di Nico Raffi

 

Dopo il Padova, l’Empoli si trova ad affrontare un’altra matricola terribile. Il Cesena di mister Pierpaolo Bisoli rappresenta infatti la vera rivelazione di questa serie B con un andamento stagionale a dir poco sorprendente. I romagnoli occupano attualmente il terzo posto in classifica ed hanno perso una sola gara in queste prime 15 giornate. Non subiscono sconfitte da più di 4 mesi (l’unico match perso risale alla giornata inaugurale di questo campionato: 0-1 in casa con la Reggina il 24 agosto scorso), e gli archivi storici narrano addirittura di un record eguagliato risalente alla stagione 1972-73 quando il Cesena era allenato da Gigi Radice.

Se si considera inoltre che la compagine romagnola non ha mai perso in trasferta (2 vittorie e 5 pareggi fin ad ora lontano dal Manuzzi), e detiene nettamente la miglior difesa del torneo con appena 7 reti subite, si può a ragione inserire il Cesena tra le pretendenti ad un posto nei playoff, traguardo a dir poco straordinario per una squadra che lo scorso anno militava in Lega Pro. Ma non si tratta esattamente di miracolo quello realizzato dai ragazzi di Bisoli. Le soddisfazioni del presente sono infatti frutto di un’ottima organizzazione societaria e di un’attenta programmazione tecnica pianificata dal presidente Igor Campedelli. Il giovane imprenditore cesenate, fratello dell’ex giocatore di Cesena, Modena e Salernitana Nicola Campedelli, che ha rilevato le quote societarie a fine 2007 da Edmeo Lugaresi (restato in sella alla società per 27 anni), dopo essersi affidato ad un gruppo di giocatori giovani e motivati, ha chiamato in panchina l’emergente Pierpaolo Bisoli.

Una scelta assai felice quella del 43enne tecnico di Porretta Terme, ex giocatore azzurro dal 1997 al 1999, che dopo le esperienze a Prato ed a Foligno, ha avuto il merito di riportare subito il Cesena in serie B al termine della stagione scorsa. Quest’anno, oltre a trascinare i suoi ragazzi nei quartieri alti del campionato, Bisoli ha anche mostrato idee chiare ed innovative sul piano della versatilità tattica, utilizzando moduli diversi in base alle caratteristiche degli avversari e degli uomini a disposizione. Altro grande merito dell’allenatore è stato quello di lanciare in orbita giovani di enormi potenzialità come l’attaccante bosniaco 19enne Djuric, del quale pare fortemente interessato il Genoa, e soprattutto il 20enne Ezequiel Matias Schelotto, detto “El Galgo” (il “Levriero” per le movenze eleganti e sinuose), esterno offensivo autore di 4 reti stagionali.

L'italo-argentino Ezequiel SchelottoL’italo-argentino, il cui cartellino appartiene per metà all’Atalanta, è già stato convocato nell’under 21 di Casiraghi, è considerato l’erede di Camoranesi ed ha attirato l’attenzione di quasi tutte le big del massimo campionato. Chissà se Cesena rappresenterà poi il trampolino di lancio anche per Malonga, classe 1989 in prestito dal Torino e andato in gol, lunedì scorso, proprio contro la sua ex squadra nella prima gara da titolare. A favorire la crescita di questi giovani talenti sono stati affiancati elementi più esperti come il 40enne Antonioli (protagonista due settimane fa nella vittoria esterna con il Mantova per avere neutralizzato due rigori nella stessa gara), il centravanti Cristian Bucchi, attualmente ai box per uno stiramento, il difensore Ivan Franceschini ed il mediano di lungo corso Piangerelli. Completa il quadro l’eclettico centrocampista Do Prado, oggetto misterioso a Firenze ed a Perugia, che sembra aver trovato a Cesena la dimensione giusta per fare emergere le proprie qualità tecniche fin ad ora rimaste piuttosto inespresse.

 

Nico Raffi

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