Fonte: gonews.it

 

Azzurri in crisi: ecco anche le ‘punizioni’, spunta un registro delle presenze con obbligo di firma a Monteboro

Il dg Vitale voleva tenere nello spogliatoio il provvedimento della società, ma qualcuno lo ha spifferato in giro. Il dg: “E’ un deficiente, non vuole il bene di questo gruppo”

 

Non solo abolizione del ritiro pregara, non solo ‘responsabilizzazione del gruppo’, ma anche provvedimenti per “cercare una reazione” dai giocatori.
L’Empoli le sta provando tutte, la società sta cercando di dare qualche stimolo alla squadra e così il direttore generale Pino Vitale, dopo alcune indiscrezioni de ‘Il Tirreno’ si trova a dover confermare la decisione di far firmare ai giocatori un registro delle presenze quando non c’è allenamento.
In pratica si tratta di un obbligo di presenza al campo anche se non c’è la seduta di lavoro.
Dunque, per fare un esempio, oggi e domani, in cui il programma prevede l’allenamento pomeridiano, i giocatori hanno dovuto, e dovranno, recarsi a metà mattina nella sede di Monteboro per apporre la firma, altrimenti potrebbe scattare una multa.

Un provvedimento che per chi risiede a Empoli può creare qualche disagio, una decisione però che pesa soprattutto su chi arriva da fuori Empoli.
Il direttore generale Pino Vitale ha invece smentito la possibilità che l’Empoli F.C. blocchi o posticipi il pagamento degli stipendi: “Noi paghiamo regolarmente il 20 di ogni mese. Oggi siamo al 19 marzo, domani è il 20. Vedrete che domani pagheremo regolarmente”.

C’è da fare una semplice considerazione, ieri, mercoledì, il dg Pino Vitale si era limitato a spiegare la decisione societaria di evitare i ritiri per le partita in casa, smentendo invece altre ‘punizioni’.

Peccato però che qualcuno, personaggio definito da Vitale “un deficiente”, abbia preferito far uscire dalla ‘pancia’ del ‘Castellani’ alcune voci.

“Questo non significa fare il bene dell’Empoli. Io sto lavorando con passione da anni per il bene di questa società, qualcuno, e non so chi, invece crede che sparlare all’esterno sia positivo, ma non è così. Tra l’altro le decisioni prese, questi provvedimenti possono anche essere cambiati”.

Vedremo. Sta di fatto che in tutto questo a perderci è l’ambiente azzurro che avrebbe bisogno di tranquillità e unità e invece si trova a dover pensare a tamponare certe uscite poco felici di un non meglio precisato ‘corvo’.
Sintomo che qualcosa non va, non solo in campo o nella testa dei giocatori.

g.c.
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