MILANO, 12 marzo 2010 – Appiano Gentile, abbiamo un problema. Se i ripetuti pareggi e i tre 0-0 erano stati i segnali d’allarme, la sconfitta di Catania apre ufficialmente la crisi dell’Inter. Domenica a San Siro contro il Chievo il Milan può portarsi a un solo punto in classifica dalla squadra di Mourinho, che infila la terza sconfitta del suo campionato. Grande gara degli uomini di Mihajlovic, che nel primo tempo meriterebbero il vantaggio. Poi il Catania va sotto colpito da Milito, ma al 29′ s.t. pareggia con Maxi Lopez. L’Inter va all’assalto, Mourinho sbilancia la squadra, Muntari la affossa in meno di un minuto. Entra, fa subito fallo e si becca un giallo, sulla punizione in barriera colpisce di mano: rigore e espulsione. Mascara trasforma col cucchiaio, Martinez chiude con l’Inter in dieci e senza centrocampisti.

 

E’ crisi inter — I posteri non servono più, la sentenza non è più ardua: è crisi Inter. Il campionato è definitivamente riaperto, la squadra di Mourinho attraversa il momento peggiore della sua stagione, a quattro giorni dalla fondamentale sfida di Champions con il Chelsea. Da Londra può arrivare il riscatto o una depressione che rischia di diventare “letale” anche per le sorti del campionato. Di sicuro i nerazzurri mostrano la corda sotto il punto di vista fisico: alcuni uomini paiono decisamente sotto i loro livelli, anche se la reazione a inizio ripresa, dopo un primo tempo abulico, aveva fatto pensare all’ennesima gara rivoltata. Ma stavolta le scommesse “tutti all’attacco” dello squalificato Mourinho non pagano. Dopo il pareggio di Maxi Lopez schiera (attraverso Baresi) i suoi con tre punte di ruolo più Quaresma e Sneijder. Ma il cambio che pagherà più caro sarà il terzo, quello di Muntari per Cambiasso: il ghanese entra, dopo 20” un tackle da dietro costa fallo al limite e giallo. Sulla stessa punizione colpisce di mano in area: rigore e rosso. Patatrac in poco più di un minuto.

 

segnali preoccupanti — A quel punto la squadra è in dieci e senza un solo mediano di ruolo: difficile, anche col carattere mostrato in passato, immaginare una rimonta, tanto che arriva il terzo gol di Martinez. Sbilanciamenti a parte, preoccupano alcune amnesie in difesa, dove Materazzi e Lucio decisamente non trovano l’intesa, la sofferenza di Zanetti, la poca mobilità e interdizione del centrocampo, il primo tempo senza idee in fase d’attacco. L’ingresso di Quaresma pareva aver dato nuova linfa, il 4-2-3-1 riportava gioco e idee e persino qualche spazio per inventare a Eto’o, prima spento. Il pareggio di Maxi Lopez cancellava tutto, e rischia di azzerare, o quasi, anche i punti di vantaggio.

Catania, che serata — Alla crisi dell’Inter contribuisce un grande Catania, la cui immagine è il cucchiaio di Mascara sul rigore, e la grande azione di Martinez per il 3-1. Partita impostata bene, vinta tatticamente nel primo tempo e poi ribaltata quando sembrava essersi messa male. Mihajlovic inizialmente azzecca il gioco delle coppie: a centrocampo il Catania sembra avere almeno due uomini in più. Merito del lavoro di Ricchiuti e Mascara sulla simistra e di Izco e Martinez sulla destra: le punte ritornano in fase di copertura, i centrocampisti si sovrappongono con costanza, prendendo in mezzo Maicon e Zanetti. In più, i catanesi corrono il doppio. Biagianti si attacca a uomo su Sneijder, tagliandogli i rifornimenti, Maxi Lopez da solo tiene impegnati Lucio e Materazzi. Ricchiuti diventerà l’uomo più pericoloso del primo tempo, inserendosi centralmente. Per due volte viene pescato solo in area, costringendo alla chiusura in extremis prima Julio Cesar, poi Lucio. Al centro sfonderà invece Maxi Lopez, e il terzo gol in A dell’argentino darà il via alla folle rimonta. Per il catania non solo vittoria di prestigio, ma anche conferma del gran momento e dell’ottimo lavoro di Mihajlovic, che ha una media punti (22 in 13 gare) non troppo lontana da quella del rivale battuto stasera.

 

Fonte: gazzetta.it

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