https://www.pianetaempoli.it/immagini-empoli/zoom-su/La Rocca.jpgL’Isola … che c’è

 

Chissà quante persone si saranno chieste, leggendo il nome della squadra, in che razza di arcipelago si trovi Isola Liri, in quale mare della nostra bella Italia sia situata questa isola. E invece no. Niente a che vedere con le acque del Mediterraneo. Isola Liri prende il nome dal piccolo paese in provincia di Frosinone che si chiama, per la precisione, Isola del Liri; poco più di 12.000 anime e circa 16 km² di superficie. Per farvi capire meglio: Isola del Liri ha circa 8 km² di superficie e un migliaio di abitanti in meno di Montelupo Fiorentino, patria di Gabriele Angella. Il nome del piccolo centro del frusinate deriva dal fiume Liri che attraversa la città e si divide in due rami creando di fatto un’isola. Siamo in Lega Pro, Seconda Divisione Girone C. Qua gioca Emanuele La Rocca, nato a Palermo nel 1989, compirà 21 anni il prossimo 15 Gennaio. E’ alla sua seconda esperienza fuori dal settore giovanile, la prima tra i professionisti visto che nella passata stagione militava in Serie D, in prestito nel Gavorrano, dove giocò 36 partite (play off compresi) segnando una rete.

 

 

 

Sei in prestito anche all’Isola Liri?

 

“No. In estate ho firmato, assistito dal mio procuratore Davide Torchia, un contratto di comproprietà per due anni”.

 

 

Come ti sei integrato nella tua nuova squadra?

 

 

“Molto bene. Siamo una squadra giovane e un gruppo molto affiatato anche fuori dal campo. Ho avuto fortuna anche di trovare i compagni giusti per dividere l’appartamento. Ci troviamo davvero bene, siamo un gruppo vero”

 

 

Con chi lo dividi l’appartamento?

 

 

“Con due miei compagni, in pratica siamo in tre e accanto c’è un altro appartamento con altri tre ragazzi. Io lo divido con Andrea Mallardi e Girolamo D’Alessandro. Sono appartamenti che ci sono stati indicati dalla società, in pratica loro mettono a disposizione un budget e con questo dobbiamo scegliere sia dove vivere e sia dove mangiare con le convenzioni che ci sono con alcuni ristoranti. Se poi l’appartamento che indicano loro non piace uno è libero di organizzarsi come crede. Se rientri nel budget bene e se non ci rientri problemi tuoi. Devo dire però che con i prezzi che ci sono qua è quasi impossibile “sforare”, a meno che uno non voglia vivere in un castello o in una villa!”.

 

 

Quindi mangiate sempre fuori …

 

 

“Abbiamo fatto la convenzione con un ristorante e quindi mangiamo sempre fuori sia a pranzo che a cena anche perchè sarebbe stato un problema cucinare e soprattutto trovare dopo tra di noi qualcuno disposto a pulire e rimettere a posto!”.

 

 

 

Quindi figurarsi se vi occupate delle altre cose di casa …

 

 

“Ci siamo organizzati anche in questo senso. Abbiamo una donna delle pulizie che viene una volta la settimana. Per lavare invece ci affidiamo ad una lavanderia, ormai la signora è nostra amica. Portiamo tutto lì, lava tutto lei e a noi non resta che ripassare a prenderci la nostra roba”.

 

Che differenze hai trovato tra la Serie D e la Seconda Divisione?

 

 

“Dal punto di vista societario sono stato fortunato perché ho trovato società molto serie per quanto riguarda il pagamento degli stipendi e per quello che ti mettono a disposizione. La differenza l’ho trovata nella qualità del campionato: dalla Serie D alla Seconda Divisione, specialmente il girone sud, la differenza è molto, molto evidente da un punto di vista tecnico”.

 

 

Differenze anche ambientali presumo …

 

 

“Beh sì … Anche quella è una differenza fondamentale. E’ chiaro che, faccio un esempio, non è esattamente la stessa cosa andare a giocare a Forcoli piuttosto che a Castellammare di Stabia”.

 

 

Parlami dei tuoi trascorsi ad Empoli …

 

 

“Arrivai ad Empoli nella stagione 2001/02 e ci sono rimasto fino al secondo anno di “Primavera”, in pratica fino al 2008/09 quando poi sono andato a fare questa esperienza a Gavorrano. Ad Empoli mi portò Farini, un osservatore della società azzurra, non saprei dirti se ancora oggi lavora per l’Empoli. Giocavo in una piccola squadra vicino a Caltanissetta, il Club Santa Caterina”.

 

 

Che ricordi hai di Empoli?

 

 

“Non ho ricordi particolari. Mi piace però ricordare l’Empoli come una società seria che ti fa lavorare bene e che soprattutto crede nei giovani. Sono stato veramente benissimo lì”.

 

 

C’è qualcuno con cui sei rimasto legato della società azzurra?

 

 

“Io sono molto affezionato al primo allenatore che ho avuto, Luca Guerri, che adesso non è più ad Empoli ma allena le giovanili della Fiorentina. Ci sono rimasto molto legato, lo porto nel cuore da sempre, per me il primo anno è stato quello più bello, quello che ricordo più volentieri”.

 

 

E con i compagni del settore giovanile?

 

 

“Bene, benissimo con tutti. Specialmente con quelli che ho avuto durante gli anni di “Primavera” perché più o meno giochiamo tutti nella stessa categoria e quindi ci incontriamo, ci sentiamo, stiamo facendo tutti la stessa esperienza”.

