Settimana scorsa, se ricordate, si batteva il tasto, dopo la vittoria con il Varese, di come una rondine non fa primavera e quindi di come tutti nell’ambiente avessimo dovuto stare cauti in attesa di una conferma che solo il campo poteva dare.

La conferma definitiva sicuramente non sarà nemmeno la vittoria con il bari, ma di certo sabato scorso la squadra, il gruppo, ci ha fatto capire che la strada imboccata è quanto mai quella giusta.

 

Una gara tra l’altro diversa, quella contro i pugliesi, anche per merito loro, visto che nei primi venti minuti non siamo quasi mai riusciti a fare gioco, subendo spesso le loro iniziative (mai pericolosi più di tanto) e facendoci vedere qualcosa in meno, in termini di atteggiamento. Lo schiaffo dato ha però poi svegliato maggiormente tutti facendo venir fuori la gara che ormai è andata agli archivi e questo a maggior dimostrazione di come la tranquillità, la serenità, possa essere la migliore medicina, dimostrandoci sempre più che anche gambe e spirito, in virtù di una maggiore consapevolezza, sono solo una normale conseguenza.

 

Profilo basso, questo è quello che però dobbiamo ancora tenere; certo godiamocela, i tanti mesi buoi hanno fatto male ed adesso questo doppio successo, questo raggio di sole che si è fatto largo tornando ad illuminare Empoli, non può, non deve, passare inosservato, però come è stato detto a più riprese dagli elementi della rosa, il traguardo è tutt’altro che raggiunto e l’errore più grave da fare in questo momento sarebbe proprio quello di sentirsi “arrivati” e di aver superato il periodo di degenza.

Il paziente Empoli si sta rimettendo in piedi, sta dando ampi segnali di guarigione, ma ancora è presto per poter firmale le dimissioni e tornare a casa forti e tranquilli che tutto sia passato.

 

Anche perché il calendario, prima della lunga serie di scontri diretti, metterà gli azzurri di fronte a due gare difficili, con il Sassuolo a Modena e con il Torino al “Castellani”. Due squadre che stanno conducendo un grande campionato, anche se soprattutto i granata sembrano leggermente in flessione. Due partite dove potrebbe essere molto difficile fare punti e dove quindi la nostra classifica potrebbe avere un leggero peggioramento.

E lo diciamo subito, senza voler, almeno da parte nostra, dar adito a discorsi che poi potrebbero essere usati in maniera sbagliata: queste due gare non devono essere considerate una prova del nove per quanto fatto fino ad adesso, almeno dal ritorno di Aglietti sulla panchina azzurra.

 

Adesso più che mai è il momento dello “zitti e pedalare”, il momento in cui contano solamente i fatti, e per il discorso classifica ma anche per il dimostrare che forse, nonostante i passi sbagliati che ormai nessuno potrà cancellare, ci sono le capacità per portare a casa quello che a questo punto dovrà essere il nostro traguardo, quello della salvezza.

E siccome si sa, il passo tra le stelle e le stalle, è quanto mai breve, l’essere in questo momento in una situazione di maggiore serenità non può essere considerato come un successo da decantare ma come un momento in cui, a maggior ragione, si dovranno raccogliere le forze e le energie per battere al strada appena intrapresa.

 

Vorremmo spendere, in questo nostra approfondimento al momento, una parola su due calciatori azzurri che nelle ultime giornate ci hanno davvero fatto capire di essere due frecce importanti al nostro arco, due che, per un motivo diverso dall’altro, non erano certo fra i più conosciuti: Dossena e Ze Eduardo.

 

Il primo, partito serenamente per fare la riserva, si è trovato in quel di Marassi (non un stadio qualsiasi), da li altre due gare con ottimi risultati, un rigore parato, ma soprattutto tanta tranquillità, che la si riscontra anche nel chiacchierarci. Un ragazzo sul quale in passato si erano dette cose anche di cattivo gusto riguardo la sua serietà ed abnegazione, ma che (capitò anche nella parentesi con Campilongo) quando chiamato in causa ha sempre risposto da grande professionista. Il tecnico Aglietti ha fatto capire che da ora in avanti difficilmente si tornerà indietro, ci auguriamo solo che l’effetto “novità” e quindi la grande voglia di mettersi in mostra, non venga meno quando anche lui si sentirà cucita addosso la maglia titolare.

