Finalmente si ricomincia e io e i miei compagni non vedevamo l’ora. È da troppo tempo che aspettiamo di tornare ad assaporare l’erba dello stadio Castellani per una partita di serie A. Quando il campionato 2015/16 è finito avrei voluto tornare subito a giocare per tornare a sentire ancora quella tensione, quel brivido che si prova quando ti metti gli scarpini e scendi in campo. E adesso si comincia a fare sul serio contro la Sampdoria. Sappiamo tutti che questo sarà un campionato difficile e pieno di insidie ma le sensazioni sono molto positive. Ripartiamo con un gruppo molto unito e con la voglia ogni giorno di allenarci al massimo delle nostre possibilità. Solo così possiamo provare a raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati. Quando sono tornato qui, qualche anno fa, pensavo che avremmo lottato sempre per salvarci in serie B, per evitare la retrocessione in Lega Pro, come accade col Vicenza in quella serata incredibile e indimenticabile del 2012. E invece non è stato così. Anno dopo anno è stato un crescendo costante: prima la promozione sfiorata, poi quella ottenuta e poi due magiche salvezze. L’Empoli è cresciuto sotto tutti i punti di vista, sia da quello tecnico che da quello societario diventando una club da prendere come esempio nel panorama calcistico italiano. Che il vento sarebbe cambiato, che avremmo potuto fare grandi cose me ne sono reso conto quella sera di giugno del 2013 quando perdemmo la finale dei playoff di serie B contro il Livorno. Nonostante la sconfitta, quando tornammo allo stadio Castellani c’erano centinaia di persone ad accogliere la squadra, ad applaudirci e a incitarci. Una cosa che nel mondo del calcio si vede raramente. In quel momento ho visto quello spirito che caratterizza l’Empoli e la città e che ancora oggi dobbiamo mantenere se vogliamo provare a salvarci. Uno spirito unico che solo qua si può trovare, il segreto di questa piazza che ha permesso a tanti giocatori di innamorarsi di questo posto e di decidere di rimanere qua per sempre. Ai tifosi non voglio promettere gol o assist ma soltanto il mio impegno. La voglia di scendere in campo dalla prima all’ultima partita di campionato dando tutto per questa maglia. E cercherò di trasmettere questo messaggio e questo attaccamento anche ai miei compagni di squadra. Sudore e sacrificio: soltanto così si possono ottenere risultati che all’inizio sembrano irraggiungibili. Noi sappiamo come si fa. E ci proveremo ancora.

 

fonte: iltirreno
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6 Commenti

  1. Capitano….oh mio capitano!!!!!.Se qualcuno non sa cosa voglia dire questa frase si guardi il film “Carpe diem”……..glielo consiglio!!!!.

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