Dopo la sconfitta interna con il Sassuolo avevamo sottolinetato di come diversi media nazionali avessero, seppur ponendoselo come domanda, indicato il momento dell’Empoli come momento di crisi.

Inevitabile quindi che dopo la debacle di Begamo con l’Albinoleffe di Mondonico, quasi tutti, anche a livello locale, abbiano tolto quel punto di domanda, non mettendone di sicuro una esclamativo ma dando per reale la crisi azzurra.

 

Difficile onestamente biasimare chi pensa questo, quando una squadra, dopo quindici gare di consecutiva imbattibilità, perde e dopo quella prima sconfitta ne mette altre due in fila, dovendo specialmente giudicare dall’esterno, a volte molto esterno, il quattro è automatico facendo due più due.

Noi onestamente non crediamo si possa parlare di crisi, e per il momento non vogliamo neanche accostare minimanente quella parola alla formazione di Aglietti, ma è chiaro che la gara di Bergamo ci ha dato molto da pensare, ed è difficile giustificare con le molte assenze o con la stanchezza la negativa prova di questa specifica partita.

 

Una gara che ha visto paradossalmente una sola squadra in campo, l’Empoli, ma gli azzurri, e questo è il grave, nei novanti minuti dove hanno tenuto palla il triplo degli avversari, non hanno mai dato l’impressione di poter o peggio ancora “voler” vincere quella partita. E’ ovviamente doverosa una precisazione, quando parliamo di voler vincere, lo diciamo dal punto di vista della cattiveria agonistica, della fame, della rabbia. Lunge da noi pensare che gli azzurri non avessero in cuor loro voluto portare a casa i tre punti. Alla fine della gara, nello specchio della porta si conteranno soltanto due tiri.

 

C’è sicuramente qualcosa che non va, sopratutto a livello catteriale. A questa squadra, dandone gli elogi sopratutto al nuovo tecnico Aglietti, avevamo dato il credito di essere molto maturata sotto il profilo psicologico, più di una volta avevamo indicato proprio nel saper soffrire senza andare in confusione forse la più bella novità di questo nuovo ciclo.

Hainoi invece dobbbiamo constatare, alla luce di quello che in queste ultime due settimane abbiamo visto ( la gara di Livorno non rientra in questa disamina) che l’Empoli non riesce a tirarsi su da quel primo cazzotto preso. Più volte stiamo vedendo anche qualche nostro elemento che va in confusione da frustrazione, sinonimo appunto di un qualche cosa che non va a livello mentale.

 

Sia chiaro, nonostante adesso tutti, noi compresi, si sia tornati con i piedi per terra, non puntiamo il dito contro il numero delle sconfitte o contro una classifica che resta ancora assolutamente interessante aprendo, se vogliamo, ancora spiragli per un posto al sole. Ma puntiamo il dito contro un atteggiamente che deve essere inesorabilmente modificato da subito, perchè  è sottile il filo che lega il sogno, dalla tranquillità alla paura e non c’è peggior cosa, sopratutto per una squadra giovane, che perdere la convizione nei propri mezzi. Mezzi che ci sono!

 

Qualcuno dira: facile parlare, e la cura qual’è?

Beh questo onetamente non sta a noi dirlo, anche se viene spontaneo dire che la squadra abbia grosse difficoltà nel finalizzare la grande mole di gioco che sviluppa. Detto in parole povere, ad oggi, manca un bomber che affiancato a Coralli possa andare in doppia cifra, i soli gol del Cobra non possono bastare, e stiamo attenti, non lo diciamo da un ottica di chi punta ad andare in serie A.

C’è un grande gruppo, al campo si respira serenità e coesione fra tutti gli effettivi, questo è un fattore importantissimo, un fattore che ha fatto si che gli azzurri potessero avere quell’avvio che hanno avuto.

 

Adesso però tocca a loro, a partire dal mister, rimboccarsi le maniche e dimostrarci che non è stato tutto un bluff.

