di Nico Raffi

Empoli-Vicenza, la storia infinita. Sono passati sei mesi da quell’indimenticabile 8 giugno, data destinata a restare a lungo impressa nella memoria di tutti i tifosi azzurri. Dopo quella serata folle, irrazionale e liberatoria, suprema catarsi di una stagione vissuta all’insegna della sofferenza, l’Empoli ritrova lo stesso avversario dell’epico playout che sancì la permanenza in serie B della squadra azzurra. Non c’è più Gigi Cagni, mancheranno numerosi giocatori che vestivano allora la casacca biancorossa ma, c’è da esserne certi, molti vicentini non considereranno la gara del Castellani alla stregua di altre e avvertiranno ancora la sensazione, neppure tanto lieve, di avere un conto in sospeso. In realtà, già nell’agosto scorso, ci fu un fugace intermezzo che ebbe il sapore della rivincita, quando il Vicenza riuscì ad eliminare l’Empoli dalla Coppa Italia, nella serata in cui si verificò il grave infortunio di Coralli. Ma adesso il campionato è tutt’altra cosa.

La squadra di mister Breda si presenta al Castellani reduce da un buon pareggio casalingo con il Livorno, al termine di una gara che ha lasciato un pò di amaro in bocca a Martinelli e compagni anche per alcuni strascichi legati al discusso arbitraggio. Per la sfida di sabato il tecnico trevigiano, ex coach di Reggina e Salernitana, dovrà rinunciare ad alcuni pezzi pregiati come gli squalificati Padalino e Giandonato e gli infortunati Rigoni, Gavazzi e Pinardi. L’esperto fantasista ex atalantino si è infatti procurato una contrattura muscolare alla coscia destra che, quasi certamente, gli impedirà di scendere in campo nella gara di Empoli. Per far fronte alle numerose assenze, il Vicenza dovrebbe quindi adottare un modulo 3-5-2 che profuma di ritorno all’antico, visto che si tratta dello schema utilizzato da Breda nel precampionato e nella prima fase del torneo prima di approdare alla difesa a 4.

Davanti alla porta difesa dal giovane Pinsoglio, nel giro dell’under 21 ma non ancora all’altezza dell’ottimo Frison visto all’opera la scorsa stagione e passato nel frattempo al Catania, verrà probabilmente schierata una difesa a 3, nella quale, data l’assenza dell’ex varese Camisa, tornerà titolare Marco Pisano, con capitan Martinelli e Brighenti a comporre il trio della retroguardia. Sulle corsie laterali agiranno l’esperto 32enne Semioli e l’emergente Di Matteo, classe ’88 che si sta mettendo in luce per le sue qualità di dinamismo e propulsione. A centrocampo, in funzione di mezzale, viste le contemporanee assenze di Padalino e Giandonato saranno utilizzati l’ex doriano Mustacchio e Maiorino, centrocampista offensivo che siglò il gol vittoria al Castellani nella gara estiva di Coppa Italia. In cabina di regia tornerà invece a giostrare Luca Castiglia, centrocampista 23enne scuola Juventus autore di una prova maiuscola contro il Livorno corredata da una doppietta di pregevole fattura. Il centrocampista veneto, lo scorso anno alla Spal e passato anche dalle parti di Viareggio, si sta affermando come un interessante prospetto destinato a crescere ulteriormente.

Il binomio offensivo sarà presumibilmente affidato alla coppia GiacomelliPlasmati. Il primo, un classe ’90 che ha avuto poco spazio a Pescara, è stato assai ispirato nell’ultima gara interna al “Menti” avendo fornito ben due assist, e si esprime meglio con la manovra palla a terra, con movimenti veloci e rapidi inserimenti, mentre il secondo predilige la fisicità e il gioco aereo.

Sembra una coppia in grado di integrarsi anche se Breda si riserverà di testare le condizioni fisiche del francese Malonga, capocannoniere dei biancorossi con 6 reti all’attivo, che ad Empoli rientrerà in gruppo dopo un infortunio e potrebbe partire dalla panchina.

Il Vicenza, ritrovata la B dopo il ripescaggio, sembra avere le caratteristiche per centrare la salvezza sul campo, forte di una compagine solida e determinata anche se, fino ad ora, poco vincente: i veneti hanno infatti centrato appena tre vittorie in diciotto gare, soltanto una in più del Lanciano, la squadra che ha finora vinto di meno.

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2 Commenti

  1. Credo che Maiorino e Mustacchio come interni di centrocampo, sarà difficile vederli insieme , visto che hanno attitudini offensive (simili), ma le numerose ( e buone)assenze , indurranno Breda a fare scelte inconsuete. Di questa gara temo proprio la loro emergenza. Che tradotto vorrebbe dire: “…non hanno un Kazzo da perdere…”

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