A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: –Boys S.A.N. (Squadre d’Azione Nerazzurre): i Boys nascono esattamente il 26 gennaio 1969, con l’intuizione del mago Helenio Herrera, che introduce il concetto di tifo organizzato, anche in trasferta, da una “scissione” ad opera di alcuni ragazzi dall’”Inter Club Fossati”, creando così di fatto il primo gruppo ultrà al seguito dell’Inter. Il nome è ispirato a “Boy”, un ragazzino dispettoso protagonista di una serie a fumetti pubblicata sul giornale ufficiale dell’Inter. Il primo striscione viene utilizzato fino al ’78, sia in casa che fuori. A partire dal 1977 viene, anche se per poco, utilizzato, unitamente al primo striscione dei Boys, un altro striscione fino al 1979, con la dicitura (udite, udite) “Lotta dura senza paura”. Dal ’79 all’81 viene utilizzato per la prima volta lo striscione con anche la dicitura S.A.N. (alcuni sbagliavano con San Siro…), che finirà in mano atalantina.

Altri Gruppi ultras esistenti: –Ultras 1975 (nascono nel ’75, ma fino al ’79, quando assumeranno una posizione rilevante, le apparizioni dello striscione in curva sono sporadiche. Nel ’79, appunto, viene realizzato lo striscione gigante “Forever Ultras”. Gli anni ’80 sono i più belli del gruppo, forse perché anche il clima della curva Nord è diverso. Nel 1995 viene modificata la denominazione, da “Forever Ultras” a “Ultras”, a seguito di una ristrutturazione generale e direttiva. Il gruppo, mantenendo come simbolo un indiano Apache, a metà anni 2000 è portato avanti da nuove leve, che hanno una certa autonomia all’interno della curva. Sono di destra ma contrari a mischiare tifo e politica),-Viking (tra i gruppi più vecchi, essendo nato nel 1984, le cui redini sono state per molti anni nelle mani di gente scafata e esperta, che l’hanno portato a essere un gruppo dal tifo massiccio, determinato, oltranzista. Non facile comunque il ricambio generazionale dello stesso, il cui simbolo ufficiale è lo stemma di Milano sormontato da due asce bipenne), –Irriducibili (gruppo più oltranzista della Nord, nasce nel 1988/89, esponendo all’inizio lo striscione nel rettilineo, fin da allora con presenza numerosa. Confluiranno in seguito nelle sue fila membri dei disciolti “Skins”, gruppo in eterno contrasto con il resto della curva e continuamente represso dalla Digos. In quest’arco di tempo i “Viking”, che erano al lato sinistro della curva, si spostano nel settore dov’erano gli “Skins”, e gli “Snakes” prendono il posto che era dei “Viking” per circa un anno, poi gli “Snakes” abbandonano il settore e fece una brevissima apparizione il gruppo “Shining”. Nel ’92 gli “Irriducibili” entrano in Nord e continuano a crescere a vista d’occhio, a livello numerico e organizzativo. Nel 1997 avviene la fusione con la “Zona Nera”, dalla quale ereditano il nuovo simbolo, il Muttley (simpatico cane combina guai). Il numero della base aumenta ancora e viene modificato lo striscione da trasferta, coi lati tricolore, ma in alcuni stadi viene esposto “Irr 88”), Brianza Alcoolica (nasce il 22 novembre1985), –Bulldogs (nascono nell’estate 1988, con esordio del primo striscione, in tela con caratteri bianchi, nell’ottobre dello stesso anno, a Verona. Sull’onda dell’entusiasmo, il gruppo vive momenti di splendore fino alla seconda metà degli anni ’90, quando un lento ricambio generazionale ne mette a dura prova la sopravvivenza. I nuovi elementi, dopo un periodo di smarrimento e con l’aiuto di “Milano Nerazzurra” e, in particolar modo, di un suo esponente di spicco, si riorganizzano riportando il gruppo su buoni livelli: viene realizzato un nuovo striscione, i primi stendardi a due aste e raddoppiano i tamburi), –Pessimi Elementi (nascono durante il campionato 2000/01 da ragazzi dall’età media di 20 anni), –Milano Nerazzurra (nel ’79 un gruppo di affezionati dei Boys decide di staccarsi e fondare “Potere Nerazzurro”, che si posiziona al centro della curva Nord, con l’intenzione di organizzare il tifo anche dietro la porta. Nel ’79 i Boys si spostano al centro, mentre loro vanno nel settore Distinti, l’attuale anello verde. In quell’anno, in seguito alla morte del laziale Vincenzo Paparelli nel derby romano, sono costretti a cambiare nome, nasce così “Milano Nerazzurra”. Nel 1988 lo stadio di S.Siro viene ristrutturato e il gruppo si sposta nel parterre, ma la posizione risulta infelice e nel ’90 si decide di tornare al secondo anello insieme al resto della curva. mettendo lo striscione accanto a quello della “Brianza Alcoolica”. Nel 1999 viene a mancare Marco, una figura molto importante all’interno del gruppo e comincia un periodo un po’ scuro che finisce nel 2002 grazie alla volontà di ricominciare di alcuni componenti, con nuovi stimoli), –Imbastisci (gruppo nato nel maggio 1993, quando, ai margini dell’allora “Gruppo Perverso”, gravitano alcuni ragazzi nella zona sinistra della curva, guardandola dal campo, che si sgolano per la Beneamata. Tra questi la voce altisonante di quello che poi diventerà il capo storico del gruppo, che era solito incitare la squadra accompagnando le trame offensive dei giocatori gridando “imbastisciii!”: un urlo di battaglia nel quale si riconoscono allegramente in molti, cosicché, in una trasferta a Genova contro il Genoa, viene posata la pietra epocale del gruppo, che i primi tempi contava 50 iscritti) –Boys Roma (più che una sezione dei Boys, un gruppo ultrà a sé stante. Tutto inizia dalla volontà di alcuni giovani iscritti all’”Inter Club 11 Stelle”. Da questo nucleo embrionale si formano nel 1979 i “Boys sezione Roma”, persone molto attive. A Roma era già sorto un gruppo molto noto chiamato le “Pantere Nerazzurre”, che prendeva il nome dal loro capo “Er Pantera”. Sbocciò così una stretta collaborazione tra i due gruppi. La prima volta dello striscione è in occasione del derby di ritorno dello scudetto 79/80, mentre la prima trasferta “vera” avviene a Perugia, nella stessa annata. A San Siro sono collocati alla destra degli Irriducibili (con la curva di fronte), ovvero la parte della curva più vicina alla Tribuna arancio, una posizione scelta da loro e concordata coi “Boys San”), –Squilibrati (nati nel 2006), –Pitbull (2003), –Gruppo Marche, –Cuore Nero Sangue Blu, -Old Fans (gruppo dinamico nato nel 2015, che occupa il primo anello della Nord, zona sinistra guardando la curva), –Banda Bagaj (agiscono in curva Sud secondo anello da diversi anni, esperienza decennale). La Milano da Bere, Atttiliani, Cassolo Sbronza, G23 Lodivecchio, Pirati Nerazzurri, Instabili Foligno al Seguito, Gruppo Prostata, Beceri al Seguito, Rovigo Group, Bellagio Fcim Supporters.                                                                                   Settore: Curva Nord, tranne Banda Bagaj, in Curva Sud.

