A cura di Claudio “Freccia”

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Gruppi/compagnie esistenti: Guidati dal Lambrusco, Mucchio Selvaggio Carpi, Wild Dogs ’92, Fighters, Carpi Casual, AsBò Cherp (Carpi in dialetto)-16 giugno 2013, Skinheads Sharp Carpi, Collettivo Avariato, Solo Carpi, Panthers, Irriducibili 1983, IrrGirls, Balaultras since 2015, La Puccionaia, Quelli del Camper, Cappa’s Group, Carpi 1908
Sito Internet: www.ultrascarpi.it
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Politica: Ufficialmente apolitici, con correnti sia di destra (Irriducibili) che di sinistra, che sono la maggioranza.
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Settore: al vecchio, obsoleto “Cabassi” i gruppi principali erano nei Distinti Nord, i Panthers nei distinti Sud, gli Irriducibili 1983 in curva Nord. Comunque la “casa” degli ultras storicamente era la curva Nord. Quest’anno in casa, al “Braglia” di Modena, gli Irriducibili e i loro sottogruppi occupano la curva Sud.
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tribuna carpi (fonte sito carpi ufficiale)
Uno scorcio della tribuna del Carpi

Amicizie: -Entella: carpigiani presenti al 1° Torneo del gruppo “Chiavari 1914”, svoltosi il 21 giugno 2014. Prima della partita Entella-Carpi del settembre 2014, valevole per il campionato di B 14/15, i ragazzi di Chiavari accolgono il gruppo “Carpi Casual”, col quale sono direttamente gemellati: pranzeranno insieme e resteranno in compagnia nelle ore che precedono il match, con classiche foto di rito. Un modo per rinnovare questa amicizia nata nella stagione 2013/14 e portata avanti con grande entusiasmo e stima reciproca. I carpigiani esporranno durante il match la scritta “Rispetto ad oltranza la Carpi Casual nel segno di questa fratellanza, mentre i chiavaresi si limitano ad un semplice “Bentornati Casual!”. “Fieri di questo gemellaggio alla Sud di Chiavari rendiamo omaggio”, striscione carpigiano in Carpi-Entella 14/15. Per solidarietà alla Liguria colpita dall’alluvione, in Carpi-Cittadella 14/15 venne esposta la scritta “Gente di mare, gente tosta…fratello chiavarese rialzati da questa batosta”. Chiavaresi con pezza e bandierina in Modena-Carpi 14/15. Striscione modenese: “Scusate il ritardo vi aspettavamo al bar”. -Fano: tifoseria storica quella fanese, incontrata nello stesso girone di Serie D, nel 2007/08, con la quale viene fatta subito amicizia in casa, ed al ritorno i marchigiani riserveranno ai carpigiani una calorosa ed “alcolica” accoglienza. Nel 2010/11 ritroveranno i fanesi nello stesso girone della 2^ Divisione-Lega Pro (la vecchia C2), cogliendo l’occasione per rinnovare l’amicizia. -Reggiana: tifoserie amiche da sempre, basti pensare che il “Mucchio Selvaggio Carpi” nasce come gruppo ultras reggiano, che esponeva il proprio striscione granata sugli spalti del “Mirabello” di Reggio Emilia. -Bologna: amicizia tra gli “Irriducibili” Carpi e la “Beata Gioventù” Bologna. Il 24 ottobre ’15, in occasione dell’anticipo della 9^ giornata di A, hanno pranzato insieme. Condividono le stesse identità politiche di destra. -Chioggia Sottomarina: una bella amicizia, nata nel 2006/07, anche se, pure nel 03/04, i carpigiani avevano avuto modo di vedere all’opera i chioggiotti, suscitando in loro una buona impressione. -Vicenza: rapporto nato intorno al 1990, che poi perderà di importanza, allontanandosi, viste le diverse categorie in cui militeranno le rispettive squadre negli anni seguenti. -Como: amicizia risalente all’incirca al ’90, ottimo il rapporto creatosi con loro specie all’inizio dell’amicizia, ma adesso un po’ raffreddato. -Carrarese: amicizia allacciata anch’essa intorno al 1990, che continuerà nel corso degli anni, mantenendosi sempre una certa simpatia reciproca; si riuscirà a tenere un rapporto di rispetto anche nel 2010/11, quando tantissimi carraresi invaderanno Carpi. -L’aquila: rapporto di stima con gli abruzzesi, sorto soprattutto grazie alla comune tragedia del terremoto, che ha colpito così duramente L’Aquila, nell’aprile 2009, e Carpi e dintorni, nel maggio 2012. Consolidamento dell’amicizia con gli aquilani in Abruzzo nel 2010/11 con rituale foto di gruppo. Nel week-end del 23 e 24 giugno 2012, il gruppo “Red Blue Eagles” di L’Aquila è stato ospite dei “Guidati dal Lambrusco”, ed ha portato dei giochi per bambini, distribuiti in alcune scuole. In Carpi-Trapani 13/14, i tifosi biancorossi hanno voluto rendere onore alle popolazioni abruzzesi terremotate, a 5 anni dal sisma, con la frase ”L’Aquila 06-04-09: Carpi è con voi”.

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Reciproco rispetto: -Lucchese, -Alessandria, -Pavia, -Vis Pesaro: vecchie amicizie, datate anni 80-90. Rapporti ora pressoché neutri.
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Ex-gemellaggi: -Spal: nel 1992 nasceva un bellissimo gemellaggio con gli spallini, o meglio coi ragazzi dell’”Astra Alcool”, anche al di là del calcio, che durerà diversi anni, finché questo gruppo avrà il comando della curva Ovest di Ferrara. Nel 93/94 il gemellaggio si rafforza, con una grandissima coreografia casalinga all’andata e la presenza di carpigiani al fianco dei ferraresi a Verona per la finale Playoff col Como. Nel 98/99 il gemellaggio però si rompe, a causa del ricambio generazionale dei ferraresi, i quali si comportano vigliaccamente a Carpi, picchiando alcuni ragazzi. Al ritorno i carpigiani cercarono vendetta andando ad aspettare gli spallini sotto la loro curva, mettendogli paura. -Ravenna: nel campionato di C2 88/89 nasce una bella amicizia coi giallorossi romagnoli, rotta nel ’93, come si può leggere anche nella sezione “Rivalità”.