 

Il Brasiliano era un vero e proprio oggetto del mistero. Arrivato ad Empoli con un curriculum spaziale a livello di nazionali giovanili brasiliane ma con pochissime partite fatte tra i professionisti in Europa. Il primo impatto, anche a vedere gli allenamenti, non fu dei migliori, considerato quasi da tutti, uno dei tanti, con addirittura la sensazione che dovesse giocare perché qualcuno aveva ordinato. Mister Aglietti, ritrovatoselo in gruppo al suo ritorno sulla panchina azzurra, ha visto invece lungo, dandogli da subito fiducia e facendo di ogni prestazione del ragazzo un passo in avanti.  Un giocatore sicuramente poco appariscente, poco “brasileiro” ma uno di quelli che in campo fa tanto movimento, recupera palloni a sfare e con una condizione fisica invidiabile.

 

Anche da questi due ragazzi, passerà la salvezza dell’Empoli.

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

14 Commenti

  1. Quoto tutto, e personalmente faccio anche i complimenti a guitto che un ragazzo di 21 anni a fatto capire a tutti che se vogliamo vincere le partite dobbiamo giocare il pallone..!!!

  2. Si vede che Mino a questo giro non ha pagato la tassa….si scherza ovviamente. Quoto soprattutto il titolo, adesso non pensiamo di avere fatto il più. Stimo da sempre il lavoro di questo sito e trovo Alessio Cocchi uno che scrive e parla con il cuore, la società, di tante stronxate fatte ha fatto una gran cosa a dare a lui la mission di speaker, portata a casa con grande successo. A fine anno, mi raccomando fin da ora, nessuna esaltazione in caso di salvezza, ma giu critiche e la testa di Carli e Vitale.

  3. Bravo Cocchi, come sempre mi vien da dire.
    Quoto le Tue frasi: “profilo basso” e “zitti e pedalare”.
    Non ripeto qui di seguito quanto ho già scritto nei commenti all’articolo di Ficagna (l’utente Karlo mi aveva chiesto un parere sulla nostra salvezza ed ho dato lì la mia opinione) per non tediare oltre i lettori, ma mi permetto di dire la mia sui due ragazzi da Te indicati come nuove “frecce” al nostro arco:
    – Dossena: mi ha fatto riscoprire quanto sia importante e fondamentale la… “normalità”. Un portiere che esce nell’area piccola sui cross e sui calci d’angolo. Un portiere che para il parabile. Un portiere che offre sicurezza all’intero reparto. Questo è ciò che importa e conta per quel ruolo, che poi riesca ANCHE a parare i rigori (o a ipnotizzare Bogliacino) è un di più che se cìè ben venga. Ma a noi in questo momento serviva soprattutto un “portiere normale” e Pelagotti (ahimè lo dicevo da tempo) non era più in grado di esserlo. Questo non vuol certo dire che non sarà “mai più” in grado di riconquistarsi il ruolo di titolare, ci mancherebbe. Ma per il bene suo e nostro “in questo momento” non c’era altra scelta che metterlo in panchina: in bocca al lupo Pela!
    – Zio: davvero una sorpresa! All’inizio dell’anno pareva un oggetto misterioso, sgraziato e scordinato nella corsa. Poi, piano piano, giocando, ha dimostrato quanto può valere soprattutto in un centrocampo fatto di pesi piuma (Guitto, Coppola, Moro…): tanto dinamismo (forse per la preparazione fatta altrove?) e piedi da brasiliano solo intravisti, ma che potrebbero significare da qui alla fine goal o assist… ci scommetterei!