Amicizie: –Lazio: gemellaggio esistente ormai dall’89, molto sentito, assopitosi un po’ negli anni di Serie B della Lazio, ma che riprende vigore con il loro ritorno in A e si rafforza ulteriormente nella finale di Uefa 90/91 contro la Roma, quando all’”Olimpico” accorrono molti laziali al fianco degli interisti ed alcuni di loro vanno pure a Milano al ritorno. In Inter-Modena 02/03 la Nord espone “Non puoi spezzare le ali alle aquile laziali”. Passato alla storia lo striscione “Un saluto romano alla vera Milano”, all’incirca di fine anni ’90-inizio 2000. Nel 2003/04 a Milano l’amicizia si rinsalda ancor di più, con numerosi cori di stima e d’affetto reciproci e lo striscione “Toffolo libero!” (esponente di spicco degli “Irriducibili Lazio” implicato in brutti giri della malavita romana) in curva Nord. A scalfire il gemellaggio non c’è riuscito nessun evento, né il famigerato 5 maggio (di cui parliamo nella sezione “Curiosità”), né il passaggio di Mancini dalla panchina laziale a quella interista, né altri incroci più recenti. Delegazioni delle due tifoserie vissero insieme la vigilia della sfida del 2004/05, coi laziali che esposero “La Nord saluta gli amici interisti”. Uno dei punti più alti del gemellaggio è stato senz’altro quando, in Inter-Lazio 08/09, la Nord allestì una coreografia con la scritta “Gabriele”, fatta di cartoncini blu su sfondo di cartoncini bianchi, tricolori ai lati e, in balaustra, la scritta “Sarai sempre con noi”. A precedere la gara anche un discorso di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, sotto la Nord interista, sul luogo dove da anni le due tifoserie si scambiano materiale e saluti prima di ogni incontro, con alla cancellata attaccato lo striscione “Nel ricordo di Gabriele l’abbraccio della Nord a Cristiano Sandri”. Durante la gara esposta anche la scritta “Gli anni passano il rispetto cresce: onore all’unica curva di Roma”. A San Siro, nel 2009/10, gli interisti espongono il messaggio “Passa il tempo, passa la gente, la nostra amicizia rimane, la Nord abbraccia i fratelli laziali”, con i biancocelesti che rispondono con “1989-2009: da amici a fratelli Ave Curva Nord”. Altro momento clou dell’amicizia si ha nel maggio 2010 in Lazio-Inter (0-2), quando tutto l’”Olimpico” tifa Inter, per una vittoria decisiva nella lotta con la comune rivale Roma per il titolo. Passato alla storia lo striscione “Oh noo” dei laziali al momento dello ‘0-1’ e gli stendardi “Scudetto game over” e “Scansamose!”. Laziali in Lazio-Inter 11/12: “Noi e voi ‘il ventennio’ d’amicizia”. Numerosissime le visite e i “favori” reciproci. Vessilli laziali in Inter-Juve 13/14. “Avanti fratelli laziali!!!”, da parte interista e “Nella buona e nella cattiva sorte uniti fino alla morte, saluti all’unica curva di Milano”, da parte laziale, in Lazio-Inter 13/14. Rinsaldato il gemellaggio trentennale in Lazio-Inter (1-2) del 10 maggio 2015, quart’ultima giornata, con la Lazio in piena lotta-Champions, i laziali che propongono “Battiamo le mani ai fratelli dei laziali”. Pezza laziale in Inter-Lazio 15/16, Inter-Lazio 16/17, esposto lo striscione “La nostra amicizia vale più di un gemellaggio…ora e sempre forza Lazio!”. –Varese: vecchia amicizia, coltivata già a fine anni ’80, più strettamente tra “Boys San Inter”, “Viking Inter” e “Blood Honour Varese”. Gemellaggio ufficializzato nel 2004. Un vero patto d’acciaio, con continue visite reciproche, specie negli ultimi anni, dettato dalla stessa connotazione politica fortemente destroide. In Varese-Cesena 13/14 esposto lo striscione “C.N. ‘69”, accompagnato dallo striscione “Onoriamo la vera Milano”. Inoltre lo striscione “B.H. Varese” è stato presente in Como-Inter 02/03, Inter-Roma, ritorno finale Coppa Italia 2005, e Inter-Saint Etienne di Europa League 2014/15. Ogni anno una delegazione di ultras interisti partecipa al torneo di calcio a 7 in memoria di Claudio Meggiorin, barista di Besano (VA), tifoso di entrambe le squadre, ucciso a coltellate nel giugno del 2005 nei pressi del locale che gestiva. I “Viking” nel 2009 regalarono una targa ai varesini con su scritto “La nostra Amicizia non la rompe nessuno, Bentornati in C1!!!”. Presenza striscione “CN ‘69” a Verona, semifinale Playoff per la A 11/12, e con la Samp, sia all’andata che al ritorno, finale Playoff per la A, solito anno. Gli interisti esposero in Inter-Fiorentina 14/15 lo striscione “Ultras Varese non mollare mai”. Presenza interista a fianco dei varesini in Varese-Lomellina del dicembre 2015. Striscione “B.H.” 98 dei varesini in Inter-Bologna e Inter-Juve 15/16. Per Inter-Benevento 17/18 striscione “Sempre al fianco dei nostri fratelli di Varese”. Striscione in Inter-Parma del 15/9/18: “Fieri e orgogliosi della vostra amicizia. Avanti BH”. Presenza varesina in Inter-Napoli 18/19. –Valencia: bel gemellaggio internazionale datato 2004. Striscioncino “Ultras Yomus” Valencia in Inter-Roma 05/06, Genoa-Inter 07/08, Inter-Atletico Madrid Supercoppa 2010 a Montecarlo, Inter-Milan 12/13. Visita interista numerosa al “Mestalla” di Valencia per Valencia-Dinamo Kiev, Europa League 13/14. Fuori dallo stadio gli interisti vengono accolti col bellissimo striscione in italiano “Ottobre del 2004. E’ l’inizio di una amicizia vera. Benvenuti a Valencia fratelli della CN 69”. Alla Festa della Nord 2012 presente la pezza “Curva Nord Valencia”. Per Inter-Verona del novembre 2014, la Nord espone lo striscione “2004-2014: da 10 anni fieri di avervi al nostro fianco, Ultras Valencia e Ultras Inter uniti per sempre”, con gli spagnoli presenti in Nord con tanto di striscione; gridati cori reciproci di rispetto e amicizia. Striscione “Yomus” anche nel derby d’andata 14/15, in Inter-Fiorentina 14/15 e in Saint Etienne-Inter, Europa League fase a gironi 14/15. In Valencia-Lione, fase a gironi Champions League 15/16, del 9 dicembre ’15, una delegazione di ultras interisti era presente a fianco degli spagnoli, i quali avevano confezionato lo striscione “Benvenuti fratelli bienvenus nos frères”. Presenza interista coi valenciani anche in Monaco-Valencia, qualificazioni Ch. League 15/16. “Yomus Valencia” presenti per Inter-Barça, Champions League 18/19. –Nizza: gemellaggio dal 2013, sempre più forte. In Inter-Saint Etienne, match di Europa League, fase a gironi 2014/15 presente lo striscione “Popolaire Sud 1985” dei nizzardi, rivali dei “verdi” del St.Etienne. Presente drappo del Nizza per Inter- Milan, Inter-Roma e Sampdoria-Inter, rispettivamente nell’aprile, nell’ottobre e nel marzo 2015, oltreché col Celtic in Europa League 14/15, all’andata e al ritorno. “Ultras Popolaire Sud” presenti anche per Inter-Tottenham e Inter-Barcellona di Champions 18/19 e per Inter-Napoli del 26 dicembre 2018. –Liverpool: la Nord, in occasione di Inter-Tottenham H. 2010/11, ospitò una rappresentanza della famosa “Kop” di Liverpool, di passaggio a Milano per la trasferta di Napoli in Europa League. I tifosi dei Reds avevano chiesto agli interisti di poter esporre dei ringraziamenti per il coach Benitez che, prima di lasciare Liverpool per l’Inter, aveva donato in forma anonima la somma di 96.000 sterline all’associazione “Vittime di Hillsborough”. Gli striscioni erano: “Justice for the 96” e “Grazie Rafa, gentleman justice”. Bandiera del Liverpool presente in più occasioni, ad esempio in Juve-Inter 12/13. In Inter-Rubin Kazan, fase a gironi di Champions 12/13 esposta la frase in inglese “Hillsborough: justice the 96, may they rest in Peace” (i 96 possono riposare in pace). –Millwall: simpatia in passato. Bandiera della squadra londinese esposto in Inter-Milan 05/06.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Verona: vecchio legame nato pressappoco nell’85, forte e sentito, tanto che, nella cavalcata trionfale interista alla Coppa Uefa 90/91, lo striscione delle “Brigate Gialloblù” Verona era sempre sopra quello dei “Boys San”. L’amicizia si basava sul comune odio verso Juventus e Milan, lo stesso legame (una volta) coi fiorentini e la politica di estrema destra. E, col passare del tempo, anche per gli stessi pessimi rapporti coi napoletani (amici dei milanisti fino all’88), gli scudetti clamorosamente persi dal Milan al “Bentegodi” di Verona, nel 1973 e nel 1989, e la nuova amicizia politica coi laziali. Insomma, sembrava un patto indistruttibile. I veneti dettero il loro contributo soprattutto nella finale-Uefa con la Roma e gli interisti a Verona nello spareggio per la Champions contro il Parma nel 2000. Il gemellaggio cominciò a barcollare in Verona-Inter 96/97, con segnali inequivocabili: dal settore interista si levò un “Verona, Verona”, ma la curva veronese rispose con un “Inter, Inter” piuttosto tiepido. Gli interisti erano presenti in buon numero insieme ai veronesi nella gara del “Meazza” col Milan di quell’anno, ma una parte della tifoseria scaligera non desiderava più il gemellaggio. Tra le motivazioni, lo scarso appoggio dato ai veronesi nel derby col Chievo dell’anno prima. Non ci fu il tradizionale scambio di sciarpe, l’amicizia rimase tra i vecchi capi. Dopo questi malintesi l’amicizia continuò per un certo periodo, infatti in Inter-Verona 99/00 viene esposto lo striscione “BerntonAti Hellas”. Il gemellaggio viene definitivamente rotto con il blitz interista di una dozzina di elementi, minacciosi e con lame ben in vista, sotto la Sud scaligera, a meno di un’ora dall’inizio di Verona-Inter 01/02. Un drappello di veronesi si contrappone con le cinghie, una decina di lunghissimi secondi e la polizia interviene. Nessuno si fa del male, la tragedia viene solo sfiorata. Sembrava impossibile come si potesse essere arrivati alle lame tra tifoserie che erano gemellate fino a poco tempo prima. –Sampdoria: vecchio legame, nato nel 1982, grazie anche a molte amicizie in comune. Nello spareggio per la