Non si placano le discussioni a livello nazionale sull’ampia forbice che si è creata in serie A in questa stagione, con una lotta aperta solo (a pochi) per i posti europei, una serie di squadre che ormai non hanno praticamente più niente da chiedere alla stagione ed una lotta salvezza abbastanza virtuale che vede unicamente l’Empoli a doversi difendere e con un vantaggio di sette lunghezze dal Palermo. In molti stanno chiedendo ad alta voce una riforma del massimo campionato calcistico nazionale, magari con una riduzione dei club che qualcuno vorrebbe addirittura riportare a sedici come tanti anni fa.

Ovviamente non sta a noi trovare la medicina del calcio, ed anzi, con una punta di egoismo ci teniamo ben stretta questa formula con venti squadre e soltanto tre retrocessioni (erano quattro le squadre ad andare giù con le diciotto squadre) visto che ad oggi questo ci permette di sognare un’altra annata in serie A. Di certo pero’ che la lotta per non retrocedere, quella che a noi interessa maggiormente, quest’anno porti con se delle particolarità è cosa oggettiva. Per gli amanti delle statistiche, il campionato 2016/17, da questo punto di vista potrebbe rappresentare un record da quando ci sono le venti squadre con una salvezza raggiunta ai minimi termini.

Ripercorrendo le stagioni con il medesimo numero di squadre in lizza, la prima è stata la 2004-05, vediamo che il peggior score di una terzultima lo ha riportato il Messina nel campionato 2005-06, stagione anomala condizionata da Calciopoli che vide poi addirittura la salvezza a tavolino dei siciliani. Andando oltre a quella ci sono stati due campionati in cui la terzultima ha chiuso con 32 punti, per la precisione la 12/13 (Palermo) e la 13/14 (Catania), poi in genere i punti messi a segno dalla migliore delle retrocesse galleggiavano intorno ai 35-36 con la grande eccezione proprio del campionato 2004/05 che vide retrocedere il Bologna con ben 42 punti.

Ad oggi il terzultimo posto è detenuto dal Palermo che ha collezionato fin qui 15 punti con una media di 0,51 punti a gara. Seguendo questa media i siciliani andrebbero a chiudere la stagione a 20 punti non raggiungendo nemmeno gli azzurri che potrebbero cosi non aver bisogno nemmeno di muovere la classifica. Difficile pensare che la quota possa essere cosi bassa, ma è anche difficile pensare che lo stesso Palermo possa sfiorare qui “minimi” intorno ai 31 punti. Questo significherebbe che nelle prossime nove gare i rosanero avrebbero fatto 16-17 punti, più di tutti quelli che al momento, in ben ventinove gare, sono riusciti a mettere assieme. Al di la di questo (e lo diciamo facendo anche tutti gli scongiuri del caso) numeri alla mano rimane davvero difficile pensare ad un recupero sugli azzurri indipendentemente degli specifici punti totali in classifica. I sette punti da rimarginare rappresentano di fatto il 50% dell’attuale capitale raccolto, sette punti che pero’ crediamo realisticamente non possano bastare, anche perché nelle prossime nove gare è auspicabile che l’Empoli muova assolutamente la sua classifica. Ecco che, dovessero essere anche solo 10 i punti necessari al Palermo, questi rappresenterebbero una media punti/partita più alta del doppio rispetto a quanto fatto fino ad oggi.

Come spesso diciamo, alla fine conterà il risultato e noi prenderemo quello che ci interessa, resta pero’ il fatto di una statistica sicuramente interessante per tanti spunti di riflessione.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

13 Commenti

  1. Secondo me invece non andrà visto solo il risultato.Perche’ una salvezza con 30 punti deve portare con sé riflessioni e scelte ben diverse da una salvezza con 40.E lo stesso vale per certi toni trionfalistici che inevitabilmente prenderebbero corpo.Pero’ prima salviamoci e poi dopo parliamone.

  2. Che questo sia un campionato anomalo non ci sono dubbi. Per il discorso della riforma della serie A a 18 a 16 ma anche a 10 squadre… si può fare a quante squadre si vuole ma se non cambiano i criteri di ripartizione dei soldi ci saranno sempre le “intoccabili” e poi tutto il resto. Il fatto è che fa comodo avere una decina di squadre che non possono competere MAI per nulla. O perché non facciamo la coppa Italia con le regole inglesi? poi vediamo chi la vince.

