di Nico Raffi

 

Dopo un pessimo avvio di stagione (due sconfitte nelle prime due gare di campionato), il Torino sembra aver trovato quella continuità di risultati che le era mancata nel torneo scorso e nelle prime apparizioni ufficiali. Negli ultimi due mesi i ragazzi di Lerda sono stati infatti capaci di tenere una marcia molto più regolare rispetto al passato. Si pensi che l’ultima sconfitta dei granata risale al 23 ottobre scorso, quando il Frosinone di Lodi riuscì ad espugnare l’Olimpico.

 

Da allora una serie di otto risultati utili consecutivi (4 vittorie e 4 pareggi), hanno consentito a Bianchi e soci di portarsi in scia della zona playoff ed a rilanciarsi prepotentemente in chiave promozione. Anche il ritorno alla vittoria in trasferta, ottenuta nel posticipo di lunedì al cospetto della Triestina e che al Torino mancava da più di tre mesi, mostra gli evidenti progressi della compagine piemontese, capace oltre tutto di sopperire ad alcune assenze importanti. Su tutte quella del centravanti Rolando Bianchi, fuori per un infortunio all’adduttore da oltre un mese. I recenti risultati positivi, centrati nonostante l’assenza del cannoniere bergamasco, dimostrano che il Torino può fare a meno del suo bomber principe, al momento ben rimpiazzato come terminale offensivo da Alessandro Sgrigna, attaccante prolifico e generoso. Mister Franco Lerda, piemontese di Cuneo, si è conquistato i gradi per allenare la squadra nella quale era cresciuto come calciatore, dopo aver colto un sorprendente ottavo posto alla guida del Crotone nello scorso torneo.

 

Il giovane tecnico si è mostrato psicologicamente capace di superare l’iniziale periodo-no e, a poco a poco, è riuscito a guadagnarsi la stima dell’ambiente granata riuscendo a plasmare una squadra tatticamente equilibrata, nonostante l’utilizzo di un modulo offensivo come il 4-2-3-1. La linea difensiva del Toro, a presidio della porta difesa recentemente dall’ex azzurro Bassi ma ancora in attesa del rientro di Rubinho, fuori da tempo per un’ernia, prevede una solida coppia di centrali formata da Di Cesare (o Pratali) e dall’italo-nigeriano classe ’88 Ogbonna, già nel giro dell’under 21 e futuro uomo mercato. Sulle fasce agiscono, a destra l’emergente D’Ambrosio prelevato la stagione scorsa dalla Juve Stabia e autore di una recente doppietta decisiva nella sfida casalinga con il Modena, ed a sinistra l’ex grossetano Garofalo. In mediana sono stati maggiormente utilizzati De Feudis, già protagonista nel vincente Cesena di Bisoli, e l’ex barese De Vezze, che ultimamente è riuscito a trovare la via del gol in un paio di occasioni. Alternative preziose sono rappresentate da Paolo Zanetti ed Obodo.

 

Sulla linea dei trequartisti Lerda ha vinto la scommessa Lazarevic, sloveno classe ’90 il cui cartellino appartiene al Genoa e che si sta mettendo in luce attraverso il suo dinamismo e la sua abilità nel dribbling, ma ha finora raccolto poche soddisfazioni da Gasbarroni, dal trequartista Belingheri e dal pur bravo Iunco, reduce da un ottimo campionato nel Cittadella corredato da 12 sigilli personali. Per quanto riguarda il reparto offensivo occorre sottolineare che il completo recupero di Rolando Bianchi, capocannoniere granata con 7 reti, oltre ad essere decisivo per le sorti e le ambizioni del Torino, consentirà anche all’ottimo Sgrigna di tornare a interpretare il suo ruolo naturale di esterno alto offensivo. Nell’attesa di capire le reali possibilità del Torino di inserirsi nella corsa alla promozione diretta, si aspettano le mosse del mercato di gennaio nel quale il diesse Petrachi è chiamato a rinforzare la rosa della nobile società granata, da troppo tempo confinata ad un ruolo di comprimaria e costantemente contestata dai propri passionali tifosi che, anche di recente, non hanno nascosto il proprio dissenso nei confronti della società presieduta dal presidente Cairo.

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