di Nico Raffi

Dopo un promettente avvio, l’ambizioso Spezia di Michele Serena sembra avere in parte esaurito la spinta e l’entusiasmo dettati dal ritorno in serie B dopo quattro anni di assenza e da un’altisonante campagna di rafforzamento condotta in sede di mercato dal presidente Volpi. La società bianconera non ha badato a spese per vivere un campionato da protagonista in quella cadetteria abbandonata nel 2008 in seguito alla retrocessione e al fallimento societario che costrinse il club ligure a ripartire dalla serie D. Sono bastati appena quattro anni allo Spezia per ritrovare la B dopo la soddisfazione di aver centrato lo scorso anno uno strepitoso “triplete” quando gli aquilotti, dopo aver insediato il tecnico Serena al posto di Gustinetti, ottennero promozione diretta, Coppa Italia e Supercoppa di Lega Pro. Uno dei protagonisti di quella esaltante avventura fu un certo Ighli Vannucchi, che dopo aver scritto un indimenticabile pezzo di storia empolese, ci mise poco tempo ad entrare anche nei cuori della tifoseria bianconera, nonostante un grave infortunio al ginocchio sinistro che rischiò di chiuderne anzitempo la luminosa carriera.

Tornando all’attualità, lo Spezia non sta attraversando un periodo particolarmente brillante. Infatti, nelle ultime 8 gare, i ragazzi di Serena hanno ottenuto una sola vittoria (in casa con il Crotone), mentre, lontano dal “Picco”, i bianconeri hanno centrato l’intera posta soltanto a Livorno, anche se grazie a un roboante 1-5. Lo stesso allenatore su trova al centro di alcune critiche che potrebbero mettere a rischio la sua permanenza in panchina, date le enormi aspettative che pesano su questa squadra. Nell’ultimo impegno esterno con il Cesena, i liguri sono riusciti comunque ad esprimere un calcio discreto e convincente, più di quanto dica il pareggio finale. Il tecnico di Mestre Michele Serena, noto ex calciatore di Inter, Fiorentina e Sampdoria, e con all’attivo esperienze sulle panchine di Mantova e Grosseto, si è affidato a un modulo 4-3-1-2 di sarriana memoria, affidando al talentuoso figlio d’arte Davide di Gennaro, affermatosi lo scorso torneo con la maglia del Modena riuscendo a raggiungere la doppia cifra in quanto a segnature, e autore sin qui di 4 reti su altrettanti rigori calciati, la licenza di proporre quella fantasia e quelle intuizioni in grado di innescare un binomio offensivo di primissima qualità per la categoria: Antenucci e Sansovini. Se l’ex attaccante 28enne di Ascoli e Torino non ha sino ad ora particolarmente brillato, e se gli altri attaccanti che completano il reparto offensivo dello Spezia, l’ex romanista Okaka e l’austriaco Pichlmann, non si sono ancora espressi al massimo delle loro qualità, altro discorso andrebbe formulato per Sansovini. L’ex Pescara, completamente rigenerato dalla cura Zeman, è l’autentico trascinatore degli aquilotti e con la sua grande concretezza e personalità, ha ottenuto subito i gradi di capitano andando in rete ben 10 volte, in pratica oltre il 50% dei gol segnati in totale dalla squadra spezzina. Un exploit che lo rende, al momento, il miglior cecchino della B. Anche la linea mediana della squadra ligure è un reparto di ottimo livello per la serie cadetta. Centrocampisti come l’ex patavino Andrea Bovo, Sammarco e Porcari associano capacità d’impostazione e di manovra a quelle di copertura e di interdizione, anche se, nel caso di Porcari, la carica agonistica ha talvolta oltrepassato i limiti consentiti, visto che sono già due le espulsioni comminate all’ex Novara. In alternativa, sta recentemente trovando spazio il giovane classe ’93 Crisetig, regista avanzato cresciuto nell’Inter che ha già esordito in under 21 e in Champions con la maglia nerazzurra.

Nel 4-3-1-2 di marca spezzina, che spesso si connota di caratteri ancora più offensivi trasformandosi in un 4-3-3 attraverso l’inserimento tra i titolari del robusto Okaka, la linea difensiva è composta dagli esterni Piccini e Garofalo e dai difensori centrali Schiavi e il nazionale romeno ex Palermo Goian, anche se valide alternative sono rappresentate dal laterale Madonna e dal promettentissimo Simone Benedetti, un centrale classe ’92 di scuola Inter che completa la nutrita schiera dei figli d’arte presenti nella rosa dello Spezia.

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