Intervista di Fabrizio Fioravanti


Lo avevamo promesso ed eccoci qua a fare due chiacchiere con mister Melis. La stagione della Prinavera, lo sappiamo, è finita sulla soglia dei play off e certo un po’ di amarezza nell’ambiente c’è. Ma poi in fondo non più di tanto, anche perché ognuno ha la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere. Rimane la convinzione, in chi scrive, di una brutta gestione del “gruppo” della Società che ha creato situazioni difficile all’interno dello spogliatoio e anche nel gioco, costringendo il Mister a delle vere e proprie “acrobazie” nella gestione delle formazioni. Giocatori che sono arrivati dalla prima squadra, giocatori arrivati il sabato mattina, giocatori che sono andati, tornati, andati… Auspichiamo per il prossimo anno una maggior chiarezza di idee e di comportamenti.  Il mister è sereno e, come sempre, disponibile.


Prima di tutto ti chiedo  un commento sulla stagione della Primavera

E’ stata una stagione abbastanza difficile, abbastanza travagliata. Abbiamo dovuto affrontare quest’anno situazioni non facili, come dirò in seguito, alle quali aggiungerei anche il fatti che  abbiamo avuto una rosa costituita soprattutto da ragazzi giovani che hanno dovuto giocare con squadre attrezzate con giocatori più esperti, che facevano il Campionato Primavera da diverso tempo, che avevano tre o anche quattro anni di differenza con i nostri. Ciò tuttavia è stato importante perché ha permesso di farsi grande esperienza ai nostri ragazzi che hanno dovuto confrontarsi con ragazzi più grandi, parlo soprattutto dei ragazzi del ’94 che venivano dagli Allievi. Nonostante problemi vari va detto però che sino ad un mese dopo il Viareggio la squadra era comunque riuscita a compattarsi ed a fare bene, tranne un periodo a metà del girone di andate nel quale ci eravamo imbattuti in tre-quattro sconfitte di fila. Poi ci è successo un altro stop, che è stato quello decisivo, nel quale abbiamo subito tre sconfitte consecutive che ci hanno messo nelle condizioni di perdere quei punti che alla fine ci sono stati fatali perché sino a quel momento eravamo terzi in classifica, pur con una squadra abbastanza giovane con la quale eravamo riusciti a far bene. Tra i problemi che abbiamo avuto aggiungiamo anche che aggiungiamo anche che dopo il “Viareggio” avevamo otto infortunati: abbiamo perso diversi giocatori di cui uno si è rotto il crociato, altri si sono stirati, qualcuno strappato. Ciò ha causato un susseguirsi di cambiamenti nella composizione del gruppo, nella metodologia degli allenamenti (essendo i giocatori in numero minore abbiamo dovuto fare tipi di allenamento diversi dai precedenti), nel modulo di gioco in base ai giocatori che avevamo a disposizione, Ciò ci ha portato ad  avere un girone di ritorno durante il quale siamo sempre stati alla ricerca della migliore quadratura, di avere una squadra che doveva fare il risultato e nello stesso tempo in grado di far migliorare quei giocatori sui quali la Società punta o che pensiamo possano avere migliori prospettive di carriera. Da quest’ultimo punto di vista su qualcuno ci siano riusciti ,vedi Hysaj che è stato aggregato alla prima squadra, come pure siamo riusciti su altri giocatori che non sono ancora stati aggregati alla prima squadra ma che sicuramente sono sulla strada giusta per esserlo. Magari su altri giocatori non siamo riusciti al 100% o a trovare una crescita importante, vedi lo stesso Kabashi che quest’anno ha avuto problemi fisici per cui non si è potuto allenare sempre al meglio, vedi lo stesso Tempesti che è mancato quasi tre mesi, un giocatore importante, per noi fondamentale, che dal “Viareggio” è tornato a giocare solo tre settimane fa ed ha fatto due o tre gol. Queste cose fanno la differenza nella stagione di una squadra. Magari, se avessimo avuto tutti i giocatori sempre a disposizione per tutto il girone di ritorno, potevamo avere una consapevolezza diversa della nostra forza e realizzare una crescita diversa che poteva dare uno stimolo diverso a tutto il gruppo.

