Andiamo a conoscere un pò più da vicino quella che è la storia della formazione che andremo ad affrontare il prossimo lunedi 6 ottobre, il Livorno.

Lo stemma del Livorno Cacio

La formazione livornese ha i suoi natali nel 1915 con il nome di Unione Sportiva Livorno dalla fusione tra Virtus e Spes Livorno, nello stesso anno la squadra si classificò quinta su sette nel Girone toscano di quel campionato.

Nel campionato 1920-21 il Livorno va molto vicino alla conquista del titolo di campione d’Italia. In quella stagione vinse il campionato centro-sud battendo in finale quella che sarebbe stata poi l’AS Roma per 3-2, qualificandosi così alla finale scudetto (come in una sorta di play off attuali) contro la vincitrice del campionato del nord, che fu l’Internazionale di Milano. Purtroppo i labronici con molto sfortuna persero la partita nel primo tempo: il Livorno non solo fallì un rigore ma dovette giocare la maggior parte della partita in 10 uomini per colpa di un infortunio (allora non erano permesse le sostituzioni) e l’Inter approfittò dell’uomo in più e segnò tre gol. Nel secondo tempo, in svantaggio di tre gol, i livornesi reagirono e segnarono due gol ma non riuscirono a pareggiare: la finale finì 3-2 per l’Inter che vinse così il suo secondo scudetto.

Il miglior piazzamento in serie A fu raggiunto nella stagione 42-43, conquistando il 2° posto dietro al Torino, quello sfortunato, che dopo Superga venne ribattezzato il Grande Torino.

Gli amaranto dopo quel campionato rimasero ancora per un pò a far parte della serie A, fino a quando nel 1948-49 con il ventesimo posto raggiunto scesero in serie B.

Da quel momento la squadra livornese, che dalla sua nascita aveva sempre galleggiato nella massima categoria eccezion fatta per un paio di campionati, cadde in un baratro, che la porto’ dopo soli tre campionati a sprofondare in C. In quegli anni a Livorno giocherà Armando Picchi, livornese “doc”. Picchi nel Livorno segnò cinque reti e fece parte del famoso derby del 30 marzo 1959 contro il Pisa, finito in rissa, ma anni dopo, alla sua morte, vedrà lo stadio della città portuale a lui intitolato.

 

Gli anni ’60, quelli del presidente Ardisson, videro la squadra amaranto riemergere dall’inferno dalla C e ristagnare per diversi e consecutivi campionati nella cadetteria, anche se mai con grosse prestazioni, da pensare che il miglior risultato fu il settimo posto raggiunto in due occasioni nei campionati 1966 e 1968.

Tra l’altro in questo periodo, e più precisamente nel corso del campionato 1963-64, c’è da registrare un episodio, che potremmo definire cuiroso e che vide coinvolta proprio la formazione labronica sul campo dell’Empoli. Il campionato era quello di serie C, che poi i livornesi avrebbero vinto, ma sul campo di Empoli, con gli azzurri avanti per 2 reti a 0, dagli spalti, nei settori “riservati” ai supporters amaranto, iniziò una vera e propria scazzottata che degenerò fin quasi sul campo e che comunque non lascio’ insensibili alcuni calciatori che in campo proseguirono quello che dalle gradinate era iniziato. La partita fu sospesa e venne decretata a tavolino la vittoria per l’Empoli.

 

Il peggio doveva ancora arrivare. A giugno 1972 il Livorno torna mestamente in C, e dal quel momento le porte dell’inferno si spalancano del tutto.

Undici campionati in serie C1, poi con la fine dell’era del presidente Martelli, nel campionato 1982-83, 30 punti non bastano, e il Livorno per la peggiore classifica avulsa retrocede insieme a Reggina, Paganese e Nocerina in serie C2. Ad onor del vero basterà solo un anno per risalire in C1. E nel 1986 vince la Coppa Italia di serie C superando in finale la Puteolana: 1-0 per i campani all’andata e 3-0 per gli amaranto nella trionfale partita di ritorno.

Però nel 1989, il Livorno dà luogo ad un campionato vergognoso, totalizza solamente 20 punti, e arriva una nuova retrocessione in C2. Da incubo le partite con il Trento: Livorno-Trento 0-5 e Trento-Livorno 6-1.

