Sampdorianews.net, portale di riferimento per tutti i tifosi blucerchiati, ha scelto PianetaEmpoli.it per seguire il quotidiano degli azzurri e per presentare la gara che si giocherà domani allo stadio Marassi.

Ed il nostro Alessio Cocchi è stato questa sera intervistato dal suddetto sitoweb che ogni giorno è seguito da oltre ventimila persone, un intervista volta a fare il punto della situazione in casa azzurra alla vigilia di un incontro importante e che farà incrociare diversi ex in campo e fuori.

 

Vi mostriamo, concedeteci un minimo di egoistica soddisfazione, la homepage che presenta il pezzo, e di seguito l’intervista nella quale speriamo di aver risposto con la massima obbiettività alle domande poste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da poche settimane è tornato Aglietti sulla panchina empolese. Si sono visti alcuni miglioramenti rispetto alle precedenti gestioni? Che momento sta vivendo la squadra? “Il momento non è positivo nella sua complessità, ma non lo è dall’inizio del campionato, eppure la squadra era partita con l’obiettivo dei play-off, obiettivo dichiarato da squadra e società con i ritorni di Tavano, Buscè e alcune conferme, le cose invece non sono andate bene, anche se si era iniziato bene in campionato e in Coppa Italia proprio con l’eliminazione ai danni della Sampdoria, e si sono cambiati 4 guide tecniche, 4 considerando il ritorno di Aglietti, con il quale la squadra ha affrontato due gare, a Padova e in casa con il Livorno, non sono arrivate sconfitte e si è visto un atteggiamento un po’ più cattivo, battagliero, voglioso, mentre prima emergeva un certo leziosismo come si lottasse per altri traguardi, piano piano sembra l’Empoli stia guarendo.

 

Quali sono gli uomini cardine dell’Empoli in questo momento della stagione? “Tavano viene da un brutto infortunio, il suo rientro era previsto per fine febbraio, ma ha accelerato i tempi di recupero e sta giocando già da 3-4 partite, diciamo che è al 70% della condizione, ma resta l’unico giocatore in grado di fare la differenza, ha il colpo in canna, con un tiro può cambiare volto alla partita. Stovini è il punto di riferimento difensivo, un giocatore roccioso che non tira mai la gamba indietro, un elemento d’esperienza con i suoi 35 anni, poi da segnalare il giovane uruguayano Gaston Brugman, nell’ala protettiva di Raiola, che dovrebbe scendere in campo domani come titolare nel ruolo di trequartista. Sono questi i giocatori più rappresentativi per reparto. Ti segnalo intanto che si prospetta un cambio in porta, il titolare Pelagotti, per scelta tecnica, dovrebbe sedersi in panchina lasciando il posto alla riserva Dossena, che peraltro è un ligure di nascita. Pelagotti, in diverse occasioni, non è stato impeccabile, ha subito “pressioni”, anche se il termine “pressione” non pare adatto per una piazza tranquilla come quella empolese, ha subito un po’ di critiche da parte della tifoseria e le sta somatizzando troppo.”

 

Nella gara di andata la Samp realizzò il blitz, ma l’Empoli diede l’impressione di essere una compagine di tutto rispetto. “La partita di andata aveva dato le sensazioni di un Empoli in grado di fare cose buone in questa stagione, un mese prima aveva eliminato la Samp in Coppa Italia e in campionato le formazioni erano più o meno le stesse, ma la Samp passò quasi subito in vantaggio e diede un’impronta alla partita, l’Empoli uscì sconfitto, ma era una squadra viva che uscì dal campo a testa alta e invece poi è finita in un baratro. Secondo le diverse componenti sarebbe subentrato l’aspetto psicologico, come, sebbene con le giuste proporzioni, è avvenuto nella parte centrale alla Samp. Spesso leggevo il vostro portale, le vostre disamine e leggevo di una squadra senza anima, con un centrocampo compassato, allo stesso modo noi vedevamo l’Empoli, che sembrava scendesse in campo giusto per timbrare il cartellino, garantiva soltanto il minimo sindacale, ovviamente in campo si affrontano compagini che mettevano il quadruplo dell’impegno e i risultati ne erano la naturale conseguenza.  Il parco giocatori della Sampdoria consente alla vostra squadra di lottare per l’obiettivo playoff, il nostro invece di poter raggiungere la salvezza quasi ad occhi chiusi. Non riesco a vedere l’Empoli con altre compagini che si trovano al suo fianco, ma senza voglia e determinazione questi sono i risultati”.

 

A gennaio Massimo Maccarone è tornato ad Empoli, a distanza di tanti anni dopo le ottime stagioni disputate circa un decennio fa. Come l’avete trovato dopo l’esperienza in blucerchiato? “Maccarone è tornato benino, non è sicuramente il giocatore ammirato dieci anni fa, ha avuto un’involuzione netta ma anche in termini anagrafici, sono passati 10 anni ormai, non è quel giocatore devastante, ma, a differenza degli altri, ha svolto altrove la preparazione atletica e va venti anni luce meglio degli altri, l’Empoli ha sbagliato preparazione, come dimostrato dai numerosi problemi muscolari che hanno colpito la squadra soprattutto nella prima parte della stagione. Sta andando benino anche sotto il profilo dell’impatto ambientale, si è calato subito nella nuova realtà, indossa la maglia dell’Empoli che ha sempre sentito sua, se la sente cucita addosso, qui ha sempre tenuto molti amici che ha continuato a frequentare in questi anni, come del resto la città. È tornato assumendosi responsabilità nei confronti della città, dell’ambiente e dei tifosi. Sul campo ha finora offerto prestazioni sufficienti, dovendo fare un paragone dovremmo aver guadagnato qualcosa a gennaio rispetto a Coralli, ceduto alla Cremonese. Domani non sarà presente a causa di un affaticamento subito contro il Livorno, non partirà nemmeno alla volta di Genova”.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

3 Commenti

  1. Guarda di nomi ne avevo fatti anche altri due rispetto a quelli da te citati, ovvero Moro e Mchedlidze, ne hanno scritti, credo per brevità, solo tre.

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