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

5 Commenti

  1. Sono anni che l’empoli dalla fine di novembre sparisce dal campo e quando va bene si rivede ai primi di febbraio, chiedelo alla società e al preparatore atletico visto che in tutti questi anni non è stato fatto niente per prevenire questo che è diventato un problema a tutti gli effetti o forse non vi siete resi conto che da livorno in poi s’arriva sempre secondi sulla palla.
    A bergamo l’avremo tenuta anche sempre noi, ma cattiveria calcistica per fare quel guizzo in più zero, forse non vi siete accorti che abbiamo giocato contro una squadra che dire imbrazzante è un complimento e che è come altre 14/15 squadre di questo torneo, ridicole.
    Siamo alla solita frutta invernale, ci si rivede in primavera, speriamo!!!

  2. Certo viene da pensare…..se avessimo avuto ancora EDER DOVE SAREMMO A QUESTO PUNTO!E’ chiaro che mancano i goals di un altro attaccante e visto i risultati dell’anno scorso forse non manca una punta centrale,ma bensì un uomo veloce alla Eder o alla Tavano!Abbiamo due attaccanti di quasi 1,90(il georgiano e Foti)e ancora andiamo a cercare una prima punta,oltre a Corallone che di fatto anche lui lo è!Da quando mondo è mondo nel calcio il ruolo dei due attaccanti e formato da un centravanti o alto o di peso e da un esterno lesto nei movimenti e veloce!Centravanti ce ne sono anche troppi.Quando tu giochi con squadre chiuse puoi metterle in difficolta nei 16 metri solo se hai gente veloce all’attacco e noi che se ne dica davanti purtroppo abbiamo solo gente grande e grossa che magari sa difendere la palla ma quando si tratta di sgusciare via in situazioni d’intasamento al limite dell’aria tutto finisce in una bolla d’aria!L’unico che potrebbe avere queste caratteristiche potrebbe essere Fabbrini che magari pero’ bisognerebbe far giocare piu’ vicino alla porta e non fargli fare l’esterno ….ma di centrocampo.E poi,non essendo mancino,giocando esterno di sinistra è solo costretto ad accentrarsi e andare a sbattere sulla diga di difensori,dopo aver fatto minimo 10-15 metri in piu’ di campo per avvicinarsi alla porta.Tuttalpiu’ mi piacerebbe vederlo giocare costantemente AVANZATO ma dietro LE DUE PUNTE stando chiaramente in posizione centrale!Secondo me giocare esterno non gli giova e NON CAPISCO PERCHE’AGLIETTI NON SE NE ACCORGA…… lo sta chiaramente dimostrando disputando un campionato davvero mediocre!Altro che DIEGHITO!Lanno scorso si è contestato Lodi in maniera ossessiva ma almeno lui spesso la buttava dentro……(pero’si giocava in 10!)Quindi a gennaio se si deve comprare qualcuno compriamo gente dal dribblig facile senno’si spendono i soldi per niente.Sabato avremo anche l’occasione di incontrare una squadra che sicuramente cerchera’ di approfittare del nostro momento no,perchè sicuramente visto la posizione in classifica verra’ad Empoli con le stesse motivazioni del Sassuolo,ma bisognera’ mettersi in testa che se sono laggiu’ in fondo alla classifica un motivo ci sara’!Vorrei vedere in campo determinazione e cattiveria,ma soprattuto corsa razionale in campo perchè mi sembra che negli ultimi tempi diversi giocatori corrano a vuoto sprecando forze inutili e in maniera evidente mi rivolgo a Nardini che però secondo me se gioca con un po’ piu’ di raziocinio è il giocatore che potrebbe essere devastante sulla fascia!Sabato comunque non ci debbono essere scuse….CHI HA PAREGGIATO A REGGIO,VARESE,NOVARA E VINTO CON ATALANTA E SIENA HA IL DOVERE DI TORNARE A VINCERE…se così non sara’il futuro potrebbe ingrigirsi e di tanto!Detto questo Forza azzurri siamo tutti con voi nel bene e nel male!

  3. Imanol Agirretxe è proirpo come lo hai descritto tu. Il clima di Euskal Herria è praticamente come quello inglese… È cresciuto a Zubieta, nella cantera della Real e fino all'arrivo di Montanier non era mai stato impiegato al posto giusto. Per due partite e 3 reti! Io ho sempre pensato che avrebbe fatto bene, speriamo che prosegua su questa strada. Comunque il mio idolo rimane Capitan Aramburu!

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