E così…porte aperte ai tifosi del Toro! Che strano paese è questo. Dove si fanno le leggi per il gusto di non rispettarle, dove si promette “tolleranza zero” con i violenti e con i cori razzisti ma non si puniscono mai i colpevoli e non si sospendono le partite quando dalla tribuna si grida buuuuu, dove si inventa una tessera per impedire ai tifosi di andare in curva ospiti se non ce l’hanno ma si fa spazio a loro in maratona e nei distinti, dove si tutelano i più forti, quelli che hanno più abbonamenti alle pay-tv, dove si premiano le grandi squadre che pagano stipendi milionari e uccidono i vivai, dove si parla…si parla…si parla….e non si conclude mai niente.

 

Comunque, un sincero benvenuto ai tifosi granata ed ai loro gemellati viola. Avete visto com’è facile? Basta alzare un po’ la voce e tanto c’è sempre qualcuno che ascolta! Vi immaginate se fosse successo a parti inverse? A noi non avrebbero dato ascolto… mica siamo tanti! Pochi…sempre meno al Castellani, perché per noi “o serie A o niente”: la serie B è una schifezza. Meglio snobbare anche la gara di venerdì! A casa sì….restiamo tutti a casa e consegnamo lo stadio ai cugini viola ed ai loro amici piemontesi, così non potranno dire che non abbiamo il senso dell’ospitalità. E, a proposito di ospitalità, mi ricordo quanto grande fu quella del Torino il 3 dicembre 2006 quando si celebravano i cento anni granata e all’Olimpico ci fu una gran festa, ricordi, vecchie glorie, regali. E come poteva allora il buon Ivaldi (un guardalinee internazionale!) convalidare il gol di Marianini per un pallone che era entrato di circa due metri nella porta di Abbiati ma.….non aveva mica toccato la rete!!!!!! Benvenuti a tutti i tifosi del Toro che portano nel cuore una leggenda di fronte alla quale mi inchino  ma ai quali vorrei dire che non si vive solo di passato.

 

E benvenuto anche al Presidente Cairo al quale vorrei dire che la serie A si conquista (o si dovrebbe conquistare???) sul rettangolo verde di un campo di calcio e non con le polemiche e la compiacenza di certa stampa e la benevolenza di qualcuno di quelli che stanno in alto….forse troppo in alto per accorgersi che ci siamo anche noi. Ma le cose non sempre vanno come dovrebbero andare…o come qualcuno vorrebbe che andassero.

 

Presente la storia di Davide e Golia? Ma noi, diciamocelo francamente, siamo ancora dei Davide?? Abbiamo ancora nel cuore quella passione, quella voglia di esserci, quell’orgoglio che ci ha fatto andare a testa altra su tutti i campi di’Italia? Proviamo ancora una qualche emozione quando vediamo le maglie azzurre entrare in campo?? Guardiamoci dritto in fondo al cuore……là dove dormono i sogni dimenticati. Vogliamo ancora essere cosi pazzi da credere che ce la possiamo fare a battere il Golia di turno? Ci vogliamo regalare un momento di sana, sconsiderata, beata, innocente e spavalda incoscienza? Vogliamo provare a non regalare il Castellani agli ospiti ma ad esserci noi? Con le nostre sciarpe, con le nostre bandiere, con la nostra voglia di farci sentire e giocare anche noi insieme ai ragazzi con la maglia azzurra…..loro in campo e noi sugli spalti ….e ce la metteremo tutta, ma propria tutta, ed usciremo dallo stadio stremati! Vogliamo provare a tornare ad essere tutti insieme, in tanti, per una sera? Perché già questa potrebbe essere la magia, il segno che lentamente stiamo schiudendo gli occhi! Poi in fondo che male c’è!


Fabrizio Fioravanti

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

3 Commenti

  1. Non condivido affatto il pezzo. Troppo vittimismo. Se alle Società non stava bene la tessera del tifoso, e tutto quello che ne consegue, dovevano fare fronte comune avant’agosto scorso. Tantopiù che NON è MAI STATA IMPOSTA, ma è sempre stato solo un “consiglio”. Ci sarebbero state conseguenze? Vedrai che se dovevano punire tutte le società dalla A alla C2, e quindi rimanere senza campionati, la cosa rientrava. Ma si sa, maledetto paese, sempre affamato del vil denaro.

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