Ora la sua carriera è a rischio 

 

(Fonte: Il Secolo XIX)

 

Milano –  Chi lo ha visto nella sua stanza, al terzo piano del reparto di Neurologia del Policlinico del capoluogo lombardo, racconta che «sta bene», e in effetti le sue condizioni di salute sono in netto miglioramento: Antonio Cassano non rischia la vita, insomma, ma ora deve fare i conti con una prima diagnosi del malessere che lo ha colpito sabato sera. Il Milan non commenta, ma secondo quanto risulta si tratta di un ictus ischemico, una tipologia di “infarto” dovuta al blocco del flusso sanguigno per un’occlusione, che può essere anche transitoria, di un vaso arterioso che porta il sangue al cervello.

Resta da valutare l’entità del danno, un fattore decisivo per comprendere quali saranno gli effetti sul 29enne calciatore del Milan, ex della Sampdoria, e sulla sua carriera sportiva: secondo alcune indiscrezioni, l’ictus sarebbe di entità «non grave», e comunque le condizioni di salute di Cassano sarebbero «in netto miglioramento», visto che i sintomi che aveva accusato prima del ricovero sarebbero «regrediti del tutto», anche grazie alle terapie praticate. L’ospedale e il personale sanitario mantengono il più stretto riserbo, ma c’è ottimismo sulla ripresa del giocatore, che potrebbe addirittura lasciare il Policlinico in tempi brevi, forse già fra mercoledì e giovedì, magari continuando le cure in altra struttura.

Della questione ha parlato ieri anche il professor Giovanni Regesta, neurologo e primario emerito dell’ospedale San Martino di Genova, che ad Alessandro Palmesino, su Radio19, ha spiegato che l’ictus ischemico è «un’interruzione della circolazione ematica in una zona più o meno estesa dell’encefalo».

Il Milan, per parte sua, non conferma né smentisce, ma precisa che Cassano «è in fase di netto miglioramento, nei prossimi giorni sosterrà ulteriori esami medici», e che bisogna attendere la diagnosi proveniente dallo staff sanitario rossonero o dai medici del Policlinico.

Intanto, Cassano, per tutta la giornata di ieri, seguito dal primario Nereo Bresolin e dal membro dello staff medico rossonero Stefano Mazzoni, ha proseguito con i controlli incominciati domenica mattina, subito dopo il ricovero di sabato sera, quando, appena sbarcato dall’aereo a Malpensa di rientro dalla trasferta a Roma, la vista si è annebbiata, parlare è diventato difficile e anche muoversi.

 

Dopo il problema alla vista di Rino Gattuso, un altro episodio che ha creato apprensione nel club rossonero, dalla società ai giocatori, dallo staff tecnico a quello di Milan Lab. Soprattutto, però, nella famiglia di Cassano, che anche ieri si è stretta attorno al barese: «Speriamo, speriamo», ha sussurrato con gli occhi lucidi la mamma Giovanna, arrivando al Policlinico alle 11.10 insieme con la nuora, la giovane Carolina Marcialis, che per tutto il giorno ha fatto avanti e indietro fra l’ospedale e casa, fra il marito Antonio e il figlio Christopher. Intorno a loro, una decina di persone, fra fotografi e operatori televisivi, che poi sono stati invitati a uscire dai cancelli del Policlinico. Non tutti hanno obbedito, così la signora Giovanna, per evitare le foto, è rimasta a pranzo nel reparto di Neurologia, mentre Carolina andava a casa passando da un’uscita secondaria. Al suo ritorno, in ascensore, si è trovata con un tifoso che ha provato a incontrare Antonio, ma è stato “stoppato” dalla sicurezza all’ingresso del reparto: «Volevo dare il mio supporto morale ad Antonio, ho provato a fare qualche domanda a Carolina, ma non mi ha risposto», ha detto il ragazzo: «Mi aspettavo che ci fossero più tifosi qui per Cassano».

Di amici ne sono passati, però: a partire dal fraterno compagno Nicola, e dall’agente, Beppe Bozzo, che è stato con lui per oltre quattro ore e lo ha trovato «bene, il solito Antonio», sino a un giornalista di Mediaset, Pierluigi Pardo, autore di un libro sull’attaccante, che è arrivato nel primo pomeriggio, mentre Cassano riposava: «Sta dormendo – ha raccontato – ma è vigile, parla, cammina».

Sempre ieri, Kevin Prince Boateng, suo compagno di squadra, ha “twittato” così: «Speriamo che possa continuare a giocare a calcio. Possano le nostre preghiere arrivare a Cassano».

Insomma, Cassano si sta riprendendo: i parenti lo aspettano presto a casa e i colleghi quanto prima in campo.

 

  

  

 

 

 

 

Il caso Gattuso. Il video con l’intervista di Rino Gattuso della scorsa settimana

 

Fonte: calciomercato.com

 

Posticipo Milan-Lazio 2-2. Gattuso rincorre un pallone sul quale si sta avventando il compagno di squadra Nesta. Rino però ha già il problema all’occhio, non vede arrivare Nesta e, nel tentativo di anticipare Klose, va a colpire il compagno rossonero, tra l’incredulità di compagni, tifosi e avevrsari.

 

L’ex calciatore del Milan Carlo Petrini intervistato martedi 31 ottobre 2011 racconta perchè secondo lui avvengono questi casi.

Fonte: canale web youtube “giornalenamir1”

GATTUSO PRIMA CASSANO POI – CASUALITA’ ? …CARLO PETRINI CI RACCONTA DA EX CALCIATORE COME IL DOPING STA UCCIDENDO IL CALCIO E I CALCIATORI ( LUI STA MUORENDO PER UN TUMORE AL CERVELLO ED E’ ORAMAI CIECO ) E SOPRATTUTTO COME QUESTO DOPING SI PRATICAVA ALL’INTERNO DEL MILAN TANTO DA FARCI UN LIBRO INTITOLATO – LE CORNA DEL DIAVOLO. ORA DAI RECENTI FATTI DRAMMATICI ACCADUTI A POCA DISTANZA SIA A CASSANO CHE A RINGHIO – IL PRIMO ICTUS E IL SECONDO PARALISI DEL SESTO NERVO CRANICO – POSSIAMO SOSPETTARE CHE IL TUTTO PURTROPPO NE AL MILAN NE IN ALTRE SOCIETA’ SIA CONCLUSO ? ASCOLTIAMOLO.

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