Uefa contro il Milan, giocato sul neutro di Torino nell’87, gli interisti affiancano i doriani, andando nella loro curva; a Genova, nell’88/89, esposto dai nerazzurri lo striscione “Ultras Tito, Boys amici per sempre” e l’anno dopo, sempre in terra ligure, i padroni di casa espongono un “Benvenuti Campioni d’Italia!”, anche se nella partita-scudetto del 90/91 Inter-Sampdoria (0-2), molti interisti fischiano i cori dei doriani, che visto l’andazzo, tirano fuori dal cilindro la scritta “Ultras-Boys amici…oltre i fischi!”, sbalordendo San Siro, che applaude in parte, ma il modo rocambolesco e contestato col quale perde l’Inter fa sì che nel dopopartita vi siano strascichi e incidenti anche seri. Segue un periodo di freddezza nei rapporti, preludio alla fine del gemellaggio, che risale al 1992. –Fiorentina: antico legame nato nel 1979 e finito nell’88, quando le due tifoserie erano legatissime, grazie all’avversione comune verso milanisti e juventini, e alle similitudini di pensiero. Giri di campo coi bandieroni in Fiorentina-Inter 87/88. Pian piano si sono allontanate, soprattutto per il caso Berti, forte giocatore passato dalla Fiorentina all’Inter nell’estate ’88, fra tante polemiche, e per un atteggiamento non proprio gradevole, assunto da alcuni gruppi viola, tipo l’Alcool Campi, nei confronti degli interisti, sempre legato all’affare-Berti, cosicché, dai primi anni ’90, le partite tra Fiorentina e Inter sono sempre state considerate a rischio. In Fiorentina-Inter, Coppa Italia 94/95, bruciato striscione viola. –Bari: germogliato nel 1980, il gemellaggio coi baresi si concretizza quando l’Inter gioca sul neutro di Bari, al vecchio “Delle Vittorie”, causa squalifica di S. Siro per gli incidenti con l’Austria Vienna, la sfida di ritorno dei 16.i di finale di Coppa Uefa 1983/84 Inter-Groningen (5-1, dopo il 2-0 a favore degli olandesi all’andata). L’Inter è sospinta da un calorosissimo e numeroso pubblico (quasi 40mila spettatori), che viene poi ringraziato con striscioni a San Siro nella partita successiva, quali “La curva Nord ringrazia Bari” e “I Boys ringraziano i tifosi di Bari”. L’amicizia poi va spegnendosi piano piano, si può dire già nel ’94, anche per le diverse categorie che affrontano le due squadre, raggiungendo il punto più basso con il furto dello storico striscione “Boys San”, sul finire degli anni ‘90, quando ultras baresi si infiltrano tra gli interisti e, approfittando di uno zaino incustodito contenente lo striscione “Boys” da trasferta, lo portano via consegnandolo ai capi della curva. Venne portato dai baresi a Milano con uno stratagemma insolito e curioso: pezzi dello striscione erano stati prima tagliati, poi ricomposti col metodo della cerniera, visto che tale striscione era ricercato dalla polizia. Lo striscione, dopo San Siro, viene nuovamente esposto in Bari-Inter 98/99. Gli interisti, infastiditi, rispondono col messaggio “Ultras Bari parlate di onore e dignità e rubate striscioni con infamità” e la scritta “Stampo africano”, esposta a Bari nel 99/00, parafrasando il noto motto barese “Stampo italiano”. –Cagliari: esisteva un’ottima amicizia con la Nord cagliaritana, nata nell’anno della promozione del Cagliari in Serie A 89/90, quando lo striscione “Boys S.A.N.” comparve a fianco dei cagliaritani a Como, Monza, in terra sarda con la Triestina e in altre occasioni. Ogni incontro tra Inter e Cagliari si svolgeva in un clima amichevole. Il rapporto si è incrinato perché secondo i cagliaritani, gli interisti si sarebbero rifiutati di cercare di recuperare lo striscione “Furiosi”, perso a Cagliari nel 91/92, passato in mano alle “Brigate Rossonere” Milan e se la presero coi “Boys” nonostante gli avessero dato un vecchio striscione delle “B.R.N.”, in mano agli interisti, perché lo striscione non è più saltato fuori. A tutto questo va aggiunta la clamorosa eliminazione in semifinale di Coppa Uefa 93/94, una botta non indifferente per i sardi, considerando che l’Inter, in campionato, era quasi in zona retrocessione e il Cagliari navigava in acque più che sicure, non tralasciando l’episodio che a Milano, in quegli anni, sopra lo striscione “Furiosi” comparse improvvisamente “Wild Kaos Atalanta”, cosa che non ha fatto altro che eccitare ulteriormente gli animi. Poi si è passati all’indifferenza e alla fine del rapporto nel ‘97. –Udinese: gemellaggio nato il 29 aprile ’90 a Udine, ultima giornata di campionato, quando gli udinesi festeggiavano la salvezza con gli interisti, coi friulani inconsapevoli che i risultati all’ultimo minuto fossero cambiati e che la loro squadra fosse retrocessa in B, categoria frequentata nei due anni successivi. Il legame rimane piuttosto saldo per alcuni anni, poi naufraga perché poco sentito nel ‘96. –Cremonese: stima reciproca di vecchia data. A Cremona gli interisti trovano solitamente un ambiente accogliente e quando, nell’agosto ’90, viene giocata a Cremona l’amichevole Parma-Inter, molti grigiorossi vanno insieme agli interisti in curva e qualche gruppo, come i “Road Kids”, espone pure lo striscione, visto che molti erano e sono i ragazzi di Cremona e provincia che frequentano la curva interista. Poi si passa alla totale indifferenza. –Borussia Dortmund: coi tedeschi c’era un vero gemellaggio, poi sfaldatosi. –Lione: c’era una forte amicizia coi “Bad Boys” della squadra francese. –Sturm Graz: c’era una forte amicizia anche coi ragazzi austriaci della “Brigata Graz”. –Catania: rapporto di rispetto e amicizia tra le due tifoserie, sorto quando Walter Zenga era allenatore degli etnei (2008/09), rotto definitivamente in Inter-Catania 10/11, con alcuni insulti da parte nerazzurra, rapporto peraltro incrinatosi già all’andata a Catania. –Sambenedettese: amicizia non sentita, allacciata in un amichevole Inter-Ancona svoltasi a San Benedetto nell’agosto ’90. –Torino: almeno rispetto  tra l’80 e l’82.

Rivalità: –Milan: dopo tanti anni di incidenti gravi, con sangue, accoltellamenti, catene, scontri a San Babila, agguati e guerriglia urbana, gli anni bui del derby della Madunina, nel 1983, per un Mundialito, nerazzurri e rossoneri, rappresentati rispettivamente da Franco Caravita e dal “Barone” Capelli, trovano l’accordo per un patto di non belligeranza, all’insegna del vivi e lascia vivere. Franco gestiva pure un negozio ultrà (la “Bottega del tifo”) insieme a Capelli, nella prima metà degli anni ‘90. Un vero atto di diplomazia che dà subito risultati visibili, visto che per anni al derby la polizia rimane inoperosa e di incidenti non se ne vede neanche l’ombra, logico e normale se si pensa che molte sono le amicizie personali che intercorrono tra i frequentatori delle due curve: ci si conosce bene, al punto che nei big-match si assiste spesso a visite reciproche, ed era quindi stupido continuare a darsele. Per fortuna c’è stata questa inversione di tendenza, pur rimanendo la rivalità, anche feroce, nei cori, negli striscioni, negli sfottò, nella presa in giro, ma solo in questo contesto. In Milan-Inter 96/97 la curva Sud rossonera espone due striscioni di impronta razzista: “rossoneri ebrei? Chiedetelo a Winter” (olandese di colore) e “dieci anni di cori razzisti per avere una squadra di neri, ebrei e sangui misti”. Una presa in giro verso gli ultras interisti che hanno spesso mostrato striscioni di chiara natura antisemita, fatto striscioni “rossoneri ebrei stessa razza stessa fine” (anni 80) o fischiato giocatori di colore, mentre in squadra quell’anno ne avevano quattro. La Nord, per contro, risponde con una grande insegna con la scritta “Internazionale” e tutte le bandiere delle nazioni dei giocatori stranieri dell’Inter di quell’anno, striscione leggibile anche come messaggio d’apertura a un mondo senza frontiere e distinzioni di razza, a quel nome che fu coniato dall’Internazionale Socialista, che il fascismo oscurò nel Ventennio per un italico e meneghino “Ambrosiana”. In Fiorentina-Inter 87/88 esposto striscione rubato ai milanisti “F.D.L. (Fossa dei Leoni n.d.a.) Brescia”. –Verona: da un bel gemellaggio a una forte rivalità, un odio acerrimo. Tutto è dipeso dalla spaccatura, all’inizio degli anni 2000, in curva veronese, tra le vecchie “Brigate Gialloblù” e la “Banda Loma”, che faceva capo ad Alberto Lomastro. Mentre i primi rimasero in contatto, anche se raffreddato, coi gruppi interisti, gli altri decisero la strada del “soli contro tutti”, rompendo i gemellaggi con Inter, Lecce e Parma e intiepidendo quelli con Samp, Lazio e Cagliari. Dopo l’11 marzo 2001, quando mezzora prima della partita scoppiò una rissa tra veronesi nel settore ospiti, probabilmente tra pro e contro il gemellaggio, fu rottura completa. Piccolo incidente nel dopo Verona-Inter 13/14, con un gruppetto di scaligeri che invita allo scontro i nerazzurri; questi scendono subito dai pullman, ma una forte carica della celere, che causa diversi feriti, li riporta sui mezzi. Alcuni scontri, specie a San Siro, negli anni passati. –Juventus: il “Derby d’Italia” è una classicissima del calcio italiano, dove spesso si sono registrano incidenti, anche piuttosto gravi, in virtù di un’acerrima rivalità, un antico forte odio, acuito dalle famose vicende di Calciopoli, con gli scudetti, vinti sul campo dalla Juve, 2004/05 (poi revocato) e 2005/06 (assegnato all’Inter arrivata seconda), che hanno suscitato un vespaio di polemiche, essendo anche l’Inter, bene o male, coinvolta nello scandalo delle intercettazioni, oltre al caso del trasferimento di Zlatan Ibrahimovic dalla Juve all’Inter, avvenuto nell’estate 2006, che fece molto clamore. Nei tafferugli del 94/95 a Torino gli interisti persero gli striscioni “Nuova Guardia”, preso peraltro quando era appeso alle recinzioni esterne dello stadio da due ragazzi entrati in campo indisturbati, “Viking” e “Irriducibili”. Lo striscione “Viking” fu poi esposto in Curva Scirea. In Inter-Juve 02/03 scontri con tentativi di aggressione coi coltelli. Uno striscione dei “Boys San”, come ricordato in una scritta esposta in curva Scirea per Juve-Inter 2013/14, è nelle mani degli juventini. Striscione anni 2000: “Cari gobbi ve l’abbiamo già detto: se volete lo scudetto vi aspettiamo giù al baretto” (ritrovo degli ultras interisti dove si svolgono le riunioni settimanali). –Torino: antica rivalità, comunque non fortissima. A Torino, nel 2003, si registrarono scontri tra le opposte fazioni, con anche un paio di granata feriti con coltello. La volta dopo che si rincontrano quindi (2006/07), il clima non è dei più tranquilli, con la polizia che non si fa trovare impreparata, e i torinisti che cercano il contatto coi nerazzurri all’arrivo dei bus provenienti dalla stazione. –Roma: vecchio odio viscerale, acerrimo; rivalità antica quanto violenta. Praticamente ogni volta che le due squadre s’incontravano succedeva qualcosa, con scontri, sassaiole e feriti in varie occasioni. Lo striscione “Aquile Nerazzurre” venne rubato dai romanisti in un Inter-Roma del novembre ’81. Un esempio lampante di quanto scritto è costituito dalla doppia finale di Coppa Uefa 90/91, quando le tifoserie ospiti sono state fatte oggetto di un vero tiro al bersaglio e, anche in tante altre occasioni, l’andazzo è stato quasi sempre il solito: lancio di oggetti, fumogeni e quant’altro, con scene di vera guerriglia urbana. I motivi del forte odio sono da ricercare anche e soprattutto nell’ottica della rivalità tra Milano e Roma: i primi inneggiano a “Milano Capitale”, mentre i secondi sostengono che la capitale storica è e sarà sempre Roma. Un romanista accoltellato nel ’94 a Milano. In Inter-Roma 81/82 viene esposto dalla Nord lo striscione “Roma clubs Dipendenti”, che fa infuriare i giallorossi, con susseguenti gravi scontri tra le due tifoserie. Esposti un bandierone e lo striscione “Boys sez. Mantova”, sistemato in modo che appaia solo la scritta “Boys”, in Roma-Inter 02/03, sottratti ai tifosi nerazzurri nel fatale 5 maggio ’02. –Napoli: una delle rivalità più sentite, storiche; forte odio Nord-Sud, causa l’impronta razzista della curva interista. Basti pensare allo striscione inneggiante al fuhrer tedesco Hitler, issato sulla copertura dello stadio “Meazza”, e l’aereo che sorvolò San Siro durante Inter-Napoli 89/90, con attaccata la scritta “Napoletani ebrei stessa razza stessa fine”. In quella gara un migliaio di napoletani entrò pur sprovvisto di biglietto, gettando oggetti, orinando sugli spettatori sottostanti e bruciando anche uno striscione di un Inter Club. Nell’estate del 1991, fuori da una discoteca di Rimini, in una rissa tra tifosi di Inter e Napoli, viene barbaramente ucciso il milanese Luca Scio, ingiuriato a più riprese da striscioni offensivi dei partenopei, e ricordato dalla curva Nord con lo striscione “Luca: morire a 16 anni per essere interisti…perché?”. In Napoli-Inter 1994/95 un bambino di sei anni è vittima di un fatto increscioso, infatti viene aggredito perché colpevole di indossare la maglia dell’Inter. Dopo l’aggressione interviene il presidente interista Massimo Moratti che lo invita ad assistere alla partita vicino a lui. I “Blue Lions” Napoli rubarono ed esposero diversi anni fa in casa lo striscione “Inter Club Torre Del Greco”. Per Inter-Napoli 2000/01, la Nord, con lo striscione “23-7-2000: ‘Teste Matte’ gambe in spalla” fa riferimento a una presunta carica effettuata al famoso gruppo partenopeo. –Atalanta: vecchio odio, risentimento; in Atalanta-Inter 95/96, al gol del pari dell’atalantino Morfeo, ebbe inizio un fitto lancio di oggetti tra le due tifoserie, proseguito poi nel Piazzale Oberdan. Dei Boys San lo striscione “Ciao coglioni”. In Atalanta-Inter 84/85 esposto lo striscione “Boys” interista, grattato, in curva atalantina. Scaramucce anche nell’ottobre 1990, a Bergamo, con sassi contro la forza pubblica e lancio di lacrimogeni, anche per prevenire il contatto tra le tifoserie; la situazione non degenera, anche se c’è qualche contuso. Ancora incidenti, sempre a Bergamo, nel 92/93, con scontri tra le due fazioni e tra ultras atalantini e polizia, che risponde con cariche e lacrimogeni. A Milano nel 2000/01 avviene un episodio strano, che farà molto discutere: come in altre occasioni la curva Nord atalantina organizza una scooterata per Milano, che stavolta però finisce direttamente sotto la curva di casa, e si verificano scontri. Dentro lo stadio, ad un certo punto, sbuca nella curva interista un Booster che viene prima esposto come trofeo di guerra, poi preso a calci e, alla fine, lanciato giù di sotto. Un episodio che lascia scioccata l’opinione pubblica: l’immagine del motorino in fiamme scaraventato giù fa il giro di tutti i media e per molto tempo la Nord interista sarà messa alla berlina. Anche i milanisti non persero l’occasione di sbeffeggiare i nerazzurri, con striscioni come “Picchiate i motorini, siete una curva di cretini” e “La squadra fa i festini, la velina fa i pompini, alla Nord restano solo i motorini” (Milan-In 00/01). L’anno dopo i bergamaschi rinunciano alla trasferta “motorizzata”. Visto il precedente dell’anno avanti e le scintille della gara d’andata, nella quale gli atalantini accusarono gli interisti di non avere mentalità ultras, il servizio d’ordine è imponente e riesce a tenere a distanza di sicurezza le due tifoserie. –Ascoli: al termine di Ascoli-Inter del settembre ’88, un gruppo di skins interisti, viene fatto passare, per riprendere il proprio pullman, contro ogni logica, sotto la Sud ascolana, proprio quando escono i padroni di casa: ne nasce così un parapiglia generale, con la polizia ferma e, nella confusione, viene colpito brutalmente Nazzareno Filippini, 30 anni, personaggio di spicco del “Settembre Bianconero”, allora gruppo-guida della Sud ascolana, che, trasportato d’urgenza all’ospedale, morirà dopo qualche settimana di agonia. Per alcuni mesi l’episodio destabilizzò i Boys. In quattro furono rinviati a giudizio, processati e poi scagionati per insufficienza di prove. Anzi, chiesero anche il risarcimento danni al Tribunale di Ancona. –Brescia: antica inimicizia, dovuta più che altro al fatto che i bresciani sono gemellati da una vita coi “cugini” milanisti. Tafferugli prima di un Brescia-Inter del ’93. –Como: rivalità vecchia, di vicinato, ma piuttosto sentita; rubato a margine di un’amichevole e successivamente esposto dai comaschi lo striscione “Gruppo Deciso” Inter diversi anni fa. La trasferta di Como, nell’anno dello scudetto dei record 88/89, rappresenta uno degli esodi più massicci in quel periodo degli interisti, che salutano i lariani con l’irriverente messaggio “Tranquilli, oggi non vi picchiamo”. In Inter-Como 87/88 esposto lo striscione rubato “Como Club Muppet Show”. Il 14 luglio 2012 amichevole Como-Inter funestata da incidenti, in chiave anche varesina, infatti 5 furono i supporters del Varese colpiti da Daspo, 4 quelli dell’Inter. –Cesena: i romagnoli rubarono ed esposero lo striscione interista “Linea Gotica” negli anni ’90. –Austria Vienna: memorabili i pesanti incidenti di Vienna nell’84 in Coppa Uefa, quando gli interisti furono aggrediti con gas lacrimogeni e pallottole di piombo, e al ritorno, a Milano, un tifoso austriaco venne gravemente accoltellato. Ne seguì un vespaio di polemiche. –Parma: vecchia rivalità, comunque non accesa. In un Parma-Inter di fine anni ’80 esposto dagli emiliani lo striscione “Boys San” rubato, seguito dalla scritta “Ma lo ‘San’ le vostre mamme che siete qui?”. –Rapid Vienna: incidenti a Vienna nella gara di ritorno dei 32.i di finale di Coppa Uefa 1990/91, quando ad attendere i nerazzurri si presentò un bel gruppo di austriaci che caricò gli interisti che avevano per scorta solo un poliziotto, nonostante l’Uefa avesse dichiarato il giorno prima ad alto rischio la partita. Gli interisti risposero con veemenza, salvando anche tanta gente che non si aspettava una simile “accoglienza”. I celerini poi, dentro lo stadio caricarono ignobilmente, provocando e arrestando dei ragazzi, che risposero senza paura; ma i “Boys” si sono scatenati solo dopo essere scampati all’agguato tesogli dai viennesi. –Genoa: fin dagli albori del movimento ultras esiste la rivalità coi liguri, inasprita nel periodo in cui c’è stata l’amicizia tra genoani e milanisti; ora l’inimicizia non è poi così sentita. In Inter-Genoa 81/82 esposto lo striscione rubato “Genoa Club Moruzzi”. –Barcellona: violenti scontri all’esterno del “Camp Nou”, a circa mezzora dall’inizio della gara, tra interisti, con i loro gemellati del Valencia, e gli hooligans del Barça, di ispirazione indipendentista. –Bologna: in Bologna-Inter Coppa Italia 87/88: “Ciao merde”. Striscione anni 2000: Autogrill: menù del giorno, Coniglio alla Bolognese”. Nel marzo 2016, all’arrivo dei primi pullman felsinei, si decide in un attimo la carica scegliendo i mezzi che possano portare gli ultras, e per ben 10 minuti parte una sassaiola e cinghiate ai mezzi stessi, facendo sbagliare strada ad un pullman con l’autista che preso dal panico decide di tirare per Piazza Axum. L’inseguimento è deciso e spiazza le guardie che impiegheranno un bel po’ prima di organizzarsi e riportare la calma. L’inversione del pullman rossoblù, scappato alla carica, viene riportato, tra la scorta delle guardie, al parcheggio ospiti, col risultato di alcuni vetri buttati giù. I bolognesi dentro lo stadio invitano a più riprese i padroni di casa a vedersi a fine partita. –Palermo: incidenti in passato. Per Inter-Palermo 12/13, la Nord espone la scritta “Destinazione Milano??? Sì, come l’ultima volta…all’ospedale!”. –Fiorentina, –Bari: dal gemellaggio alla rivalità il passo è breve, vedi sezione “Ex-gemellaggi/amicizie”.