tifosi carpi
Una coreografia della curva del Carpi

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Rivalità: -Modena: rivalità storica, di campanile, molto sentita. L’avversità verso Modena ha profonde radici lontane. In alcune rare occasioni la piccola Carpi ha superato, sia in campo che sugli spalti, la grande Modena, anche se, va detto, che nella Sud modenese esiste una sezione di tifosi provenienti da Carpi. -Empoli: inimicizia risalente ai primi anni di C1 dell’Empoli dopo i primi due anni di Serie A, quindi all’incirca a cavallo tra gli anni ‘80 e i ‘90, con scontri e scaramucce sia a Empoli (90/91) che a Carpi, che hanno portato a diffide in casa empolese. Nell’ultimo Carpi-Empoli del settembre ‘13, partita di andata del campionato in corso, un gruppo di ultras del Carpi eluse i controlli, introducendosi nella zona riservata agli ospiti, arrivati a bordo di un pullman, cominciando a inveire contro gli empolesi, lanciando loro qualche bottiglia. Dopo la partita un gruppo di tifosi aggredì due coppie di ragazzi empolesi, che stavano salendo a bordo della loro macchina, procurando lesioni a uno di loro e frantumando un vetro dell’auto. A seguito di questi incidenti 13 carpigiani sono stati raggiunti da diffide che sono andati da uno a tre anni, a seconda delle responsabilità. -Mantova: vecchia rivalità, nata intorno alla fine degli anni ’80. Nel 93/94 centinaia di ultras in treno cercano il contatto con gli odiati virgiliani senza riuscirci. -Ravenna: dalla rottura dell’amicizia saranno visti come acerrimi rivali, coi quali ci saranno alcuni scontri negli anni successivi. Nel 02/03 gli emiliani si presentano a Ravenna in due pullman non scortati e avvengono duri scontri, mentre al ritorno i ravennati arrivano poco numerosi e in ritardo. -Centese: antica rivalità, anche se per diversi anni le due squadre non si sono incontrate. Scaramucce a Cento nel 2002/03. A Carpi, nello stesso anno, gli ospiti non si presentano. -Monza: proprio coi brianzoli arrivano, al termine di una partita giocata in casa, le prime diffide (vedi anche sezione “Storia del tifo a Carpi”). -Fiorenzuola: tifoseria tradizionalmente rivale; in trasferta a Fiorenzuola, nel 94/95, arrivano nuove diffide dopo quelle di Monza. Successivamente non vengono quasi più considerati. -Rimini: nel precampionato 97/98, durante una partita di Coppa Italia nasce una grande rivalità coi romagnoli, coi quali ci sono scontri al termine della partita a casa loro, che si ripetano a Carpi l’anno successivo. -Suzzara: storica, antica rivalità di confine, risalente agli anni 80, sfociata spesso in tafferugli. Nel 2008/09, in Serie D (girone D), il derby si rinnova: a Carpi gli ospiti si presentano in un buon numero, coi locali intenti a contestare due dirigenti del Suzzara, ex Carpi, mentre al ritorno i carpigiani si presentano altrettanto numerosi prendendo alcuni striscioni agli avversari, ma facendoli poi ritrovare per scherno. -Sassuolo: vecchia rivalità; nel 99/00 a Sassuolo, caccia ai tifosi locali fin dentro il loro settore. -Riccione: nel 05/06, all’ultima giornata, a Riccione, i carpigiani cercarono i locali fin dentro il loro bar, visto che l’anno prima, a Carpi, avevano tenuto un atteggiamento di sfida. -Rovigo: piccole scaramucce in Carpi-Rovigo 2002/03. -Venezia: i veneziani hanno un vecchio gemellaggio coi modenesi, e questo basta per averli come nemici…-Piacenza: rivalità sentita sin dai primi anni 90. -La Spezia, -Casale, -Baracca Lugo, -Pro Sesto, -Chievo Vr, -Massese: tutte fiere rivalità targate anni 80-90, ora poco sentite.

curva carpi
La curva del Carpi

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Storia del tifo a Carpi: Il movimento ultras a Carpi nasce nel 1979, con la squadra che partecipa al campionato di Serie C appena conquistato. Il primo gruppo a sorgere è quello dei “Panthers”, in curva Nord, composto da alcune decine di ragazzi, che si ritrovano dietro uno striscione bianco e rosso, con la scritta in nero, il cui nucleo portante si ritrova al cittadino Bar Gorizia. Nel campionato 1978/79, la squadra “gira” abbastanza bene, piazzandosi a metà classifica, in un campionato difficile, mentre l’anno successivo arriva ultima, retrocedendo in Serie D, con gli odiati cugini del Modena che invece vincono il campionato salendo in B. Da tale retrocessione l’A.C. Carpi ci metterà quasi dieci anni a riprendersi, militando nel limbo dei dilettanti fino al 1988, ragion per cui sono anni durissimi per il movimento ultras carpigiano appena nato: il campionato di Serie D, poi chiamato Interregionale, non propone attrattiva o interesse. Comunque gli ultras a Carpi sopravvivono, anche se non sempre con continuità, con la squadra che arriva sempre seconda o terza, ad un passo dalla promozione. Ci si ritrova, in quel periodo, per sostenere i colori biancorossi prima col nome “Ultras Carpi”, poi dietro lo striscione “Gioventù Biancorossa”, quantomeno nei momenti topici della stagione, o nelle partite più importanti, però con poche soddisfazioni, visto che si assiste alla promozione di squadre senz’altro meno importanti. Sono anni bui, in cui tanti ragazzi si organizzano cercando qualcosa di meglio dell’Interregionale, dividendosi letteralmente in due gruppi: quelli che seguono la Reggiana e quelli che seguono il Bologna, squadre vicine, militanti in quegli anni in Serie B o C, entrambe con una forte rivalità e avversione per Modena. Risalgono infatti alla metà degli anni 80 la nascita dei “Forever Ultras sezione Carpi” e del “Mucchio Selvaggio Carpi”, rispettivamente tifosi di Bologna e Reggiana. Il fatto poi che tali tifoserie fossero ai tempi gemellate, non faceva altro che incoraggiare i ragazzi di Carpi a tifare Bologna o Reggiana, soprattutto nei derby elettrizzanti con l’odiata Modena, in cui decine e decine di carpigiani tifavano colori rossoblù e granata, mentre ben pochi sono quelli che parteggiano per la squadra modenese, della quale Carpi è tradizionalmente città ostile. In contemporanea, altri sport attirano a Carpi l’attenzione dei giovani, soprattutto la pallavolo, sia femminile, con la Goldoni, che maschile, con la Steton. I carpigiani si stringono in particolare a quest’ultima, che lotta per due anni, in un palazzetto stracolmo, per salire in A1, e poter sfidare così la Panini Modena, senza però riuscirci. Nella seconda metà degli anni 80, anche il Basket, con la Scat, attira gente al palazzetto. In tali anni