Ciao Riccardo, partiamo dalla gara di domenica a Marassi. Una partita che puo’ essere letta in diverse maniere, per te che l’hai giocata il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

Credo che la si debba vedere in positivo, abbiamo dato ottimi segnali soprattutto nel primo tempo dove si è giocato ai nostri livelli. Pero’ per migliorarci non è sbagliato nemmeno pensare al bicchiere mezzo vuoto perchè siamo calati nel momento in cui avremmo dovuto sfruttare la superiorità numerica. Quell’espulsione invece ci ha chiuso tanti spazi e non ci ha permesso di fare il nostro gioco come nel primo tempo. Ritengo che nel complesso ci siano tanti aspetti positivi da prendere in quella perdera, qualcuno anche negativo che dovremmo analizzare.

Il tormentone del momento è quello del gol che non arriva. Da calciatore, da elemento offensivo della squadra, quanto vi pesa questo e quanto anche che se ne parli molto?

E’ giusto che se ne parli, nessuno si deve nascondere dietro ad un dito. Sicuramente in questo momento abbiamo delle difficoltà a livello offensivo pero’ non riesco a trovare un appunto da muovere a me o ad i miei compagni. Durante le partite facciamo quello che dobbiamo e che sappiamo, non trovo elementi per muovere delle critiche tecniche al fine di cambiare questa problematica. Va de se che dobbiamo trovare il modo di stravolgerla perchè abbiamo bisogno di punti ed i punti passano dai gol.

Un’altra cosa che si sente dire spesso è quella che gli avversari ormai ci conoscono…

” Abbiamo un’identità ben precisa che poche volte abbiamo modificato e quindi i nostri punti di forza sono riconosciuti da tutte le squadre. Probabilmente abbiamo bisogno di qualche alternativa senza dover stravolgere il nostro gioco, un po’ come abbiamo fatto lo scorso anno andando a giocare più sui terzini. Sono certo che il mister troverà la chiave per sfondare questa conoscenza del nostro modulo che gli altri anno.

Tra le cose più positive della gara di Genova c’è stata indubbiamente la tua prestazione. Hai avvertito anche tu di aver dato qualcosa in più, stando magari meglio fisicamente e/o mentalmente rispetto alle ultime prove che, Udine a parte, non erano state pari al tuo standard…

Grazie per i complimenti. Si, devo essere sincero mi sono sentito molto vicino a quello che tutti conoscono di me, sono poi calato alla distanza perchè era da tempo che non giocavo e la condizione non è ancora al top. Nel primo tempo ho messo poi tanta intensità nelle due fasi di gioco che alla lunga ho pagato. Sono soddisfatto della mia prova ma devo migliorare e devo dare costanza a questa prestazione, non voglio trovare alibi perchè sono uno che vuole sempre dare il massimo di quelle che sono le mie potenzialità.

Torno un po’ indietro. Quanto rabbia positiva ti ha fatto e ti ha dato la panchina con la Juve?

Nessuna. Per il mio vissuto quello che mi fa stare bene o non bene è dentro di me, i fattori esterni mi possono influenzare nell’immediato ma non condizionare. E’ stato sicuramente un segnale a cui non sono abituato, pero’ non è stato cio’ che mi ha fatto ritrovare in parte un tipo di prestazione.

Il fatto che su di te ci sia un po’ più di pressione, anche da parte nostra, perchè sei il giocatore dal quale ci si aspetta sempre quel qualcosa in più, quanto ti carica e quanto ti gratifica?

Sicuramente se non avessi fatto determinate cose non riceverei questo tipo di attenzioni. Ho imparato ad estraniarmi da questo contesto perchè io devo entrare in campo con la massima serenità senza pensare a quello che la gente si aspetta da me. E’ solo con la mente libera che riesco a dare il meglio di me, le giocate migliori che partono dai miei piedi sono estemporanee e questo non sarebbe possibile se non avessi la mente lucida. Devo poi sempre pensare a dare il massimo appoggio alla squadra dal punto di vista mentale, fisico e tattico, quindi mi fa piacere se su di me c’è questa positiva pressione ma io non me la carico addosso.”

Domenica arriva il Chievo. Gara tutt’altro che facile ma gara sulla quale secondo te c’è l’obbligo di vittoria?

Puo’ essere un crocevia per noi la gara di domenica, pero’ per battezzare una stagione è ancora presto. Chiaro che noi dobbiamo iniziare a fare punti pesanti se vogliamo prenderci quello che vogliamo. Il Chievo è una squadra tosta, soprattutto in trasferta perchè ha la capacità di chiudersi bene e sporcare il gioco con la fisicità. Noi dobbiamo tirare fuori la nostra identità, allenarci bene in settimana e sperare di raccogliere i frutti.

Per chiudere ti chiedo se nello spogliatoio, cosi come si avverte anche esternamente, c’è positività nonostante i numeri del momento…

Assolutamente si. Questa è anche la strada giusta, non è creando un clima negativo che si risolve una situazione particolare come quella che stiamo vivendo. Da calciatori dobbiamo ovviamente metterci una mano sulla coscienza pretendendo da noi un’inversione di rotta ma il gruppo è solido e, ripeto, sereno perchè consapevole dei propri mezzi.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

8 Commenti

  1. Riccardo abbiamo bisogno del tuo talento, Empoli ti ha adottato e coccolato, ora aspetta da te un segno di classe. Prendi per mano la squadra!

  2. a tutte le interviste fatte sia ai giocatori che all’allenatore ed ora al presidente, leggo una cosa principalmente, un unità di intenti a dire che meglio di così non possiamo fare, quindi noi a quanto pare stiamo perdendo tempo e discorsi, questi vanno avanti con le sue idee. Altra cosa, ci vogliono far credere che quando siamo rimasti in undici e loro in dieci, ci hanno chiuso tutti i varchi per fare il nostro gioco, lo sa anche un bambino che in dieci si deve fare questo tipo di gioco, sta all’altra squadra cambiare tattica per far si che si aprivano i varchi. Io sono ancora del parere che ci hanno preso per le mele fin dall’inizio, loro vogliono concludere l’anno spendendo meno possibile e poi si ripartirà o in b o in a, con nuova dirigenza e nuovo allenatore e giocatori, quindi di quello che succede in questo campionato, mi sa che gliene frega il giusto, spero di sbagliarmi, ma la vedo così.

    • Ancora non riesco a capire cosa ci guadagnerebbero in termini economici Corsi e l’Empoli società a scendere di categoria….
      Specie adesso che si dovrà fare lo stadio e serviranno tanti soldi.

      • Ci hanno già guadagnato vendendo dei bravi giocatori. Se si va in B si vende anche Saponara e quindi altro guadagno. Coi soldi incassati si fa lo stadio e quindi la società ne possiede uno con tutti gli annessi….ti par poco?

        • Non ho ben capito Giovanni,ma perché se resti in A,Saponara non lo puoi vendere?Con una nuova salvezza anche l’anno prossimo arriverebbero tanti dindi o no?E poi se vai in B anche fra 3 o 4 anni non mi pare che si perdano in qualche modo i soldi del paracadute.Mi pare anche che quest’anno la squadra azzurra abbia avuto delle ottime offerte anche per altri giocatori come Pucciarelli e Dioussè che insieme a Saponara ci permetteranno anche in A di sopravvivere senza nessun problema.Davvero non capisco come diversi tifosi pensino che un presidente di una squadra di calcio voglia tornare in una categoria come la B,dove si sopravvive a stento.

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