Cenni storici: Su suggerimento del Mago Herrera, “Moschettieri” prima e “Aficionados” poi, organizzano in maniera primordiale il tifo a San Siro, una forma di sostegno comunque ben lontana da quella che s’intende oggi. Dall’”Inter Club Fossati” nascono nel ’69 i “Boys San”, che nei primi anni ’70 si schierano dietro lo striscione “Boys 11 Assi”. In seguito viene coniata la denominazione “Boys-Le Furie Nerazzurre”, rimasta fino ai primi anni ’80, anche se, nel 1975, il gruppo era diventato “Boys S.A.N.”, restando così fino ad oggi. Il primo striscione “Boys” viene realizzato nel 1970, facendo esordio a marzo in Lazio-Inter, per poi comparire nell’attuale secondo anello arancio nel mese successivo. Negli anni ’70, periodo pioneristico degli ultras, i “Boys” si distinguono per organizzazione e affiatamento: l’Inter è seguita in quasi tutte le trasferte, anche quelle, epiche per il periodo, di Roma, Napoli e Bari. In questi anni si vengono a creare le prime tensioni coi gruppi ultrà rivali. Principali avversari sono bergamaschi, granata, doriani e, soprattutto, milanisti. Con quest’ultimi gli scontri raggiungevano l’apice della ferocia, in quanto, all’epoca, le due tifoserie erano praticamente attaccate, entrambe all’attuale secondo anello arancio. Nel 1979 i lavori di ristrutturazione dello stadio portano i “Boys” nell’attuale posizione, nel cuore della curva. Gli anni ’80 rappresentano il periodo di maggiore splendore dei “Boys”, anche se a metà anni ’80, alcune vicissitudini, come gli incidenti coi romanisti a Milano e con l’Austria Vienna in Coppa Uefa, sia in Austria che in casa, turbano gli animi dei tifosi. Due ragazzi vengono arrestati, di cui uno è il leader Franco Caravita (numerosi gli striscioni “Franco libero”), che si fa un anno di carcere preventivo prima di essere giudicato innocente: una grave pecca per la giustizia italiana, tanto più che in giro si sapeva che lui era estraneo ai fatti, ma lo scalpore è stato grande in quanto era stato colpito uno straniero e c’era bisogno di un capro espiatorio per non fare brutta figura a livello internazionale. Inoltre nel settembre 1988 avviene la morte dell’ascolano Filippini, che suscita, manco a dirlo, molto clamore. Ma la Nord si sa riprendere, anche se, nel 1997, un’altra losca vicenda getta nel fango la curva nerazzurra: vengono arrestati tre suoi esponenti per traffico di droga, tra cui il “Metallica” e Ceccarelli, due skins famosi anche per i fatti di Ascoli. Una losca storia di cocaina e haschish che, ancora una volta, mette in cattiva luce la Nord, che proprio in quel periodo si stava riprendendo da un periodo, gli anni ’90, buio e apatico. Con un flashback si torna ai primi anni ’80: a causa di dissidi tra i direttivi, avviene la cacciata al primo anello del gruppo “Potere Nerazzurro”, mentre contemporaneamente si fanno largo i “Forever Ultras”. La violenza dilaga, famosissimi gli scontri del 22 novembre 1981 a S.Siro coi rossoneri: l’ondata di violenza non si circoscrive nei giorni del derby, ma si propaga nella vita quotidiana, finché al termine di un derby del Mundialito 1983, caratterizzato, tanto per cambiare, da violenti scontri, si decide per il patto di non aggressione. A livello coreografico avviene una sostanziale evoluzione: i primi fumogeni fanno la loro comparsa e viene realizzato, nel 1985, il primo bandierone copricurva. In questo periodo nascono gemellaggi importanti con veronesi (fino al 2001), fiorentini (fino al 1987) e sampdoriani (fino al 1992). Gli anni ’90 si aprono con la conquista della prima Coppa Uefa, ai danni della Roma. Se negli anni ’80 era stata la violenza a guidare le azioni dei “Boys”, negli anni ’90, con l’avvento delle prime diffide, aumentate, in generale, a seguito dell’omicidio del povero Spagnolo nel 1995, ci si concentra, giocoforza, soprattutto sull’aspetto coreografico della curva. I primi anni sono di transizione: l’inesperienza e, forse, la sottovalutazione di sé stessi, portano a buoni risultati, ma non eccelsi, vista anche la rapida evoluzione, in questo campo, di molti gruppi rivali. La consapevolezza di essere “competitivi”, anche sotto questo aspetto, avviene gradualmente, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi della Nord. La seconda Coppa Uefa arriva nel ’94, contro il Salisburgo, la terza nel 1998, nella finalissima di Parigi con la Lazio. Nel 2001 avviene la rottura del gemellaggio coi veronesi ed anche a livello sportivo, in quella stagione si tocca il fondo: eliminazione nei preliminari di Champions League, estromissione dall’Europa e patetico finale. La Nord, su esortazione di Caravita, che già negli anni ’80 ebbe a fronteggiare la “grana” di una folta presenza in curva di skinheads “neonazisti”, non espone più simboli politici di destra quali svastiche o celtiche, lasciando la “questione” fuori dalla curva, che grazie all’opera di Caravita e dei suoi collaboratori più stretti, si sveglia dal grigiore, dal torpore che l’aveva caratterizzata negli anni ’90, dandosi un nuovo assetto, sia estetico che organizzativo, con la nascita di un unico Direttivo che comprende i gruppi principali. E’ più compatta e coreografica, mostra spettacoli scenografici prima impensabili, raggiunge livelli ragguardevoli per il colore, ma vocalmente non è ancora al massimo. Lo sarà nel 2001/02, per tutta l’esaltante annata, fino al tragico epilogo dell’”Olimpico”; in quel nefasto pomeriggio, la tifoseria nerazzurra mostra tutto il suo potenziale. Nelle stagioni successive non si ripeterà a quei livelli: ci tornerà solo qualche anno più tardi. Nel 2006 il Commissario Figc ad interim Guido Rossi, noto interista, toglie lo scudetto alla Juve, che paga più di tutte lo scandalo Calciopoli (il ds juventino Luciano Moggi viene ritenuto a capo della cupola), e lo assegna all’Inter, che, dal 2007 al 2009, trascinata da Zlatan Ibrahimovic, Javier Zanetti e gli altri argentini vince tre scudetti consecutivi. E col portoghese Josè Mourinho, uomo dal carisma eccezionale, come allenatore dal 2008, voluto fortemente dal presidente Massimo Moratti, conquista nel 2010 il famoso “Triplete” (Scudetto, Champions League, Coppa Italia). Ma la sera della Champions, vinta 2-0 a Madrid sul Bayern Monaco, “Mou” se ne va sulla panchina del Real Madrid per continuare a vincere. La tifoseria nerazzurra è ovviamente al settimo cielo, da anni, ormai da decenni, sognava una squadra così, uno spogliatoio finalmente unito e vincente. In tutti gli stadi è numerosissima, tornando ai livelli del 2002. Intanto nel 2007 i gruppi della tifoseria, al fine di coordinare al meglio la gestione, l’organizzazione del tifo e le coreografie, si sono uniti nel “Direttivo Curva Nord Milano 1969”, mantenendo i propri striscioni in casa, ma riunendosi dietro il vessillo “Curva Nord ‘69” in trasferta. L’ultima stagione vincente sarà la 2010-2011: con lo spagnolo Rafael Benitez in panchina l’Inter vince la Supercoppa Italiana e il Mondiale per clubs; con il brasiliano Leonardo, alla guida dell’Inter dal 24 dicembre 2010, la Coppa Italia. Seguiranno un sesto, un nono e un quinto posto in campionato, nient’altro di considerevole. I primi due con Stramaccioni (via Gasperini, poi Ranieri), il 2013/04 con Walter Mazzarri. La curva, visto l’andamento della squadra, riabituata ai trionfi, si spegne gradualmente, nonostante l’entusiasmo portato dalla nuova gestione societaria del magnate indonesiano Erick Tohir. La Nord, che in questi ultimi anni, nonostante tutto è molto unita e compatta, però si è stufata di aspettare e nella trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo (1 febbraio 2015) l’ha fatto intendere a chiare lettere. Infatti, al termine dell’incontro, perso 3-1, i supporters nerazzurri hanno rigettato in campo le maglie buttate loro da Guarin e Icardi, due dei giocatori più rappresentativi, con il secondo che risponde in malomodo agli insulti, con frasi tipo “Siete tutti pezzi di m…”, scena emblematica e sintomatica della controversa stagione 2015/16 dell’Inter, con Roby Mancini che spesso non ha saputo che pesci pigliare. Clamorosa la chiamata dell’olandese Frank De Boer al posto di Mancini a meno di due settimane dall’inizio del campionato 2016/17. Poi subentra Stefano Pioli, forse l’unico a salvarsi dalla contestazione della curva alla fine del campionato per un deludente 7° posto. Nel 2018 arriva il 4° posto che vale la Champions dopo 6 anni di vacche magre.