si ricordano incidenti coi padovani (Scat), Imola (Goldoni) e Mantova (Steton), ma dopo poche emozionanti stagioni mai un altro sport di squadra diverso dal calcio arrivò a tanto. Intanto il Carpi arriva perennemente secondo; in quegli anni si ricordano le trasferte a Cento, Suzzara e, soprattutto Sarzana, con 200 carpigiani al seguito. Nell’estate ’88 arriva, dopo l’ennesimo campionato chiusosi al secondo posto, il ripescaggio in C2, per cui sale in città l’entusiasmo, che porta ad un fiorire di gruppi e compagnie che si avvicinano al “Cabassi”, ai colori biancorossi. Il campionato di C2 1988/89 è una marcia trionfale, lo stadio si riempie di gente e alcune trasferte, come le invasioni di Novara, Suzzara e Sassuolo, sono memorabili. Nel 1989 nascono molti gruppi: i ragazzi di alcune “compagnie” cittadine si avvicinano al Carpi dimenticando vecchi rancori e rivalità dietro nomi come “Guidati dal Lambrusco”, “Orgasmo Biancorosso”, “Fedayn”, “Boys del bar Dorando” e “Hooligans del bar Roma”, mentre quelli del Mucchio Selvaggio abbandonano il “Mirabello” di Reggio Emilia per confezionare un nuovo enorme striscione, sposando i colori biancorossi. La festa della promozione in C1 in casa col Varese, comunque aritmeticamente acquisita, è bellissima per tutta la città, con caroselli di auto e la curva Nord del “Cabassi” completamente coperta dall’enorme striscione “Forza magico Carpi”. Si gettano le basi di un vero movimento ultras a Carpi per gli anni successivi, in cui mai mancherà l’apporto per i colori biancorossi, anche se la ricca Carpi non sempre mostra grande attenzione verso la squadra. La città si sveglia, tanto che viene costruita, di fronte alla tribuna centrale e alle laterali in legno, una tribuna a gradoni (settore distinti) in prefabbricato, che porta la capienza dello stadio a 6.000 posti. Nell’ottobre ’89 si gioca, davanti a un “Cabassi” esaurito, l’attesissimo derby col Modena. Il tifo indiavolato non porterà però altro che un (giusto) pareggio. Il campionato è memorabile, sia per il tifo, organizzato prevalentemente dal “Mucchio Selvaggio”, che per il comportamento lusinghiero della squadra che sfiora il 5° posto, che avrebbe garantito la partecipazione alla Coppa Italia maggiore. Nel derby di ritorno, a Modena, saranno alcune migliaia i carpigiani presenti, ed anche le altre trasferte vengono affrontate in buon numero. Non mancano poi le coreografie, ben organizzate. Le curve del “Cabassi” vengono ampliate con gradoni in tubi-innocenti, ma archiviato il primo campionato in C1, passeranno molti anni prima che si rinverdiscano i fasti della prima stagione. Sia il 90/91, con memorabili trasferte a Mantova e Piacenza, che il 91/92, vedono il Carpi salvarsi all’ultima giornata, con trasferta finale a Empoli. Gli ultras comunque si consolidano e, intorno al 1992 si formano i “Mods” e i “Wild Dogs”. Nel 1992/93 il Carpi, dopo un avvio promettente, conosce una grossa crisi, che porterà a un’ingloriosa retrocessione, resa ancor più amara dall’invalidamento dei punti conquistati da tutte le squadre contro il fallito Arezzo, unica compagine con cui il Carpi aveva vinto entrambe le gare. Gli ultras, per la prima volta, premono contro i cancelli dell’antistadio, per regolare i conti con alcuni giocatori, pratica che si ripeterà tante volte anche negli anni a venire. Gli ultras seguono comunque e ovunque la squadra e compaiono i ragazzi della “Nuova Guardia”, che diventeranno poi il “Collettivo Avariato”. Nel corso dell’estate c’è comunque un provvidenziale ripescaggio in C1, categoria nella quale, proprio in quell’anno (93/94) scende il Bologna, contro cui i carpigiani si fanno valere, sia in trasferta, con 500 ultras al seguito, che in casa, dove riportano tra l’altro una storica vittoria. Nel 94/95 arrivano le prime diffide: una quindicina col Monza in casa, bissate da quelle in trasferta a Fiorenzuola. La Nord però non molla, anzi, nascono nuovi gruppi come gli “Sconvolti” e il “Nucleo”, mentre altri si sciolgono. La triade “Mucchio Selvaggio”, “Wild Dogs” e “Collettivo Avariato” da quel momento in poi guiderà la curva. Al ’94 risale anche l’ultima delle rare trasferte in cui la tifoseria carpigiana non sia stata presente. Negli anni successivi il Carpi continua a salvarsi senza entusiasmare, ma ci sono comunque momenti importanti, come le trasferte del 94/95 a La Spezia e a Ravenna. Si arriva al 1996/97, con la società, composta dal vecchio presidente Saltini, che finalmente cambia allenatore (via De Biasi), e si qualifica ai Playoff per la B, fallendo per poco la promozione contro il Monza nello spareggio di Ferrara (cosa che sa di partita venduta da alcuni giocatori e mister De Canio). L’anno, sul piano ultras, parte subito positivamente e migliora cammin facendo, con esaltanti trasferte e vittorie, su tutte quelle col Modena, sia in casa che, storica, in trasferta, con successivi calorosi festeggiamenti. A Saronno, semifinale di andata Playoff per la B, sono sette i pullman di carpigiani al seguito, mentre a Ferrara, nella finale, partecipano circa in 4mila. L’epilogo è amaro, duro da digerire, anche perché la città aveva risposto alla grande, una volta tanto. L’anno successivo sarà l’ultim
o decoroso in C1, infatti la società annega in un mare di debiti, contratti nel precedente anno. Nell’estate ’97 gli ultras, come sono soliti fare da alcuni anni, partecipano al ritiro in montagna con entusiasmo, dormendo in tenda al fine settimana, a fianco del campo d’allenamento. La squadra è davvero scarsa e si salva solo grazie alla grinta di mister De Vecchi, e col costante appoggio della curva. Il 98/99 è l’ultimo, davvero incredibile, anno di C1: perdendo in casa col Siena il 6 gennaio il Carpi è praticamente già retrocesso a metà campionato. Dopo 10 anni arriva quindi la retrocessione in C2 e l’anno dopo il Comune elimina le vecchie e gloriose tribune laterali del “Cabassi”, sostituendole con tribunette nuove. Il campionato di C2 non è certo esaltante, tanto che il Carpi, per il secondo anno consecutivo, arriva ultimo. A nulla serve l’impegno degli ultras, sempre presenti, da Sora a Teramo, da Sassari a Tempio, dove la caccia all’arbitro, dopo una direzione scandalosa, porta alla squalifica del “Cabassi” (col Mantova si gioca sul neutro di Padova). Si torna quindi nei Dilettanti, ma quando si crede d’aver toccato il fondo, arriva il peggio: la società passa in mano a diversi gruppi di affaristi e la