 

 

Il tuo ruolo naturale è terzino sinistro?

 

 

“Sì, ma lo sono diventato. Io sono mancino e ho sempre giocato a sinistra però prima giocavo esterno alto. Col passare del tempo mi hanno arretrato e mi hanno fatto diventare un terzino sinistro a tutti gli effetti. Il primo allenatore che mi ha “trasformato” in questo senso è stato Galasso”.

 

 

Ti senti legato ad Empoli e all’Empoli?

 

 

“Certo! Ci abito pure ad Empoli ormai da 9 anni, i miei sono lì. Tutti i miei amici sono lì. Mi sento quindi legatissimo ad Empoli e, pur non sapendo come andranno le cose in futuro, mi sento legato anche all’Empoli. I dirigenti hanno stima di me e io ne ho di loro e poi, ti ripeto, io nell’Empoli sono stato benissimo”.

 

 

Quindi l’Empoli lo segui sempre …

 

 

“Lo seguo spesso anche perché in squadra c’è un ragazzo che per me è un amico fraterno, Gabriele Angella. Sono molto contento che stia facendo bene. E’ difficile però che segua una partita intera; a me non piace guardare le partite, preferisco giocarle”.

 

 

Con la società azzurra avete un contatto con qualcuno, un dirigente, che magari ogni tanto vi chiama ?

 

 

“No. Però sicuramente ci seguono attraverso la stampa. So che il lunedì mattina quando arrivano i giornali in sede guardano le formazioni per vedere se abbiamo giocato oppure no. Questa è l’unica cosa che so”.

 

 

Torniamo all’Isola Liri. Che rapporto hai con il tuo allenatore?

 

 

“Direi buono. Lui (Grossi n.d.r.) è un motivatore, un Mister giusto per far crescere i giovani sotto il profilo caratteriale. Sono soddisfatto perché sto giocando molto e spero di continuare così. E soprattutto di contribuire a centrare la salvezza con la mia squadra che è la cosa più importante”.

 

 

Gli allenamenti come sono articolati?

 

 

“Allora … Tanto per cominciare noi ci alleniamo spesso la mattina perché abbiamo un problema con il nostro campo. Ti spiego: siccome la società non ha voluto fare la manutenzione giornaliera, allenandoci tutti i giorni sul nostro campo rischieremmo poi di sciuparlo per la domenica e quindi siamo costretti ad appoggiarci sul campo del Ceprano che però serve a loro nel pomeriggio. Ricapitolando: lunedì è il giorno libero, il martedì ci alleniamo di pomeriggio a Isola, il mercoledì facciamo il doppio sempre a Isola e le mattine del giovedì, venerdì e sabato ci alleniamo a Ceprano”.

 

 

E dopo l’allenamento mattutino del sabato scatta il ritiro …

 

 

“Facciamo allenamento e poi torniamo a casa per ritrovarsi tutti quanti alle 17.30 in albergo, anche quando giochiamo in casa. Alle 20 ceniamo e la mattina pranziamo tutti insieme prima di raggiungere lo stadio”.

 

 

 

Quanti spettatori vengono allo stadio più o meno?

 

 

“Credo che di media ci siano un migliaio di persone. Se andiamo bene magari qualcuno in più e se andiamo male qualcuno in meno, penso sia normale e succeda un po’ ovunque. Non ci sono tante pressioni neanche da parte della stampa locale. Qua ci sono due giornali che ci seguono: Ciociaria Oggi e La Provincia”.

 

 

 

Nel tempo libero cosa fai?

 

 

“Ogni tanto andiamo a Frosinone che si trova a 18 km di superstrada da Isola, qualcosa meno del tratto Empoli-Firenze ma con meno traffico! Ogni tanto andiamo al cinema, altre volte rimaniamo a casa dove abbiamo di tutto: computer, playstation, Sky … Sfortunatamente non ho molto tempo da dedicare alla lettura anche perché io studio, spesso al pomeriggio. Sono iscritto alla facoltà di Scienze di Comunicazione a Sora, qua vicino”.

 

 

Non sei fidanzato?

 

 

“Sì lo sono. Lei però è di Palermo, si chiama Maria Giulia ed è più giovane di me di due anni. Non è semplicissimo riuscire a vedersi e far conciliare tutti gli impegni ma facciamo un po’ di sacrifici per accontentare tutti”.

 

 

Hai un modello di calciatore al quale ti ispiri?

 

 

“Non c’entra nulla con il mio ruolo ma il mio calciatore preferito è senza dubbio Roberto Baggio. Peccato che non giochi più …”.

 

 

Che ambizioni hai?

 

 

“La mia ambizione è quella di essere sereno. Giocare, studiare e poi le cose andranno come dovranno andare”.

 

 

Cos’altro aggiungere?

 

 

“Che sono contento di aver fatto una parte della preparazione con l’Empoli quest’anno prima di partire per Isola. Sono stato tre settimane con Mister Campilongo perché serviva un terzino sinistro”.

 

 

Ma all’Empoli serve ancora un terzino sinistro …

 

 

“Lo so, lo so …”

 

 

 

 

intervista di Alessandro Marinai

 

 

 

 

 

Articolo precedenteBuscè e Pozzi verso Siena
Articolo successivoDa Torino rimbalza una voce: Vailatti??

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here