Dal sito www.gazzetta.it riprendiamo un bell’articolo del collega Francesco Oddi sul neo acquisto della Primavera azzura Edoardo Bianchi.
3 settembre 2016 – Milano
Edoardo Bianchi con la maglia degli Allievi della Juventus. LaPresse

Edoardo Bianchi con la maglia degli Allievi della Juventus. LaPresse

Delle 20 squadre della serie A 2016-17 Edoardo Bianchi, 17 anni fatti ad aprile, ne ha già girate quattro. E il trasferimento a livello giovanile ha fatto rumore – anche se ai non addetti ai lavori arriva talmente attutito da risultare impercettibile – perché nessuno lascia la Juventus di sua spontanea volontà, come ha fatto lui, con tanto di rivendicazione della scelta su Instagram. Un segno dei tempi, tempi nipoti della sentenza Bosman e figli della seconda generazione di fughe all’estero: quelle di Gattuso, Maresca e Dalla Bona erano ancora fenomeni episodici, quelle dei vari Jacopo Sala, Petrucci e Marcello Trotta hanno abbassato drasticamente l’età del primo contratto professionistico, che in tanti ora firmano il giorno del 16esimo compleanno (a volte prima, quando non si potrebbe, e lo tengono in un cassetto in attesa del deposito). Se dai 16 anni i ragazzi più bravi sono blindati dal contratto, nel biennio precedente c’è il vincolo da “giovane di serie” e prima ancora quello annuale. Sfruttando il quale Edoardo Bianchi, difensore centrale di grande prospettiva, ha iniziato il suo giro d’Italia, partito dall’Axa, la scuola calcio di Francesco Totti, sul litorale romano.
DOPPIO ADDIO A ROMA – Il passaggio dalla scuola calcio di Totti alla Roma è tipo quello dall’accademia militare all’esercito, una sorta di evoluzione naturale, invece lui è finito alla Lazio. Tempo di diventare il miglior difensore della squadra, ed è passato in giallorosso, sfruttando la scadenza del vincolo annuale. Due anni dopo, si rifiutò di firmare il pluriennale: la Juventus si era già messa in contatto con il padre – che nel frattempo ha iniziato a collaborare con Enzo Raiola, cugino di Mino, nella ricerca e gestione di giovani talenti – e tanti saluti alla Roma, lasciata da svincolato nell’estate del 2013. Un anno coi Giovanissimi – perdendo in finale lo scudetto, proprio contro i giallorossi – due con gli Allievi, il ritiro con la Primavera, poi l’addio ai bianconeri, anche se il lungo post su Instagram con cui il ragazzo lo ha annunciato prova a trasformarlo in arrivederci: “Ho dato tutto alla Juventus, e farò lo stesso nella mia nuova avventura, chissà che un giorno le nostre strade si possano incontrare di nuovo”.
COME RUGANI — La nuova avventura è l’Empoli: la Juventus, che tra i toscani pescò l’allora 18enne Daniele Rugani, provandolo per un anno in Primavera, stavolta in cambio dell’ex difensore di Lazio e Roma si è fatta dare un 18enne, messo a disposizione di Fabio Grosso, il trequartista/attaccante Nicola Mosti, ben considerato, già nel giro azzurro. Come Bianchi, del resto: le nazionali se l’è fatte tutte, a marzo ha giocato l’Europeo Under 17, ed era il capitano dell’Italia di Alessandro Dal Canto. Che quest’anno ha lasciato la Federazione, ora allena l’Empoli Primavera, ed è ben felice di riavere il suo pupillo, per il campionato che inizia tra una settimana.
GRAZIE, FRATELLI — Ancora il post Instagram di commiato, lungo ma chiarificatore: “Lascio la Juventus dopo tre meravigliosi anni [..] è stato per me un onore ed un privilegio indossare questa gloriosa maglia ;una responsabilità ed una crescita poterne essere il capitano. Più di tutti vorrei ringraziare tutti i miei compagni di squadra con cui ho condiviso tutto, in campo e fuori dal campo, lascio amici che sento vicini come fratelli, perché sono cresciuto insieme a loro. Auguro a voi di realizzare tutto ciò che sognate. Ho letto alcune cose sul mio trasferimento e colgo l’occasione per chiarire che è più di un mese che avevo dato la disponibilità ad andare ad Empoli , solo in forma definitiva, in quanto credo che ad Empoli avrò la possibilità di crescere sui parametri di una società che ha sempre dimostrato di credere nei giovani”.
Edoardo Bianchi in maglia azzurra. Foto Oddi
Edoardo Bianchi in maglia azzurra. Foto Oddi
TAPPE FORZATE — Aveva il percorso segnato il ragazzo, nella Juventus – prima riserva quest’anno, titolare inamovibile il prossimo – e il talento per bruciare i tempi, si trovava così bene, eppure ha preferito lasciare per non fare qualche mese di panchina, imponendo anche la formula del trasferimento. Alla Roma e in Nazionale Edo Bianchi ha giocato con Scamacca, volato in Olanda perché il Psv Eindhoven era disposto a pagarlo di più, in azzurro e in bianconero con Kean, un Balotelli 16enne che Raiola non voleva lasciare in Primavera – con tutto che deve ancora segnare un gol in campionato – perché lo ritiene pronto per andare in prestito tra i professionisti. La Juventus che prende Pjanic, Dani Alves e Higuain, non ha più tutto questo appeal su ragazzi che temono di fare la fine di Audero e Romagna talenti 19enni che hanno una ventina di convocazioni a testa in prima squadra, e neppure un minuto giocato? Oppure l’esplosione di Gigio Donnarumma – che di Bianchi è coetaneo e compagno d’azzurro – ha fatto saltare definitivamente il banco, finendo di imporre nel campionato Primavera dinamiche, impazienze e impuntature dei calciatori adulti? Piccoli Pogba crescono, nell’estate in cui un 23enne è stato protagonista del ritorno più costo della storia del calcio, e non è detto che sia un bene.
Francesco Oddi
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