Curiosità: -La sera dello scorso 26 dicembre 2016, circa un’ora prima della partita Inter-Napoli, valevole per la 18^ giornata di campionato, è scoppiata una rissa tra diverse decine di ultras interisti, insieme ai gemellati varesini e di Nizza (avrebbero avuto conti in sospeso coi napoletani di qualche anno fa), che avrebbero bloccato alcuni van con a bordo tifosi napoletani. Nella concitazione dell’attacco ai napoletani, avvenuto nella zona di via Novara, a poche centinaia di metri dallo stadio, portato con vari oggetti contundenti, tra cui anche un martello, un’ascia, ecc., un tifoso dell’Inter, proveniente da Varese, Daniele “Dede” Belardinelli, 39 anni, è stato investito da un suv, alla cui guida non è dato sapere al momento chi ci fosse. Ad accorgersi dell’investimento sarebbero stati per primi i tifosi napoletani. Durante queste fasi concitatissime sono stati feriti, in modo non grave, 4 tifosi napoletani, almeno uno con arma da taglio, ricoverato in codice giallo all’ospedale San Carlo. Anche il tifoso investito è stato ricoverato: è apparso subito in condizioni molto gravi e sottoposto ad intervento chirurgico che purtroppo non è servito a salvargli la vita. Belardinelli era ultrà sia del Varese che dell’Inter e fra i capi indiscussi del gruppo ultrà di estrema destra “Blood Honour” del Varese, colpito almeno due volte da Daspo in precedenza, era appassionato di calcio e arti marziali, lascia la moglie e due figli, il maggiore di 12 anni. Gli amici lo descrivono fuori dallo stadio come una persona solare e divertente. Aveva un lavoro come piastrellista in Svizzera. Il suv che ha investito Belardinelli potrebbe non essere stato guidato da un tifoso napoletano, perché nell’immediato fuggi fuggi di persone, sembra venisse dalla corsia opposta. La Digos è al lavoro per individuare il conducente del suv che ha investito e ucciso l’ultrà, intanto sono complessivamente nove, compresi i tre interisti arrestati e già in carcere, i tifosi indagati per gli scontri di Santo Stefano. Come spesso succede in questi casi, quando in queste risse ci scappa il morto, si è scatenata una caccia alle streghe che non fa altro che turbare l’opinione pubblica e mettere gli ultras alla berlina. Il questore di Milano, Marcello Cadorna, vuole usare il pugno pesante nei confronti della curva dell’Inter, cioè vietargli le trasferte fino a fine anno e chiudere la Nord fino al 31 marzo. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha saggiamente parlato, in generale, di non chiudere le curve e di non vietare le trasferte ai tifosi, perché ci rimetterebbero quelli perbene e senza colpe per ciò che è accaduto. Durante Inter-Napoli si è assistito a “buuh” razzisti e ululati nei confronti del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, espulso nel finale, che si è detto orgoglioso di essere nero, e a cori contro i napoletani. L’arbitro dell’incontro, Paolo Silvio Mazzoleni, ha forse sbagliato a non sospendere la gara e Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, ha dichiarato di averlo chiesto tre volte al quarto uomo, e che in futuro, se si verificassero nuovamente episodi di questo tipo, si vedrà costretto a ritirare la squadra dal campo. -Bufera in casa Inter prima di Inter-Napoli: Nainggolan sospeso per motivi disciplinari, ma non sarà venduto. Il “Ninja” nei giorni scorsi aveva fatto parlare di sé per una storia di forti giocate al casinò e un conseguente assegno da 150mila €. Clonato e pare che, a monte del tutto, ci sia una storia di ritardi in allenamento, rivelati da indiscrezioni di alcune testate. La Nord, durante la partita, fa sapere la sua opinione con la scritta “Finalmente una presa di posizione dalla società”. -Per Inter-Udinese del 15 dicembre 2018 coreografia della Nord per i 30 anni del gruppo “Irriducibili”, accompagnata dallo striscione “30 anni con onore”. Ospite nella loro zona lo striscione dei “Blood Honour Varese”. -In occasione di Lazio-Inter del 29 ottobre 2018 il pubblico mette in discussione il gemellaggio ultras. All’iniziale “Olè olè olè Inter Inter” degli ultras laziali, gran parte del resto dello stadio risponde con sonori fischi: al tifoso “normale” non è ancora andata giù la sconfitta dello scorso maggio e il comportamento esagitato degli interisti presenti nei settori locali. I cori laziali per i gemellati vengono coperti con rabbiosi fischi. Al raddoppio interista di Brozovic, il giocatore corre ad esultare sotto i Distinti Nord-Ovest e fissa provocatoriamente i tifosi laziali, da cui scaturisce la furibonda reazione del settore sopracitato, dal quale si leva chiaramente un “Inter Inter vaffanculo!”. -Scenografia per Inter-Milan del 21 ottobre (9^ giornata 18/19): prima la scritta “…Al sol renderne gli occhi, in lacrime si dileguarono…”, poi un gigantesco disegno con un biscione che si mangia un diavolo, con tanti diavoletti intorno. -In occasione di Inter-Tottenham di Champions League 18/19, fase a gironi, del 18 settembre 2018, coreografia con un megadisegno e la scritta “We are back” (Siamo tornati). -Bellissima coreografia per Inter-Torino del 26 agosto 2018 (2^giorn.18/19): al primo e secondo anello cartoncini neroblù, e la scritta, con cartoncini bianchi con bordo nero “Corri e lotta”. Esposto inoltre lo striscione prima della gara “Società: promesse mantenute, richieste rispettate. Mister e giocatori: no scuse, no parole…testa bassa e vincere!!!”. -Esposta in Sassuolo-Inter del 19 agosto 2018, 1^ giornata campionato 18/19, la scritta “uniti al dolore di Genova”, per la tragedia del crollo del Ponte Morandi, avvenuto nel capoluogo ligure 5 giorni prima, che causò ben 43 vittime, oltre a “Ciao Liga, laziale vero, anche da lassù continua a sostenere i biancoblù”. -Rinnovato quest’anno 2018/19 lo striscione da trasferta “Curva Nord”. -Drammatico il match Lazio-Inter (2-3)dell’ultima giornata di campionato 2017/18, decisivo per il 4° posto, valido per la Champions League, con l’Inter che l’agguanta all’ultimo secondo, con un gol importantissimo di Vecino, che permette di raggiungere la Lazio a 72 punti e il 4° posto per classifica migliore negli scontri diretti. Esposto lo striscione “La nostra amicizia va oltre ogni risultato”. -Tutte le estati si svolge la tradizionale “Festa della Nord”. -Questa estate 2018 è prematuramente scomparso Luca, noto ultrà della Nord. -Per Inter-Juve del 28 aprile 2018, passata alla storia per le assurde decisioni arbitrali dell’arbitro Orsato che hanno favorito la Juventus, al secondo anello scritta formata da cartoncini neri su sfondo giallo “Il paese dei balocchi”, mentre al primo megadisegno con un Pinocchio bianconero con 35 scudetti, ma che sul lungo naso ha un interista che gli dice “Non sono mai stato in Serie B” e un milanista che può vantare 7 finali vinte di Champions League/Coppa dei Campioni, con la Coppa dalle grandi orecchie, come ben noto vinta solo 2 volte dalla Juve con 7 finali perse, disegnata sullo sfondo. Esposti gli striscioni: “Buffon: Se l’arbitro ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore, tu hai le scimmie urlatrici al posto del cervello”, “5 minuti di silenzio nel rispetto della sensibilità di milioni di tifosi e dei giocatori di tutte le squadre italiane che da sempre vengono derubate” e un altro sull’ex arbitro Ceccarini che nel ’98 non vide un plateale fallo da rigore dello juventino Juliano su Ronaldo in Juve-Inter, match decisivo per lo scudetto. -Per Inter-Napoli dell’11 marzo 2018 coreografia della Nord per i 110 anni dell’Inter e striscioni “La Curva Nord si unisce al dolore della famiglia Moratti”, per la morte del fratello Gian Marco, presidente della Saras, e “Buon viaggio Davide riposa in pace”. Visita varesina. -In Inter-Bologna dell’11 febbraio ’18 esposto lo striscione “Buon viaggio Orso vecchio ultras”. -A Ferrara il 28 gennaio 2018, 22^ giornata 17/18, esposto lo striscione “Curva Nord Milano” con lo stemma di Milano e pettorine nero-blu-gialle a formare l’anno “69”, più le bandiere, a mo’ di copricurva, dei gruppi