Cambiano ancora le date delle ultime due gare del girone di andata, quelle originariamente previste per il 24 ed il 31 dicembre ma che già erano state spostate al 22 e 29 dicembre, due venerdi.

La 20a e la 21a giornata slittano di un ulteriore giorno e si giocheranno quindi giovedi 21 dicembre e giovedi 28 dicembre con orario di inizio gare alle ore 20:30. Capiremo più avanti se ci saranno gare eventualmente coinvolte in ulteriori variazioni come anticipo e/o posticipo. Di sicuro parliamo di due serate non certo invoglianti per seguire il calcio, soprattutto allo stadio e soprattutto in trasferta, una scelta nata per venire incontro alle esigenze delle società potenzialmente impegnate nella Tim Cup, ed evitare sovrapposizioni con le partite di Serie A.

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10 Commenti

    • …..davvero….condizioni atmosferiche tetre, campacci che parean piscine, entrate assassine, numeri da 1-11, torce, fumogeni, seggiolini che volavano in campo….. Empoli non era Baghdad, ma nemmeno un villaggio vacanze…ma, soprattutto, maratona che pe trovare un seggiolino voto (soprattutto i 4 campionati immediatamente successivi alla retrocessione dell’89) dovevi arrivare almeno un’ora prima, non come ora che si riempie dopo 10 minuti…..paradossalmente, c’era più senso d’appartenenza allora che negli ultimi 20 anni…….

  1. Sono d’accordo con te caro Dash. Che partita è alle 20,30 di fine Dicembre ? — ” Abbiamo spettacolarizzato il gioco più bello del mondo. Lo abbiamo finanziato. Lo abbiamo corrotto. E adesso è il tempo di riflettere sull’eredità che lasceremo “. Frase tratta dal libro appena uscito ” Un giorno questo calcio sarà tuo” , del giornalista RAI , Fulvio Paglialunga. Consiglio la lettura. 😉

  2. Jacopo, ma sai …. alle 17,30 di fine ottobre , inizio novembre , si può anche tollerare. Alle 20,30 in pienissimo inverno è da folli. Pericolosissimo per tutti. Attori e comparse.

  3. Davvero come rimpiango baracca Lugo …. mi sembra che eravamo in 5/6 pullman più il resto per conto proprio… ed era a settembre inizio campionato, solo spirito d’appartenenza solo quello, oramai non esiste quasi più. Comunque forza azzurro.

  4. Il “dio denaro” ha rovinato tutto questo.
    Mi domando, però, chi siano davvero i colpevoli.
    Ed alla fine giungo alla conclusione che… non ci sono innocenti.
    Sono colpevoli le TV, satellite, digitale, ecc.. che pur di creare un “palinsesto” a proprio comodo hanno rovinato la sacralità delle domeniche dell’infanzia di molti di noi.
    Sono colpevoli i presidenti, che non dicono mai di “no” perché sanno che i soldi delle TV servono… eccome… per non fallire (come hanno fatto in tante squadre, l’ultima, “con barzelletta”, il Modena) o per non essere costretti a “fingere” una retrocessione, per poi prendere il “paracadute” (…).
    Sono colpevoli i calciatori e gli allenatori, le cui associazioni rappresentative contano come il due a picche quando briscola è cuori… e non fanno niente per cambiare questa situazione.
    Sono colpevoli i tifosi, io per primo, ingrigiti ed imborghesiti dal telecomando e dal… “che ci vado a fare al freddo allo stadio se posso vedere la partita al caldo da casa?”.
    Per Angelo: lasceremo un calcio ai nostri figli in cui le formazioni sono urlate dai maxischermi, le vittorie sono festeggiate con gli inni a fine partita, le maglie sono griffate come orologi o gioielli per poter essere rivendute al mercato. Meglio o peggio, del calcio dei nostri tempi? chissà, difficile a dirlo… perché a distorcere i nostri occhi c’è anche l’obiettivo della nostra giovinezza ed infanzia, che ci fa sembrare tutto più bello.
    Però se ripenso a cosa avevamo, mi vengono comunque i brividi: 8 partite di A e 10 di B tutte la domenica alla stessa ora (ai tempi il campionato di A era a 16 squadre, quello di B a 20); se volevi vedere una partita di A odi B (figuriamoci delle serie inferiori), andavi allo stadio o ti appiccicavi alle radioline, dove sognavi con i racconti di tutto il calcio minuto per minuto; per entrare allo stadio non c’erano tornelli, ma dovevi arrivare almeno 1 ora prima se volevi il tuo posto, che nessuno ti numerava o manteneva; quando le squadre entravano in campo “dovevi” avere una sciarpa, perché i fumogeni si spargevano ovunque e quell’odore acre ti entrava nei polmoni e nella testa; la partita iniziava ed andava avanti col sottofondo incessante dei tamburi e dei cori dei tifosi ed alla fine della partita, se si vinceva, non c’erano inni o canzoni, ma solo battimani perché la voce non c’era già più dall’inizio del secondo tempo…

  5. E tutto vero ragazzi,bravi e complimenti per questi ricordi.che nostalgia.infatti il 29 a buio a Perugia ci si deve stare benino!!

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