Sei partito a settembre dello scorso anno con una squadra che sapevi giovane, composta da giocatori del ’93 e ’94. Poi nel corso dell’anno sono stati aggregati al gruppo anche giocatori provenienti dalla prima squadra nella quale non trovavano spazio. Questo non ha creato qualche scompenso nel gruppo? Un gruppo che era partito per fare un Campionato e che si è trovato invece cambiato a Campionato in corso?

Il discorso è questo: è normale che i ragazzi che non trovavano spazio nella prima squadra, per riuscire ad avere una possibilità in più, per mantenere il ritmo partita ed essere pronti per poter giocare nella prima squadra qualora ce ne fosse stati bisogno, dovevano avere nella gambe il ritmo partita. Perciò nel fine settimana venivano a giocare con noi, quando uno quando un altro. E’ normale poi che all’interno del gruppo si crea sempre qualche piccolo problema perché sono ragazzi e tutti vogliono giocare. Va detto però che il compito della Primavera è questo in effetti: quello cioè di tenere sempre vivo e sempre in luce i giocatori migliori. Se in prima squadra magari si pensava che potessero trovare posto e così non è stato, è normale che, come fanno d’altra parte anche altre Società, è giusto che in squadra ci vadano questi ragazzi. Certi che, se vedo questa cosa dall’interno, occorre valutare cosa succede nella testa dei ragazzi più giovani….e ciò magari può creare dei contraccolpi. Ciò tuttavia è normale. Sono cose che i ragazzi che vogliono fare il mestiere di calciatore dovranno affrontare sempre nella loro carriera.

Abbiamo parlato delle cose negative di questa stagione…quali sono invece le cose positive che ti consegna questo Campionato?

Di cose positive ce ne sono tante. Intanto va detto che noi siamo stati terzi e tra le prime quattro o cinque squadre del girone per tutto il Campionato. Questo significa che i nostri giovani  sono di prima qualità perché bisogna considerare che la prima era la Juve, la seconda è stata quasi sempre la Fiorentina e poi c’eravamo noi con Torino, Livorno, Genoa a Sampdoria. Ciò è in linea con quello che deve essere l’Empoli nel Settore Giovanile. Siamo quindi stati sempre nella posizioni altre di classifica con una squadra con molti ragazzi che non avevano mai disputato un Campionato Primavera, con molti ragazzi giovani del ’94 che si trovavano spesso ad affrontare squadre piene di ’91. In certe partite abbiamo pagato l’inesperienza, specie nelle gare importanti nelle quali non riuscivamo a rimanere “in partita” per tutta la gara, però sino a quando rimanevamo in gara ce la giocavamo anche con le squadre più forti. Oltre a queste cose va sottolineato che dall’inizio dell’anno c’è stata una crescita importante di alcuni giocatori, come di dimostrano le numerose convocazioni in Nazionale di nostri ragazzi (compreso anche Nazionali straniere, vedi Kabashi per quella albanese), tra i quali Rugani che è capitano,come dimostra che abbiamo un giocatore ormai aggregato con la prima squadra, Hysaj. Quest’anno era stato convocato in nazionale anche Saccà, un giocatore che sinceramente all’inizio pensavamo potesse diventare un giocatore da Nazionale ed invece lui con l’impegno ed il lavoro, con la dedizione, è riuscito ad avere una convocazione alla quale non ha potuto rispondere solo per pura sfortuna.

Cosa farà Martino Melis il prossimo anno?

Questo non lo posso sapere perché comunque vada sono legato anch’io, come tutti, alle sorti della prima squadra. In questo finale di Campionato occorre che l’ambiente sia unito. Poi, quando tutto sarà finito, penso che la Società prenderà le sue decisioni in merito ai vari tecnici delle squadre del settore giovanile, tra i quali il sottoscritto. Sino a quale momento non ci resta che sperare che la prima squadra riesca a centrare l’obiettivo salvezza.

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1 commento

  1. ma che dice questo babbeo di allenatore ha fallito punto un trovi tante scuse cia’ una rosa di giocatori giovani che un sono da empoli e nn rammenti hisay tempesta eccc… ha fallito ha dimostrazione che l’empoli continua a fare scelte sbagliate abbagli clamorosi che poi portano ha questi scarsissimi risultati

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