Campionato Primavera TIM – Trofeo “G. Facchetti”

Girone  A – 8° giornata andata

EMPOLI – Parma    3 – 1

 

 

TABELLINO

EMPOLI

Addario, Mazzanti, Videtta, Bianchi, Menegaz, Alderotti, Pucciarelli, Crafa, Castellani, Brugman, Camano

A disposizione: Furlan,  Kanon, Chiavazzo, Campus, Arzeo, Masini, Osagede

Allenatore: Ettore Donati

 

Sostituzioni:

55′ esce Videtta         – entra Kanon

61′ esce Camano        – entra Osagede

92′ esce menegaz       – entra Arzeo

 

PARMA

Agosti, Ristivski, Terzini, Pereira, Palumbo, Contini, Finocchio, Uveges, Bernasconi, De Arauja, Defrel

A disposizione: Pisseri, Valentini, Petrozzi, Adorni, Colla, Covic, Konate

Allenatore: Iiziano De Patre

 

Sostituzioni:

Al 49′ esce Finocchio      – entra Covic

Al 75′ esce Defrel            – entra Konate

 

Ammonizioni: 33′ Uveges (P)

Espulsioni:      75′ Terzini (P)

 

Arbitro:     Sig. Cavillucci (Latina)

Assistenti:  Sig. Fraschetti (Perugia) – Sig. Bottegoni (Terni)

 

 

I GOL

65′ Uveges (P) – 75′ rig. Brugman (E)  – 85′ Brugman (E) – 92′ Osagede (E)

 

 

LA GARA

 

Se dovessi titolare questo articolo scriverei “Viaggio all’inferno e ritorno”. Sì perché la gara è stata proprio questo: un Empoli che per 75′ ha provato inutilmente a  far gioco, con una manovra lenta, prevedibile, a tratti confusa, ed un Parma attento e  puntuale, veloce, sempre in pressing, dalla corsa inesauribile. Ma poi….15 minuti di talent-show, favoriti da un rigore tanto netto quanto ingenuo, e gli azzurri si sono come svegliati da un lungo sonno ed hanno fatto vedere cose da “Manuale del calcio”. Forse, anzi sicuramente il Parma non meritava di perdere, per il coraggio e l’applicazione con cui ha affrontato la gara, per l’impegno e  la grinta che ha messo in tutto i 94′ quanto è durata la gara ma il calcio è anche estro, fantasia, colpi di classe. E questi oggi li ha avuti l’Empoli.  Ma andiamo con ordine.

La gara la fa il Parma per tutto il primo tempo: pressing alto, un 4-3-3 ben sorretto anche dalle corse degli esterni bassi che sulle corsie creavano spesso superiorità numerica e difficoltà nelle chiusure, peraltro sempre ben fatte dai due centrali Alderotti e Menegaz. Gli azzurri si propongono col solito 4-3-3, Brugman alto dietro le tre punte Pucciarelli e Camano sulle corsie e Castellani centrale. La gara va…ma non decolla mai. Il Parma fa possesso palla, corre, pressa, ma la prima vera azione da gol la fa al 4′ quando Bernasconi, lanciato in area da De Arauja, si ritrova a tu per tu con Addario: il pressing stretto di Menegaz scoordina i movimenti del centravanti scudocrociato e la palla finisce di poco a lato. Non si segnala nient’altro di importante se non qualche movimento nella scacchiera: vediamo Brugman arretrare davanti alla difesa e Bianchi andare più in esterno. Mossa alla lunga vincente. La ripresa vede un Empoli più vivace anche se prosegue la lunga teoria di lanci di Menegaz alle punte che, nonostante una certa precisione, si rivela inconcludente. Il Parma replica con la solita grinta anche se la velocità è un po’ in calo. Non succede praticamente niente fino al 65′ quando Uveges va a battere una punizione da una trentina di metri dalla porta di Addario. Il centrocampista parmense prova il tiro e la palla passa vicina all’ultimo uomo della barriera e si insacca alla destra del portiere azzurro. Vantaggio tutto sommato non immeritato. Ma da qui comincia un’altra partita. Siamo al 75′ e Alderotti lancia lungo in area un pallone che sembra innocuo: il portiere non ci va sicuto, la difesa si ferma e Bianchi si avventa per colpire di testa e mandare in rete. Terzini del Parma lo prende per la maglia e lo tira giù: è rigore ed espulsione del difensore scudocrociato che esce dal campo senza batter ciglio. Sul dischetto va Castellani che esplode un rasoterra alla destra di Agosti. E’ pareggio. Potrebbe anche andar bene così, visto l’andamento della gara ma il Parma è in dieci; l’Empoli ci crede e pigia sull’accelleratore. Al 78′ dopo un calcio d’angolo battuto dagli azzurri la palla arriva a Crafa che senza pensarci troppo spara un  rasoterra che esce di poco a fil di palo. Poi…beh…poi è calcio show. Siamo all’85 e Brugman si impossessa di un pallone ad una decina di metri dal limite dell’area avversaria: dribbla uno, due, tre, quattro, cinque giocatori e sull’uscita manda in rete. La tribunetta di Monteboro si alza in piedi ed applaude. Ma non è niente. 92′: punizione dalla tre quarti azzurra. Batte Brugman un lungo spiovente sulla corsia di sinistra dove la palla sembra uscire. No….Castellani (ma quanto è bravo questo centravanti che sta sempre lì davanti a lottare, sudare, prendere botte, a fare “giocate”) al volo rimette al centro dove Osagede di corse arriva e manda in rete sotto il “sette” di un esterefatto Agosti. Standing ovation.

 

 

 

IL GIOCATORE PIANETA EMPOLI

 

BRUGMAN  Per 20′ minuti non c’è. Poi mister Donato lo arretra e l’uruguayano comincia a vedere il gioco e a cercare di dare ordine e fantasia ad un centrocampo che oggi soffriva il pressing e la corsa del Parma. Nel finale diventa lui il protagonista. Il suo gol è un omaggio al calcio sudamericano… tecnica, fantasia, dribling….in una parola: classe. Mette lo zampino anche nel terzo gol, anzi euro-gol, azzurro: suo il lancio a Castellani che, bravissimo, riesce a mettere al centro per Osagede. Se riesce a trovare continuità nell’arco dell’intera partita, evitando qualche “pausa” in cui sembra assentarsi dal gioco, può veramente guardare in alto.

 

 

A cura di Fabrizio Fioravanti

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