  3. d’accordissimo con pinolo il problema non sono le 20 squadre anzi , il vero problema è la ripartizione dei diritti tv in quanto le solite 6-7 squadre fanno i furbi a discapito delle piccole !!! certo in Inghilterra la favola Leicester ha entusiasmato tutto il mondo per cui se il Leicester in Inghilterra , il nizza in Francia o il lipsia in Germania possono competere con le grandi e grazie alla ripartizione equa dei diritti tv e i campionati esterisono più belli e competitivi di quello nostro

  4. La ripartizione dei diritti è un finto problema per l’Empoli: la storia recente ci dimostra che all’aumentare delle risorse non corrisponde un aumento degli investimenti nella rosa, anzi…provano a fomentare i tifosi sul tema, come hanno fatto per lo stadio contro l’amministrazione comunale, non tenendo conto però che a livello nazionale l’eco delle lamentele dei tifosi azzurri non arriva oltre il terrafino.

    • Quello che dici Milagros può essere anche giusto, ma come dici tu stesso vale per Empoli. Magari a Pescara o a Crotone o addirittura a Palermo li avrebbero reinvestiti in maniera pesante e magari adesso saremmo noi gli ultimi con 10 punti. In Italia non ci sarà mai un Leicester, le grandi non se lo possono permettere. Ripeto, riformiamo la coppa Italia. Vediamo alla finale chi ci arriva. Troppo facile entrare agli ottavi.

  5. Condivido, a volte, le critiche alle scelte tecniche e gestionali di quest’anno. Quello che non capisco è la critica preconcetta e a volte cattivella nei confronti dei dirigenti e di Fabrizio Corsi che leggo in tanti commenti. Che siamo in Serie A e B da oltre vent’anni è un dato di fatto e tutto questo non può essere solo un caso.È altrettanto vero che quest’anno sono stati fatti tanti errori, ma dagli errori l’Empoli ha sempre imparato e anche questa volta credo che la lezione verrà capita e servirà per il prossimo anno. Pensiamo a salvarci ora, poi ci sarà tempo per riflettere e programmare. Per ritrovare la nostra dimensione e non scoraggiarsi consiglio a tutti di leggere il bell’articolo di Fabrizio Fioravanti sulla nostra Primavera e le finali del torneo di Viareggio. È la qualita del settore giovanile che ha sempre fatto le fortune dell’Empoli e in questo momento mi sembra che il settore giovanile stia proprio bene, quindi ottimismo e Forza azzurri !

    • Al Corsi e al Carli andrebbe fatto un monumento!!!! La la stessa onestà con cui lo riconosco, andrebbe riconosciuto, senza invidia e malizia, che quest’anno hanno toppato entrambi e non ci sarebbe nessun male ad ammetterlo: sbagliare è umano e chi non lavora non sbaglia. Le “critiche” anche le più becere devono essere “sempre” prese con uno spirito costruttivo; anch’io ho criticato e in maniera pesante, ma la domenica si tifa (nonostante le troppe sconfitte) sempre per questa maglia, poi io rimango sempre dell’opinione che con un allenatore più esperto (mi basterebbe Dal Canto) le cose sarebbero andate diversamente!!!!!

  6. Che bell’intervento! Lo sottoscrivo in pieno, Cuoreazzurro.
    Purtroppo Empoli è piena d’invidiosi. Ma ormai bisogna farci i’callo.

    • Ti stai sbagliando, confondi l’invidioso con il cattivo, è molto diverso.
      si da dell’invidioso al critico, ma ti critica non perchè è invidioso, ma perchè è disgustato, allora casomai il critico diventa cattivo, tal volta feroce, tal volta sbaglia.
      Ma non è miope e non è schiacciato mentalmete dai pre concetti.
      Agli schiacciati dai preconcetti come dici tu, dovremmo farci il callo?
      Ma neanche per idea.

  7. La statistica applicata ad una squadra a tre quarti di campionato giocato fa lo stesso effetto del nonno alla nonna. Praticamente niente. Il Palermo se ci mette l’anima può fare anche 20 punti da qui alla fine. L’Empoli per farli dovrebbe trovare un altro allenatore. Tra un mese se ne riparla così capite perché mi chiamo Nostradamus.

    • ma ven via sempre a criticare tu e quell’ altro che sosteneva che l’ Empoli di SARRI era scarso quando giocavamo stile Barcellona invidiosi

  8. Per me lame cause di questo campionato anomalo in coda sono due: l’ inesperienza di una società come il Crotone balzata in serie A senza averla programmata (a noi sarebbe successo lo stesso se avessimo vinto il play-off con il Livorno)…e l’ incompetenza sul mercato della dirigenza di Pescara e Palermo e la presunzione masochista di quella dell’ Empoli.
    Punto. Non centrano le 20 squadre…ne la ripartizione dei diritti TV. Il Pescara ha speso e comprato. ..magari male. Il Palermo ha venduto bene ma troppo e ha comprato benino ma poco. Noi abbiamo voluto fare i fenomeni confondendo l’ esperienza di alcuni l’ esperienza di alcuni giocatori con la bollitura…e la freschezza di altri con l’ inesperienza.

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