Lega la dichiara fallita. Segue la radiazione e l’inserimento nel campionato di Eccellenza, girone romagnolo: è la fine del glorioso A.C. Carpi, nasce il nuovo Calcio Carpi. Il 2000/01 è un campionato disastroso (10° posto finale), vissuto dagli ultras nei distinti (le curve restano chiuse), sempre presenti in campetti di periferia o paesini sconosciuti. Il 2001/02 parte meglio, in panchina siede una vecchia bandiera del calcio locale e la squadra è abbastanza buona, tanto che, una volta cacciati alcuni dirigenti avventurieri, con la società in mano a una persona seria, si lotta per un campionato di vertice, duellando con la Pavullese fino in fondo. Intorno alla squadra c’è un certo entusiasmo e le presenze aumentano, anche tra i giovani, che crescono attorno alla vecchia guardia. Buon anno anche 2002/03, infatti, dopo la promozione dall’Eccellenza ottenuta con gli spareggi di Sacile, il Carpi ritorna in Serie D, da dove lo storia degli ultras a Carpi era nata. L’inizio non è dei più promettenti, il campionato si rivela un mezzo disastro e la società deve rifare la squadra in corso d’opera, grazie anche al carpigiano Salami, che entra a dare una mano al presidente. Con l’avvicendamento in panchina si cambia marcia ed arriva una meritata salvezza. Nel corso dell’anno, mentre i tifosi avversari latitano, in curva nascono nuovi gruppi come la “Puccionaia”. Dall’estate 2003, senza più smettere, si inizia a partecipare, prima come singoli poi come gruppo, ai “Mondiali antirazzisti”, che si svolgono prima a Montecchio poi a Casalecchio del Reno. Nel 2003/04 Salami rileva la società, che regge per anni con grande profusione di passione e denaro, ma con scarsi risultati, presentando in panchina la vecchia gloria carpigiana Bobo Notari, che porta il Carpi a una più o meno tranquilla salvezza. Alcune trasferte, come quelle di Cattolica, Chioggia, Urbino e Poggio Rusco, sono per vari aspetti da ricordare. L’anno successivo (04/05) è un mezzo disastro e succedono cose incredibili: si vedono cinque allenatori in panchina, uno dei quali (Presicci) sostituisce un giocatore giovane con un “vecchio”, non rispettando le regole federali, facendo così perdere a tavolino una partita vinta 3-0 sul campo. La salvezza arriva solo all’ultima giornata, a Rodengo, ma il dopopartita vede gli ultras riprenderla con alcuni giocatori ridicoli, più che festeggiare. Durante l’anno s’incontrano alcune tifoserie vere, come Pergocrema e Trento. Quest’ultimi si presentano minacciosi a Carpi, senza dar però seguito al loro atteggiamento, mentre al ritorno, sul neutro di Montebelluna, tengono ben altro comportamento, passando quasi tutta la gara a bere insieme ai carpigiani. Nel 05/06 salta la fusione con un’altra squadra minore di Carpi; il presidente Salami non molla e, seppur con pochi mezzi allestisce un buon team. Il campionato è particolare, perché c’è il Cervia protagonista della buffonata televisiva del reality “Campioni”, battuto sia in casa (2.500 spettatori) che al ritorno, in diretta tv. I Playoff verranno mancati per un soffio, a causa di una clamorosa papera del portiere, a tempo scaduto, con un tiro da lontano. Arriveranno l’anno dopo i Playoff, con l’epilogo finale del girone col Castellarano, ma il Carpi si fa battere 5-0, davanti a 600 ultras carpigiani in trasferta, vanificando tutto. La squadra, affidata ancora, come l’anno prima, a Notari, si fa forte dei ben 42 gol della coppia Ghepardi-Roncarati, ma la C2 resta un sogno. L’anno dopo, il 2007/08, finisce pressappoco come il precedente, perdendo i Playoff sempre col Castellarano, anche se la sconfitta (1-0) è meno umiliante di quella dell’anno prima. Il campionato lo vince invece l’incredibile Giacomense. L’anno successivo inizia con la Coppa Italia di Serie C a Ferrara in pieno agosto, dove i carpigiani si presentano in buon numero, ma la “nuova” rivalità non dà luogo a incidenti. Nel frattempo arriva il 2009, l’anno del centenario del Carpi. Nel corso dell’estate avviene la fusione saltata alcuni anni prima, superando consolidate rigidità, e una nuova intraprendente società affianca Salami. Si respira un buon entusiasmo, sia per la nuova società che per il centenario, non festeggiato però a dovere, a parte la realizzazione di un libro. L’inserimento del glorioso Pisa, retrocesso dalla B e fallito, nello stesso girone del Carpi, spenge un po’ gli entusiasmi. Saliranno, manco a dirlo, i toscani. L’anno 2009/10 parte male, ma con una vigorosa correzione di rotta, col cambio di allenatore e metà squadra a gennaio, è un trionfo, fino a raggiungere il 2° posto che vale i Playoff, dove, vinti quelli del girone, il Carpi arriva alle fasi finali, vincendo a Lamezia Terme, in una memorabile trasferta in treno con 37 ultras al seguito, ma perdendo incredibilmente la finale di ritorno col Pianura di Napoli, dove erano scesi con un pullman, per 8-2, dopo aver vinto 5-0 in casa!! Nel 2009 nasce il nuovo gruppo “Fighters”. Nel corso dell’estate arriva, benedetto, il ripescaggio, che riporta Carpi dopo dieci anni tra i professionisti, in C2, o meglio, nella 2^ Divisione Lega Pro, come si chiamava allora, con tutte le sue stupide, rigide regole, come le limitazioni sugli striscioni, i biglietti nominali, la tessera del tifoso, ecc. Nel 2010/11 si impone alla parte più calda del tifo di traslocare in tribuna laterale, per lasciare un certo spazio agli ospiti. Il girone non è certo irresistibile e il Carpi parte alla grande. Strada facendo si incontrano tifoserie serie, come L’Aquila o Chieti e si ritrovano i carraresi e gli amici fanesi. In un duello tiratissimo, il Carpi riesce, grazie anche al giudice sportivo, ad avere la meglio sulla Carrarese. I biancorossi approdano dritti dritti in prima divisione, la vecchia C1. Una cavalcata esaltante per i carpigiani, presenti ovunque in buon numero, da Villasimius, nel centro della Sardegna, fino ai 700 dell’ultima giornata a Prato, dove viene festeggiata la promozione, con caroselli gioiosi come non capitava da tanti anni. Si raggiunge anche la finale di Coppa Italia di categoria, persa a Castellammare di Stabia, davanti a 20 tifosi al seguito. La stagione si conclude con una mega-festa allo stadio lunedì 17 giugno, dove sono invitati anche presidente e sindaco: un pretesto per parlare del ritorno in C1, insieme a tifoserie amiche, giocare a calcetto, vedere filmati storici, bere centinaia di pinte di birra. L’anno successivo, 11/12, la tifoseria non può godersi il campionato fino in fondo, perché i lavori di ristrutturazione del “Cabassi”, costringono la squadra a disputare l’intera stagione regolare al sempre semivuoto “Giglio” di Reggio Emilia. L’unica gara giocata davvero in casa è la semifinale di ritorno dei Playoff col Sorrento. Per la seconda volta nella sua storia il Carpi sfiora la promozione nella