principali della Nord. -“Integrità e purezza: il calcio, quello vero, ha perso un gigante, fai buon viaggio mister Bersellini” è il messaggio che la Nord espone in Inter-Genoa del 24 settembre 2017, per la scomparsa, avvenuta una settimana prima, di Eugenio Bersellini, sulla panchina dell’Inter dal ’77 all’82, vincitore dello scudetto nel 1979/80 e di due Coppe Italia, nel ’78 e nell’82. -Per Inter-Fiorentina, 1^ giornata 17/18, esposto lo striscione “Grazie mister Pioli unico vero interista della scorsa stagione”, ora sulla panchina della Fiorentina, l’anno prima su quella dell’Inter. -Inter-Udinese del 28 maggio ’17, ultima giornata campionato 16/17: la Nord espone lo striscione “Hai sempre dimostrato di onorare la nostra maglia…grazie di tutto Rodrigo Palacio”. -Molti striscioni di contestazione vengono esposti in Inter-Sassuolo del 14 maggio 2017: “Visto che il nostro sostegno non ve lo potete meritare…oggi vi salutiamo e ce ne andiamo a mangiare”, “Stagione 2016/17: stendiamo un velo pietoso…”, con un copricurva tutto bianco, “Genoa-Inter: ve la siete giocata a morra cinese o avevate bisogno di arrotondare a fine mese???”, “Società: buttare per buttare i milioni…fate giocare la Primavera, non questi buffoni”, “Grazie mister Pioli! Unico ‘attore’ interista in mezzo ad una squadra di indegni e ad una società di comparse”, Zhang: qualcuno ci ha già dimostrato che spendendo milioni e milioni si possono fare figure di merda. Ecco…noi vogliamo vincere, non fare figure di merda!!!”. Zhang il 28 giugno 2016 è entrato a far parte, dopo l’acquisto del 68,55% delle quote dell’Inter di Suning, del consiglio d’amministrazione della società nerazzurra, insieme ad altri 4 dirigenti del gruppo cinese. Il 26 ottobre 2018 viene nominato presidente dell’Inter, il più giovane a ricoprire questa carica della storia della Serie A, oltre a essere presidente della Suning International. -In Inter-Napoli del 30 aprile ’17 viene esposta la frase “Dirigenza totalmente assente e in campo mezzi uomini senza orgoglio né mordente. Nonostante tutto…noi anche oggi in 60000 gli unici ad onorare la nostra storia…”, oltre a “Confidente tuo padre, poliziotto tua sorella…ma vai a cagare Pulcinella!!!”. -Inter-Empoli del 12 febbraio è l’ultima partita commentata alla radio per “Tutto il calcio minuto per minuto” da Riccardo Cucchi. La Curva Nord gli dedica un pensiero: “…Ma c’è il contrattacco di Milito…Milito che lascia sul posto con una finta…reeeeteee…a te il nostro applauso per averci emozionato per davvero, in un mondo finto. Riccardo Cucchi simbolo del nostro calcio”. -Messaggio della Nord in Inter-Pescara del 28 gennaio ’17: “Non può un terremoto mettervi in ginocchio…forza popolo del centro Italia non mollare la Curva Nord vi è vicina!!!”. -Diserzione della Nord per Inter-Sparta Praga, Europa League 16/17, fase a gironi, dell’8 dicembre 2016, col solo striscione “4 sconfitte in 5 partite…questo è quello che vi meritate per il vostro impegno indecoroso…vergognatevi!!!”. -Ancora striscioni di contestazione per Crotone-Inter del 6 novembre 2016: “Solo chi va in campo sta facendo peggio di questa società inesistente…le premesse per disonorare 108 anni di storia ci sono tutte quante…attenzione perché poi la situazione diventa pesante”, “C’è un inglese, un cinese e un indonesiano…che vogliono farci tornare ad essere la barzelletta d’Italia”. -L’autobiografia di Mauro Icardi, centravanti dell’Inter tutt’oggi, uscita l’11 ottobre 2016, dal titolo “Sempre avanti. La mia storia segreta” (all’epoca aveva 23 anni…), suscita un putiferio, un polverone gigantesco, per le frasi ingiuriose contenute nel libro (e sono molte…) nei confronti della Curva interista, chiamando gli ultras “bastardi” e chi più ne ha più ne metta. Questi rispondono per le rime in Inter-Cagliari del 16 ottobre 2017 con striscioni al vetriolo: “Icardi: il bastardo sei tu che ti inventi cazzate per vendere di più infame mercenario”, “Icardi vile bugiardo, togliti la fascia”, “Ma la società dove cazzo è???”, “100 goal e 100 trofei non cancelleranno la merda che sei”, “Usi un bambino per giustificarti e tirarci fango in faccia…non sei un uomo…non sei un capitano…sei solo una vile merdaccia”. Icardi scrisse che aveva dato maglia e pantaloncini a un bambino e che un ultrà gli si scaraventò contro, facendo perdere all’argentino il lume degli occhi. La Nord uscì con un comunicato che diceva che Icardi con loro aveva chiuso. Ad oggi non esistono più strascichi tangibili da quell’episodio, anche se la curva non dedica cori al giocatore. -E’ morto il 10 agosto 2016 Walter, storico ultrà interista, uno dei fondatori della Curva Nord. La prima frase che è venuta in mente ai frequentatori della Nord è stata “grazie per averci dato tutto questo”. Pensare che tutto quello per cui vivono i ragazzi della Nord: la curva, le trasferte, gli striscioni, i cori, l’amicizia, l’aggregazione, le sciarpe, i sorrisi, le storie, in una qualche maniera arrivava tutte da lui. Se n’è andato all’improvviso, prematuramente. Gli ultras della Nord lo ricordano ancora quando, con lo striscione avvolto addosso, per raccogliere le adesioni delle trasferte distribuiva dei fogli scritti a mano da lui. Per Inter-Palermo, 2^ giornata del campionato 2016/17, la Nord l’ha ricordato con gli striscioni “Addio Walter guidaci ancora da lassù” e “Che le stelle possano non farti mai perdere il tuo essere interista…grazie per averci dato tutto questo. Ciao Walter, nostro fondatore. La tua Curva Nord”. -Nell’intervallo di Inter-Samp del febbraio 2016, spazio ad una coreografia dedicata a Mourinho e al suo Triplete del 2010, con rappresentazione gigante delle varie coppe vinte, accompagnate dallo striscione “Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo…per sempre grazie Josè”. -Attacco ai cosiddetti “poteri forti” in una semivuota curva Nord, in Inter-Empoli del 31 maggio ’15, ultima giornata di campionato, con lo striscione “Mentre con tessere e assurdità reprimete gli ultras e la loro passione…permettete ad un sacco di merda come Lotito di mettere le mani sul mondo del pallone…Stato italiano banda di buffoni patentati”. -Inter-Fiorentina marzo 2015: curva Nord che si presenta in contestazione contro la tessera del tifoso esponendo quattro striscioni su tutta la Nord con scritto “D.L. 119/2014: violenza negli stadi…Bergamo 15.02.2015: trasferta vietata…questo non è il fallimento della tessera del tifoso…è il tracollo!!! Società di Serie A leviamocela dai coglioni!”. -La curva Nord, contro il Livorno, nel novembre 2013, ringraziò Moratti dopo l’avvicendamento da presidente dell’Inter e il passaggio al nuovo proprietario Thohir, con il megastriscione “Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti, 18 anni di gestioni racchiusi in quelle 12 domande…spesso l’abbiamo attaccata anche se mai l’abbiamo abbandonata…nonostante tutto qualcosa però ci accomuna…l’amore per l’Inter, innegabile…l’essere troppo tifoso che a volte è deleterio…ma intanto grazie di tutto presidente, se lo merita. In fondo le abbiamo voluto bene”. -Clamorosa la protesta per Inter-Verona dell’ottobre 2013 contro le norme su razzismo e discriminazione territoriale. Gli ultras nerazzurri per i primi 5’ rimangono seduti in silenzio lasciando le balconate spoglie dei loro striscioni, per poi esporre la scritta “Il progetto è chiaro: ci volete come non saremo mai…così, seduti e in silenzio…”; dopodiché vengono esposti in balconata “Ora però vi facciamo vedere quanto siete ridicoli con questa farsa della discriminazione territoriale”, per poi dividere in due il settore: da una parte si legge lo striscione “Questo si può”, cantando cori contro Milano, dall’altra viene esposto “Questo non si può”, intonando cori contro Napoli, per esporre infine “…E adesso quale parte di curva pensate di chiudere???” e “Il calcio è passione…i tifosi la sua anima…F.I.G.C. basta stupidi pretesti…se volete continuare a svuotare gli stadi, fatelo pure, ma senza menzogne”. -Grande manifestazione fuori dai cancelli dello stadio, durante la gara con la Fiorentina del settembre 2013, con la curva Nord chiusa per discriminazione razziale e lo striscione “Razzisti per caso” a capeggiare il tutto, poi i messaggi “Ditta Tosel: io quel sabato ero al mare…che faccio???”, “Porte aperte alla Renault porte chiuse in curva”, “Sfottò liberi”. In un’altra occasione, fuori dallo stadio esposte le scritte “Basta con questo modello inglese dateci le modelle!!!”, “Dateci il Daspo a vita…verremo a casa vostra a vedere la partita”, “Siamo tutti un po’ carogne”, “Continueremo a cantare quel che cazzo ci pare!!!”