 

Piano piano la società inizia a sgretolarsi, ed al termine della stagione 1990-91, dopo aver conquistato sul campo un quarto posto in C2, viene dichiarato il fallimento del Livorno.

Quella del primo agosto 1991 per i livornesi è una data storica, nasce infatti dalle ceneri della vecchia società “l‘Associazione Sportiva Livorno” e viene per il campionato successivo iscritta al campionato di Eccellezza Toscana.

Da li il Livorno rialza la testa, ed inizia ad inanellare delle buone stagioni, anche se fa un pò fatica ad uscire dalla C2, dove per più di una volta sfiora la promozione, che arriva al quarto tentativo nella stagione 1996-97, dove fa davvero un gran campionato ma la Ternana soffia il primo posto. Stavolta ai playoff non sbagliano niente ed in finale travolgono la Maceratese per 3 a 0.

L’anno successivo, sempre sotto l’ala protettiva del presidentissimo Achilli, potrebbe arrivare subito anche la B, ma i playoff

stavolta dicono male al Livorno che si vede battuto 1 a 0 dalla Cremonese.

Dovranno da lì passare altri 4 anni ed un’altra sconfitta ai playoff, stavolta per mano del Como per poter cosi brindare al ritorno in serie B ed al grande calcio, che avviene nel giugno 2002, grazie ad un gol all’ultima giornata di Protti a Treviso.

 

La vera svolta della storia recente della società va sicuramente attribuita all’arrivo nel 1999 del presidente Spinelli (ex predisente del Genoa).

La serie B stavolta durerà molto poco, ma stavolta in positivo, dopo due anni, ed a distanza di 57 anni dall’ultima volta, gli amaranto tornano in serie A, e saranno una delle formazioni più sorprendenti e temibili, andranno addirittura a giocare nel 2006-07 la coppa UEFA, verranno eliminati solo nel girone a 5.

Lo scorso anno, purtroppo a braccetto con l’Empoli, gli amaranto sono retrocessi in cadetteria.

Il presidente Spinelli con LucarelliIn totale fino ad adesso il Livorno ha disputato per 27 volte la serie A, per 19 la serie B e per 39 volte la serie C.

 

 

Di seguito tutte le gare giocate dal Livorno al “Castellani ” contro l’Empoli:

 

 

25-26   3a Div 0-2    81′, 85′ Zini

28-29   2a Div 1-0    25′ Castellani

33-34   1a Div 1-1    46′ Parisini, 47′ Faccenda

49-50   B        2-2    5′ Conti, 27′ e 37? Tosolini, 91′ Ghezzani

51-52   C        1-0    75′ Buda

53-54   C        2-0    5’Maluta, 10′ Malinverni

54-55   C        0-1    73′ Bodini

63-63   C        2-0    a tavolino

72-73   C        1-0    32′ Polesello

73-74   C        1-0    70′ Bressani

74-75   C        2-0    20′ Radio, 86′ Bressani

75-76   C        1-1    13′ Bonaldi, 24′ Graziani

76-77   C        0-0

77-78   C        0-0

78-79   C        1-1    31′ aut Petrangeli, 82′ Vitulano

79-80   C1      0-0

82-83   C1      2-0    60′ Calonaci, 88′ Piccioni

05-06   A        2-1    39′ Tavano, 51′ Buscè, 87′ Lucarelli

06-07   A        2-2    29′ Pratali, 45′ Almiron, 58′ Rezaei, 93′ Lucarelli

07-08   A        2-1    10′ Buscè, 55′ Saudati, 84′ Diamanti

 

Nel complesso l’Empoli conta 10 vittorie, 8 sono i pareggi e 2 le vittorie del Livorno.

 

 

Nel video il gol di Protti a Treviso che riporta gli amaranto in serie B

A. C.

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1 commento

  1. giusto qualche correzione: la finale-scudetto contro l’ Inter non è del ’21 ma del 20. 20 giugno 1920. La decisiva rete di Protti nella partita di Treviso nel 2002 non avvenne all’ ultima ma alla penultima giornata. Il ritorno nella massima serie dopo la retrocessione del ’49 avverrà dopo 55 anni, nel 2004. per quanto riguarda invece la partecipazione alla Coppa UEFA l’ eliminazione non avverrà nella fase a gironi ma nei sedicesimi di finale contro l’ Espanyol (1 a 2 a Livorno a porte chiuse, 0 a 2 a Barcellona).

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