serie cadetta, proprio nei giorni in cui uno sciame sismico inginocchia tutta la Bassa modenese. Motivi di “ordine pubblico” consigliano di far disputare la finale Playoff di ritorno, contro la Pro Vercelli, al “Braglia” di Modena, dove il Carpi viene sconfitto 3-1. Risultato a parte, è un anno molto sofferto per il tifo organizzato, in quanto schierato senza dubbi contro la legislazione repressiva in materia di tifo calcistico, contrario a tutte le assurde restrizioni, in primis la tessera del tifoso. Non sottoscrivendola sono state fatte alcune trasferte (Pavia, Terni, Vercelli, ecc.) senza poter entrare. Nel 2012/13, al termine di una stagione travagliata, iniziata a fari spenti, con tanti dissapori dovuti a strascichi dell’anno precedente, arriva una grande, inaspettata gioia, nonostante l’inserimento nel girone A, tornato a essere composto da squadre del centro-nord, del Trapani e della corazzata Lecce. Gli ultras riprendono il loro posto in curva Nord, nel vecchio e brutto “Cabassi”, ribattezzato “Lamiera Stadium”. La squadra dopo aver battuto il Lecce in casa a Natale, ha una flessione, per poi risalire con mister Brini fino ai Playoff. La curva organizza alcune discrete coreografie, ma in trasferta, senza tessera, i ragazzi della curva riescono ad entrare, con alcuni escamotage, solo in pochi posti: Bolzano, Chiavari, Lumezzane e pochi altri stadi, compreso il “Via del Mare” di Lecce, in occasione della finale Playoff di ritorno. Dopo un viaggio allucinante, con ogni mezzo, oltre 200 tifosi conquistano, insieme al Carpi, per la prima volta nella loro storia, la Serie B. La città impazzisce di gioia, si festeggia fino al mattino, attendendo prima il rientro della squadra, poi il grosso degli ultras. Viene stampato tanto materiale per rendere ancora più storico quello che fino a pochi anni fa era solo un sogno. Il 2013/14 è il primo storico campionato di B mai giocato dal Carpi nella sua storia ultracentenaria, e finalmente si può dimenticare la delusione di Ferrara 1997. La promozione viene festeggiata anche con l’uscita di un bellissimo libro sulla storia del Carpi e di Carpi, scritto da giornalisti appassionati, e dalla realizzazione di un bel dvd. Nonostante il palcoscenico importante conquistato i “Guidati dal Lambrusco” restano fedeli al loro modo di essere ultras, quindi nessuno striscione dichiarato, né coreografia né tessera, poi a metà anno riescono a strappare alla società la realizzazione della Away Card “Il magico mondo”, come ottenuto da tante tifoserie rispettabili. Decidono di spostarsi nei Distinti, sia per essere più vicini alla squadra, sia in spregio delle indicazioni di chi pensa di poter spostare i tifosi a proprio piacimento, in tutti i settori che vorrebbero loro. Il nuovo campionato inizia in modo sgradevole, la prima col Padova il Carpi deve giocarla a Modena, con grande disappunto del gruppo principale, perché il “Cabassi” non è pronto, e in quella serata salta pure la luce, ma poi va anche peggio, perché alla seconda, durante un tentativo di arrivare a contatto con gli empolesi, molti ragazzi vengono identificati e partono un sacco di diffide, cui ne seguiranno altre nel corso dell’anno; a sostegno delle spese legali vengono organizzate una serie di feste, una volta al mese, sul tema “diffidate dalle apparenze”, nei vari bar e locali della città. La B porta e riporta ad avvicinarsi alla squadra molta gente, quindi nascono nuovi gruppi, nuovi e volenterosi come i “Casual” e, in curva Nord, i destroidi “Irriducibili”. Calcisticamente parlando l’anno è buono, salvezza senza patemi, anzi per un certo periodo si sognano i Playoff. Il Carpi si toglie grandi soddisfazioni come la vittoria nel derby a Modena. Impressionante la corsa di Cico Concas per tutto il “Braglia” per andare a festeggiare la rete sotto gli ultras, così come il trattamento ricevuto dai presunti tutori dell’ordine, con trasferta obbligata su pullman stipati stile deportati per i non tesserati, che unita alle misure grottesche della vendita dei biglietti (vedi anche sezione “Curiosità”), fanno finire il derby sulle cronache nazionali. Intanto si ripubblica una fanzine e vengono realizzati nuovi murales allo stadio. Nell’anno 2014/15 avviene l’impensabile trionfale cavalcata verso la Serie A: il Carpi finisce primo in classifica con 80 punti e solo 6 sconfitte, pur partendo con una squadra giovane, volenterosa, fatta con pochi soldi e pochi nomi, e con un mister navigato in cerca di riscatto come Fabrizio Castori. Viene stampato parecchio materiale e fatte parecchie feste “Diffidate dalle apparenze”, per continuare ad aiutare i ragazzi ancora fuori per diffida, ma soprattutto viene realizzata la grande campagna “Il Carpi solo a Carpi”, dove si è riusciti a smuovere e mobilitare buona parte della città, man mano che si delineava la possibilità della promozione. Purtroppo, come ben si sa, Comune e società non hanno voluto trovare il modo di giocare a Carpi l’incredibile campionato della massima Serie, costringendo la squadra all’esilio addirittura a Modena e rovinando buona parte della gioia della promozione. Peccato anche per la festa promozione, mal gestita e mezza rovinata da una radio locale, ma vedere la città imbandierata per tutta l’estate è stato molto emozionante e inusuale per queste parti. Durante l’anno non tutto è andato bene perché un giocatore della vecchia guardia come Concas, è stato squalificato per doping, ha sbagliato, ma gli ultras non dimenticano quanto ha fatto per loro. Le soddisfazioni sono state comunque tante, come pareggiare in un “Dall’Ara” di Bologna gremito o battere entrambe le volte il Modena, soprattutto a casa loro per il secondo anno consecutivo (una statua al difensore Simone Romagnoli, marcatore del secondo gol a Modena). L’artefice del Carpi dei miracoli è sicuramente di Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli: con lui il Carpi è salito dalla D alla Serie A, e giustamente quest’anno (esattamente dal 1° luglio 2015) è andato a mettersi in gioco in una grande piazza come quella di Napoli.

