Il Torino scaccia le streghe e torna a conquistare una vittoria che mancava dal 13 ottobre, 2-1 al Vicenza. Stavolta è l’Ascoli a piegarsi con lo stesso punteggio, sotto il diluvio dell’Olimpico: i gol, uno per tempo, portano la firma di Sgrigna e di Iunco che non hanno fatto sentire più di tanto l’assenza di Bianchi, messo k.o. da un problema agli adduttori.

Per gli ascolani, invece, è notte fonda: i bianconeri hanno portato a casa un punto nelle ultime sette partite e Gustinetti traballa. Alla vittoria granata non ha assistito Cairo: il presidente, sempre più inviso alla gente del Toro, è rimasto a casa, preferendo evitare il contatto con i contestatori che stavolta si sono piazzati in tribuna. Franco Lerda cambia ancora: oltre a Bianchi (al suo posto Pellicori, ndr), il tecnico granata presenta due esordienti: il debuttante assoluto in campionato Zavagno, che viene preferito a Garofalo, e il portiere Bassi – alla prima da titolare – che prende il posto di Rubinho, infortunatosi al collo nel corso del riscaldamento pre-gara.

 

Passano settanta secondi e Ogbonna regala il gol a Moretti: una frittata che ha dell’incredibile, quella del centrale dell’Under 21, che rinvia addosso a Moretti e permette all’attaccante ascolano di sbloccare il risultato. La reazione granata si materializza dopo venti minuti con un destraccio alto di Lazarevic, proprio mentre i tifosi iniziano a fischiare.

Il pareggio arriva al 27’: cross di Iunco, erroraccio di Guarna che si lascia scappare la palla in uscita, sul rimpallo il più lesto è Sgrigna che fa 1-1. L’occasione migliore per i padroni di casa arriva al 36’: splendido cross teso dalla sinistra di Zavagno, Pellicori anticipa tutti in tuffo di testa ma non inquadra la porta. A fine primo tempo il Torino chiede anche il rigore: Pellicori si libera in area, Guarna gli frana addosso, l’attaccante granata però si lascia cadere e Ciampi lo ammonisce per simulazione. Nella ripresa i granata tornano a spingere e al 21’ arrivano anche al gol del vantaggio: il tocco decisivo è di Iunco che inganna Guarna sfruttando la punizione ficcante di Sgrigna.

 

Fonte: gazzetta.it

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