i gialloblù lasciarenno nella ricerca del gol.

 

Porte chiuse in quel di Sandrà, ritiro del Verona. Arrivano quindi pochissime notizie e tutte a confermare che la squadra sarà priva dei soli Bjelanovic infortunato ed Abbate squalificato. Una formazione che non dovrebbe essere particolarmente stravolta rispetto a sette giorni fa quando arrivò il Ko di Crotone con Pilchman che dovrebbe andare a rilevare l’attaccante croato e l’esperto Scaglia, in ballottaggio con Cangi, a prendere il posto di Abbate.

E’ un Mandorlini sereno quello che ha parlato alla stampa locale, soffermandosi sull’importanza di una partita che potrebbe nascondere delle insidie al cospetto di un divario davvero importante in classifica tra le due squadre.

 

Vediamo quelle che dovrebbero essere le probabili formazioni:

 

 RAFAEL  DOSSENA
 SCAGLIA  BUSCE’
 CECCARELLI  FICAGNA
 MAIETTA  STOVINI
 PUGLIESE  REGINI
 HALLFREDSSON  ZE EDUARDO
 JORGINHO  MORO
 TACHRSIDIS  COPPOLA
 FERRARI  BRUGMAN
 PILCHMAN  TAVANO
 GOMEZ  MACCARONE

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

6 Commenti

  1. All’arrembaggio? e chi ha mai visto giocare l’Empoli all’arrembaggio quest’anno?
    Domanda?
    Come mai tutti questi infortunati? Sarà un caso ma da quando è tornato il preparatore di Aglietti sono aumentati ed è diminuta la capacità di corsa!!!! a chi vuol intendere, intenda!!! Sono convinto che quest’anno si soffre di problemi fisici e quando la macchina non gira non gira nemmeno la testa!!!

  2. Uno squardo sui contenuti a titolo personale.
    Se guardo la la formazione, il modulo e conoscendo (dalle partite viste) il metodo di Aglietti direi che l’impostazione va bene.
    Aglietti è un allenatore che cura moltissimo il lavoro che deve svolgere in generale il singolo atleta ruolo per ruolo.
    Perchè ho stima di Aglietti? e comunque lo critico?

    Ne ho stime perchè cura bene il lavoro fisico sui fondamentali, perchè da febbraio ha restituito un certo equilibrio tra condizione Fisica e condizione Mentale e su quest’ultima Aglietti è bravo a lavorare in settimana.
    La condizione mentale come atteggiamento è però un punto su cui il lavoro da parte del Tecnico “trova sbocco per metà”.
    Difatto la Concentrazione richiesta al singolo giocatore deve costituire un’abitudine perchè senza pensare a cosa si stà facendo il gioco viene affidato al caso e non si svolge con intelligenza e efficenza, tuttavia questà non è responsabilità del tecnico ma dei giocatori (è uno dei ferri del mestiere degli atleti, ma allargando il discorso è uno dei ferri del mestiere di tutti noi).

    La cosa che non va bene è affidarsi solo a impiegare le singole forze del singolo giocatore.
    Si può giocare con due attaccanti e un trequartista ma se non abbiamo le capacità di ottenere e mantenere il possesso della palla anche questa tattica impiegata non otterrà niente.
    Certo non bisogna nemmeno esagerare il Barcellona ad esempio non dovrebbe palleggiare fin dentro l’area di rigore avversaria ma puntare alla porta con una breve verticalizzazione e finalizzare una volta per tutte.
    Tornando ad Aglietti, sul possesso palla non ci lavora bene. Purtroppo è così. Lo si vede in tutte le partite.
    Un’altro errore maledetto è appoggiarsi alla sola creazione dello spazio de singolo attaccante, invece di utilizzare:
    1) La creazione degli spazi tramite azioni incrociate.
    2) La creazione degli spazi tramite gli scatti in appoggio
    (che di solito è il gioco che si sviluppa sulle fasce).
    3) La creazione degli spazi tramite i passaggi di prima (è il compito e il ruolo fondamentale del terquartista).
    4) La creazione degli spazi correndo in tutte le direzioni (fondamentale portare diversi giocatori avanti e tutti seguono lo spazio o il corridoio “in luce” verso chi ha la palla tra i piedi).
    5) La creazione degli spazi tramite scatti diagonali (il primo verso la parte esterna del campo il secondo in concatenazione verso il centro per la stoccata).
    Questo ultimo quinto punto devo dire che è l’unico punto sul quale Aglietti lavora (esempio Maccarone si allarga riceve e gioca la palla subito su Tavano si è visto più volte a Varese con il Bari e la Nocerina..).

    Apparte il gioco individuale (che come sappiamo dal campo una volta ti va bene e poi per tre volte ti va male) e i movimenti degli scatti in diagonale fatti dal solo Maccarone
    non siamo in grado di fare altro.
    Ora sappiamo su cosa si doveva lavorare in modo collettivo, dopo aver lavorato bene sul singolo (come a mio modesto parere è stato fatto).
    Quindi mai fidarsi delle apparenze il 4-3-1-2 sembra il modulo migliore ma di fatto non lo è.
    Aglietti a questo punto (visti gli andamenti dei risultati) avrebbe dovuto con Coraggio cambiare la fisionomia della squadra cambiando modulo e scegliendo alcuni dei 5 punti elencati precedentemente per risollevare le sorti della nostra squadra. Ma ormai sembra veramente troppo tardi.

    Da oggi in poi spero solo nella fortuna perchè a queste condizioni non si può sperare in altro.

    Salute e saluti a tutti.

  3. E’ la testa che comanda le gambe….. e se andiamo a Verona bloccati a livello di testa ne prendiamo 20!!!

    Ragazzi calmi e giochiamocela per portare a casa almeno un punto!!!!

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