coreografia carpi
Coreografia del Carpi

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Curiosità: -Nella recentissima gara casalinga col Milan di domenica 6 dicembre 2015, esposto all’entrata in campo, accompagnato dai fumogeni, lo striscione “Forza e coraggio: undici leoni all’arrembaggio”. -Riuscita male la coreografia degli “Irriducibili”, con cartoncini bianchi e rossi, in Carpi-Inter 15/16, 2^ giornata di Serie A. -In trasferta i carpigiani si presentano in due blocchi, benché presenzino quasi sempre in discreto numero: gli “Irriducibili” da una parte, che fanno quadrato coi loro striscioni, e dall’altra parte tutti gli altri gruppi e gruppetti, che quest’anno di A 15/16, hanno deciso di seguire la squadra solo in trasferta, perché, come dicono loro: “Il Carpi deve giocare a Carpi”. Questa decisione è stata resa nota con un comunicato del gruppo “Guidati dal Lambrusco”, con il quale hanno annunciato “A Modena non ci saremo”, durante la tradizionale kermesse “Fiumi e km”, consumatasi nel giugno 2015, come tutti gli anni, nella zona antistadio. Uno strappo apparso subito non ricucibile, una prima volta per il tifo organizzato carpigiano: neanche quando il Carpi fu costretto all’esilio a Reggio Emilia nel 2012 in Prima Divisione Lega Pro, perchè era diverso, cioè si attendeva solo che terminassero i lavori al “Cabassi”, che portarono a 5mila spettatori la capienza, comunque troppo pochi per la A, mentre il “Braglia”, al quale non si sono viste alternative, fu rimodernato e allargato a 21mila posti nel 2003. Una decisione sofferta: il Carpi va a Modena per giocare la prima Serie A della sua storia e la sigla “G.d.L.”, che raduna vari gruppi del tifo carpigiano, non ne vuol sapere di lasciare il vecchio “Cabassi” per trasferirsi nel più capiente e a norma “Braglia”. Per contro gli “Irriducibili 1983”, che al “Cabassi” occupavano la Curva Nord, ribadivano la loro intenzione di seguire le partite casalinghe a Modena, rispondendo presente, sottoscrivendo in massa l’abbonamento nella Curva Sud dello stadio modenese, sperando in tutti coloro che amano il calcio e il Carpi, con l’obiettivo di riempire la curva ogni domenica (in tutto gli abbonati sono 3.709: un buon risultato tenuto conto di tutto). Al proposito, visto che, naturalmente, la curva Sud “Montagnani” del “Braglia” appartiene agli ultras modenesi e i carpigiani sono solo “ospiti”, gli “Irriducibili” hanno intrapreso diverse iniziative, ad inizio stagione, per rendere più agevoli, piacevoli e sicure le partite del Carpi a Modena. Hanno avuto un incontro coi vari gruppi che fanno parte della curva modenese, le “Vecchie Brigate” e gli altri, che gli hanno chiesto massimo rispetto per la curva e per i simboli storici che li rappresentano. Gli “Irriducibili” hanno chiesto che la tifoseria carpigiana possa andare allo stadio tranquilla. In pochi minuti si è parlato e trovato un’intesa; doveroso incontro per rassicurare tutti coloro che hanno intenzione quest’anno di seguire il Carpi a Modena, sia vecchi che nuovi tifosi. -La prima storica trasferta in Serie A è quella di Genova con la Sampdoria, nell’agosto 2015, dove il Carpi inciampa in una giornata tremenda: sotto di 5 gol, riuscirà solo a farne due per addolcire la pillola ai numerosi carpigiani al seguito. -A Palermo sono solo poche decine i temerari che affrontano la remota trasferta in terra siciliana, gara valida per la 3^ giornata del campionato di A 15/16. -Per la 6^ giornata di campionato il Carpi è di scena all’”Olimpico” contro la Roma; stavolta sono in 300 e si fanno sentire sia prima che durante la gara, incuranti del risultato (5-1 per i giallorossi) faranno un ottimo tifo con bandiere e sciarpate di buon livello. Ricevono gli applausi dello stadio quando intonano cori contro il “poveretto” Claudio Lotito. -Frosinone-Carpi, del 25 aprile 2015, 37^ giornata, è uno scontro diretto per la A, impensabile fino a poco tempo fa. Infatti, per le strane storie del calcio, il piccolo Carpi, al suo secondo anno di Serie B, potrebbe con un punto festeggiare la Serie A e, dal canto suo, al Frosinone servono tre punti per ambire allo stesso sogno, che la squadra ciociara si aggiudica, rimandando soltanto la festa degli emiliani. Striscioni e stendardi ironici contro Claudio Lotito, magnate capitolino, consigliere federale, presidente dal 2004 della Lazio e dal 2011 proprietario, in società con Marco Mezzaroma, della Salernitana, mettono d’accordo le due tifoserie, che erano al centro della farneticanti intercettazioni telefoniche intercorse tra lo stesso Lotito e il dirigente della squadra dell’Ischia Isolaverde, Giuseppe Iodice, militante nello stesso girone della Salernitana. Nei primi giorni di febbraio 2015, Iodice divulga una discussione telefonica tra lui e Lotito, in cui il presidente della Lazio afferma che la presenza di piccoli clubs in Serie A e B, come il Carpi e il Frosinone è economicamente deleteria, e spara a zero su alcune autorità dello sport italiano. Frasi inequivocabili, che non lasciano dubbi: “Ho detto ad Abodi (presidente della Lega B, ndr): se me porti su il Carpi…se me porti squadre che non valgano un ca… noi tra due anni o tre non abbiamo più una lira”. (…) “Con la mia bravura ho portato i diritti tv a 1,2 miliardi: se ci portano Latina, Frosinone, chi li compra i diritti? Non sanno manco che esistono il Frosinone, il Carpi”. Lo scandalo esplose, deflagrò proprio quando Carpi e Frosinone erano prima e seconda, e nelle stesse posizioni, nonostante la puzza di complotto, si ritroveranno a fine campionato. I carpigiani a Frosinone espongono la frase “AllA fAcciA di Lotito”, mentre i dirimpettai rispondono con “Lotito ebola”. I biancorossi in Ciociaria erano circa 300: fanno la loro parte colorando la curva con bandiere e sciarpate. -Reduce dalla sconfitta di Frosinone, il Carpi, per la 38^ giornata di Serie B 14/15, affronta, in un “Cabassi” pressoché esaurito, il Bari, in una gara che potrebbe valere la matematica promozione in Serie A: alla squadra emiliana manca solo un punto per raggiungere, per la prima volta nella sua storia, la massima Serie. Entrambi i settori carpigiani si colorano di biancorosso: in curva vengono alzati cartoncini raffiguranti la ‘A’ e lo striscione “ConquistiAmola”, mentre nei Distinti vengono agitati palloncini e srotolato lo striscione “Grazie società: un ultimo miracolo, giochiamolA qua”, che ribadisce la volontà dei gruppi dei Distinti di giocare a Carpi anche nel 2015/16. Viene esposto anche uno striscione di solidarietà per il Nepal, colpito da un devastante terremoto recente: “Il ricordo è ancora vivo…Nepal ti siamo vicino”. Durante la gara si abbatte un fortissimo temporale che non favorisce la riuscita del tifo, ma, con la gara che termina in parità (0-0), il Carpi conquista la Serie A e al triplice fischio esplode l’esultanza dello stadio e la pacifica invasione di campo. In seguito i festeggiamenti proseguono in città, dove la tifoseria raggiunge in corteo Piazza Martiri, con a capo