. -Protesta contro la repressione nel derby d’andata 2007/08, quando le due curve decisero d’unirsi di comune accordo nel silenzio più totale. Vennero distribuiti volantini ai cancelli che spiegavano i motivi della protesta, mentre lo stadio, per tutta la durata della gara, veniva esposto senza autorizzazione lo striscione di 120 metri “Un derby senza libertà di colore…non merita neppure il calore”, diviso tra le due curve, separate nella fede ma unite nella rabbia contro il calcio moderno, l’ipocrisia dei poteri forti e l’ondata repressiva senza precedenti. -La trasferta sicuramente più triste e forse la più massiccia numericamente, con circa 45mila interisti presenti, è quella passata alla storia come la disfatta del 5 maggio 2002, ancora oggi ben impressa nelle menti degli sportivi italiani, nerazzurri e non (il coro di sfottò “5 maggio” ha accompagnato i tifosi bauscia in tutti questi anni un po’ ovunque), all’”Olimpico” di Roma coi gemellati laziali. Quando l’Inter, con uno stadio pavesato a festa e pronto a festeggiare, dopo tredici anni di astinenza, lo scudetto tricolore, sbanda proprio all’ultima curva prima del traguardo, perdendo incredibilmente 4-2 con una Lazio che non aveva più niente da chiedere. Allo stesso tempo la Juventus vince a Udine 2-0, aggiudicandosi lo scudetto al fotofinish con 71 punti, e seconda arriva la Roma, vincente al “Delle Alpi” col punteggio di 1-0 contro il Toro, con 70 punti. Per l’Inter la beffa del terzo posto (69 punti), le lacrime di Ronaldo in panchina e, in pratica, di tutti i 75.333 spettatori (dato ufficiale) accorsi a sostenere l’Inter. -Argomento coreografie: da ricordare quelle del derby di ritorno 98/99, a soggetto piratesco. Gli interisti ne realizzano una bella, che aveva richiesto tre mesi di paziente lavoro: un gigantesco telone sul quale era disegnato al centro un galeone nerazzurro che andava all’assalto dell’isola rossonera. Non manca nulla: il teschio dei pirati sulla scritta “Curva Nord”, il nome dell’imbarcazione e una pergamena gigante dove stava scritto “Stolto ammira e taci”. Ma ecco che, più o meno contemporaneamente, nella Sud milanista apparve la scritta “nave in vista!!…carica!”, e dal secondo anello prendeva forma la controcoreografia: un altro galeone, denominato “Curva Sud”, popolato da pirati digrignanti ed armati fino ai denti. La curva interista rimase basita, di stucco. Un atto di pirateria…ultras? sembrerebbe di sì, visto che dopo poco, sempre la Sud, mostrava un “Bastimento malfidato, c’è qualcuno che ha cantato”. Fattostà che i milanisti erano a conoscenza da almeno due mesi di ciò che avrebbero fatto gli interisti, al punto da ricalcare la nave nei minimi particolari. Le coreografie sono diventate un marchio di fabbrica della Nord dalla stagione 2006/07. In quella stagione, in barba ai “permessi” imposti dalle norme entrate in vigore allora sugli strumenti del tifo, la Nord decise di fare una coreografia in ogni partita dell’Inter, sia in casa che in trasferta, realizzando in un solo anno oltre 60 coreografie. Dopo quella stagione si pensò che l’unico limite su cui si potesse migliorare fosse quello della “qualità”, visto che come “quantità” non si sarebbe potuto andare oltre…Più in generale, da ricordare quella per il laziale Gabriele Sandri, vigliaccamente ucciso l’11 novembre 2007, nel 2009; quella col Bayern in Champions nel febbraio 2011; quella di Inter-Juve dell’ottobre 2015, davvero geniale. -Diverse le contestazioni nel tempo, più o meno dure, a squadra e società interista. Una delle più clamorose è senz’altro quella del derby dell’aprile 2006, giocato di venerdì alle 18, con la Nord che, dopo l’eliminazione nei 4.i di finale dalla Champions, ad opera del Villarreal, rimane spoglia, vuota, disadorna. La curva è assente, decide di stare fuori dallo stadio dopo l’ennesima deludente stagione e di lasciare i giocatori soli, in un contesto quasi totalmente rossonero: un segnale forte e inequivocabile. Ma si è toccato veramente il fondo quando, in Inter-Parma, ritorno dei quarti di Coppa Italia 2000/01, una bomba molotov viene lanciata contro il pullman dell’Inter, che era reduce dall’umiliante 1-6 dell’andata, lungo il tragitto che lo porta allo stadio. -Dal 1999 organo d’informazione della curva interista è la fanzine “L’urlo della Nord”, “dispaccio” ufficiale distribuito a offerta libera, col ricavato che viene interamente utilizzato per realizzare le coreografie. -Pressoché sempre presenti gli striscioncini “Billa e Pannocchia”, due ragazzi scomparsi negli anni ’90, “Lele vive”, nella zona “Irriducibili”, e “Secondo anello verde”.

Gruppi scomparsi,nati negli anni 60: Moschettieri, Aficionados.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Forever Ultras, Potere Nerazzurro.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Monkeys (nati nel 1988, da ragazzi che frequentavano Piazza Po, rinnovamento nel 2002, si sono sciolti nel 2012), Savage Eagles, Aquile, Raiders, Skins (l’apparizione del primo striscione ufficiale è del 6 maggio 1987, Inter-Cremonese di Coppa Italia, si sono sciolti nell’ottobre ’91, o meglio, sono stati cacciati dalla curva, perché troppo politicizzati, anche se la Nord è sempre stata di matrice destroide, con molti skinheads nelle file di tanti gruppi; l’organizzazione “Azione Skinheads” è sempre stata vicina alla Nord attraverso Coliva, arrestato nel ’90, episodio che ha pesato decisamente nella scelta di togliere lo striscione “Skins”), Vecchia Guardia, Kaos Nerazzurro, Korps, Gioventù Nerazzurra, Legione Nerazzurra, Hell’s Commandos (’83-’86), Snakes (fine anni 80-’92) Longobards, Sturm und Drang, Gruppo Deciso (’89), Nutty, Linea Gotica, Panthers, Armata, Voitex.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Monelle (gruppo nato nella stagione 96/97, composto da sole donne, si sciolgono nel 2001), Nord Kaos (esordio in Inter-Brescia del 19 febbraio ’95, lo stesso giorno, per pura casualità, dell’insediamento di Massimo Moratti all’Inter; si sciolgono nel 2006), Perversi (nati nel gennaio ’92, da ragazzi di Milano-est, con esordio in un Inter-Fiorentina; il primo nome era “Gruppo Perverso”, modificato nel ’94, sono poi confluiti nei Boys nel 2002), Shining ,Teste Calde, Gruppo Ribelle, Driudi, Inferno Nerazzurro, Hooligans, Gruppo Queen, Nuova Guardia (nata nel ’93, agiva in curva Sud; per scelta non facevano le trasferte in casa di tifoserie gemellate in quanto non sentite), Rebels, Porkys, Bunker, Warriors, Freedom Square Cornaredo, Gruppo Scaglia Cornaredo, Gruppo Brusco, Zanetti Group, Senso Unico, Gruppo Bauscia, Gruppo Grappa, Gruppo Barza 1998, Guardia Korps, Zona Nera (si fonde nel ’97 con gli Irriducibili), Estremo Sostegno, Borgosesia Alcoolica Nerazzurra, Senza Tregua (’95-2006).

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’00: Fò de Cò, Bruso Group, Velenosi, Mad Head, Asterix Group, La Combriccola, Dragons Milano, Fuorilegge, Decisi Supporters, Gruppo Bellura, Last Flag, Quelli del Baffo, Shadows Clan, Terrace.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’10: Highlander, Fanatici, Gruppo Borghetti, Delirio Nerazzurro, Sezione Disagio, Gruppo Gillette.

Politica: fortemente destroidi.

Clubs principali: Templari, Torino Nerazzurra, Inter Club Savona, Inter Club Mestre, Bologna Nerazzurra, Inter Club Rho, Inter Club Novara, Inter Club Bovisa, Padova Nerazzurra.

 

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