  4. LOTTA DURA

    L’Empoli di sabato è stato magnifico sotto il profilo della cativeria agonistica ed con questa ha determinato con pieno merito la vittoria.
    Per questo va ringraziato Aglietti che come sperato sarebbe riuscito a curare la testa de gocatori riuscendo a far trottare le gambe (che si muovono solo se si muove la testa).
    Io però non posso fare a meno di notare che per 30 minuti del primo tempo e per altri framezzi di gara del secondo (intervallati dalla confusione generata da un arbitro osceno) che il centrocampo non riusciva a produrre gioco.
    D’altra parte l’avevo pre annunciato che ci sarebbe stata fatica come non potrebbe essere altrimenti? basta vedere il modo in cui l’Empoli va in rete.
    Dall’arrivo di Aglietti riusciamo a segnare solo su circostanze che non sono costruite con una logica a monte (costruite sui passaggi e gli smarcamenti) segnamo sempre e solo su calci piazzati e invenzioni dei singoli.
    L’ultima invenzione è proprio quella di Maccarone sabato che nel tentativo di servire forte in area Tavano sul secondo palo insacca. Mi dispiace ma il gol non è cercato è fortuito.
    Infatti Macca non esulta nemmeno più di tanto.
    Pertanto non possiamo arrenderci alle evidenze e dobbiamo porre rimedio a questa cosa.
    Non è possibile concedere il centrocampo 2/3 di ogni partita agli avversari.
    Non è un punto che possiamo permetterci di sorvolare.

    Ringrazio Cocchi per averlo sottoscritto nel suo articolo sulla cronaca di gara.
    Ringrazio Guastella per averlo detto con rispetto per Radio a Mister Aglietti.
    Ringrazio anche Aglietti per averlo sottoscritto e per non aver sviato.

    Il campo dimostra tre cose.
    1) La squadra è Maccarone dipendente. Se c’è lui c’è un gran movimento in attacco e tutto questo porta gli avversari ad averne paura e a subire in determinate circostanze. Su tutti i gol dell’Empoli c’è il suo zampino.
    2) La squadra crea di più quando può agire di rimessa o nelle ripartenze.
    3) Il centrocampo non riesce a produrre gioco e nemmeno palleggio.

    Su questo ultimo punto ci deve in tutti i modi essere una soluzione.
    Se non sivuole adottare un sistema con più centrocampisti si cerchi di dare più gioco con movimenti diversi.
    Se Sabato non ci fosse stato Maccarone chi e in che modo avrebbe potuto sbloccare il risultato? (Tavano non è al meglio si vede).

    Si dice che nel calcio vinca chi la butta dentro.
    Vero
    Però bisogna essere in grado di costruire le occasioni non in maniera fortutita ma in modo logico.

    • Bè DASH non direi che le occasioni le abbiamo create in modo fortuito…le abbiamo create con caparbieta’,abilita’,intelligenza,ma anche con sfortuna(vedi la bella azione conclusa con il tiro di Regini o i 2 pali).Riguarda bene le azioni create……senza contare che la mia impressione sia dal campo che dalla tv,è stata che il FORTE tiro di SuperMac era indirizzato in porta e che comunque c’è stata anche l’abilita’ di Brugman nel fare velo!E chiaro che se sei in superiorita’ numerica a centrocampo è piu’ facile che tu tenga palla in maniera maggiore,ma questo non vuol dire che tu poi trovi piu’ sbocchi per creare azioni pericolose…infatti al Bari è successo questo e se vogliamo andare a fondo le occasioni “in maniera fortuita” le hanno create loro…anzi l’occasione…visto che a parte quel rigore “fortuito”non hanno creato NIENTE!Mi potrai dire che tutto è nato dopo il goal e che prima non avevamo fatto niente….ma non dobbiamo dimenticarci….primo….che le partite durano 95 minuti e che bisogna aver pazienza e non cercare il goal in maniera scriteriata,soprattutto quando incontri una squadra che fuori aveva vinto ben 8 volte e che nelle ripartenze era temibilissima(sulla carta)….e che …secondo….NOI ABBIAMO I GIOCATORI CHE POSSONO BUTTARLA DENTRO IN OGNI MOMENTO(CICCIO,SUPERMAC E SPERIAMO PRESTO BRUGMAN)l’importante e assisterli nel miglior modo…non avere un gioco alla Zeman!Che poi quando giochiamo fuori si possa essere piu’ coperti,mi trovi daccordo,ma senza mai rinunciare alle nostre 2 punte.Sono un paio di volte che ti contraddico…ma questo non vuol dire che non valuti in maniera positiva quello che dici…. anzi…le tue sono idee del tutto condivisibili!E’ vero Dossena e lo Zio sono sorprese piacevoli…ma non sottovaluterei la grande crescita di Regini e di un Dumitru che negli ultimi tempi sembra aver trovato FINALMENTE QUELLA GRINTA CHE OCCORRE SE VUOI EMERGERE.Se si pensa che, nonostante le 18 partite disputate i suoi minuti sul campo sono stati solo 698(nemmeno 8 partite intere)bisogna pero’ dargli atto che 4 volte l’ha messa dentro…e non è che poi dietro Tavano mi sembra di vedere nel cartellino marcatori qualche altro azzurro se non forse il buon Buscè!