lo striscione “GiochiamocelA qua”, per attendere la squadra. Durante il tragitto vengono accese numerose torce e alzati tanti cori. All’arrivo della squadra a bordo di un pullman scoperto vengono accese torce e fuochi artificiali e la festa continua fino a notte fonda. -Lunedì 1° giugno festa-promozione organizzata dagli “Irriducibili”, con un concerto gratuito di Andrea Mingardi. -Si gioca al “Cabassi”, il 16 agosto ’15, Carpi-Livorno di Coppa Italia: per la prima volta nella sua storia il Carpi accede al 4° turno di questa bistrattata Coppa. I “G.d.L.” espongono la scritta “Fabrizio R.I.P. Vicini alla famiglia”, in memoria di Fabrizio Cesaro, 41enne ultrà del Modena, spentosi il 14 agosto all’ospedale di Padova, dove era ricoverato da una decina di giorni. Di professione autotrasportatore, era rimasto coinvolto in un grave incidente mentre svolgeva il suo lavoro sulla A13 nei pressi delle Terme Euganee. -Nel momento storico della prima posizione in classifica del Carpi nella Serie B 2014/15, la squadra a Bologna, grazie anche alla vicinanza delle du
e città, è seguita da un buon numero di ultras, che colorano il settore con cartoncini e diverse bandiere, facendosi sentire già prima della gara, con diversi cori, fino al termine della stessa: stanno vivendo un sogno. -Lodevole iniziativa degli ultras carpigiani in trasferta a Lanciano nel marzo 2015, 33^ giornata di campionato, quando scrissero la frase “Venerdì ore 19: che Skyfo”, con ogni tifoso con un televisore di cartone disegnato in mano e la faccia dentro lo schermo. Esposta inoltre la scritta “’Sangue lacrime e gloria’ R.I.P. Matteo”, un ultrà non più tra noi. -Col Modena in casa coreografia abbastanza ben riuscita, nel dicembre 2014: fumogenata con la scritta rispolverata “Da sempre senza provincia” e lo stendardo “Carpi provincia di…Carpi”. -Anticipo del venerdì sera tra il Trapani e la sorprendente capolista Carpi, valevole per la 25^ giornata, nel febbraio 2015, con gli emiliani che scendono accompagnati da una settantina di supporters, un numero veramente buono se si considera la distanza e la giornata lavorativa. -Buon tifo dei 150 carpigiani presenti a Vercelli per la 28^ giornata del campionato di B 14/15, a febbraio, con la consueta divisione in due gruppi: lo zoccolo duro degli ultras (Guidati dal Lambrusco & C.) si posiziona al centro del settore, affiancato dai “Panthers”, sventolando bandiere e coordinando il tifo, che viene seguito anche dagli staccati (a destra guardando la curva) “Irriducibili”. I tifosi biancorossi, vedendosi negare un rigore al 45°, protestano molto; da lì a poco ci saranno dei battibecchi coi tifosi locali collocati nei Distinti. Subito i tifosi biancorossi espongono uno striscione “Ciao merde”, scatenando la curva locale con cori contro il gruppo principale della tifoseria carpigiana. -Bella coreografia in Carpi-Bologna dell’aprile 2015, con fittissima sciarpata. -Sono solo una 50ina gli ultras carpigiani presenti al “Francioni” di Latina per la 30^ giornata di B del marzo 2015: un numero piuttosto esiguo considerato il primato in classifica. Divisi come di consueto in due gruppi, pur in pochi si fanno comunque sentire. -Fabio Concas, centrocampista della squadra, ha seguito la partita Carpi-Crotone, 3^ giornata di ritorno del 31 gennaio ’15 dal settore degli ultras ed ha gioito al momento del gol con loro. -Bella coreografia, forse rimasta tale solo nelle intenzioni, nella notturna Carpi-Livorno (1-2) del gennaio 2015, con le lettere B-C-D, su cui campeggia lo striscione “In ogni categoria…su ogni campo…G.d.L. al tuo fianco”. Esposto anche lo striscione “Cico un errore non cancella la tua storia biancorossa”, riferito a Fabio Concas, pescato positivo al controllo dell’antidoping e squalificato. -“Cabassi” quasi tutto esaurito per la sfida al vertice della B 14/15 Carpi-Frosinone (gli emiliani sono avanti di un solo punto), del novembre 2014. Gli “Irriducibili”, nel loro settore, la Curva Nord, espongono il lungo striscione “Onore grinta umiltà, siete l’orgoglio di noi ultrà”. Più coreografico il settore “Distinti”, che all’inizio della partita espone la scritta “Fieri dei nostri colori”, accompagnata da una “cartata”. I tifosi ospiti espongono lo striscione “Frosinone…‘Carpi diem’”, divertente gioco di parole col latino (“Carpe diem” significa “cogli l’attimo”). -In Pescara-Carpi del 30 novembre 2013, esposti gli striscioni “Finalmente Away con voi” e “Grazie CFC” (Carpi Football Club). Gli ultras carpigiani infatti, grazie alla sottoscrizione della “Away Card”, fatta in collaborazione con la società, possono d’ora in poi andare in trasferta; un modo come un altro per non fare la tessera. -Discreta, ma certo non riuscitissima, la coreografia approntata per Carpi-Palermo del dicembre ’13, su cui dominava la scritta “Combattete per noi”. -In occasione di Carpi-Siena del novembre 2013, esposte le scritte “09-02-97 – 17-11-13: la storia si ripete”, per ricordare le date delle sconfitte storiche dei modenesi in casa col Carpi (2-3 l’ultima), e “Sardegna non mollare”, in sostegno al popolo sardo, fortemente colpito in quei giorni da una tragica alluvione, causante una ventina di vittime. -I “Guidati dal Lambrusco”, in collaborazione con gli altri gruppi di tifosi presenti in curva e in tribuna, contro lo Spezia, nel febbraio 2014, hanno organizzato una raccolta fondi, come già fatto per i terremoti dell’Aquila e della Bassa modenese, a favore delle popolazioni di Bastiglia e Comporto, due paesi in provincia di Modena fortemente colpiti dall’alluvione del mese precedente. Nel giorno della partita, la somma raccolta ha superato, seppur di poco, le 1.000 €. Si è quindi deciso di continuare la raccolta per qualche altro giorno, presso alcuni bar di Carpi, invitando tutti, tifosi e non, a contribuire nel loro piccolo a questa bella iniziativa. Eloquenti gli striscioni esibiti in Carpi-Ternana del 25 gennaio ’14: “12 fratelli sempre con noi”, “-balle…+controlli”, e “Vicini ai popoli alluvionati”. -A Modena, in occasione del derby Modena-Carpi del 17 novembre ’13, esposto dagli ultras di Carpi lo striscione “Discriminati presenti”. E’ stato infatti una commedia dell’assurdo il piano deciso dalla Questura di Modena per evitare incidenti tra le due fazioni. I supporters che volevano assistere alla partita, in programma di domenica alle 12,30, sono stati divisi in sei categorie, per le quali erano previste regole e settori diversi: tifosi del Carpi residenti a Carpi, tifosi del Modena residenti a Modena, tifosi del Modena residenti a Carpi, tifosi del Carpi residenti a Modena, tifosi del Modena né di Modena né di Carpi, tifosi del Carpi né di Modena né di Carpi. Un autentico rompicapo, un labirinto di restrizioni, che ha spinto tanti, soprattutto tra i carpigiani, a restare a casa. A loro volta, essi dovevano essere distinti tra chi aveva la tessera del tifoso e chi no. Col risultato che per un derby che mancava dalla stagione 98/99, c’erano circa 6mila persone, in uno