Tutto è bene quel che finisce bene, almeno cosi si spera.

Di fatto il tormentone Levan Mchedlidze è finito, il giocatore “puntuale” come un orologio levan mchedlidzesvizzerro è atterrato intorno alle 14 all’ereoporto Marconi di Bologna ed è subito, accompagnato dal suo procuratore e difensore Torchia, arrivato ad Empoli, dove ha assistito all’allenamento dei suoi futuri compagni.

 

Quella di Levan è stata una telenovela che oltre a fare arrabbiare un po’ di persone ha anche tenuto in ansia i dirigenti azzurri, che stavano vedendo svanire un importante capitale. Ricordiamo che il georgiano, nel momento in cui fu dato in prestito al Palermo, valeva un qualcosa come 6 milioni di euro, danaro che molto probabilmente la società del presidente Zamparini avrebbe girato nelle casse azzurre. Poi la fuga dalla Sicilia, degna di uno dei migliori film d’azione, e l’esilio autovoluto, durato circa 8 mesi.

 

Solo Levan e chi gli è stato veramente vicino saprà cosa passava per la testa di questo ragazzo creciuto forse troppo velocemente, ma alla fine l’angelo posizionato su di una spalla ha prevalso sul diavoletto dell’altra spalla, fatto un bell’esame di coscienza ha forse capito che se un campione voleva essere, prima avrebbe dovuto dimostralo. Con tutto il rispetto, un gol alla Juve ed uno in nazionale alla Scozia non possono dare nessun passaporto per tale definizione.

 

Alla fine è stato Empoli, si la società di appartenenza, quella che lo ha coccolato e fatto crescere. C’era una sorta di debito con Vitale and company, Mchedlidze non poteva (salvo una reale grande offerta mai arrivata) voltare ancora le spalle a chi per primo aveva creduto in lui.

 

Ieri Levan, almeno a livello di facciata, è apparso sereno e tranquillo, pronto a tuffarsi in questa nuova esperienza che se andrà bene, oltre ad avvantaggiare i colori azzurri avvanttaggerà se stesso. C’è da capire quello che è il suo attuale stato fisico e poi sarà a disposizione di mister Aglietti alla ricerca di tanti gol.

 

A.C.

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