      • Anche a me non picciono le polemiche
        ma non sono pernulla daccordo con ciò che dici.
        Ne su come arrivano i gol ne sul resto.
        Basta rivedere con calma le azioni.

        Il gol di Maccarone (come segnalato anche in questo link http://www.seriebnews.com/notizie-ultima-ora/2012/03/18/empoli-bari-1-0-la-sintesi-del-match-video/) è definito nel servizio dal commentatore è un tiro-cros a fine di una azione personale.
        Qundi non lo dico solo io.
        Nel video di PE si vede chiaramnete che Macca rientra dal fondo, guarda in area e non la porta ma sopratutto il portiere perchè è fondamentale per piazzare un tiro, guarda appunto al centro sul secondo palo dove arriva Tavano ed è li che la vuole dare (il velo poi non è di Brugman ma di Buscè che arriva sul primo palo).
        Quindi è una azione personale e fortuita, che poi Macca sia stato bravo comunque e che queste sono cose che capitano in gara siamo daccordo però non hanno una logica dietro riproponibile perchè nascono e muoiono sul momento.

        Il tiro sul palo di Tavano è un’altra azione fortutita perchè avviene direttamente da fallo laterale. Buscè con le mani per Ciccio che si gira su propria azione personale e spara sul palo.
        Tutto molto bello ma non riproponibile a priori.

        Regini sbaglia il gol davanti porta. Questa è un’azione creata da un contropiede (con il Bari in avanti) c’è un appoggio per Coppola che serve in corsa Buscè il quale tira in porta e sulla respinta Regini tenta il colpo e va a vuoto.

        Il tiro di Saponara (non è pericoloso ) ed arriva su passaggio del solito Maccarone.

        Il gol sbagliato di Ficanga arriva direttamente da calcio d’angolo dall’azione precedente.

        Il Palo di Dumitro sempre di contropiede (break con il Bari avanti) e in velocita senza marcatura verso la porta.

        Quindi in definitiva sonio state create occasioni che arrivano o per iniziativa personale, o per contropiede, o su calci da fermo.
        Tutte situazioni che non possono essere riproposte a priori. Dettate solo dalla bravura dei giocatori nella circostanza che capita in corso di gara.
        Non c’è una logica dietro riproponibile per le prossime gare. Non c’è.

        Il discorso grinta ritrovata penso faccia piacere a tutti.
        Ma può bastare la grinta da sola a farti vicere una partita? no se non la incanali in una forma possibile e riapplicabile.

        Se io ho grinta ma tutte le volte vado a vuoto non ho concluso nulla. La SOSTANZA (la grinta) non è nulla senza una FORMA (il gioco).

        Maca il gioco di fatto che poi è la questione per cui Aglietti si è fatto male da solo a inizio campionato (insieme certo agli errori in preparazione e di troppi giovani presenti all’inizio).