stadio che ne contiene oltre 21mila; ha del paradosso se si pensa che Modena era all’epoca l’unica provincia che contava due squadre in Serie B. -Nella partita Carpi-Padova, rinviata per un guasto all’impianto d’illuminazione dello stadio “Braglia” di Modena e recuperata molto tempo dopo, gli ultras carpigiani, sistemati in tribuna, manifestarono eloquentemente il loro pensiero sulla sede di gara prescelta, con lo striscione “Orgogliosi della B…mai più qui” e con 15 minuti iniziali di sciopero del tifo. Passato il quarto d’ora lo striscione è stato rimosso ed è partito il tifo. -Molto bello il copricurva con la scritta “Forza vecchio cuore biancorosso” sfoggiato ai Playoff del giugno 2013, sia nella semifinale di ritorno col Sudtirol, in curva, dove è stato esposto anche lo striscione “Ciao Andrea fratello ultras”, sia nella finale di andata con il Lecce, nei distinti lato Nord. -Il problema principale negli anni scorsi a Carpi, ricca città di quasi 71.000 abitanti, era quello della scarsa affluenza di pubblico, vista la vicinanza di città come Bologna, Modena (20 Km.) e Reggio Emilia; con la militanza della squadra in categorie minori in passato e il fatto che praticamente non esiste alcuna sezione ultrà al di fuori di Carpi, spesso il pubblico carpigiano si è dimostrato, almeno in passato, freddo e distaccato nei confronti della squadra, e i ragazzi preferivano passare la domenica pomeriggio altrove anziché allo stadio. Ma la bella promozione in Serie B dell’anno 2012/13, la splendida cavalcata solitaria della promozione in Serie A nel 2014/15 e lo spicchio di Serie A di quest’anno (15/16) hanno inevitabilmente e naturalmente portato nuova linfa ed entusiasmo all’ambiente. -I “Guidati dal Lambrusco”, dopo la prima forte scossa di terremoto avvenuta nel modenese il 20 maggio ’12, si attivarono subito per raccogliere dei soldi da destinare ai paesi più duramente colpiti. In occasione della semifinale Playoff col Sorrento, del 27 maggio ’12, venne organizzata una colletta, che sarebbe poi continua
ta in caso di ipotetica finale. In occasione della seconda forte scossa del 29 maggio, ci si ritrovò a vivere l’emergenza di persona e i “G.d.L.” si resero subito conto che una seconda colletta non sarebbe bastata, e avrebbero dovuto fare di più, quindi misero in vendita, il giorno della finale, diverse magliette con la scritta “Io non tremo”, vendita proseguita anche per tutto il mese di giugno. La risposta della gente fu molto positiva. I soldi raccolti vennero donati alle scuole di Rovereto. Sempre agli stessi istituti vennero versati i soldi portati di persona dai ragazzi della “Nuova Guardia” Albinoleffe, in occasione della partita giocata a Carpi contro la formazione bergamasca il 07 ottobre 2012. -Bellissimo il nuovo striscione sfoggiato dagli “Irriducibili 1983” nella curva Nord del vecchio “Cabassi”, tuttora uno dei vanti del gruppo, in Carpi-Spezia del febbraio 2014. -Pressochè sempre presenti le pezze “GdL sez.diffidati -daspo +asbò” e “Io tifo Carpi-Jucundidas” (il primo nome della squadra era Jucundidas Carpi). -In curva, negli anni ’80-’90, bellissimo il bandierone, che di solito veniva steso sulla pista ciclabile “Forza magico Carpi Gioventù Biancorossa Commando Ultrà”.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Fedayn, Boys Dorando, Avvinazzati, Ultras, Mods, Hooligans del Bar Roma, Viking, Gioventù Biancorossa, Collettivo Biancorosso, Quelli della Laterale, Boys, Devils, Wild Kaos, Orgasmo Biancorosso
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Carpi Autonoma, Impertinenti, Sconvolti, Fedelissime in Laterale, Gruppo Cosmico, Nuova Guardia, Goodfellas, Vecchie Spugne, Msc Vecchio.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2010: Nuove Leve 2013-A som semper che.
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La curva del Carpi

Liberi pensieri: ”Protti non si tocca”, riferito al bomber Stefano Protti, con un passato anche nell’Empoli, fratello del più famoso Igor (Empoli-Ca 93/94); “09-02-97 noi con voi nella storia, grazie ragazzi!!!”, per festeggiare la prima storica vittoria a Modena (96/97); “Emanuele noi non ti abbiamo Cancellato” (Ca-Monza 96/97, riferito all’attaccante del Monza Emanuele Cancellato, in forza l’anno precedente, il 95/96, al Carpi, che evidentemente era rimasto ancora nel cuore dei carpigiani); “Il cuore batte per voi”, “A.a.a. cercasi società” (Modena-Ca 97/98)“; “Ogni maledetta domenica” (2010/11), “Bentornati a casa” (Ca-Sorrento, semifinale Playoff 11/12), “No TdT” (no alla tessera, Carpi-San Marino 12/13 – Lecce-Ca, finale Playoff 12/13 – Ca-Padova 13/14); “Ciao Andrea fratello ultras” (Ca-Sudtirol, semifinale Playoff 12/13), “Uniti per vincere” (12/13), “2013-2014 un anno indimenticabile” (Ca-Lanciano 13/14), “Laziali liberi” (per solidarietà ai numerosi laziali arrestati e detenuti ingiustamente a Varsavia in Europa League; Ca-Varese 13/14); “I tuoi valori e virtù simbolo di un calcio che non c’è più. Patciu uno di noi”, dedicato alla bandiera dal gennaio 2010 a Carpi Lorenzo Pasciuti, “08/02/1984: 30 anni di abusi”, in ricordo del trentesimo anniversario dalla scomparsa dell’ultrà triestino Stefano Furlan, causata da violente percosse ricevute dai celerini dopo una partita di Coppa Italia contro l’Udinese (Ca-Spezia 13/14); “Da sempre senza provincia” (Ca-Modena 13/14), “2009-2013 squadra e società orgoglio di questa città” (Ca-Juve Stabia 13/14), “Combattete per noi” (Ca-Palermo 13/14), “09-02-97/17-11-13: la storia si ripete”, in riferimento a Modena-Carpi 2-3 (Ca-Siena 13/14); “Per tutti i puffi è Birba la minaccia, ma non chi in giro ruba, uccide e spaccia” (Carpi-Crotone 13/14), “Con te anche di notte…(cartoncini blu con tanti lumini che fanno effetto-notte) il cielo diventa biancorosso” (con cartoncini bianchi e rossi), coreografia, “Solidarietà agli operai di Terni” (Carpi-Ternana 14/15); “Un’altra stagione…con il cuore e la passione (Ca-Varese 14/15), “No al calcio senza tifosi” (Ca-Pescara 14/15), A Lotito un saluto condito” (Ca-Entella 14/15), “Lotito il tuo calcio ci fa Skyfo” (Ca-Spezia 14/15), “Per noi sempre al primo posto” (minicoreogr. in Ca-Perugia 14/15), “Kelavativo”, riferito a Ivan Kelava, portiere preso in prestito dall’Udinese, che ha giocato una partita sola, prendendo due gol: lo striscione dice tutto (Ca-Trapani 14/15); “Il Carpi A Carpi” (Ca-Lanciano 14/15), “ArrivederC1” (Modena-Ca 14/15), “Il Carpi SOLO a Carpi” (Ca-Pescara/Bologna 14/15 e trasferte 15/16), “Onore ai martiri delle Foibe” (14/15), “GrAzie”, copricurva (Carpi-Catania 14/15), “Noi tifiamo per Alice” (Ca-Fiorentina 15/16), “Avanti con Sannino onoriamo questo cammino” (il 29 settembre ’15 Giuseppe Sannino subentra a Fabrizio Castori, mister della promozione in Serie A. Il 3 ottobre esordisce vincendo 2-1 in casa col Torino, prima storica vittoria del Carpi in A. Il 3 novembre viene esonerato, dopo 5 gare e l’ultimo posto in classifica; 15/16).

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