Sette giornate non sono molte ma rappresentano già un primo momento per un feedback e per un bilancio complessivo. Va da se che non possiamo non parlare di falsa partenza, l’Empoli è al penultimo posto, ha collezionato 4 punti ed ha segnato solamente 2 gol tra l’altro messi a segno in un’unica partita e quindi con sei gare senza gonfiare la rete. Un avvio non positivo, soprattutto dopo un’estate serena nella quale si è badato molto di più ad esaltare chi è rimasto e chi è arrivato e non a rimpiangere chi è partito. Un avvio strano pero’ perchè se da una parte c’è da puntare il dito contro una classifica non certo positiva, dall’altra ci sono diverse buone prestazioni e non è ipocrisia attaccarsi alla sfortuna in almeno due gare dove l’Empoli pur perdendo aveva dominato gli avversari, riferendoci ad Udine e Roma con la Lazio.

I numeri sono dunque in questo momento il bicchiere mezzo vuoto. Numeri che ci dicono che questa è la peggior partenza di sempre in serie A, battuta soltanto da quella della stagione 2003-04 con Daniela Baldini alla guida: in quella occasione dopo sette turni i punti erano 2 ed alla fine sappiamo tutti cosa successe. Ad exequo invece la stagione 1987-88 dove l’Empoli (rapportando al punteggio attuale visto che allora la vittoria valeva 2 punti) collezionò 4 punti ed alla fine retrocesse anche se la differenza alla fine la fecero quei 5 punti di penalizzazione inflitti. Nella altre nove stagioni invece si è sempre partiti meglio e si è sempre segnato di più ma, giusto per correttezza, non sempre questo è equivalso a salvarsi, dando quindi a questa statistica il peso che deve avere.

Come abbiamo già detto quello che non manca alla squadra è il tempo. Il campionato di serie A lo possiamo identificare ad una corsa di 38 chilometri  o ad un granpremio di 38 giri ed essere soltanto al settimo di questi identifica come di strada davanti ce ne sia davvero tanta. Forse cio’ che manca è davvero quella consapevolezze nei propri mezzi, soprattutto da parte di qui singoli più talentuosi dai quali innegabilmente deve passare quel qualcosa in più che poi si traduce nel risultato sportivo. L’Empoli di quest’anno è stato costruito in maniera precisa, con una identità specifica, da qui le scelte a partire da quella più importante dell’allenatore. E’ un Empoli che non si puo’ e non si deve snaturare e che deve credere ciecamente in quelle che sono le idee tattica e gli uomini atti a svilupparle. La falsa partenza è solo un dati statistico, adesso la storia di questa stagione puo’ cambiare.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

7 Commenti

  1. Il tempo c’è ma non è così molto come l’articolo precisa. Se a natale siamo sempre in questa posizione, è difficile recuperare il tempo perso … E non è che lo dico io, ma la storia dei campionati recenti. Ad esempio il Verona di un anno fa era superiore a chi si è salvato e tutti conosciamo come è andata a finire. Max 3 partite poi qualcosa deve cambiare.

  2. Non sono assolutamente d’accordo quando dite e siete in molti,che la società non può rinnegare la scelta fatta a luglio ,quando ha scelto Martusciello x dare continuità al lavoro degli anni scorsi. Mi spiego meglio,mister Sarri, che noi ben conosciamo ,appena arrivato a Napoli é partito con il 4312 tanto da farsi comprare Valdifiori,che lui considerava fondamentale x quel tipo di gioco, e mettendo Insigne alla “Saponara” tanto x capirsi, ma visto gli scarsi risultati ottenuti nelle amichevoli estive, non ci ha pensato 2 volte a cambiare modulo e passare al 433 con il conseguente spostamento di Insigne sulla sinistra. Questo vi può ben far capire che si può fare tutto,basta accorgersi delle scelte sbagliate,che tutti possiamo fare, e provare a cambiare quel modulo che ormai tutti o quasi hanno capito non possiamo più sostenere. In questo caso dovrebbe essere Martusciello ad imporsi e giocarsi le sue ultime 2-3 chance in maniera diversa……sempre ammesso che ne sia capace,ma non perché non abbia le capacità,ma perché senza un po’ di gavetta ed esperienza questo mestiere non si può fare…….sono molti i casi che ci dicono questo. Di Guardiola ce ne uno!!!!!

    • Ammettere gli errori, non è un segno di debolezza, anzi!!! D’accordo con te …. Non è vero che c’è tempo, se sei indietro a dicembre è dura rimontare!

  3. E’ VERO CHE ALLA FINE O PRIMA O DOPO LE SQUADRE DEVI INCONTRARLE TUTTE,ma questo non vuol dire che devi per forza pensare che quello che conta sono solo i punti e quelli quando li fai li fai.I punti li fai in tante maniere…..a volte vincendo 4 partite di fila,a volte in maniera più intermittente,ma è innegabile che spesso se parti male tutto diventa più difficile.5 sconfitte su 7 partite sono un bilancio tra l’altro che non ti fa dormire certo sogni tranquilli.Quando rimani per troppo tempo impelagato nella bassa classifica e magari staccato di 3 o 4 punti o anche di più dalle altre,la cosa ti rende per forza nervoso e giochi in maniera impropria.Ecco perché le prossime 2 partite diventano BASILARI.Per rimetterti in gioco devi sperare di tirarci fuori almeno 4 punti(6 sarebbe anche meglio)….se perdi a Genova e magari pareggi in casa con il Chievo,le cose,nonostante ci rimarrebbero ancora 29 partite,si complicherebbero,anche in considerazione che dopo il Chievo,hai il Napoli fuori casa e la Roma in casa.Insomma,qui bisogna incominciare a vincere,perchè in questo momento anche i pareggi servono a poco.

  4. “L’empoli di quest’anno è stato costruito con un’identità precisa” si legge nell’articolo.. Mah! Questo sarà stato nelle intenzioni..ma io vedo che l’Empoli di quest’anno ha cercato di fare soldi al possibile sguarnendo difesa e centrocampo e lasciando un attacco che segnava poco (e ora anche meno). Insomma: a centrocampo e dietro c’è tutto o quasi da rifare. Questa è l’identità. Sono abbastanza sconsolato, anche se con quello che accade nel mondo il calcio è sempre di più un gioco, a volte anche falsato. Un saluto a tutti.

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