        Qui manca la logica che porta al gol.
        E va trovata non si può fare per caso.
        La volta che non segnamo prima noi e fanno gol gli altri che facciamo? Ti succede come col Livorno fai gol percaso se ti va bene altrimenti come a Genova perdi.

        Avere il controllo della palla e saper tenere il centrocampo vuol dire determinare una buona difesa o un buon attacco e sopratutto poter riproporre un’azione a prescindere dall’avversario, dal caso dei singoli o dalla condizione fortutita.

        Questo è un punto sul quale non si può sorvolare.

        • A parte che io non stavo polemizzando su niente….. infatti ti ho detto che le tue idee son del tutto condivisibili…..ti vorrei far notare che il calcio è fatto anche di individualita’ e che il calciatore bravo sa crearsi l’occasione anche da solo….tu non mi puoi dire che Ciccio a colpito un palo in maniera fortuita…… ma si è reso protagonista di un bel dribbling con tiro piazzato a rientrare.Non è che gli è capitata la palla li per caso o poi sul tiro c’è stata una deviazione “FORTUITA” CHE POTEVA PORTARE AL GOAL…E poi cosa vuol dire il palo di Regini è stato creato da un contropiede…prima di tutto è stata una bella finalizzazione con tiro cross di Buscè respinto e poi ribadito in porta da Regini…Il tuo calcio qual’è?….Partire tutte le volte dalla difesa,arrivare a centrocampo e poi servire le punte che a porta vuota tirano in porta senza che gli avversari tocchino palla?Da che mondo è mondo (se non c’è l’errore del difensore)…solo la bravura dell’attaccante è determinante per fare goal!Se Ficagna è arrivato ad un passo dal goal è perchè il calcio d’angolo è una situazione di gioco…non un caso fortuito!Abbiamo creato 6 palle goal nitidissime e tu mi vieni a dire in modo fortuito….Il BARI SE NON AVEVA AVUTO QUEL RIGORE FORTUITO A FAVORE ANCORA ERA A PASSARSI LA PALLA SENZA CAVARE UN RAGNO DAL BUCO.Dai retta a me…augurati che l’Empoli giochi sempre così…e vedrai che dai bassifondi usciamo alla svelta!Poi ti inviterei a guardare l’azione del goal magari essendo sul campo,perchè la mia impressione è che la partita l’hai vista in tv e forse non ti sei accorto…… primo della potenza del tiro e che poi il velo lo ha fatto Brugman e non Buscè!Comunque anche se avesse messo solo in mezzo un forte cross,gli va dato merito di aver messo in mezzo un pallone insidiosissimo e non un cross magari sbilenco e fortuito…tra l’altro dopo essere rientrato in maniera stupenda sull’avversario.

          • E quanto al fatto che Mac non guardava la porta non centra propio un bel niente…se vuoi ingannare il portiere devi fare così e chi ha fosforo nei piedi e nella testa lo fa piu’ volte di quello che credi…Fingere un cross e poi tirare in porta non sara’ ne la prima e nell’ultima volta che lo vedrai su un campo di calcio!Per me ha tirato in porta …solo Super Mac puo’ smentirmi…(e comunque potrei anche benissimo aver torto!)

          • ok grazie Alessandro …non aveva tirato in porta…adesso averlo sentito da lui è cosa che gliene rende merito….ma d’altra parte non è la prima volta che un giocatore finta un cross e poi invece tira in porta…Non è che detto da un commentatore tv poteva convincermi piu’ di tanto……anche perchè dribbling e tiro è una cosa che a Super Mac riesce piuttosto bene!Grazie per la precisazione!

  5. ok in gran parte con Cocchi.
    comunque vada sarà lo stesso una annata con grandi colpe dirigenziali.
    se non vogliamo ripetere gli errori di quest’anno via Vitale,Carli e Selmi.
    poi vediamo

  6. si’ vieni te,fabio carmignani a dirigere tutto e mandiamo tutti a casa,poi ci porti anche in serie A, vai,ganzo mica da ridire il carmignani

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